Frasi su debito
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“Il mondo degli adulti, secondo le diverse responsabilità, è in debito nei confronti delle nuove generazioni, "in debito di futuro."”

Angelo Bagnasco (1943) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Prolusione del Cardinale presidente

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“[A telefono con Giampaolo Tarantini] Ieri sera bene mi sembra? [«Bene, una bellissima serata, perché eravamo pochi, tranquilli, poi eravamo stanchi pure.»] Sì forse per tutte quelle, son troppe. Al massimo averne due a testa, però adesso voglio che abbia anche tu quelle tue, altrimenti mi sento in debito… Scusa portale per te che poi io mi porto le mie. [«Va bene.»] Poi ce le prestiamo… Insomma la patonza deve girare…”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Dall'intercettazione del 10 ottobre 2008; citato in Le ragazze? Sull'aereo presidenziale: «Non prenderle alte, noi non siamo alti» http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_16/berlusconi-telefonata-polanco_c853be88-e093-11e0-aaa7-146d82aec0f3.shtml?fr=box_primopiano, Corriere.it, 16 settembre 2011.

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“[…] Dovremmo, tutt[i] insieme, […] ridere di gusto sugli sproloqui di chi vuole farci credere di intendersi di economia. Da circa una cinquantina d'anni, ogni giorno, in ogni telegiornale, su ogni giornale, in ogni intervista, in ogni dibattito, in ogni dichiarazione, molti, moltissimi, troppi, a diverso titolo, affermano di volerci informare sui problemi di economia, di consegnarci ricette adatte alla soluzione e di chiederci in cambio la fiducia espressa in un voto in cabina. Mi pare, ma posso anche sbagliarmi, che non sia successo mai niente che indirizzasse le nostre vite alla sicurezza di un lavoro, inteso come diritto, e alla stabilità, pur con i fisiologici alti e bassi che, sempre noi normali, potremmo accettare. L'economia basata sul debito, la distanza tra "ricchezza o povertà" e economia reale, l'antidemocraticità della finanza tramata in salotti, cupole e club, così silenziosa da fare ribrezzo, sono gli elementi della mia disillusione. E, siccome non voglio piangere, rido di chi, con sussiego o arroganza, cialtroneria o competenza, sincerità o folklore, interesse o irresponsabilità, finge di capire, di volermi far capire e, solo per questo, mi chiede qualcosa in cambio. Non darò niente in cambio. Solo una risata, il più irrispettosa possibile. […] Faranno sempre i seriosi quelli che, se aprono bocca, sono capaci di invertire un andamento di borsa, fregandosene se ciò avverrà per un giorno solo, mentre l'anno, gli anni, le vite continuano a essere sul bordo di un precipizio. L'arma più certa per garantire il perpetuarsi della nostra illusione di libertà è tenerci nella paura sventolando gli incubi dei futuri bui.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

dalla rubrica "Mina per voi" http://minapervoi.vanityfair.it/2012/07/31/1349/, 31 luglio 2012
Citazioni di Mina

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“Silvio Berlusconi è entrato in politica con 5 mila miliardi di debiti e con le banche che tentavano di strozzarlo; oggi vanta 29 mila miliardi di attivo e figura tra i sette uomini più ricchi del pianeta.”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

da Repubblica http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/30/radicali-addio-berlusconi.html, 30 ottobre 2005, pagina 13

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“[I debiti] Sono un problema del mio socio di maggioranza, Dio”

Luigi Maria Verzé (1920–2011) imprenditore e presbitero italiano

citato da La Repubblica http://www.repubblica.it/economia/2010/11/03/news/business_san_raffaele-8691402/

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“Abolire il dovere di pagare i debiti mina alla base le regole della convivenza umana.”

Appio Claudio Crasso Inregillense politico e militare romano

citato in Tito Livio, VI, 41; 1997
[F]idem abrogari cum qua omnis humana societas tollitur?
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“Cara Charo, alla mia partenza per Buenos Aires per un lavoro, ho incominciato a scriverti per sciogliere un equivoco. Le cose non sono andate come tu credi, Charo. Forse dovremmo accettare che non siamo dei ragazzini e che ci giochiamo la possibilità di vivere, bene o male, gli ultimi anni che ci rimangono, senza troppa vecchiaia. Charo, cosa sarebbe per te e per me una soluzione normale? Esistono soluzioni normali dopo i cinquant'anni o rimane soltanto la paura di decadere, di invecchiare senza dignità e in solitudine? Qui tutto è finito e tutto puó ricominciare in qualsiasi momento. In ogni fine c'è un inizio come in qualsiasi posto, ma non sono ancora arrivato in nessun posto dal quale non voglia andare via, e mi fa tanta paura che tu abbia bisogno di me come di aver io bisogno di te. Forse cercheró una scusa per rimanere ancora un po' qui. Una scusa di lavoro. Trovare mio cugino. Essere pagato. Pagare i miei debiti. Sotterrare definitivamente i morti…”

