Frasi su potere
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“Gli studi scolastici sono come il campo che racchiude una perla: per averla, vale la pena di vendere tutti i propri beni, nessuno eccettuato, al fine di poter acquistare quel campo.”

Origine: Cfr. Gesù: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Origine: Attesa di Dio, Riflessioni sull'utilità degli studi scolastici, al fine dell'amore di Dio, p. 80

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“Se temiamo qualcuno, riconosciamo a costui un potere su di noi.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

Origine: Aforismi, p. 57

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“Il mio sguardo stupisce, si deve abbassare, | ogni porta chiude il mio cuore | per poter pensare in segreto al prodigio… | tanto sei bella amore!”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

da Il villaggio silenzioso
Pellegrinaggio d'autunno

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“I vecchi amano dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“L'animo è pronto, ma il potere è zoppo.”

XXV, 76
Orlando furioso

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“García: Che cosa significa amare, Lucindo, se non ostinarsi pervicacemente?
Lucindo: Codesta è la migliore definizione dell'amore!
García: Il credere alle parole di una donna mi ha gettato in tanta confusione.
Lucindo: Chi ripone fiducia in una donna, ara nel vento e semina nel mare!
García: La fragile natura loro può scagionarle. Scrive un antico greco che un giorno si spezzò la prima corda della cetra di Apollo, e allora la corda stessa salì in cielo a lamentarsi del dio. «Chiedo giustizia a voi, giudici sommi, – disse al trono d'avorio, – giacché essendo io la più sottile sono quella che Apollo fa vibrare più spesso! Io sono debole ed egli non si stancaa di solleticarmi, mentre tocca molto meno spesso il bordone, che è ben più forte di me. Quindi Apollo non deve lagnarsi se talora mi spezzo mentre egli sta accompagnando il suo canto, giacché vengo costretta da lui a vibrare tante volte!» Con questo bel paragone lo scrittore vuol dire che quella corda così sottile e delicata che è la donna, l'uomo la carica di tanto onore, fiducia, amore, verità, piacere, cura, lealtà. verecondia, valore e patrimonio, che non è strano che talora, a furia di usarla, la perda, e spezzata in più parti gli sembra impazzita.
Lucindo: Quella corda parlò sottilmente, non per nulla era sottile e strumento nelle mani di Apollo! E da parte sua Seneca, che fra i pagani fu il più degno d'approvazione, affermò che la natura operò sapientemente negando potere e forza fisica alla donna, giacché se avesse anche quella non si potrebbe vivere!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto III, Scena Prima
San Giacomo il Verde

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“Molti di coloro che sono perseguitati perdono la facoltà di riconoscere i propri difetti.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Origine: Citato in Pier Paolo Pasolini, Il caos. L'«orrendo universo» del consumo e del potere, a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma 1998, 20 settembre 1969.

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“[Sull'alfabeto Braille] È un gran vantaggio, poter leggere in questo modo: quando fa freddo, si può farlo anche sotto le coperte!”

Aldous Huxley (1894–1963) scrittore britannico

citato in Leggendo qua e là... in La Settimana Enigmistica, anno 2007, n. 3925

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“Le parole hanno sempre il potere di cambiare il mondo.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 15. All'anima della musica (1994)

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“Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Pro domo et mundo

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“Gli storici sono persone che scrivono troppo male per poter scrivere su un quotidiano.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

29 aprile 1910
Aforismi in forma di diario

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“[Ultime parole] Oh vita, vita, poter uscire.”

Rainer Maria Rilke (1875–1926) scrittore, poeta e drammaturgo austriaco

Origine: Citato in Umberto Veronesi, L'ombra e la luce: La mia lotta contro il male, Einaudi, Torino, 2008, p. 83. ISBN 978-88-06-19501-0

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“Gli uomini vogliono essere padroni del futuro solo per poter cambiare il passato.”

Milan Kundera (1929–2023) scrittore, saggista e poeta cecoslovacco

1998

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“La lotta per il potere va condotta contro di esso.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Si deve possedere una buona memoria per poter mantenere le promesse fatte.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“Sorvolavo rapidamente su tutto questo, imperiosamente sollecitato, com'ero, a cercare la causa di quella felicità, del carattere di certezza con cui si imponeva, ricerca un tempo rinviata. Ora, quella causa, la presagivo paragonando tra loro quelle diverse impressioni beate e che avevano questo in comune: che avvertivo il rumore del cucchiaio sul piatto, la disuguaglianza del lastricato, il sapore della madeleine nell'attimo presente e al tempo stesso in un istante lontano, al punto di far sconfinare il passato sul presente, di esitare non sapendo in quale dei due mi trovasi; a dire il vero, l'essere che allora assaporava in me quell'impressione, la assaporava in ciò che essa aveva di comune in un giorno remoto e nel presente, in ciò che aveva di extratemporale, un essere che appariva solo quando, per una di quelle identità tra il presente e il passato, poteva trovarsi nell'unico ambiente in cui potesse vivere, gioire dell'essenza delle cose, vale a dire al di fuori del tempo. Ciò spiegava perché le mie inquietudini a proposito della mia morte fossero cessare nel momento in cui avevo riconosciuto inconsapevolmente il sapore della piccola madeleine, poiché, in quel momento, l'essere che ero stato, era un essere extratemporale, e dunque incurante delle vicissitudini dell'avvenire. Viveva della sola essenza delle cose, e non poteva coglierla nel presente dove, non entrando in gioco l'immaginazione, i sensi erano incapaci di fornirgliela; lo stesso avvenire verso cui tende l'azione la abbandona a noi. Quell'essere non era mai venuto a me, non si era mai manifestato se non al di fuori dell'azione, del godimento immediato, ogni volta che il miracolo di un'analogia mi aveva consentito di sfuggire al presente. Lui solo aveva il potere di farmi ritrovare i giorni passati, il tempo perduto, dinanzi al quale gli sforzi della mia memoria e della mia intelligenza si arenavano sempre.”

Marcel Proust (1871–1922) scrittore, saggista e critico letterario francese

pp. 2319 sg.

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