Frasi su filosofo
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“In filosofia si deve calare nell'antico caos e sentircisi a proprio agio.”

Ludwig Wittgenstein (1889–1951) filosofo e logico austriaco

1948
Pensieri diversi

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“Nella corsa della filosofia vince chi sa correre più lentamente. Oppure: chi raggiunge il traguardo per ultimo.”

Ludwig Wittgenstein (1889–1951) filosofo e logico austriaco

1938
Pensieri diversi

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“È meglio che il denaro vada perso per Aristippo che non Aristippo per il denaro”

Aristippo (-434–-355 a.C.) filosofo greco antico

citato in Diogene Laerzio, Vite dei filosofi

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“È meglio essere povero che incolto: il povero, infatti, manca solo di denaro, l'incolto di umanità”

Aristippo (-434–-355 a.C.) filosofo greco antico

citato in Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi

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“[A un giornalista che gli chiedeva quale fosse la sua filosofia politica] Sono un cristiano e un democratico – ecco tutto.”

Franklin Delano Roosevelt (1882–1945) 32º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in Frances Perkins, The Roosevelt I Knew, Harper Colophon Books.

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“Tutti i termini filosofici sono metafore, analogie, per così dire congelate, il cui significato autentico si dischiude quando la parola sia riportata al contesto d'origine, certo presente in modo vivido e intenso alla mente del primo filosofo che la impiegò.”

Hannah Arendt (1906–1975) filosofa, storica e scrittrice tedesca

Origine: Da La vita della mente, a cura di Alessandro Dal Lago, traduzione di Giorgio Zanetti, Ed. Il Mulino, 1987.

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“Muoia l'anima mia della morte dei filosofi.”

Averroè (1126–1198) filosofo, medico e matematico arabo

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 491
Attribuite

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“Sei ancora giovane, Socrate", replicò Parmenide, "e la filosofia non si è ancora impossessata di te, come, secondo la mia previsione, si impossesserà in futuro, quando non stimerai più indegna nessuna di quelle cose: ora ti preoccupi ancora di prestare eccessiva attenzione alle opinioni degli uomini, vista l'età.”

Parmenide
Variante: " Sei ancora giovane, Socrate", replicò Parmenide, "e la filosofia non si è ancora impossessata di te, come, secondo la mia previsione, si impossesserà in futuro, quando non stimerai più indegna nessuna di quelle cose: ora ti preoccupi ancora di prestare eccessiva attenzione alle opinioni degli uomini, vista l'età."

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“La filosofia è la musica più grande.”

Platone libro Fedone

Fedone

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“Perché non ha mai a venire un Cartesio in filologia come n'è venuto uno in filosofia?”

Giuseppe Baretti (1719–1789) critico letterario, traduttore e poeta italiano

La Frusta letteraria, La Frusta letteraria, vol. IV

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“[La filosofia] Risposte incomprensibili a problemi insolubili.”

Henry Adams (1838–1918) scrittore e storico statunitense

cap. XXIV

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“Si può soltanto diventare filosofo, non esserlo. Appena crediamo di esserlo smettiamo di diventarlo.”

Friedrich Schlegel (1772–1829) filosofo, critico e traduttore tedesco

Origine: Citato in Guido Almansi, Il filosofo portatile, TEA, Milano, 1991.

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“Noi uomini ci uccidiamo fra noi; è certamente immorale, ma la filosofia non può farci niente.”

Anton Pavlovič Čechov (1860–1904) scrittore, drammaturgo e medico russo

Origine: Uno "choc" nervoso, p. 200

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“La Natura deve essere lo Spirito visibile, lo Spirito è Natura invisibile.”

Friedrich Schelling (1775–1854) filosofo tedesco

Origine: Da Idee per una filosofia della natura.

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“Moro raccoglie il testimone di un certo modo di scalare che non è sport, è un'altra cosa. È una filosofia, sono valori, è un pensare a tutto, non solo al risultato.”

