Frasi su assurdo
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“Descrivere ogni cosa in modo scientifico sarebbe possibile, ma assurdo. Non avrebbe senso, sarebbe come descrivere una sinfonia di Beethoven in base alla variazione della pressione dell'onda.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

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Variante: Descrivere ogni cosa in modo scientifico sarebbe possibile, ma assurdo. Non avrebbe senso, sarebbe come descrivere una sinfonia di Beethoven in base alla variazione della pressione d'onda

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“Più che per la scuola della reminiscenza, questo fatto è indubbiamente vero per la scuola del sospetto. La dominano tre maestri che in apparenza si escludono a vicenda, Marx, Nietzsche e Freud. […] Sotto la formula negativa, "la verità come menzogna", si potrebbero porre questi tre esercizi del sospetto. Ma il senso positivo di queste imprese siamo ancora lontani dall'averlo assimilato, siamo ancora troppo attenti alle loro differenze e alle limitazioni che i pregiudizi del loro tempo fanno subire ai loro epigoni ancor più che alle imprese stesse. Si relega ancora Marx nell'economicismo e nell'assurda teoria della coscienza-riflesso; si riporta Nietzsche a un biologismo e a un prospettivismo incapace di enunciare se stesso senza contraddirsi; e Freud è accantonato nella psichiatria e gli si affibbia un pansessualismo semplicistico. Se risaliamo alla loro intenzione comune, troviamo in essa la decisione di considerare innanzitutto la coscienza nel suo insieme come coscienza "falsa". Con ciò essi riprendono, ognuno in un diverso registro, il problema del dubbio cartesiano, ma lo portano nel cuore stesso della fortezza cartesiana. Il filosofo educato alla scuola di Cartesio sa che le cose sono dubbie, che non sono come appaiono; ma non dubita che la coscienza non sia così come appare a se stessa; in essa, senso e coscienza del senso coincidono; di questo, dopo Marx, Nietzsche e Freud, noi dubitiamo. Dopo il dubbio sulla cosa, è la volta per noi del dubbio sulla coscienza. Ma questi tre maestri del sospetto non sono altrettanti maestri di scetticismo; indubbiamente sono tre grandi "distruttori"; e tuttavia anche questo fatto non deve ingannarci; la distruzione, afferma Heidegger in Essere e tempo, è un momento di ogni nuova fondazione, compresa la distruzione della religione, nella misura in cui essa è, secondo Nietzsche, un "platonismo per il popolo". È oltre la "distruzione" che si pone il problema di sapere ciò che ancora significano pensiero, ragione e persino fede. Ora tutti e tre liberano l'orizzonte per una parola più autentica, per un nuovo regno della Verità, non solo per il tramite di una critica "distruggitrice", ma mediante l'invenzione di un'arte di interpretare. Cartesio trionfa del dubbio sulla cosa con l'evidenza della coscienza; del dubbio sulla coscienza essi trionfano per mezzo di una esegesi del senso. A partire da loro, la comprensione è una ermeneutica; cercare il senso non consiste più d'ora in poi nel compitare la coscienza del senso, ma nella decifrazione delle espressioni.”

Paul Ricœur (1913–2005) filosofo francese

da Della interpretazione. Saggio su Freud, pp. 43-44

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“Lo so anch'io che nel mezzogiorno ci sono almeno due milioni di italiani che lavorano in nero: donne, giovani. Sento anch'io questa come un'enorme vergogna. Ma non sono sicuro, non sono sicuro che questo sia soltanto un problema di polizia di ispettorati del lavoro. Temo che non basti. Temo che non basti. Non sono sicuro che se li scopriamo avremo 7 mila miliardi di entrate in più. Io temo che se li scopriamo alcuni pagheranno le tasse, ma altri chiuderanno: avremo forse un milione di disoccupati in più in giro per il mezzogiorno. Allora, io lo capisco benissimo che questo pone un problema enorme, che questo pone un problema drammatico, e non chiedo certo al sindacato di legalizzare il lavoro nero, il lavoro precario, il sottosalario. Sarebbe assurdo. Ma penso che noi dovremmo preferire essere lì con quei lavoratori e negoziare, negoziare, quel salario per migliorarlo, quello; e negoziare i loro diritti, anziché stare fuori da quelle fabbriche con in mano una copia del contratto nazionale di lavoro.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Dal congresso del PDS, Roma, 23 febbraio 1997; citato in Marco Simoni, Senza alibi: Perché il capitalismo italiano non cresce più, Marsilio Editori spa, p. 75 https://books.google.it/books?id=Km_wDQAAQBAJ&pg=PT75. ISBN 8831733605. Video disponibile su Dailymotion.com http://www.dailymotion.com/video/x2p01hh_d-alema-congresso-del-pds-febbraio-1997_fun.

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“La crisi d'acqua dell'Occidente – così come molti dei problemi causati all'ambiente – può essere riassunta, per quanto possa sembrare assurdo, in un'unica parola: allevamento.”

