Frasi su maggio
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“Le composizioni di Johann Sebastian Bach sono prive di bellezza, di armonia e di chiarezza di melodia.”

Johann Adolph Scheibe (1708–1776) compositore e musicologo tedesco

da Der critische Musikus, Amburgo, 14 maggio 1737

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“Quello di non riconoscermene nessuno.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Mixer, 5 maggio 1985
Interviste

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“Erano queste le caratteristiche invocate dai partigiani dell'integrazione. I responsabili del movimento operaio lavoravano quindi all'avvicinamento tra operai ebrei e non ebrei, assicurando che quello che li accomunava (la loro condizione) era più importante di quello che li divideva (l'ebraismo). Senza dubbio, nei gruppi operai ebraici ci si esprimeva soprattutto in yiddish, ma per il semplice motivo che quello era il modo più facile di comunicare. Tuttavia, il primo intellettuale ebreo a constatare le difficoltà di un progetto di assimilazione fu proprio Martov. Indirizzandosi il 1º maggio 1894 agli operai di Vilno, egli affermò che gli interessi degli operai russi ed ebrei non erano sempre concordanti. Certamente, essi dovevano lottare insieme, ma gli ebrei non potevano fidarsi completamente dei russi. Occorreva dunque, concluse Martov, formare delle organizzazioni separate. Opinione destinata ad avere un seguito in un'epoca in cui un terrificante antisemitismo era diventato prassi quotidiana.
Fu contro questa visione specifica di un movimento operaio ebraico che il Bund venne invece fondato. Senza dubbio, al momento della sua costituzione, era un'organizzazione della classe operaia ebraica, ma, nello spirito di Martov si trattava di un temporaneo sacrificio alle condizioni specifiche della Russia; il fine ultimo era sempre l'internazionalizzazione della classe operaia che bisognava preparare.”

Hélène Carrère d'Encausse (1929) storica francese

cap. 3, p. 67
Lenin

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“Il mio timore era di essere un giorno nient'altro che un innocuo Flaubert da salotto.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

7 maggio 1891; Vergani, p. 46
Diario 1887-1910

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“L'artista non conta che sull'imprevisto.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

7 maggio 1909; Vergani, p. 270
Diario 1887-1910

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“La pecora ne dà latte, formaggio, corda, carta, concime, e agnelli al maggio.”

Cristoforo Poggiali (1721–1811) bibliotecario, erudito ed ecclesiastico italiano

Origine: Proverbj, motti e sentenze ad uso ed istruzione del popolo, p. 217

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“La mia letteratura è come una serie di lettere indirizzate a me stesso, che io vi permetto di leggere.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

17 maggio 1894; Vergani, p. 76
Diario 1887-1910

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“Siamo antifascisti perché la nostra patria non si misura a frontiere e cannoni, ma coincide col nostro mondo morale e con la patria di tutti gli uomini liberi.”

Carlo Rosselli (1899–1937) politico, giornalista e storico italiano

da Fronte verso l'Italia, 18 maggio 1934, in Scritti politici, [//books.google.it/books?id=WH5tTBUV0P4C&pg=PA284 p. 284]

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“Le contadine sono come i fiori dei campi che, se li fiuti, o non sanno di niente o puzzano.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

23 maggio 1904; Vergani, p. 218
Diario 1887-1910

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“L'alba sulle colline verso Benevento. Dolcissimo, vasto sipario e schianto, nomi sconosciuti, visioni - bene evento.”

Davide Rondoni (1964) poeta e scrittore italiano

da un tweet https://twitter.com/Daviderond/status/604120758101659648/photo/1 del 29 maggio 2015

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“[Il premio Oscar] Se arriverà non lo rifiuterò, ma a me non interessa raccogliere premi bensì inseguire i colori della luce.”

Dante Spinotti (1943) direttore della fotografia italiano

citato in Madeleine: "Sul set ho sposato il rischio" https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/24/Madeleine_Sul_set_sposato_rischio_co_0_9605245737.shtml, corriere.it, 24 maggio 1996

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“Santoro è un grande professionista, lo apprezzo, è uno che fa molto bene il suo mestiere. Sarà pure fazioso, ma lo fa con chiarezza. Non inganna il telespettatore. [Ci andava volentieri, Ghedini? ] Era una battaglia faticosissima, ma bella. La preferivo a tante trasmissioni farisaiche.”

