Frasi su prodotto
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“Il destino comune a tutti i fondatori di sette o di scuole filosofiche non ha risparmiato il grande Tolstoj.
I suoi discepoli appartengono a tre categorie: gli uni si occupano del loro perfezionamento morale interiore e hanno l'aria di disprezzare ogni attività politica.
Sono questi gli adoratori della lettera della legge.
Gli altri abbandonano i sentieri battuti della vita, la loro posizione privilegiata, rinunciano alla loro fortuna, scendono in basso nella piramide sociale e guadagnano la vita col lavoro fisico. Sono i volontari del fronte del lavoro del genere umano.
Infine gli ultimi, senza abbandonare le loro conoscenze speciali, mettono proprio queste al servizio delle masse popolari. Sono essi i servitori del popolo.
Gli adepti della prima categoria "i puri masticatori della lettera", sono rari nell'ambiente del Maestro. Oltre al perfezionamento personale e interiore, quasi tutti si incaricano di copiare, pubblicare e far leggere gli scritti proibiti. È questa un'attività utile per gli altri.
La seconda categoria ha prodotto molte felici e potenti comunità agricole, coltivatori eccellenti e illuminati in Russia, in America e altrove.
La terza infine dà ai popoli dei servitori e degli amici capacissimi, di una completa devozione e di un assoluto disinteresse.
Tale era il dottor Duscian Makovitzkij, amava i poveri e li curava con devozione, senza posa e quasi sempre gratuitamente.”

Victor Lebrun (1882–1979) scrittore e attivista francese

Origine: Devoto a Tolstoj, pp. 56-57

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“[Parlando di Gadda] La derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente (espressionistica) espressività… Proprio come per Rabelais e per Joyce che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un foisonnement inaudito e implacabile di spettacolari idioletti… […] La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e sardanapalesca, e pantagruelica, continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie «compossibili»… […] Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli Verri e da Cesare Beccaria, risoluti a insultare programmaticamente la Crusca in nome di Galileo e di Newton, cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della grammatica arcaica dei Pedanti, trasgredendo al purismo imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del Piovano Arlotto per definire prodotti e nozioni del nostro tempo.”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

da Genius Loci, in Certi romanzi, pp. 339-71

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“[Su Romanzo criminale - La serie] Per la prima volta una serie italiana che non ha nulla da invidiare ai prodotti americani dell'ultima generazione. Finalmente.”

Niccolò Ammaniti (1966) scrittore italiano

Origine: Citato in Fiorello, fan di Romanzo Criminale: "Voglio seguirla tutta" http://cinema.sky.it/cinema/news/2008/11/17/romanzo-criminale-reazioni-fiorello-muccino-freccero.html, Cinema. Sky.it, 17 novembre 2008.

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“[…] al posto delle elette gentildonne favolatrici, Pampinea, Fiammetta, Neifile, qui troviamo Zeza sciancata, Cecca storta, Meneca gozzuta, Tolla nasuta, Popa gobba, Antonella bavosa, Ciulla musuta, Paola scerpellata, Ciommetella tignosa e Iacova squarquoia: un vero e proprio congresso di lamie. È vero che costoro, scelte dal re di Vallepelosa come le migliori della città, essendo le più svelte e linguacciute, favoleggiano nei giardini reali. Ma che giardini reali son questi! Invece di alberi solenni, una semplice pergola d'uva: il giardino reale si riduce alle proporzioni d'un modesto orto suburbano. E che re son quelli dei «cunti» del Basile! Che cosa inventa uno di essi per distrarre la figlia che non sapeva ridere? Niente di meglio che schizzare con una fontana d'olio le persone che passano dinanzi alla reggia. Trovata allegra degna di quello che doveva essere un re napoletano, il re Lazzarone, che per mettere il buonumore addosso alla delicata sua sposa, le toglieva di sotto la sedia facendola cadere. (Il che dimostra che Ferdinando I fu un prodotto inevitabile di quello stesso ambiente che produsse le fiabe del Basile.) Un altro re deve abitare in un ben curioso palazzo, se non può fare uno sbadiglio senza irritare due vecchiacce che vivono in un giardino su cui guardano le sue finestre. Un altro se ne sta affacciato alla finestra per trovar marito alla figlia; e v'è un principe che rapisce la bella non già su un cavallo alato, ma su un modesto asino, e ve n'è un altro che fa alle sassate coi monelli di strada.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

da Il «Cunto de li cunti» di G.B.Basile, p. 170
Bellezza e bizzarria

“Sotto il nome di specialisti, l'attuale organizzazione del lavoro ha prodotto una enorme quantità di «generici», con i quali ci urtiamo ogni giorno.”

