Frasi su attenzione
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“« Quello che avrei potuto dirle, per aiutarla, l'ho capito solo più tardi ripensando a quel giorno, al suo salto, alla sua follia. Le avrei dovuto dire che tanti saltano nello stesso modo via dalla loro vita, oltre se stessi, rischiando tutto per sentirsi davvero vivi. Avrei dovuto dirle che tutti lo fanno chiusi nelle loro paure, chiusi dentro la botte mefitica delle loro paure. Un posto piccolissimo, molto nero, dove sei solo, e fai fatica a respirare. Non c'è nulla che si possa fare per cambiare le cose e già si è fortunati se qualcuno ha avuto per noi l'attenzione di mettere una piccola musica, là dentro; o se capita di avere un amico ad aspettarci in un'ansa del fiume per riportarci a casa, in una qualche casa.
Questo, le avrei dovuto dire. Invece solo la strinsi fa le mie braccia, e non fui capace di dire niente. Piccola Rachel…
Davvero si sarebbe meritata un giorno di gloria, lei e quegli altri due matti, sa il cielo come mi mancano. Ma non è andata così, spesso non va così. Si semina, si raccoglie, e non c'è nesso tra una cosa e l'altra. Ti insegnano che c'è, ma… non so, io non l'ho mai visto. Accade di seminare, accade di raccogliere, tutto lì.
Per questo la saggezza è un rito inutile e la tristezza un sentimento inesatto, sempre.
Seminammo con cura, tutti, quella volta, seminammo immaginazione, e follia e talento. Ecco cosa abbiamo raccolto, un frutto ambiguo: la luce bella di un ricordo e il privilegio di una commozione che per sempre ci renderà eleganti, e misteriosi. Voglia il cielo che questo basti a salvarci, per tutto il tempo che ci sarà dato, ancora. »”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano
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“Vrònskij andò nella vettura dietro al capotreno e all'entrata dello scompartimento si fermò, per lasciare il passo a una signora che usciva.
Col tatto abituale dell'uomo di mondo, da una sola occhiata all'aspetto esteriore di questa signora Vrònskij giudicò in modo certo ch'ella apparteneva all'alta società. Egli si scusò e stava per andare nella vettura, ma provò la necessità di guardarla ancora una volta, non perché ella fosse molto bella, non per quell'eleganza e quella grazia modesta che si vedevano in tutta la sua persona, ma perché nell'espressione del volto leggiardo, quand'ella gli era passata vicino, c'era qualcosa di particolarmente carezzevole e tenero.
Quand'egli si volse a guardarla, ella pure voltò il capo. I scintillanti occhi grigi, che sembravan neri per le ciglia folte, si fermarono amichevolmente, con attenzione sul volto di lui, come se ella lo riconoscesse, e immediatamente si portarono sulla folla che passava, come cercando qualcuno. Vrònskij fece a tempo a notare l'animazione rattenuta che balenava sul volto di lei e svolazzava fra gli occhi scintillanti e il sorriso appena percettibile, che incurvava le sue labbra vermiglie. Come se un'abbondanza di qualcosa colmasse talmente il suo essere, da esprimersi all'infuori della sua volontà ora nello scintillio dello sguardo, ora nel sorriso. Ella aveva spento deliberatamente quella luce nei suoi occhi, ma essa splendeva suo malgrado nel sorriso appena percettibile.”

Anna Karenina

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“Non si tratta di abbandonare la scienza, la quale nel suo tortuoso cammino ha pur mostrato di essere ricerca docile alla verità, e dalla quale proprio oggi ci vengono le meno incerte indicazioni di speranza anche teoretica. Si tratta piuttosto di accompagnarle una ricerca filosofica che, in costante sforzo di attenzione, recuperi le necessarie armonie (con la natura e con gli altri) nelle regioni più proprie dell'umano: fantasia, sentimenti, esperienza storica, intelligenza. Questa collaborazione tra scienza e filosofia è indispensabile. Come l'opera manipolatrice e distruttiva della scienza non sarebbe giunta tanto lontano senza l'avallo e la spinta dell'idea filosofica dell'homo faber, così l'attuale riconversione della scienza a un'attività conoscitiva e conservativa non può dare tutti i suoi frutti se la filosofia non riproporrà l'idea perenne dell'homo sapiens, che illumina di sapienza anche il suo fare.
Oggi molti scienziati mostrano di aver inteso la lezione di questa sapienza che conosce il limite e la misura. Hanno compreso che, quand'anche si abbia di mira soltanto il fare e il produrre, non è più possibile continuare a provocare la natura. Ma occorre esplorarla riconoscendone la realtà, davvero inesauribile sul piano della conoscenza, e fors'anche sul piano di una utilizzazione sapientemente rispettosa; ma esauribile (e quanto rapidamente!) sul piano della manipolazione fabbrile che obbedisce alla misura egocentrica dell'uomo.”