Niccolò Ghedini (1959) avvocato e politico italiano

citato in Monica Guerzoni, Travaglio stupito: fulmine a ciel sereno. E il «nemico» Ghedini: con lui belle sfide http://www.corriere.it/politica/10_maggio_19/santoro-travaglio-stupito-guerzoni_5ba7de74-6315-11df-8b63-00144f02aabe.shtml, Corriere della sera, 19 maggio 2010

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“Una meravigliosa serenità, simile a questo dolce mattino di primavera, mi è scesa nell'anima e io ne godo con tutto il mio cuore. Sono solo e sono lieto di essere vivo in questo luogo creato per anime come la mia. Sono così felice, mio caro, così perduto nel senso di questa serena esistenza che la mia arte ne soffre. Ora non saprei disegnare nemmeno una linea, eppure non sono mai stato un pittore così grande come in questi momenti. Quando la bella valle effonde intorno a me i suoi vapori e il sole alto investe l'impenetrabile tenebra di questo bosco e solo qua e là qualche raggio riesce a penetrare in questo sacrario, e io mi stendo nell'erba alta accanto al torrente e, così vicino alla terra, scopro le piante più diverse e più singolari; quando sento vicino al mio cuore il brulichio del piccolo mondo in mezzo agli steli, le innumerevoli, incomprensibili figure dei bruchi e degli insetti e sento la presenza dell'Onnipotente che ci ha creati secondo la Sua immagine, l'alito del Supremo Amore che ci porta e ci sostiene in un'eterna beatitudine; quando, oh, amico mio!, i miei occhi si smarriscono in questa vertigine e l'universo e il cielo riposano nella mia anima come la figura di una donna amata, io provo allora l'angoscia di un desiderio e penso: oh, se tu potessi esprimere tutto questo, se potessi effondere sulla carta lo spirito di ciò che in te vive con tanta pienezza e con tanto calore, in modo da farne lo specchio della tua anima, come la tua anima è lo specchio del Dio infinito! Amico mio, io mi sento morire e soccombo alla forza e alla magnificenza di queste immagini!”

10 maggio; 1998, p. 9
I dolori del giovane Werther, Libro primo

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“Ho smesso di credere che gli ultimi saranno i primi.”

Luigi Pintor (1925–2003) giornalista, scrittore e politico italiano

citato ne Il Messaggero, 18 maggio 2003
Origine: Il riferimento è alle parole di Gesù nel Vangelo secondo Matteo, 19, 30 e 20, 16.

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“Nel maggio del 1949 fu istituito a Strasburgo il Consiglio d'Europa, organismo allora privo di poteri politici effettivi e incaricato solo di «porre le basi per la costruzione di una federazione europea». Così nell'atto della sua fondazione. L'anno dopo – dunque, nel 1950 – quel Consiglio bandì un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per una bandiera della futura Europa unita. Un allora giovane disgnatore alsaziano, Arsène Heitz, partecipò con un bozzetto, dove dodici stelle bianche campeggiavano in un cerchio su uno sfondo azzurro. Come rivelò poi, l'idea non era casuale: devoto della Madonna, recitava ogni giorno il rosario. Proprio quando seppe del concorso europeo e decise di partecipare stava leggendo la storia di santa Catherine Labouré e – stimolato da quella lettura – si era deciso a procurarsi, per sé e per la moglie, una «Medaglia miracolosa», che sino allora non conosceva. Le stelle, dunque, del suo disegno vennero da lì: e, lì, venivano direttamente dall'Apocalisse e dalla sua «Donna vestita di sole» con la corona attorno al capo. Quanto all'azzurro, era il colore tradizionale della Vergine. Tra i 101 bozzetti giunti da tutto il mondo, «inspiegabilmente», come disse lo stesso Heitz (che aveva partecipato al concorso senza troppe speranze, quasi solo per rispondere a un impulso datogli dalla scoperta della Medaglia), il Consiglio d'Europa scelse proprio il suo. Si noti, tra l'altro, che il responsabile della commissione che procedeva alla scelta era un ebreo, Paul M. G. Lévy, direttore del Servizio di stampa e informazione del Consiglio. Non agirono, dunque, motivazioni confessionali […] Inoltre, a conferma della singolarità della scelta, contro la proposta di Heitz stava il fatto che, se dodici erano le stelle sulla bandiera proposta, non altrettanti erano allora gli Stati del Consiglio. In effetti, di fronte alle critiche, il disegnatore dovette replicare che il dodici rappresentava un «simbolo di pienezza» (e tale è, infatti, anche nell'Antico Testamento: dodici, tra l'altro, i figli di Giacobbe, come dodici le tribù di Israele; ed è perciò che dodici è il numero voluto da Gesù per i suoi apostoli, a significare che la Chiesa è il «nuovo popolo eletto»). Avendo adottato questa prospettiva simbolica, le autorità comunitarie, quando gli Stati membri dell'Europa finirono col superare la dozzina, stabilirono ufficialmente che il numero delle stelle sulla bandiera era da considerare immutabile.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 107-108