Quintetto di Buenos Aires).
Variante: " Cara Charo, alla mia partenza per Buenos Aires per un lavoro, ho incominciato a scriverti per sciogliere un equivoco. Le cose non sono andate come tu credi, Charo. Forse dovremmo accettare che non siamo dei ragazzini e che ci giochiamo la possibilità di vivere, bene o male, gli ultimi anni che ci rimangono, senza troppa vecchiaia. Charo, cosa sarebbe per te e per me una soluzione normale? Esistono soluzioni normali dopo i cinquant'anni o rimane soltanto la paura di decadere, di invecchiare senza dignità e in solitudine? Qui tutto è finito e tutto può ricominciare in qualsiasi momento. In ogni fine c'è un inizio come in qualsiasi posto, ma non sono ancora arrivato in nessun posto dal quale non voglia andare via, e mi fa tanta paura che tu abbia bisogno di me come di aver io bisogno di te. Forse cercherò una scusa per rimanere ancora un po' qui. Una scusa di lavoro. Trovare mio cugino. Essere pagato. Pagare i miei debiti. Sotterrare definitivamente i morti..." (Quintetto di Buenos Aires).

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“Per abbassare le tasse bisognerebbe che non aumentasse il debito pubblico o che non ci fosse, il 45% di quanto incassa lo stato va a pagare l'interesse sul debito. […] Trattare il debito vuol dire silurare la gente: parliamoci chiaro sennò qui pare che parliamo arabo.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

Origine: Dal discorso dell'8 marzo 1996 a Biella. Video http://www.youtube.com/watch?v=7S1rXa4JytM&feature=related disponibile su Youtube.com.

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“Considerate i debiti il doppio, e i crediti la metà.”

Raffaello Lambruschini (1788–1873) politico, religioso e agronomo italiano

da Dell'autorità e della libertà

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“Da noi, per una serie di ragioni che fanno capo a uno staterello piazzato proprio nel centro della capitale, è invece prassi ormai consolidata santificare anche calcisticamente la ricorrenza pasquale, anticipando il campionato al sabato. Che da un lato è una bazzecola rispetto, come dire, ad altri oneri condominiali: dall'altro una buona idea dal punto di vista familiare. È qui, a questo punto della storia che si inserisce la straordinaria abilità manageriale del governo del pallone. Come? Ma è semplice. Piazzando esattamente a metà della settimana di Pasqua una bella serata infrasettimanale, tre giorni dopo il turno precedente e a meno di altri tre (mercoledì si gioca alle 20,30, sabato alle 15 con l'eccezione serale di Inter-Juventus) da quello successivo. È vero che le società di serie A vivono, o sopravvivono, di diritti televisivi e gli incassi al botteghino rappresentano salvo rare eccezioni poco più dell'argent de poche. Ma è anche vero che una serata di campionato come quella di domani sembra studiata apposta per tornare a far scendere la già non esaltante media di spettatori. Che è sì risalita a circa 22 mila unità a partita, dalla fossa delle Marianne della scorsa stagione. Ma resta sideralmente lontana dal resto dell'Europa calcistica che conta dove pure, come si è visto, la presenza della pay tv non è meno ingombrante e condizionante. […] Al di là del versante demenzial-logistico, ci sarebbe anche un aspetto tecnico da considerare. Più gli impegni sono ravvicinati e meno bene si gioca, più le squadre sono in debito di recupero psicofisico e più sale l'agonismo, più si picchiano e meno spettacolo si vede. Piaccia o meno a chi vende il prodotto, la quantità è nemica della qualità anche nel calcio. Ma il motto di chi ce lo somministra è: purché respiri. Il calciatore, il tifoso, il telespettatore.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

18 marzo 2008

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“In materia di denaro, il principio di Kant era «Né debiti, né spilorcerie», vivere di quanto si ha, senza indebitarsi, senza avere l'assillo di mettere da parte.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: In materia di denaro, il principio di Kant era «Né debiti, né spilorcerie», vivere di quanto si ha, senza indebitarsi, senza avere l’assillo di mettere da parte.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 2, Che tipo d'uomo era Kant, p. 45

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“Il sistema di finanziamento del Ponte [sullo stretto di Messina] introduce un meccanismo che trasferisce di fatto a carico della colletività l'intero rischio d'impresa e che appare destinato a trasformare in debito pubblico quello che viene propagandato come un finanziamento privato.”