Sergio Cotta (1920–2007) filosofo italiano

Origine: Proprio del fabbro e, per estensione, di ogni attività manuale. Manipolazione fabbrile è quindi un utilizzo indiscriminato delle ricchezze naturali.
Origine: da L'uomo tolemaico, Rizzoli, Milano. Citato in Giuseppe Passarello, Elena Janora e Serena Passarello, La memoria e la ragione: Ottocento e Novecento, [antologia di cultura generale. Per gli istituti professionali], Società Editrice internazionale, Torino, Ristampa luglio 1981, p. 827. ISBN 88-05-01587-3

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“Ho messo il rossetto sulle labbra di un maiale. Provo un profondo senso di rimorso per aver contribuito a creare una percezione di Trump che gli ha permesso di avere ancora più attenzioni e lo ha reso molto più seducente di quello che è. Credo davvero che se Trump vincesse e ottenesse i codici nucleari ci sarebbe un'ottima probabilità che questo porterà alla fine della civiltà come la conosciamo.”

Tony Schwartz (1952)

I put lipstick on a pig. I feel a deep sense of remorse that I contributed to presenting Trump in a way that brought him wider attention and made him more appealing than he is. I genuinely believe that if Trump wins and gets the nuclear codes there is an excellent possibility it will lead to the end of civilization.

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“L'orecchio è la seconda portadella verità, ma è la porta principale della menzogna. (da Attenzione ad essere informati, p. 69)”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

Oracolo manuale e arte di prudenza

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“Ciò che distingue la Juve dalle altre squadre è soprattutto la mentalità: non abbassare mai l'attenzione, non mollare e lottare tutti i giorni per vincere. Un conto è dirlo, un conto è essere qua e vedere come tutte le persone che lavorano intorno a noi hanno una disciplina veramente importante e una mentalità che ha portato la Juve a vincere così tanto.”

Tomás Rincón (1988) calciatore venezuelano

Origine: Da un'intervista a Rai Sport; citato in Rincon: «La Coppa Italia è un obiettivo, in campo per vincere» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/rincon---la-coppa-italia---un-obiettivo--in-campo-per-vincere-.php, Juventus.com, 15 maggio 2017.

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“Il mio Tutore morendo mi disse che gli sarebbe piaciuto vivere finché non fossi stata un poeta, ma la Morte era troppo Veemente da dominare per me – allora – E quando dopo molto tempo – un'improvvisa luce nel Frutteto, o una nuova foggia del vento turbavano la mia attenzione – sentivo come una paralisi, qui – che solo i Versi mitigavano.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

a T. W. Higginson, 7 giugno 1862, 265
Lettere
Variante: Il mio Tutore morendo mi disse che gli sarebbe piaciuto vivere finché non fossi stata un poeta, ma la Morte era troppo Veemente da dominare per me – allora – E quando dopo molto tempo – un'improvvisa luce nel Frutteto, o una nuova foggia del vento turbavano la mia attenzione – sentivo come una paralisi, qui – che solo i Versi mitigavano. (a T. W. Higginson, 7 giugno 1862, 265

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“Proprio in quell'istante un'automobile con apparecchiatura sonora si fermò in mezzo alla strada. Amplificata, si udì la voce della donna che, dentro la macchina, leggeva un foglio: «Attenzione, cittadini utenti. Il governo (g) informa tutti gli abitanti che adotterà rigorose misure di prevenzione e repressione. Sono stati effettuati alcuni arresti e ci si attende che in giornata la situazione si normalizzi del tutto. Nelle ultime ore si sono veirficati soltanto casi di cattivo funzionamento, ma nessuna scomparsa. I cittadini utenti dovranno mantenersi vigili, la loro collaborazione è preziosa. La difesa della città non compete solo al governo (g) e alle forze militari e militarizzate, (fmm). La difesa della città è una responsabilità di tutti. Il governo (g) prende atto della collaborazione fornita da molti cittadini e ringrazia, ma ricorda che i benefici della sorveglianza, derivanti alla presenza in massa nelle strade e piazze, finiscono per essere pregiudicati proprio dalla folla. Bisogna isolare il nemico e non offrirgli l'opportunità di nascondersi. Attenzione, quindi. La nostra tradizionale abitudine di mostrare il palmo delle mani, a partire da questo momento deve diventare legge e dovere. D'ora in poi, ogni cittadino ha l'autorità di esigere, ripetiamo, di esigere di vedere il palmo della mano di qualsiasi altro cittadino, qualunque siano le precedenze dell'uno e dell'altro. La precedenza Z può e deve esigere che la precedenza A gli mostri il palmo della mano. Il governo (g) darà l'esempio: questa sera, in televisione (tv), il governo al completo presenterà la mano destra della popolazione. Che tutti facciano lo stesso. La parola d'ordine nella situazione attuale è la seguente: sorveglianza e mano aperta!»”

José Saramago (1922–2010) scrittore, critico letterario e poeta portoghese

da Cose, in Oggetto Quasi

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“Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. È capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell'Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest'ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L'utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. E' capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell' Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest' ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L' utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.