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“Dove sta il crumiro di Mastella… S'è preso un sacco di soldi… Ci ha fregato un sacco di soldi.”

Vincenzo Visco (1942) economista e politico italiano

fuorionda da Striscia la notizia, 30 maggio 2007
Fonte verificabile?

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“Per un occhio che guardi un po' in fondo alle cose, la modestia non è che una forma, anche più visibile, della vanità.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

23 maggio 1904; Vergani, p. 218
Diario 1887-1910

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“Quando il merlo vede i vendemmiatori entrare nella vigna si stupisce soprattutto che essi non abbiano come lui paura dello spaventapasseri.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

9 maggio 1894; Vergani, p. 75
Diario 1887-1910

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“[Sulla strage dell'Heysel] Qui ricordiamo le 39 vittime di Bruxelles il 29 maggio 1985 trucidate da brutale violenza. Quando onore, lealtà, rispetto cedono alla follia, è tradita ogni disciplina sportiva. Alla nostra memoria il compito di tenerla viva.”

Giovanni Arpino (1927–1987) scrittore italiano

Origine: Queste parole sono state incise poi su un cippo nella vecchia sede bianconera in piazza Crimea.
Origine: Citato in Paolo Forcolin, L' Heysel è una ferita che si riapre http://archiviostorico.gazzetta.it/2005/aprile/05/Heysel_una_ferita_che_riapre_ga_10_0504052593.shtml, Gazzetta.it, 5 aprile 2005.

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“Io sinceramente penso che Mladić sia oggetto di accuse politiche.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

da La Zanzara del 27 maggio 2011; visibile su Youtube http://www.youtube.com/watch?v=FBFNHgCHodw

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“[…] quel che manca a La dolce vita è la struttura di un capolavoro. Il film non è costruito, è soltanto una somma seducente di momenti più o meno grandi di cinema. […] Al vento della critica La dolce vita si smantella, si disgrega, non resta che un seguito di "attualità" più o meno straordinarie senza che un qualche elemento solido le leghi e le conduca a un significato complessivo […].”

Jacques Doniol-Valcroze (1920–1989) attore, regista e sceneggiatore francese

da France Observateur, Parigi, 19 maggio 1960
Origine: Citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, p. 96 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA96. ISBN 8876059318

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“Matera è perfetta per la mia Gerusalemme, esattamente quello che cerco.”

Abel Ferrara (1951) regista statunitense

citato in adnkronos. com http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/05/10/Spettacolo/Cinema/CINEMA-ABEL-FERRARA-SODDISFATTO-DI-MATERA-PER-MADDALENA_140000.php, 10 maggio 2004

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“La grandezza di Cézanne, che degli impressionisti era contemporaneo, amico e compagno di lotta, consiste nell'aver avvertito immediatamente che la sua missione era quella di procedere oltre, utilizzando a fini di sintesi ciò che essi avevano ricercato analiticamente.”

Louis Vauxcelles (1870–1943) Critico d'arte francese

da Cézanne au musée de l'Orangerie, in Le monde illustre, 9 maggio 1936
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Il Piave mormorava, | calmo e placido, al passaggio | dei primi fanti il 24 maggio.”

