Frasi su giudice
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“Per venire ai commenti specifici, sulla giustizia e sulla crisi da cui oggi è investita gioca soprattutto l'eterogeneità ideologica e politica. In tempi recenti si è fatta strada l'idea perniciosa che non esiste e non può esistere una giustizia «obiettiva», che l'elemento ideologico è inevitabilmente presente in tutti gli uomini in quanto animali sociali e quindi anche nei giudici; così stando le cose, è necessaria una «scelta di campo», anche nell'amministrare la giustizia.
Come tutte le idee perniciose, anche questa ha una parte di verità. In quanto membro di una società ed anzi in quanto membro di una classe o di una categoria sociale, ciascuno di noi non può andare esente da condizionamenti ideologici. Ma se la rigorosa obiettività non è possibile, un uomo civile e soprattutto giudice deve rifuggire dal bieco settarismo, deve fare ogni sforzo per tenere sotto controllo le sue preferenze ideologiche e cercare di essere intellettualmente onesto. Viceversa, oggi nella magistratura non sono più eccezioni coloro che si arrendono all'idea del fatale predominio dell'elemento ideologico: né sono pochi – è terribile a dirsi – coloro che per amore di carriera entrano in turpe commercio con influenti uomini politici e, nei fatti, si mettono al loro servizio usando la giustizia penale come arma di ricatto o di persecuzione per togliere di mezzo certe persone in lotte economiche e politiche condotte senza esclusione di colpi. Infine, nel preoccupante quadro della giustizia italiana, troviamo anche, come effetto della rapidissima e tumultuosa espansione delle classi medie, magistrati, fortunatamente non numerosi, che si comportano come liberti, i quali, per dar prova della promozione sociale e della raggiunta indipendenza rispetto agli antichi signori, incriminano uomini di grande notorietà e di elevata posizione sociale non solo quando commettono reati (il che è sacrosanto), ma anche quando gl'indizi sono labili e pretestuosi e si tratta, come poi spesso risulta dopo lunghe e penose vicende, d'intemerati gentiluomini. A volte una tale condotta si combina con quel turpe commercio di cui parlavo poco fa – il liberto perde il pelo, ma non sempre perde il vizio.”

Paolo Sylos Labini (1920–2005) economista italiano

Origine: Le classi sociali negli anni '80, p. 36-37

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“Giudice: Qual è la tua professione?
Brodskij: Traduttore e poeta.
Giudice: Chi ti ha riconosciuto come poeta? Chi ti ha arruolato nei ranghi dei poeti?
Brodskij: Nessuno. Chi mi ha arruolato nei ranghi del genere umano?”

Josif Aleksandrovič Brodskij (1940–1996) poeta russo naturalizzato statunitense

Origine: Dal resoconto del processo, 1964; citato in Bagattelle comuniste: Ai lavori forzati perché poeta http://www.labibliotecadibabele.net/book-Brodsk%20Processo.pdf, collana Alla ricerca del DNA comunista, Edizioni La Biblioteca di Babele, Modica, 2007.

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“I giudici di Palermo scherzano con il fuoco.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

riguardo alla condanna di Marcello Dell'Utri a 9 anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, 11 dicembre 2004

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“Sarebbe giusto che un uomo con le qualità di Di Pietro le facesse valere sulla scena politica. La sua discesa in campo potrebbe essere una buona cosa. La sua ansia moralizzatrice è patrimonio di tutti e potrebbe essere utile al Paese. I miei giornali, le mie TV, il mio gruppo sono sempre stati in prima fila nel sostenere i giudici di Mani Pulite.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

dopo le dimissioni di Di Pietro dal pool di Milano
1994
Origine: Dall'intervista a il Messaggero, 8 dicembre 1994; citato in Claudio Rinaldi, Un polverone su mani pulite http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/11/30/un-polverone-su-mani-pulite.html, la Repubblica, 30 novembre 1999.

