Frasi su profondo
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“In nessuna parte si vide uno sconvolgimento maggiore di quello di Terranova; in nessuna parte avvenne una distruzione più completa, accompagnata da circostante più singolari. […] Questa città era edificata al disopra di tre profonde gole, alla estremità di una pianura dominata da una montagna. Nella prima scossa del 5 febbraio, una parte del suolo della città scivolò sul pendìo di una di queste gole e trascinò le case che vi eran su; gli avanzi di pietre e di travi confusi al terreno dislocatosi, ingombrarono la valle. Su di un altro punto della città il terreno venne diviso per tutta la sua altezza da una fenditura perpendicolare; una delle due metà si distaccò e cadde come un sol masso nella gola che le si aprì al disotto; onde le case furono così precipitate perpendicolarmente in una voragine di cento metri di profondità, che le loro macerie colmarono in parte. Su duemila abitanti che contava Terranova, millequattrocento furono schiacciati o seppelliti sotto le rovine. […] Terranova fu letteralmente capovolta: nelle tre valli in parte colmate dal rovesciamento del suolo e dagli avanzi dei materiali cadutivi sopra, ciò che si trovava in alto sprofondò, e ciò che era in basso, invece, sembrò innalzarsi pel crollo delle colline circostanti.”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

Origine: La Magna Grecia. Paesaggi e storia, La Calabria (vol. III), pp. 246-247

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“Comprendiamo bene come Wikipedia rappresenti un sogno illuminista di descrivere il mondo, che però si scontra con le difficoltà di accreditarsi come compendio di sapere credibile, mantenendo nel contempo anonimato, flessibilità e continua apertura a nuovi collaboratori. Nello stesso tempo questa «utopia» rovescia il sogno dell'enciclopedia tradizionale, intesa come costruzione autorevole, organica e integrata del sapere. Infatti Wikipedia è come un organismo vivente: cresce (al ritmo dei 7% ogni mese), si «ammala», è sottoposta a composizioni e scomposizioni interne, ad accrescimenti e riduzioni continue. Ma soprattutto Wikipedia nasconde un'altra utopia, a suo modo, ambigua: la democrazia assoluta del sapere e la collaborazione delle intelligenze molteplici che dà vita a una sorta di intelligenza collettiva. Questa utopia potrebbe nascondere una nuova forma di «torre di Babele», che ha il suo tallone di Achille non solo nell'inaffidabilità, ma anche nel relativismo. […] Le sue «utopie» nascono, radicalizzandole, dalle esigenze profonde della conoscenza umana, che i wíki, in generale, aiutano a trasformare in progetti concreti: il conoscere inteso come un processo dinamico, aperto a tutti, e frutto non solo di un impegno individuale, ma anche di una profonda collaborazione e di un intenso confronto tra menti disposte a condividere abilità e intelligenza. Questa potenzialità deve però confrontarsi con limiti strutturali invalicabili che si possono riassumere nella mancanza di certa autorevolezza e di un'esposizione continua al vandalismo, che rischia di vanificare gli sforzi positivi.”

Antonio Spadaro (1966) gesuita, scrittore e teologo italiano

da Wiki, utopie e limiti di una forma di «intelligenza collettiva», in La Civiltà cattolica, anno 2005 n. III

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“La fonte d'ogni poesia è il sentimento profondo dell'inesprimibile.”