Pietro Citati (1930) scrittore e critico letterario italiano

da Un uomo preciso, ne I frantumi del mondo, Rizzoli, Milano, 1978

“Niente è più lontano dal pensiero di Max Müller, secondo il quale il discorso mitico è un prodotto inconscio del linguaggio, di cui l'uomo è sempre la vittima e mai il creatore.”

Marcel Detienne (1935–2019) storico e storico delle religioni belga

Origine: Mito e linguaggio da Max Müller a Claude Lévi-Strauss, p. 5

“Dal momento in cui l'uomo cessa di «risuonare» davanti al mondo, nel suo linguaggio s'insinua la malattia ed egli diventa vittima delle illusioni prodotte dalle parole.”

Marcel Detienne (1935–2019) storico e storico delle religioni belga

Origine: Mito e linguaggio da Max Müller a Claude Lévi-Strauss, p. 6

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“Non è più una lingua quella parlata da chi la considera come il prodotto di una convenzione.”

Sergio Quinzio (1927–1996) teologo e aforista italiano

La croce e il nulla

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“Alla scuola statale Leamy ci sono sette maestri e tutti quanti hanno una cinghia di cuoio, una verga, una bacchetta di prugnolo, Con la bacchetta ti picchiano sulle spalle, sulla schiena, sulle gambe e soprattutto sulle mani. Quando ti picchiano sulle mani si dice bacchettata. Ti picchiano se arrivi in ritardo, se hai un pennino che sgocciola, se ridi, se parli e se non sai le cose. Ti picchiano se non sai perché Dio ha creato il mondo, se non sai chi è il santo patrono di Limerick, se non sai il Credo, se non sai quanto fa diciannove più quarantasette, se non sai quanto fa quarantasette meno diciannove, se non conosci i capolughi e i prodotti delle trentadue contee d'Irlanda, se non riesci a trovare la Bulgaria sulla carta geografica del mondo appesa al muro che è tutta una macchiata di sputi, moccio e inchiostro che ci hanno tirato sopra scolari imbestialiti sospesi vita natural durante. Ti picchiano se non sai dire come ti chiami in irlandese, se non sai dire l'Ave Maria in irlandese, se non sai chiedere il permesso di andare al gabinetto in irlandese. Conviene ascoltre i bambini più grandi che stanno nelle classi avanti perché ti possono informare sui gusti del maestro che hai al momento, cosa gli piace e cosa non sopporta. C'è un maestro che ti picchia se non sai che Eamon De Valera è il più grand' uomo mai vissuto sulla terra. Ce n'è un altro che ti picchia se non sai che il più grand' uomo mai vissuto sulla terra è stato Michael Collins. Il maestro Benson odia l'America perciò bisogna ricordarsi di odiare l'America, sennò lui ti picchia. Il maestro O'Dea odia l'Inghilterra perciò bisogna ricordarsi di odiare l'Inghilterra, sennò lui ti picchia. E se per caso dici una cosa bella qualsiasi su Oliver Cromwell ti picchiano tutti quanti.”

Le ceneri di Angela

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“Caro Piero,
ho ripensato alla nostra discussione e ti faccio qui di seguito alcune osservazioni.
Innanzi tutto provo a riesporre le tue tesi, in modo che tu possa controllare se le ho capite bene.
La tua prima proposizione è stata questa: dallo schema di Produzione di merci a mezzo merci risulta che non esiste altra originale del profitto al di fuori del fatto che il salario è minore del prodotto netto; l'unico modo corretto di interpretare il profitto è perciò quello di considerarlo come un «minus-salario.»”

Claudio Napoleoni (1924–1988) economista e politico italiano

Nel tuo schema che il valore del saggio profitto sia determinato solo dal livello del salario risulta già dal fatto che, con qualunque unità di misura, r è funzione soltanto di w, cioè dal fatto che la funzione che dà il saggio del profitto possiede un'unica variabile indipendente, ossia appunto il salario. La forma di questa funzione mi pare inessenziale rispetto al fatto (questo, sì, essenziale) che si tratti di una funzione di un'unica variabile, e quindi al fatto, da cui quest'ultimo deriva, che il tuo schema presenta, come direbbe un matematico, un solo grado di libertà. (p. 25-26)
Origine: Dalla scienza all'utopia, p. 23

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“[L]a specificità interna del siciliano mi sembra l'assoluta astoricità. Egli è il prodotto di un territorio […] che non ha mai fatto parte di alcuna parte del mondo in epoca storica, che è stato occupato da nord, sud est, ma mai è stato assimilato.”