Reinhold Messner (1944) alpinista italiano

Origine: Citato in Moro e l'impresa più difficile. "Sul Nanga Parbat con voi" http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Alpinismo/20-12-2011/moro-impresa-piu-difficile-sul-nanga-parbat-voi-804082861478.shtml, Gazzetta.it, Milano, 20 dicembre 2011.

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“La teologia è una figlia della filosofia che cerca di uccidere la madre.”

Giovanni Battista Niccolini (1782–1861) drammaturgo italiano

I, p. 383

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“Ogni uomo è un re", spiegò quel filosofo a testa in giù, "e ogni cappello è una corona.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Uomovivo, p. 39

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“Nulla di più comune, per esempio, che trovare un critico moderno che scriva cose di questo genere: 'Il Cristianesimo fu soprattutto un movimento ascetico, una corsa al deserto, un rifugio nel chiostro, una rinuncia alla vita e alla felicità; esso non fu che parte di una fosca e inumana reazione contro la natura stessa, un odio pel corpo, un aborrimento dell'universo materiale, una specie di suicidio universale dei sensi e anche dell'individuo. Derivava da un fanatismo orientale come quello dei fachiri, ed era basato su un pessimismo orientale che considerava l'esistenza stessa come un male'. In tutto questo la cosa straordinaria è che tutto è verissimo; vero in ogni particolare, con la sola differenza che è attribuito erroneamente a chi non ci ha niente a che vedere. Non è vero della Chiesa; è vero delle eresie condannate dalla Chiesa. È come se uno fosse obbligato a scrivere un'analisi degli errori e del malgoverno dei ministri di Giorgio III, con la piccola inesattezza che tutto il racconto si riferisse a Giorgio Washington; o come se uno facesse un elenco dei delitti dei bolscevichi con la sola variante di attribuirli allo zar. La Chiesa primitiva fu, sì, ascetica, ma in dipendenza di una filosofia totalmente diversa da quella di una guerra alla vita e alla natura; la quale realmente esistette nel mondo, e basterebbe che i critici sapessero dove andare a cercarla.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

L'Uomo Eterno

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“I più eminenti sofisti hanno creato un tipo di filosofia individualistica; secondo le loro teorie, l'uomo individuo sensibile, è la misura di tutte le cose.”

William Boyd (1952) scrittore e sceneggiatore britannico

Origine: Storia dell'educazione occidentale, p. 43

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“Il pensiero, o se si preferisce, l'atteggiamento mentale di Galileo sensibilmente diverso da quello di Descartes. Quello di Galileo non è puramente matematico: è fisico-matematico. Galileo non formula delle ipotesi sui modi possibili del moto accelerato: ciò che egli cerca, è il modo reale, il modo di cui si serve la natura. Galileo non parte, come Descartes, da un meccanismo causale, per tradurlo in seguito in un rapporto puramente geometrico, o anche, per sostituirvi un tale rapporto. Egli muove dall'idea – indubbiamente precostituita, ma che fornisce la base alla sua filosofia della natura – che le leggi della natura sono delle leggi matematiche. Il reale incarna il matematico. In tal modo non è presente, in Galileo, uno scarto tra l'esperienza e la teoria; la teoria, la formula, non si applica ai fenomeni dall'esterno, non «salva» questi fenomeni, ma ne esprime l'essenza. La natura non risponde che alle domande poste in linguaggio matematico, giacché la natura è il regno della misura e dell'ordine. E se l'esperienza guida così «come per la mano» il ragionamento, ciò avviene perché, nell'esperienza ben diretta, vale a dire a una domanda ben posta, la natura rivela la sua essenza profonda che solo l'intelletto, d'altronde, è capace di comprendere.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