Osvaldo Pieroni (1949–2013) sociologo italiano

dal Finto finanziamento privato, vero debito pubblico, in "L'Architetto Italiano": I dubbi sul Ponte/4 – Aspetti economici, 2005, Vol. 10, pp. 20-22

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“So bene che il mio debito è immenso|lacrime spese|cercando un senso|cose preziose.”

Kaos One (1971) rapper, beatmaker e writer italiano

daCose preziose
-/-/-/-/– (L'Attesa)

“Velázquez, che deve molto ai maestri veneziani, alla fine paga il suo debito. Abbandonate le tonalità cupe della primitiva tavolozza, diviene uno dei maggiori coloristi del tempo suo. I suoi limiti erano piuttosto angusti, ma la conoscenza dei valori crebbe con gli anni, e nell'impiego dei bianchi e dei grigi-argento non ebbe rivali. Dove i veneziani avrebbero creato un contrasto stridente con rosso e rosa, con rosa e porpora, Velázquez, con non so quale misteriosa alchimia, li combinava insieme senza dissonanze, creando nuove armonie di colori. Dai veneziani apprese a rompere i rigidi contorni delle figure e a modellarne le forme con la luce, a correre sulla trama della tela con un pennelleggiare rapido, ponendo l'accento là dove era più necessario. Dal realismo degli "interni" all'impressionismo degli ultimi lavori, fu lungo e faticoso il cammino, il costante ostinato progresso di un artigiano, destinato a padroneggiare il proprio mestiere piuttosto che il successo senza fatica di un virtuoso.”

Elizabeth Du Gue Trapier (1893–1974) critica e storica dell'arte statunitense

da Velázquez, 1948
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

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“La gratitudine è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Origine: DallAutobiografia.

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“[Mina] È una grande donna. E nello stesso tempo è ingenua. Io ho per lei un affetto immenso che deriva dalla tenerezza che mi ispira Mina. Pensi che lei, quando mi vede, non fa che darmi dei consigli perché crede che alla mia età io sia ancora inesperta. È il solo essere al mondo i cui pregi sono più affascinanti dei difetti. Chi conosce Mina se ne innamora. Ma lei non vuole farsi conoscere perché ha paura, perché è scottata da tutte le fregature che ha preso ogni volta che ha dato fiducia a qualcuno. È una grande donna, insicura, sì, ma che ha dimostrato coraggio quando è stato necessario, e soprattutto generosa. Ha superato lo choc della morte del fratello giovanissimo, quella di un marito da cui si era da poco separata… […] Ricordo quindici anni fa, quando era diventata una cantante di successo e ha scoperto di aspettare un bambino, ha deciso di mettere al mondo il figlio, nonostante in quell'epoca essere una ragazza madre fosse ancora scandaloso. E la televisione l'ha messa al bando: a Mina è stato proibito di esibirsi in TV e ha dovuto ricominciare da sola, con i dischi e le serate, senza il veicolo pubblicitario dello spettacolo televisivo. Poi, c'è stato il fallimento del padre, che aveva una fabbrica di oggetti in plastica. E Mina ha dovuto pagare lei i debiti fino all'ultima lira: 970 milioni. L'ultimo assegno che staccò la ridusse con 70.000 lire di debito con la banca. Ecco perché divento una belva quando sento criticare Mina: tasse ne ha pagate più del dovuto: il successo, gli errori, tutto.”

Lina Volonghi (1916–1991) attrice italiana

Origine: Da Mina come va? "Ho paura", Gente, 8 luglio 1978.

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“La Germania sa bene che cosa può succedere quando si scoraggia troppo a lungo una nazione orgogliosa e la si espone a trattative e preoccupazioni di una crisi del debito deflattiva, senza luce alla fine del tunnel: questa nazione prima o poi fermenta.”

Yanis Varoufakis (1961) economista e politico greco naturalizzato australiano

Origine: Citato in Grecia, Germania a Tsipras: "Risarcimento danni di guerra? Zero possibilità" http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/09/grecia-germania-tsipras-risarcimento-danni-guerra-zero-possibilita/1411254/, Il Fatto Quotidiano.it, 9 febbraio 2015.

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“In base ai nostri calcoli, il debito legato alle riparazioni di guerra della Germania è di 278,7 miliardi di euro, compresi 10,3 miliardi del cosiddetto “prestito forzato.””

Dimitris Mardas (1955) politico e economista greco

Origine: Citato in La Grecia vuole 278,7 miliardi dalla Germania http://www.ilpost.it/2015/04/07/soldi-grecia-germania/, Il Post.it, 7 aprile 2015.

“L'amore è sempre un debito, per questo è rosso.”