Jean Lucien Arréat (1841–1922) filosofo, scrittore

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“[Su Marcelo Ríos] Ci ho parlato un paio di volte. Non che parli molto. Forte personalitá, comunque. È come essere di fronte a un leone, non gli vai a dare un dolcetto, al leone, no? Tutti sapevano che era così. Alcuni sono cosí, devi lasciargli il loro spazio… Giocava bene ma non è riuscito a vincere qualcosa di veramente importante. Ne aveva le qualità ma lo ha tradito il fisico. Ma ha lasciato la sua immagine agli altri giocatori, quella di un giocatore che giocava in modo diverso e che aveva il portamento di un ribelle. Era molto interessante e conferiva colore al gioco del tennis. Se non avesse avuto tutti quegli infortuni avrebbe lasciato un segno piú profondo. Ma è triste questo fatto, che il suo corpo l'abbia lasciato a piedi. Era un grande giocatore ma poteva essere il piú grande di tutti, era equipaggiato per esserlo, ma il fisico non gliel'ha permesso. Un po' come accadde a Muster quando stava per diventare numero uno e fu investito da un ubriaco. Ma Muster ci riuscì lo stesso, tre anni dopo. Rios non ha avuto una seconda chance. Puoi dire che Rios è stato uno dei piú talentuosi di sempre. Ma non uno dei piú grandi di sempre. Perché devi aver vinto qualcosa, devi fare qualcosa di piú.”

Guillermo Vilas (1952) tennista argentino

Origine: Citato in Stefano Grazia, Marcelo Rios, un genio della racchetta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1575, Servizi Vincenti, 12 febbraio 2008.

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“[…] profondo monoteismo di fondo [dei celti].”

Gilberto Oneto (1946–2015) architetto, giornalista e scrittore italiano
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“Allora, quando Craxi disse "siamo tutti colpevoli" calò un profondo silenzio. Tutti tacquero. Adesso, quando Mastella accusa le toghe, tutti applaudono forsennatamente.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Dall'intervista di Liana Milella, "Alla fine Clemente sarà prosciolto, però quell'attacco alle toghe è eversivo", la Repubblica, 18 gennaio 2008, p. 4.

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“[Su Charlie Chaplin] La ragione dell'enorme successo che riscosse è ancora chiarissima: la potente mistura di farsa irriverente della 'slapstick comedy' con un profondo senso si squallore e di tragedia.”

Peter Bogdanovich (1939) regista, attore e sceneggiatore statunitense

Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 511

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“Francesco di Sales è indubbiamente uno dei Santi più ragguardevoli dell'età moderna, sia per il multiforme impegno apostolico da lui vissuto in consonanza coi tempi, sia per la profonda e stimolante dottrina espressa nelle sue opere.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Dall' udienza generale http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/audiences/1977/documents/hf_p-vi_aud_19771116_it.html del 16 novembre 1977.

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“Difatti, da qualunque parte sia la verità, essa non può mancare di uscire illuminata da tale prova. Essa ha un fascino segreto e un potere invincibile sugli animi; presto o tardi giunge a sottometterli. Noi siamo fatti per conoscerla, e quando invece abbracciamo l'errore, siamo sedotti e legati dalla sua somiglianza con la verità, perché essa non è sempre egualmente sensibile e palpabile; qualche volta l'errore prevale per ignoranza, si accredita con l'opinione, si afferma e si consolida con l'uso; l'errore assume allora tutte le apparenze della verità, e acquista sugli animi un dominio che sembra indistruttibile.
Quando la verità così offuscata e dimenticata incomincia a riapparire, essa si ritrova con tutti gli svantaggi della novità, e vede alzarsi contro di sé quelle proteste che l'errore suscita, nel proprio interesse, ogni volta che viene enunciata. Soltanto a forza di esami e di fatiche, al prezzo di una discussione lunga e laboriosa essa riconquista la sua autorità perduta, e finalmente si manifesta con quella certezza alla quale l'evidenza ha posto il suo suggello. Il suo possesso è allora assicurato, essa non fugge più dopo essere stata lungamente disputata e acquistata con una ricerca ostinata, che una contraddizione sostenuta ha reso più profonda e più seria.”

Guillaume Le Trosne (1728–1780) economista francese

da Dell'utilità delle discussioni economiche, in Journal de l'Agriculture, luglio 1766; in Miglio 2001, p. 146

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“[…] io giro l'Italia e il tema drammatico che vedo emergere è la profonda sofferenza e la grande inquietudine della gente. Il Paese è pervaso da una passione triste. L'unico che si è dipinto un sorriso in faccia è il Cavaliere, ma lui com'è noto vive in un'altra dimensione che non ha niente a che vedere con la realtà.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Dall'intervista di Massimo Giannini, la Repubblica; riportata in D'Alema: "Conflitto d'interessi faremo la nuova legge" http://web.archive.org/web/20060605081141/http://www.massimodalema.it/documenti/documenti/dett_dalema.asp?id_doc=1253, MassimoDAlema.it, 1° aprile 2006.