cap. II, Conclusione, pp. 156 sg.
Studi galileiani

“È curioso constatare – ed insisto su questo punto, perché mi sembra di importanza capitale, e perché, pur essendo noto, non mi sembra abbastanza sottolineato – è curioso constatare l'indifferenza pressoché totale del mondo romano per la scienza e la filosofia. Il cittadino romano si interessa alle cose pratiche. L'agricoltura, l'architettura, l'arte della guerra, la politica, il diritto, la morale.
Ma si cerchi in tutta la letteratura latina classica un'opera scientifica degna di questo nome, e non si troverà; un'opera filosofica, ancor meno. Si troverà Plinio, cioè un insieme di aneddoti e racconti da comare; Seneca, cioè un'esposizione coscienziosa della morale e della fisica stoiche, adattate – il che significa semplificate – ad uso del pubblico romano; Cicerone, cioè i tentativi filosofici di un letterato dilettante; o Macrobio, un manuale di scuola elementare.
È veramente stupefacente, se vi si presta attenzione, che i Romani, non producendo nulla essi stessi, non abbiano nemmeno mai sentito il bisogno di procurarsi delle traduzioni. In effetti, al di fuori di due o tre dialoghi platonici (tra cui il Timeo) tradotti da Cicerone – trasduzione di cui non ci è pervenuto nulla – né Platone, né Aristotele, né Euclide, né Archimede sono mai stati tradotti in latino. Almeno nell'età classica. Perché se è vero che lOrganon di Aristotele e le Enneadi di Plotino lo furono, è parimenti vero che in fin dei conti ciò avvenne molto tardi e per opera di cristiani.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

Origine: Scritti su Spinoza e l'averroismo, pp. 63-64

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“[Bernardino Telesio] Primo fra i moderni che abbia meritato il titolo di filosofo.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

Origine: Citato in Alberto Mario, La schiavitù e il pensiero, Tipografia del Diritto, Torino, 1860, p. 38.

“La verità di una filosofia va commisurata alla verità dell'uomo, e questa è verità di un esperienza.”

Ferdinand Alquié (1906–1985) filosofo francese

da "Il razionalismo di Spinoza", pp. 7

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“Intorno agli dèi non ho alcuna possibilità di sapere né che sono né che non sono. Molti sono gli ostacoli che impediscono di sapere, sia l'oscurità dell'argomento sia la brevità della vita umana.”

Protagora (-486–-411 a.C.) retore e filosofo greco antico

citato in Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, lib. IX, cap. VIII, traduzione di Marcello Gigante, Mondadori, 2009

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“E meglio tra capanne in umil sorte, | che nel tumulto di ribalta corte, | filosofia s'impara.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

da Invito d'un solitario a un cittadino, p. 275
Poesie varie

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“Mentre il software libero chiamato in qualunque altro modo offrirebbe le stesse libertà, fa una grande differenza quale nome utilizziamo: parole differenti hanno significati differenti.
Nel 1998, alcuni sviluppatori di software libero hanno iniziato ad usare l'espressione "software open source" invece di "software libero" per descrivere quello che fanno. Il termine "open source" è stato rapidamente associato ad un approccio diverso, una filosofia diversa, valori diversi e perfino un criterio diverso in base al quale le licenze diventano accettabili. Il movimento del Software Libero e il movimento dell'Open Source sono oggi due movimenti diversi con diversi punti di vista e obiettivi, anche se possiamo lavorare, e in effetti lavoriamo insieme ad alcuni progetti concreti.
La differenza fondamentale tra i due movimenti sta nei loro valori, nel loro modo di guardare il mondo. Per il movimento Open Source, il fatto che il software debba essere Open Source o meno è un problema pratico, non un problema etico. Come si è espresso qualcuno, "l'Open Source è una metodologia di sviluppo; il Software Libero è un movimento di carattere sociale."”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

Per il movimento Open Source, il software non libero è una soluzione non ottimale. Per il movimento del Software Libero, il software non libero è un problema sociale e il software libero è la soluzione.
Perché "Software Libero" è meglio di "Open Source"