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“Io non ho mai attaccato i giudici, anzi è il contrario.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Citato in Berlusconi, dietrofront sulle riforme: prima il federalismo http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/12/riforme-berlusconi-giustizia-intercettazioni_PRN.shtml, ilSole24Ore.com, 27 dicembre 2008.

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“[Sulle finalità della annunciata riforma della composizione della Corte costituzionale italiana] […] in modo da evitare che si ripetano le situazioni oggi, quando il Parlamento discute una legge, la approva e se non piace ai magistrati di sinistra, la impugnano davanti alla Consulta che è costituita in prevalenza da giudici che provengono dalla sinistra e dunque le abroga anche se sono leggi giuste e giustissime.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Citato in Berlusconi: «Riformare la Consulta. Unità d'Italia, «giusto festeggiarla» http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_19/berlusconi-unita-italia-situazione-nord-africa-libia_9ba2a146-3c34-11e0-b39a-01c3e2bb173c.shtml, Corriere.it, 19 febbraio 2011.

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“Abbiamo presentato la riforma della giustizia e per noi è fondamentale, perché in questo momento abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Da una conversazione con Barack Obama al G8 di Deauville, 26 maggio 2011; citato in Gian Antonio Stella, Dai condoni all'aspirasmog. Promesse e svarioni al voto http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/28-Dai-condoni-all-aspirasmog-Promesse-e-svarioni-al-voto_2bc11166-88f4-11e0-9363-be870bec5f6b.shtml, Corriere.it, 28 maggio 2011.

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“Che importa se qualche prudente della terra ci giudica male, purché sul posto i nostri responsabili ce ne diano l'autorizzazione.”

Magdeleine Hutin (1898–1989) fondatrice delle Piccole sirelle di Gesù

Il padrone dell'impossibile

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“Tutti quanti in prigione… e che vi serva da lezione… no, lasciatemi, c'è un errore, io sono il giudice, lasciatemi.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da In prigione, in prigione!
Burattino senza fili

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“Al giudice occorre più coraggio ad essere giusto apparendo ingiusto, che ad essere ingiusto apparendo giusto.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

citato in Piero Pajardi, Per questi motivi... Vita e passioni dedi un giudice, Jaca Book, Milano, 1986, p. 7. ISBN 88-16-28016-6

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“La coscienza è sempre un amico che mette in guardia prima, non un giudice che punisce poi.”

Denis Ivanovič Fonvizin (1745–1792) scrittore, commediografo e drammaturgo russo

Il Minorenne

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“Che un giudice spagnolo in vena di protagonismo abbia chiesto all'Inghilterra la consegna di un ospite straniero andato a Londra in forma privatissima per ragioni di salute, non mi stupisce: un Di Pietro può nascere dovunque. Ma che l'Inghilterra si proponga di consentire, non mi stupisce. Mi sbalordisce, come ha sbalordito e indignato la signora Thatcher che aveva ospitato in casa il Generale. Ma ancora di più mi sbalordirebbe che la Giustizia spagnola, cioè di un Paese che non solo ha accettato per quarant'anni il potere di un Generale, ma gli ha consentito (per sua fortuna) di disporne anche dopo morto, portasse davanti a una Corte di Giustizia quello cileno. Per non parlare delle conseguenze che tutto questo potrebbe provocare in Cile dove, nel caso che il governo Frei si mostrasse esitante e accomodante, le Forze Armate potrebbero riprendere il potere per rompere i rapporti diplomatici con Spagna e Inghilterra e dimostrare al mondo che i processi alla Norimberga hanno fatto il loro tempo. Se a qualcuno il Generale cileno Pinochet deve rendere conto del suo operato, è soltanto al Cile e ai suoi tribunali. E se io fossi un cileno che ha votato Frei (come certamente avrei fatto se fossi stato un cileno), in questa occasione mi schiererei con le Forze Armate. Con tanti saluti a tutto il sinistrume italiano passato, presente e futuro.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

24 ottobre 1998
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli – rubrica

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“Un cammino religioso non si giudica dalle novità, quanto dalla fedeltà.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Da Avvenire, 20 agosto 2005.