E. A. Mario (1884–1961) paroliere e compositore italiano

La leggenda del Piave

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“Le organizzazioni internazionali vanno sempre rispettate, anche quando sbagliano. E nel giudicare il governo in questo caso sbagliano.”

Franco Frattini (1957) politico italiano

citato dal Corriere della sera, intervista di Maurizio Caprara, 12 maggio 2009

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“Ma io sono razzista, non ho mica mai negato di essere razzista, eh, stronzo […]. No, perché è un'estranea a casa mia e io dagli estranei non mi faccio curare.”

Erminio Boso (1945–2019) politico italiano

durante la trasmissione radiofonica La Zanzara; citato in Lega, Boso: "Sono razzista, Cecile Kyenge deve tornare in Congo" http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/03/lega-boso-sono-razzista-cecile-kyenge-deve-tornare-in-congo/230920/, Tv. ilfattoquotidiano. it, 3 maggio 2013

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“Ci pisciano addosso e ci dicono che sta piovendo”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Ci pisciano addosso e ci dicono che piove http://www.beppegrillo.it/2008/05/passaparola_in/index.html#comments, 19 maggio 2008
BeppeGrillo.it

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“Cultura significa soprattutto accettare l'uomo, colui che si contraddice per natura: vive per morire. Soltanto un uomo non si è mai contraddetto: Gesù, che infatti non è vissuto per morire.”

Carlo Mazzoni (1979) scrittore e cantautore italiano

dall' intervista a InfiniteStorie.it http://www.infinitestorie.it/frames.speciali/speciali.asp?ID=781, 1 maggio 2009

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“Occorre prendere per il collo l'idea che viene a tiro e schiacciarla subito sulla carta.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

7 maggio 1891; Vergani, p. 46
Diario 1887-1910

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“Gli alberi sono forse i soli che conoscono a fondo il mistero dell'acqua.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

22 maggio 1897; Vergani, p. 124
Diario 1887-1910

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“Nella mia vita non vedo che motivi per non scrivere un romanzo.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

24 maggio 1909; Vergani, p. 271
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“[…] sono stato varie volte in… a Pyongyang e non è vero tutto quello che dicono della… Che si dice? Che ha la bomba atomica, che stanno costruendo […]. Presidente Obama, stia tranquillo, ché non c'è niente di bomba atomica.”

Antonio Razzi (1948) politico italiano

Origine: 13 maggio 2013; visibile su abruzzo24oretv http://www.abruzzo24ore.tv/news/Razzi-tranquillizza-Obama-su-Pyongyang-con-una-pizza-da-Mario-risolvo-il-conflitto-coreano/118715.htm

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“Bertinotti, già segretario della Federazione operai tessili, già segretario della Cgil Piemonte, per 2 anni presidente della Camera e tuttora presidente della Fondazione Camera dei Deputati, già segretario di Rifondazione Comunista per 13 anni, già deputato per quattro legislature, già ospite dello yacht di Vittorio Cecchi Gori per le vacanze estive a Salina con Valeria Marini […], già primatista mondiale delle ospitate a Porta a Porta nel salotto dell'amico Bruno, già ospite fisso del salotto della signora Maria Angiolillo, già protagonista della caduta del governo Prodi I (in nome della leggendaria battaglia sulle 35 ore) e coprotagonista della caduta del Prodi II, dunque due volte corresponsabile e del ritorno di Al Tappone a Palazzo Chigi, […] già protagonista della disfatta della sinistra ridotta ai minimi storici alle ultime elezioni (memorabile la conferenza stampa-funerale convocata all'Hard Rock Cafè di Via Veneto in Roma, affollatissimo di operai delle presse), già teorizzatore dell'abolizione della proprietà privata, già seguace dello psicoguru Massimo Fagioli, già titolare del quarto più alto reddito di Montecitorio con 213.195 euro nel 2006, ha scritto che Romano Prodi – cioè l'unico esponente del centrosinistra che sia riuscito a battere Berlusconi due volte su due, nonostante Bertinotti – è «uno spregiudicato uomo di potere», simbolo dello «smacco complessivo del centrosinistra». Prodi.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Bertinotte http://voglioscendere.go.ilcannocchiale.it.ilcannocchiale.it/?TAG=fausto%20bertinotti, maggio 2009

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“Sarei tentato di dire che non esistono cattivi maestri, ma solo cattivi discepoli.”