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“[sulla Basilicata] Prendere l'autostrada Napoli-Bari, uscire a Candela e puntare verso Sud. E s'incontreranno colline di grano a perdita d'occhio. È il luogo dell'anima. Il profondo sud d'Italia, la Magna Grecia, un'Italia spesso dimenticata, dove ancora resistono le suggestioni del mondo poetico-contadino.”

Gabriele Salvatores (1950) regista italiano

Origine: Citato in Basilicata in scena http://www.aptbasilicata.it/fileadmin/uploads/opuscoli_informativi/Brochures/Cineturismo_Monaci_ecc/Cineturismo_italiano.pdf, APT Basilicata.

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“Gl'ignoranti hanno questo di comune con gli empi: quando sono nel profondo, disprezzano.”

Lorenzo Magalotti (1637–1712) scienziato, letterato e diplomatico italiano

Lettere sopra i buccheri

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“Oh, meglio un bacio lungo e profondo, | Che le superbe glorie del mondo!”

Giuseppe Aurelio Costanzo (1843–1913) letterato, poeta e docente italiano

Baciami, baciami, baciami ancora

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“Lucio è stato un nostro compagno e sarà sempre nei nostri ricordi per quello che abbiamo fatto insieme. Per questo ha il nostro affetto. Ma lo conosco, le parole che ha detto non sono uscite dal suo profondo e so che non le pensa. Se ha voluto farsi subito amici i tifosi bianconeri? Questo non ci interessa, noi l'abbiamo conosciuto bene in tre anni e si prenderà le responsabilità di quello che ha detto perché non credo che nessuno l'abbia obbligato.”

Iván Córdoba (1976) dirigente sportivo ed ex calciatore colombiano naturalizzato italiano

Origine: Riferendosi alle dichiarazioni di Lucio, il quale, arrivato da poco alla Juventus dopo essersi svincolato dall'Inter, si pronunciò in favore dei bianconeri riguardo alla questione degli scudetti revocati alla Juve in seguito allo scandalo di Calciopoli, «Se la Juve ha 28 o 30 scudetti? La cosa giusta l'ha detta il presidente...»
Origine: Citato in Lucio subito juventino dentro? All'Inter non ci credono, qualcuno deve averlo imbeccato: "Le parole che ha detto non le pensa, si vede che siamo molto importanti per loro..." http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2012/07/16/3244483/lucio-subito-juventino-dentro-allinter-non-ci-credono, Goal.com, 16 luglio 2012.

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“La nuova scuola sarà il luogo del libero lavoro, della libera comunità fra i bambini e di quelli che vorranno aiutare i bambini nella realizzazione dei loro problemi, del loro desiderio di conoscenza e di creazione. Nella nostra scuola non vi sarà posto per nessuna costrizione, per nessuna violenza sull'anima infantile, qual si sia il motivo per cui volesse introdursi. A base di tutto sarà posto l'amore, e un rispetto per la personalità del ragazzo, così profondo come si ha per qualsiasi uomo adulto. I maestri saranno non i superiori, ma i compagni anziani degli alunni… Essi apprezzeranno più di tutto la libera manifestazione dello spirito del ragazzo, il lavoro autonomo della sua mente… Il loro lavoro principale sarà quello di porre un'unità spirituale, una reciproca fiducia, una radicale uguaglianza fra loro e i loro scolari-compagni, senza di che non vi può essere alcun reciproco aiuto nel lavoro di educazione e di formazione. I genitori degli scolari di questa nuova scuola entreranno essi stessi nella vita della scuola, come partecipanti, collaboratori e compagni anziani dei bambini… In questa scuola ci si sforzerà di diroccare i muri che dividono la scuola dalla vita, per fare della scuola, non solo il giardino preparatorio alla vita, ma un luogo di gioia, pieno di interesse e di significato per il ragazzo, una parte viva della sua vita vera… La base sarà il lavoro dell'uomo, quello fisico; il lavoro manuale produttivo non sarà impedito o disprezzato e nemmeno trattato come un giuoco pedagogico; al contrario, sarà fatto tutto il possibile perché i bambini possano soddisfare l'esigenza che ogni uomo ha per questo o quel tipo di operosità più congeniale, mirando ad un lavoro che a mano a mano conduce al lavoro fisico proprio degli uomini, e che prende tutta la vita dell'uomo.”