Marc Reisner (1948–2000) saggista statunitense

Origine: Citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 193. ISBN 978-88-7106-742-1

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“Si inventavano delle cose che nessuno aveva mai tentato prima di allora. Usavano accordi assurdi, è vero, ma con le loro armonizzazioni ci stavano benissimo… Compresi subito che avevano talento… I Beatles hanno inaugurato una nuova era.”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

da un'intervista condotta dal biografo Anthony Scaduto, 1971
Origine: Citato in Chris Ingham, Guida Completa ai Beatles, 2005, Antonio Vallardi Editore, p. 241. ISBN 8882119866

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“Vide i busti e i profili dei soldati che cavalcavano di fianco alla carrozza, e la folla lungo il percorso: i pugni alzati, e facce stravolte con le bocche spalancate a insultare e a maledire e a invocare una morte, la sua morte! Proseguendo verso Porta San Gaudenzio, s'accorse che per non sentire quelle grida bastava non ascoltarle. Guardava i volti e i corpi degli uomini là fuori come avrebbe guardato dei pesci in una boccia divetro; li vedeva lontani ed anche strani, anzi si meravigliava di non aver mai fatto caso a quei dettagli che ora le sembravano così assurdi; di non essersi mai stupita in precedenza di quelle forme, considerandole – come tutti – inevitabili, e assolutamente sensate! Di averle sempre credute… normali! Quei cosiddetti nasi, quelle orecchie…. Perché eran fatte così? Quelle bocche aperte con dentro quei pezzi di carne che si muovevano. Che insensatezza! Che schifo! E quell'esplosione incontenibile di odio, da parte di individui che fino a pochi giorni prima non sapevano nemmmeno che lei esistesse e ora volevano il suo sangue, le sue viscere, reclamavano d'ammazzarla loro stessi, lì sul momento e con le loro mani… C'era forse un senso, una ragione in tutto questo? E se non c'era, perché accadeva? Ecco, pensava: io sto qui, e non si perché sto qui; loro gridano, e non sanno perché gridano. Le sembrava di capire, finalmente!, qualcosa della vita: un'energia insensata, una mostruosa malattia che scuote il mondo e la sostanza stessa di cui sono fatte le cose, come il mal caduco scuoteva il povero Biagio quando lo coglieva per strada. Anche la tanto celebrata intelligenza dell'uomo non era altro che un vedere e non vedere, un raccontarsi vane storie più fragili d'un sogno: la giustizia, la legge, Dio, l'inferno…”

cap. 30, p. 291
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“Bisogna tornare alla musica che scatena emozioni forti. Basta col piattume del politically correct. Dobbiamo essere estremi, come lo sono io in questo album [Da A ad A], nei testi e nei suoni, che talvolta vengono dalla classica. Amore assurdo rielabora Bach, Liebestod parte dal Tristano e Isotta wagneriano.”

Morgan (1972) cantautore, polistrumentista e disc jockey italiano

Citazioni di Morgan
Origine: Dall'intervista rilasciata al sito PrimaDiNoi.it, riportata in Morgan: «vi racconto il sadomasochismo della mia musica» http://www.inartemorgan.it/rassegna-stampa/114-articoli/articoli-2007, InArteMorgan.it, 11 dicembre 2007.

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“Non è assurdo che noi, che dovunque, […] in Francia o in Inghilterra, formeremmo il centro-sinistra o addirittura la sinistra, siamo qui l'estrema destra, come se fossimo dei reazionari?”

Marco Minghetti (1818–1886) politico italiano

Origine: Da una lettera ad un collega del 1880; citato in Ernesto Galli della Loggia, Intervista sulla destra, Laterza, 1994

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“Per assurdo, in questa situazione, la minore extracomunitaria [Ruby] – persona, lo ripeto, intelligente, furba, di quella furbizia proprio, "orientale", delle sue origini – sfrutta, riesce a sfruttare il proprio essere extracomunitaria.”

Ilda Boccassini (1949) magistrato italiano

Origine: Durante la requisitoria nel processo di Milano contro Silvio Berlusconi, 13 maggio 2013; citato in Boccassini e la "furbizia orientale" di Ruby http://www.ilpost.it/2013/05/13/boccassini-e-la-furbizia-orientale-di-ruby/, Il Post.it.