Edoardo Sanguineti (1930–2010) poeta italiano

dall'intervista di Paolo Stefano, Da dimenticare? Io ci metto anche D'Annunzio e Sciascia, Corriere della sera, 10 maggio 1993

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“Ecco, nel giorno della vittoria dell'Inter io sono il Mourinho della Difesa.”

Ignazio La Russa (1947) politico italiano

Corriere della sera, 18 maggio 2009

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“Le «belle descrizioni» mi hanno messo addosso il gusto delle descrizioni in tre righe.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

24 maggio 1909; Vergani, p. 272
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“Il nostro amore per la campagna: un rustico fuoco di paglia.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

11 maggio 1894; Vergani, p. 75
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“La vita è piena di cose belle: l'autunno, la lana infeltrita, il mignolino contro lo spigolo del letto… Ma l'esistenza sa anche essere crudele: il sole, l'amicizia, gli arcobaleni, il tiramisù…”

Virginia Raffaele (1980) attrice, comica e imitatrice italiana

da Amici, Edizione 14, Canale 5, 23 maggio 2015
Imitazioni, Roberta Bruzzone
Origine: Visibile al minuto 00:20 di Virginia Raffaele imita Roberta Bruzzone (Amici 14 - C5 - 23.5.2015) http://www.dailymotion.com/video/x378zut_virginia-raffaele-imita-roberta-bruzzone-amici-14-c5-23-5-2015_fun, dailymotion.com, 19 settembre 2015.

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“Sì! Se i nostri padri eressero il campanile di Giotto e la cupola di Brunelleschi, noi aiutati dalla concordia del pensiero e delle opere, possiamo lasciare ai nostri figli un monumento anche più splendido e sontuoso: una Italia libera e forte.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

All'Associazione degli operai — Bergamo, Trescore, 7 maggio 1882; p. 264
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

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“Sono sicuro che un'umanità casta sarebbe infinitamente superiore.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

24 maggio 1909; Vergani, p. 272
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“La storia ci dice che la guerra è il fenomeno che accompagna lo sviluppo dell'umanità. Forse è il destino tragico che pesa su l'uomo. La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso al Parlamento, 26 maggio 1934; da Scritti e discorsi, vol. IX, p. 98
Citazioni tratte dai discorsi

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“Silvio Berlusconi avrebbe bisogno di uno psichiatra […] anche se non so se sarebbe efficace, servirebbero molte sedute.”

Bibiana Aído (1977) politica spagnola

dall'intervista de El Paìs http://www.elpais.com/articulo/ultima/Sere/mosca/cojonera/Gobierno/elpepiult/20080518elpepiult_2/Tes; citato in Corriere della Sera http://www.corriere.it/esteri/08_maggio_18/ministro_spagna_berlusconi_e8a40a98-2508-11dd-80ae-00144f486ba6.shtml, 18 maggio 2008

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“Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Discorso da ascoltare, Il Popolo d'Italia, 1° maggio 1919

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“[…] l'atto più rivoluzionario che l'uomo possa oggi compiere è anche l'atto più antico: l'accettazione delle sua origine sacra, divina.”

Giovanni Testori (1923–1993) scrittore, drammaturgo e storico dell'arte italiano

citato in Augusto Del Noce, Perché l'"imprimatur" del teologo inquieto http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1979/n.130/3, Il Tempo, 20 maggio 1979

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“Cervello. L'uomo cammina con le sue radici in testa.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

23 maggio 1902; Vergani, p. 196
Diario 1887-1910

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“due pazientemente. Verrà, e sarà magnifico dopo tanto tempo ripercorrere i momenti trascorsi insieme che, come tante altre cose, ora appaiono così lontani, per non dire inconcepibili.”

David Pinsent (1891–1918) filosofo britannico

da Lettera di David Pinsent a Wittgenstein, del [31 maggio 1916], p. 141
Vacanze con Wittgenstein