Origine: Citato in Sergei Hessen, La pedagogia russa del XX secolo, a cura di Luigi Volpicelli, Editrice AVIO, Armando Editore, Roma, 1956, pp. 75-76.

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“Figlia mia, mentre voi vi separate da me, io non riesco a separarmi da voi; vi conservo nel mio cuore, nel mio seno, nel mio ricordo e voglio che questa lettera vi resti a memoria perpetua di ciò che sono per voi…
Verso Dio. Sulla terra voi non avete più che Dio per padre, che lo sarà per sempre, perché egli è eterno; è da lui che traete l'essere e la vita; è lui che, avendovi fatto nascere da un grande re, vi mette oggi una corona sul capo… Dio vi ha tenuto al mondo per colmarvi in esso di benefici… Ricordatevi che siete figlia della Chiesa e che il primo e il principale titolo che avete e che mai avrete… Voi siete nipote di San Luigi, e voglio che riceviate da me, in quest'ultimo saluto, la medesima istruzione che egli ricevette da sua madre, che gli diceve avrebbe preferito vederlo morto che offendere Dio, vostro tutto e vostra vita. Siate ferma e zelante nella religione, secondo il suo esempio… Non permettete in nessun caso che in vostra presenza si dica mai nulla di contrario alla vostra fede e alla vostra religione… frequentate i sacramenti che sono il vero nutrimento della nostra anima.
Abbiate cura di proteggere i cattolici nei confronti di vostro marito, affinché non ricadano più nella miseria da cui sono usciti grazie alla fortuna del vostro matrimonio; siate verso di loro come Ester… Non intendo che dimentichiate nella vostra carità e nei vostri favori quelli che sono di un'altra religione…
Verso il re. L'amore che dovete al re vostro marito vi obbliga ad amare i suoi sudditi… Diventate la loro madre. Il vostro titolo di regina vi lega all'Inghilterra e, partendo, dovete ormai considerarne gli interessi…
Verso i vostri domestici. Potete tranquillamente credere che se servono bene Dio, serviranno bene anche voi… Trattate bene i vostri servitori e vogliate loro anche bene.
Verso di voi. Siate esempio d'onore, di virtù e di modestia… Abbiate una dolcezza accompagnata da una regale gravità… Siate cortese e rispettosa con tutti, non offendete mai nessuno con parole o azioni… Bandite dalla vostra presenza la maldicenza e la canzonatura, vizi comuni nella corte dei Grandi.
Addio, figlia mia, vi lascio e vi affido alla custodia di Dio e del suo angelo, e vi dò Gesù Cristo suo unico Figlio, vostro Signore e Redentore… Addio, ancora una e molte volte; siete di Dio, di Dio, restate fedele a Dio per me, è ciò che desidero dal più profondo del mio cuore.”

Maria de' Medici (1575–1642)

Lettera d'addio alla figlia Enrichetta Maria regina d'Inghilterra
Origine: Citato in Maria de' Medici. Un'italiana alla corte di Francia, pp. 171-172.

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“Aspirare, nel più profondo di sé, a essere tanto spossessati, tanto miserabili quanto lo è Dio.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

L'inconveniente di essere nati

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“Chi si uccide per una puttana fa un'esperienza più completa e più profonda dell'eroe che mette a soqquadro il mondo.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Sillogismi dell'amarezza

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“È facile essere "profondi"; basta lasciarsi sommergere dalle proprie tare.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Sillogismi dell'amarezza

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“Una lacrima ha radici più profonde di un sorriso.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Al culmine della disperazione