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“In quegli anni circolavano due diverse immagini di Hailè Selassiè. Una, quella nota all'opinione pubblica internazionale, presentava l'imperatore come un monarca esotico ma capace, dotato di un'energia inesauribile, di una mente acuta e di una profonda sensibilità; un uomo che si era opposto a Mussolini, aveva riconquistato l'impero e il trono, e nutriva l'ambizione di sviluppare il proprio paese e di svolgere nel mondo un ruolo di rilievo. L'altra immagine, formata poco per volta dalla parte più critica, e inizialmente esigua, dell'opinione pubblica interna, lo mostrava come un monarca deciso a difendere il potere con ogni mezzo; ma soprattutto come un demagogo e un padre padrone che, con i fatti e con le parole, mascherava la corruzione, l'ottusità e il servilismo della classe dirigente da lui stesso creata e blandita. Le due immagini, come spesso succede, erano vere entrambe. Hailè Selassiè aveva una personalità complessa: per taluni piena di fascino, per altri odiosa; certuni lo adoravano, altri lo maledicevano. Governava un paese che conosceva solo i metodi più brutali per conquistare (o per conservare) il potere, e dove le libere elezioni erano sostituite da pugnali e veleni, e le libere discussioni da forche e fucilazioni. Lui stesso era un prodotto di quella tradizione, alla quale a suo tempo aveva fatto ricorso. Tuttavia si rendeva conto che in tutto ciò c'era qualcosa di stonato e di incompatibile con il mondo nuovo. Non potendo certo modificare il sistema che lo manteneva al potere (e per lui il potere veniva prima di ogni altra cosa), ricorreva alla demagogia, al cerimoniale e a quei discorsi sullo sviluppo così assurdi in un paese tanto povero e arretrato. Uomo simpatico, politico astuto, padre tragico e avaro patologico, condannava a morte gli innocenti e graziava i colpevoli: capricci del potere, tortuose manovre di Palazzo, ambiguità e misteri che nessuno riuscirà mai a decifrare.”

Ryszard Kapuściński (1932–2007) giornalista e scrittore polacco

Origine: Il negus, p. 105

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“Connie Chasen e io eravamo, innegabilmente, presi l'uno dell'altra; e appena un'ora dopo, eccoci a eseguire fra le coltri, con trasporto e abbandono, l'assurda coreografia del piacere carnale. (1981)”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Effetti collaterali (Side Effects), Punizione

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“Sihanouk conservò l'indipendenza della Cambogia come un assurdo giocoliere in una cabina di guerra.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Sihanouk preserved Cambodia's independence like an absurd juggler in a cockpit of war.
Variante: Sihanouk conservò l'indipendenza della Cambogia come un assurdo giocoliere in una cabina di guerra.

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“I guerrieri erano tenuti a rispettare tutta una serie di regole di condotta. Non dovevano mai stringere la mano di un non-simba, non dovevano lavarsi, né pettinarsi i capelli o tagliarsi le unghie, altrimenti sarebbero diventati di nuovo vulnerabili. Molte di quelle regole erano meno bizzarre di quanto sembrasse a prima vista. La maggior parte dei simba non aveva uniformi ed era praticamente priva di armi da fuoco. Andavano a combattere a torso nudo, coperti di ramoscelli e di pelli di animali e muniti solamente di lance, machete e randelli. Con tale equipaggiamento dovevano affrontare l'armata governativa di Mobutu che, pur essendo ancora un'accozzaglia di persone male organizzate, era comunque dotata di mitragliatrici semiautomatiche. Quelle regole magiche imponevano ai simba una forma di disciplina militare. Il sesso era proibito, perché altrimenti i guerrieri si sarebbero abbandonati a stupri continui. Farsi prendere dal panico era proibito, altrimenti si sarebbero dati alla fuga. Guardarsi dietro era proibito, così come il nascondersi. Il guerriero simba doveva gettarsi contro il nemico urlando "Simba, simba! Mulele mai! Mulele mai! Lumumba mai! Lumumba oyé!" (Leone, leone, acqua di Mulele, acqua di Lumumba, viva Lumumba!). Se avessero gridato quelle parole, i proiettili degli avversari si sarebbero trasformati in acqua al contatto con i loro torsi. Quelli che venivano colpiti evidentemente non avevano rispettato una qualche regola di condotta. Assurdo? Sì, ma non più assurdo di determinati attacchi durante la Prima guerra mondiale, in cui si ordinava ai soldati di avanzare sotto un fuoco di sbarramento. E la cosa bizzarra era che non erano soltanto i simba a credere nel loro potere magico, ma anche gli uomini dell'esercito governativo. I soldati di Mobutu avevano una paura del diavolo di quei bruti isterici e drogati che si gettavano contro di loro gridando e con gli occhi sgranati.”

Origine: Congo, pp. 346-347

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“Da quando mi sono separato da Veronica, ma non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente, ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona. Questa stessa persona che ovviamente era assai spesso con me, anche in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero a cena, o nei dopo cena, quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Citato in Berlusconi: «Mai pagato le donne. Dopo Veronica ho una relazione stabile» http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_16/ruby-premier-no-interrogatorio_8c4778b4-2174-11e0-b1a9-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 16 gennaio 2011.

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“Mi si chiede di John Cage. Penso sia stato, un rivoluzionario che ha contribuito a riportare la Musica Contemporanea su una strada storicamente accettabile chiudendo definitivamente con i tentativi assurdi e, a volte, dilettanteschi un passaggio storico di una sperimentazione fine a se stessa.”

Ennio Morricone (1928–2020) compositore, musicista e direttore d'orchestra italiano

Origine: Citato nell' interno http://www.diaforia.org/diaforiablog/files/2012/04/nc2b08_aprile_2012_cage_interno_ita.pdf della rivista diaforia n. 8, 10 aprile 2012

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