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“A me sonerà sempre caro ed insigne il nome di Alfonso Varano, perché da lui segnatamente, a quello che io giudico, s'iniziò il corso della poesia moderna italiana; e forse la patria non gli si mostra ricordevole e grata quanto dovrebbe.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Prose letterarie, Prefazione alla scelta dei poeti italiani dell'età media, XXVIII

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“Maierovitch, uomo dalla loquela sommessa e dai lineamenti un po' da gufo, divenne un personaggio di spicco nei primi anni Ottanta, quando collaborò con Giovanni Falcone nei suoi sforzi, coronati da successo, di rintracciare i mafiosi latitanti. Insieme i due convinsero Tommaso Buscetta a tornare in Italia e a divenire un pentito di stato nel cosiddetto maxiprocesso alla cupola della mafia siciliana. Nel gennaio del 1992, grazie alla sua testimonianza furono condannati circa 350 capi mafiosi. Falcone e il suo collega, il magistrato Paolo Borsellino, sono i titani della lotta antimafia in tutto il mondo. Furono assassinati in Sicilia a due mesi di distanza l'uno dall'altro, nel 1992, poco tempo dopo che la sentenza del maxiprocesso era stata confermata, e la loro morte scosse, e infine scardinò, il sistema politico italiano. Entrambi erano partiti (giustamente) dal presupposto che i personaggi più importanti della mafia siciliana godevano della protezione delle più alte gerarchie politiche di Roma. Maierovitch mi racconta delle sue cene con Falcone, e di come si ingegnarono per proteggere il grande pentito Buscetta vuoi da possibili omicidi vuoi dal suicidio. (Un tentativo di suicidio quasi gli riuscì mentre era sotto la tutela del giudice brasiliano.) Dapprima Maierovitch sorride nel ricordare il suo amico italiano, ma dopo un po' comincia a versare lacrime silenziose: un omaggio che ben si addice a Falcone (cui Maierovitch intitolò il suo Istituto di lotta alla criminalità), il cui carisma e impegno in nome della giustizia, alla faccia della classe dirigente corrotta di Roma, hanno fatto di lui un eroe popolare in tutta Italia e presso tutti coloro che nel mondo lottano contro il crimine.”

Misha Glenny (1958) giornalista e scrittore britannico

da McMafia, pagg. 348-349

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“Il patteggiamento sta diventando come miele per pentiti falsi. Per ottenere uno sconto. A Conte lo hanno rigettato e per un uomo come lui è meglio così. Meglio un secolo di squalifica.”

Giulia Bongiorno (1966) avvocato e politica italiana

citato in Carlotta De Leo, Parla Conte: «Condannato da giudici tifosi». Petrucci: «Basta con gli attacchi alla giustizia» http://www.corriere.it/sport/12_agosto_23/conte-conferenza-stampa_8bcf6eca-ed22-11e1-89a9-06b6db5cd36c.shtml, Corriere della sera.it, 23 agosto 2012

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“Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta; senza la Lega ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

dalla dichiarazione in sostegno del pool di mani pulite, 7 Matrix http://www.matrix.mediaset.it/video.shtml?video=admatrix/2007/01/290107_matrix7.wmv?v=admatrix/2007/01/290107_matrix7.wmv&title=Parte, 29 gennaio 2007

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“Ho imparato che i giudici non vanno criticati. Sono un potere molto forte e geloso della propria autonomia.”

Giampaolo Pansa (1935–2020) giornalista, saggista e scrittore italiano

Il Bestiario
Origine: Da La minestra non scende dal cielo http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/316417/, 18 dicembre 2010.

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“[I giudici] Non si credano che tutti i mesi possono far scoppiare un caso Chiesa.”