Paul Yorck von Wartenburg (1835–1897) filosofo e giurista tedesco

Origine: Commento dell'autore mentre lascia Girgenti alla volta di Siracusa.
Origine: Da Diario Italiano (Italienisches Tagebuch), Darmstadt, 1927.

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“Il futuro è digitale; i giornali hanno fatto il loro tempo. Le vostre battaglie sembrano quelle dei costruttori di carrozze che volevano impedire la diffusione delle auto. Non potete fermare il progresso. Non so indicarvi io la soluzione, ma quando ci sono prodotti che diventano obsoleti bisogna prendere altre strade.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Frasi pronunciate il 10/12/2003 nel corso della presentazione di un libro di Bruno Vespa. Le citazioni sono state raccolte e pubblicate in Giornali e tv negli anni di Berlusconi, Marsilio, 2005, a cura di Giancarlo Bosetti e Mauro Buonocore

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“[Replicando alle accuse di crisi economica dell'Italia mosse dal giornale britannico Economist] Abbiamo come ricchezza delle famiglie otto volte il nostro prodotto nazionale annuale, il più alto numero di automobili al mondo rispetto alla popolazione, il più alto numero di telefonini, siamo dei grandi playboy, quindi tutti i nostri ragazzi mandano almeno dieci messaggi al giorno alle loro tante ragazze, e siamo anche il Paese che ha il maggior numero di case di proprietà nelle singole famiglie.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2005
Origine: Dalla conferenza stampa durante l'incontro con il primo ministro britannico, Tony Blair; citato in Emanuele Novazio, Il Presidente del consiglio reagisce alle critiche sul Sitema_Italia. Conferenza stampa con Blair: «L'Economist sbaglia» http://archivio.lastampa.it/m/articolo?id=bc53dcb3bacabdc5c7bffc3d466888be023d94aa, La Stampa, 28 maggio 2005, p. 2 e in Berlusconi ha detto: (anno 2005) http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4ebaadc11e0a7, a cura di Marzia Amico, Jessica D'Ercole, Daria Egidi e Roberta Mercuri, Corriere.it.

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“I fatti del mondo sono a volte più fantasiosi dei prodotti della nostra immaginazione.”

Ben Okri (1959) scrittore nigeriano

La tigre nella bocca del diamante

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“Mr. Nobody è tutti e nessuno al tempo stesso, un'illusione, il prodotto dei propri sogni. È amore, speranza, paura, vita e morte. Questo è senza dubbio il personaggio più complesso che abbia mai interpretato. È stato complicato mantenere tutte le sue vite concentrate in un unico personaggio senza perdere me stesso.”

Jared Leto (1971) attore, cantautore e musicista statunitense

Su Mr. Nobody
Origine: Citato in Jérôme Jouneaux, Isabelle Duvoisin e Matthieu Rey, Mr. Nobody http://medias.unifrance.org/medias/50/181/46386/presse/mr-nobody-2010-press-kit-2.pdf, Pan-Européenne, Parigi, 2009.

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“La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

Origine: Citato in Claudio Malagoli, Etica dell'alimentazione: prodotti tipici e biologici, Ogm e nutraceutici, commercio equo e solidale, Aracne, 2006, p. 117.

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“Un giorno ci siamo seduti a un tavolo chiedendoci come potevamo realizzare un prodotto televisivo unico nel suo genere, che non offendesse le persone, che non avesse regole prestabilite… alla fine ce ne siamo fregati e abbiamo buttato giù quello che ci veniva in mente, senza condizioni.”

Trey Parker (1969) regista e sceneggiatore statunitense

da South Park https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/17/South_Park_co_9_070417001.shtml, Corriere della sera, 17 aprile 2007

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“Se c'era una società di massa negli anni Venti, questa era la società americana. E se l'America adottò la Ford T e i primi prodotti di Hollywood… non diventò né fascista né comunista, né corse mai il rischio di diventarlo.”

Ralf Dahrendorf (1929–2009) filosofo e sociologo tedesco

Origine: Citato in Massimo Corsale, L'autunno del Leviatano, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998

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