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“[In Okja] dovevamo anche immaginare determinate scene che poi sarebbero state modificate con il computer con l'aggiunta della creatura ed anche seguire la camera con attenzione senza sbagliare. Mi ha sorpreso molto il tono del film, c'era molto humor e in definitiva è stata davvero un'esperienza gratificante.”

Paul Dano (1984) attore statunitense

Origine: Dall'intervista di Thomas Cardinali, Cannes 2017: Paul Dano parla di Okja e del suo modo di lavorare ad un film (Esclusiva) https://movie.talkymedia.it/post/26567/cannes-2017-paul-dano-intervista/, talkymedia.it, 21 maggio 2017.

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“La causa della sconfitta del Pd, a mio giudizio, non è Renzi. Io rivendico le cose fatte con Renzi in questi anni, mi sembra che l'attenzione dell'Italia debba essere su chi è arrivato ora al governo. La preoccupazione che abbiamo nel Pd è ricostruire i fili che si sono rotti con l'elettorato, nonostante le politiche fatte che sono andate incontro ai bisogni della popolazione che veniva da una crisi enorme. Il dibattito è appena iniziato, ne abbiamo discusso tutto il pomeriggio di ieri.”

Ettore Rosato (1968) politico italiano

Origine: Citato in Renzi "non è causa della sconfitta" e il Rosatellum "aiuta la governabilità". Le difese di Ettore Rosato http://www.huffingtonpost.it/2018/03/13/renzi-non-e-causa-della-sconfitta-e-il-rosatellum-aiuta-la-governabilita-le-difese-di-ettore-rosato_a_23384126/, HuffingtonPost.it, 13 marzo 2018.

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“Viviamo in un tempo in cui la soglia dell'attenzione è molto bassa, ed è il film che si deve difendere. La colpa è sempre del film che deve prendersi l'attenzione. La tv è un elettrodomestico ma non mi sono dedicato a questo lavoro [L'amica geniale] pensando di 'fare qualcosa per la tv', ma pensando al cinema.”

Saverio Costanzo (1975) regista italiano

Origine: Da intervista di Silvia Fumarola, Saverio Costanzo: “L'amica geniale di Ferrante è una grande saga, ma io ne faccio una grande serie” https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/11/22/news/saverio_costanzo_l_amica_geniale_di_ferrante_e_una_grande_saga_ma_io_ne_faccio_una_grande_serie_-212341078/, Rep.repubblica.it, 22 novembre 2018.

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“Il regime venezuelano sottomette i detenuti politici a vari tipi di torture e li considera come mercanzia. Io sono stato sequestrato in Colombia dal governo di Juan Manuel Santos e consegnato al regime venezuelano come mercanzia in cambio della sua mediazione con le Farc. Dopo quattro anni sono stato liberato e consegnato al governo spagnolo come mercanzia per distrarre l’attenzione dall'omicidio di Fernando Albán.”

Lorent Saleh (1988) attivista venezuelano

Origine: Citato in Maurizio Stefanini, Così il regime venezuelano tortura i dissidenti. Parla il Premio Sakharov https://www.ilfoglio.it/esteri/2018/12/12/news/cosi-il-regime-venezuelano-tortura-i-dissidenti-parla-il-premio-sakharov-228905/, Il Foglio, 12 dicembre 2018.

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“Io penso che la testa sia il 99% di un calciatore, quando arrivi a un certo livello il fisico è sempre allenato. La differenza la fa l'attenzione e prepararsi mentalmente.”

Leonardo Pavoletti (1988) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a DAZN; citato in Pavoletti a DAZN: "La testa è il 99% per un calciatore" https://www.goal.com/it/notizie/pavoletti-a-dazn-la-testa-e-il-99-per-un-calciatore/bs79n5djya631x3ra9lcjiekh, Goal.com, 2 novembre 2018.

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“[Sul Governo Conte. ] Tutti i movimenti populisti hanno bisogno di trovarsi un nemico esterno, soprattutto per distrarre l'attenzione quando non ci sono risultati del governo, la situazione economica non è delle migliore e gli alleati al potere non sono d'accordo su quasi nulla…”

Nathalie Loiseau (1964) politica, diplomatica e accademica francese

Origine: Citato in Anais Ginori, Francia, la viceministra Loiseau: "Roma contro di noi per nascondere la mancanza di risultati" https://www.repubblica.it/esteri/2019/01/25/news/francia_la_viceministra_loiseau_il_governo_italiano_contro_di_noi_per_nascondere_la_mancana_di_risultati_-217479019/, Repubblica.it, 26 gennaio 2019.

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“Attenzione; perché io sono impavido, e quindi potente.”

Mary Shelley (1797–1851) scrittrice, saggista e biografa inglese
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“La persona che cattura costantemente la tua attenzione domina: istinto, cuore, umore e ragione.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“In amore e in amicizia piccole attenzioni regalano grandi emozioni.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

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“Le attenzioni fanno esistere.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Quello che vuoi si ottiene decidendo che puoi ottenerlo: dove concentri la tua attenzione, fluisce l'attrazione.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

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