Bobo Craxi (1964) politico italiano

19 aprile 1992
Origine: Citato in Peter Gomez e Marco Travaglio, Se li conosci li eviti, Chiarelettere, 2008.

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“Quiriti, io non sono di quelli che pensano che ai comandanti non si debbano rivolgere dei consigli: anzi, quello che agisce soltanto sulla base della sua opinione, lo giudico arrogante e non certo avveduto.”

Lucio Emilio Paolo Macedonico (-229–-160 a.C.) politico romano

citato in Tito Livio, XLIV, 22; 1997
Non sum is, Quirites, qui non existumem admonendos duces esse: immo eum, qui de sua unius sententia omnia gerat, superbum iudico magis quam sapientem.
Citazioni di Lucio Emilio Paolo, Attribuite
Origine: Le parole di Lucio Emilio Paolo si rifanno ad un'affermazione di Quinto Fabio Massimo, il Temporeggiatore, che preferì una diminuzione del suo potere piuttosto che servire male lo Stato.

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“La Chiesa giudica con le idee di Dio!”

Origine: La tua via, p. 81

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“La diversità de' giudizi nasce dalla diversità de' saperi, perché quanto ciascuno sa più, tanto giudica meglio.”

Benedetto Varchi (1503–1565) umanista, scrittore e storico italiano

L'Ercolano

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“Nel dubbio, [giudica] in favore dell'imputato.”

Giustiniano I (482–565) imperatore bizantino

Variante: "Nel dubbio, [giudica] in favore dell'imputato".

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“L'uomo, finalmente conscio dei suoi limiti, rassicurato dalla sua ragione, è un uomo adulto e libero. L'uomo si dà le proprie leggi, sa che sono solo sue, sa che deve seguirle perché ha scelto di seguirle, perché giudica correttamente che il suo bene risiede nel giusto e misurato esercizio della sua libertà.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: L’uomo, finalmente conscio dei suoi limiti, rassicurato dalla sua ragione, è un uomo adulto e libero. L’uomo si dà le proprie leggi, sa che sono solo sue, sa che deve seguirle perché ha scelto di seguirle, perché giudica correttamente che il suo bene risiede nel giusto e misurato esercizio della sua libertà.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 30

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“Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septis collis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Amen.
Attribuite

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“Niuno dee essere in una medesima cosa avvocato e giudice.”

Bartolomeo da San Concordio (1262–1347) scrittore e aforista italiano

CLXV
Giunta agli Ammaestramenti degli Antichi
Origine: Citato in Harbottle, p. 370.

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“[All'uscita del tribunale, dopo essere stato condannato a tre anni di libertà vigilata] Non ho nessun problema a comportarmi come un bravo ragazzo, perché è quello che sono. Ringrazio il giudice per l'opportunità che mi ha dato e tutti quelli che mi hanno sostenuto in questi mesi.”

Busta Rhymes (1972) rapper e attore statunitense

Origine: Citato in Tre anni di condizionale per Busta Rhymes http://www.lastampa.it/2008/03/19/blogs/anteprime-dagli-usa/tre-anni-di-condizionale-per-busta-rhymes-RjprJX0Z4z9MnZSHi5IhBJ/pagina.html, LaStampa.it, 19 marzo 2008.

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“[Su Solo due ore] Bel film d'azione, «Solo due ore» di Richard Donner: ma l'elemento che colpisce di più è Bruce Willis che, dimagrito, malinconico, con i baffi e un poco di barba, somiglia in modo impressionante al giudice Borsellino. Invece è un detective della polizia di New York, malconcio e dal passato tutt'altro che inappuntabile.”

Lietta Tornabuoni (1931–2011) critica cinematografica italiana

Origine: Da Bruce Willis nel marcio della Omicidi http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6899429, La Stampa, 31 marzo 2006, p. 32.