Leo
Bianca come il latte, rossa come il sangue

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“Le casse dello Stato sono vuote, a causa di 75 miliardi di dollari di debiti, le obbligazioni ucraine ammontano a 130 miliardi di dollari. Le pensioni non sono state pagate per intero da oltre un mese. La valuta straniera e le riserve aurifere sono state saccheggiate. Noi stiamo facendo tutto il possibile per impedire che la situazione si deteriori ulteriormente. Ci riusciremo. Non abbiamo altra scelta.”

Arsenij Jacenjuk (1974) politico, economista e avvocato ucraino

Origine: Citato in Crimea, blitz filorusso in Parlamento. Mosca muove le truppe verso il confine. Ianukovich: «Sono ancora io il presidente» http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/crimea_sinferopoli_barricate_filorussi_tatari/notizie/544010.shtml, Il Messaggero.it, 27 febbraio 2014.

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“Quello che stanno facendo con la Grecia ha un nome: terrorismo. […] Perché ci hanno costretto a chiudere le banche? Per instillare la paura nella gente. E quando si tratta di diffondere il terrore, questo fenomeno si chiama terrorismo. Ma confido che la paura non vinca.”

Yanis Varoufakis (1961) economista e politico greco naturalizzato australiano

in occasione del referendum del 5 luglio 2015 in Grecia, avente per oggetto le proposte dell'Unione Europea per il rientro del debito greco

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“Se la Bce cancellasse i titoli di Stato che ha in bilancio che succederebbe? La risposta è semplice e devastante nel contempo: nulla succederebbe ma si ridurrebbe solo il debito. Punto.”

Claudio Borghi Aquilini (1970) politico italiano

Origine: Da La carica dei 101 europentiti https://www.pressreader.com/italy/libero/20170102/281741269091463, Libero Quotidiano, 2 gennaio 2017.

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“L'idea che la crisi sia stata causata dal debito pubblico è fasulla e sinistramente in linea con l'approccio del precedente governo, che usava questa idea per giustificare le proprie terapie di austerità. La Commissione Europea però ci dice che il debito pubblico in Italia è sempre stato sostenibile, sia a breve che a lungo termine, e quindi che le pensioni non sono a rischio”

Alberto Bagnai (1962) economista italiano

Rapporto sulla sostenibilità fiscale, settembre 2012
Origine: Da Grillo e l'eurocrisi: torniamo all'austerità di Monti?, Il Fatto Quotidiano, 6 marzo 2013; riportato nella rubrica MicroMega http://temi.repubblica.it/micromega-online/grillo-e-leurocrisi-torniamo-allausterita-di-monti/?printpage=undefined, Repubblica.it, 7 marzo 2013.

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“[…] la ricerca economica non conferma che il deficit pubblico sia l'unica determinante dei differenziali tra i tassi d'interesse, né che sia sempre la più importante. Le analisi empiriche rivelano infatti che gli spread sui tassi d'interesse sono correlati a numerose variabili: in particolare anche ai deficit e ai debiti verso l'estero, privati e pubblici.”

Emiliano Brancaccio (1971) economista italiano

Origine: Da La bilancia commerciale? pesa quanto deficit e debito, Il Sole 24 Ore, 19 agosto 2011; riportato in EmilianoBrancaccio.it http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2011/08/brancaccio-sole24-ore-190811.pdf.

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“Bisogna sempre lasciare accumulare i propri debiti, per potere poi venire ad una transazione.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Da Bel-Ami, 1885

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“A chi è piegato dall'età, la morte verrà come un sollievo. Lo sento molto fortemente ora che sono arrivato io stesso alla vecchiaia, e a considerare la morte come un vecchio debito che è giunto il momento di pagare. Ma istintivamente, facciamo di tutto per ritardare quest'ultimo adempimento. Così la natura si diverte a giocare con noi.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera a un amico nel 1954 o 1955; citato in Einstein on Peace, a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 616.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 88

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“L'Italia può farcela è il titolo dell'ultimo interessante libro dell'economista Alberto Bagnai. In questo lavoro, Bagnai rimarca una verità taciuta ai più, cioè che la crisi italiana (e non solo) non è una crisi di debito pubblico, ma di debito privato.”

Gianluca Ferrara (1972) editore e scrittore italiano

Origine: Da "L'Italia può farcela" davvero? Il libro di Alberto Bagnai http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/01/litalia-puo-farcela-davvero-libro-alberto-bagnai/1309002/, il Fatto Quotidiano.it, 1° gennaio 2015.

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“Il pane offerto è un debito per un uomo e un'elemosina per un pelandrone.”

Vittorio Giovanni Rossi (1898–1978) giornalista e scrittore italiano

Origine: Sabbia, p. 53

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