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“Quelle prudenza, giudicio e moderazione mostrata per avanti nelle risoluzioni che prendeva, dopo il giuramento datosi dal Viceré e Collaterale, il sabato 13, in questa mia Cattedrale, per l'osservanza e adempimento de' concordati a favore del popolo, stabiliti il mercoledì 11, giorno dedicato alla Beatissima Vergine del Carmine, di cui tutta questa città è divotissima, l'aveva affatto perduta, e convertita in temerità, furore e tirannide; a segno tale che, sendosi reso esoso allo stesso popolo e suoi fautori, questa mattina, partito che io sono stato dalla chiesa del Carmine, dopo avervi celebrata messa, per solennizarsi oggi la sua generale festa, e ritornato a casa, nel claustro del medesimo convento è stato ucciso e troncatagli la testa. A questo avviso, montato di nuovo in carrozza, mi sono portato volando dal Viceré, al cui palazzo è concorsa anco in un tratto tutta la nobiltà. E perché si poteva temere di qualche nuova sollevazione in questo punto; per mantenere la città in fede, e sossegata, si è preso ispediente di uscire in cavalcata, come abbiamo fatto, il Viceré ed io, col Collaterale, senza nobiltà, licenziata ad ogni buon fine; e siamo in quest'ora, che sono le quindici in sedici, venuti all'arcivescovato a renderne grazie a Dio benedetto, alla Beatissima Vergine, ed al glorioso S. Gennaro, il cui sangue e testa ho fatto stare esposti in questi giorni di turbolenze, per consolazione de' devoti, e per implorare il suo patrocinio, dal quale, ma principalmente da quello della Beatissima Vergine, questa città e popolo deve riconoscere la grazia fattagli in questa giornata da Sua Divina Maestà, con avergli estinto il perturbatore, e restituita la perduta quiete. (dalla lettera a papa Innocenzo X del 16 luglio 1647)”

Ascanio Filomarino (1583–1666) cardinale italiano

riferendosi all'uccisione di Masaniello

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“Dandini: Ha ancora qualcosa sul filone "Muro di gomma"…
Smitherson: Ah, firm de muri! Allora, firm de muri, che quest'anno è un genere che va molto, ho girato "Muro di gonna", firm sullo strapotere televisivo delle donne al telegiornale, e poi "Muro di comma". Ecco, "Muro di comma" sarebbe invece il passaggio giuridico dar vecchio rito ar nuovo rito giuridico, è anche una storia psicanale de lui, der capo do'o Stato.
Dandini: Psicanale?
Smitherson: 'Na storia psicanale. Er capo do'o Stato c'ha 'n ossessione: che tutte 'ste stragi, diciamo, è tutto un complotto contro de lui, che l'aereo de Ustica je doveva cascà in testa a lui, che er treno Italicus je doveva scoppià 'n faccia a lui, che alla stazione de Bologna c'era lui, che Pinelli l'hanno buttato in testa a lui, che la coda di paglia ce l'ha solo lui… e 'nsomma, il suo psicanale è morto preoccupato, fa qua la situazione der capo do'o Stato a senso analitico è preoccupante: devi rimuovere. Devi rimuovere tutto, devi scordà tutto, lascia 'sta storia alle spalle. E allora: anno nuovo, rito nuovo. Ributtare tutti i pezzi a mare: pija la scatola nera dell'aereo e ributtala a mare; la scatola nera del treno, ributtala a mare; la scatola nera della piazza, ributtala a mare. Nun finisce qui, perché a 'n certo punto er giudice, Ragazzacci, 'sto giudice che se occupa de'e stragi, è morto preoccupato, fa: "Come, che è, nun se fa! Tutto 'sto lavoro e nun famo più gnente. So' vent'anni che faccio st'inchieste, più gnente. E tutta 'sta gente chi l'assolve?" Quindi se mette a tavolino co' un paio di pentiti creativi e due giorni dopo esce la rivelazione su Piazza Fontana.
Dandini: Su chi ha messo la bomba?
Smitherson: Nun era 'na bomba: cedimento strutturale.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Avanzi, 1992
Personaggi originali, Rokko Smitherson

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