Frasi su volto
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“Monty era perfetto come prete, aveva il volto di un santo, ma quando lo si guardava negli occhi si vedeva un'anima torturata che cercava un'uscita dalla totale incertezza.”

Karl Malden (1912–2009) attore statunitense

citato in Michelangelo Capua, Montgomery Clift, vincitore e vinto, Lindau Editore, 2009. ISBN 9788871808086

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“L'Eucaristia intensamente vissuta veramente svela il Volto redentore e riparatore di Gesù.”

José Saraiva Martins (1932) cardinale e arcivescovo cattolico portoghese

Origine: da Il volto dei volti: Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2004, p.15

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“La Chiesa è chiamata a rispecchiare sul suo volto, il Volto di Cristo Profeta o Maestro, Sacerdote e Re.”

José Saraiva Martins (1932) cardinale e arcivescovo cattolico portoghese

Origine: da Il volto dei volti: Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p.19

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“Per far risplendere il Volto di Cristo davanti agli uomini, occorre, dunque, che esso risplenda in noi, nella nostra vita.”

José Saraiva Martins (1932) cardinale e arcivescovo cattolico portoghese

Origine: da Il volto dei volti: Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p.20

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“Tuttavia, nella nostra epoca, caratterizzata dalla inclinazione e dal bisogno di visibilità, la ricerca del Volto redentore e riparatore di Cristo nell'Eucaristia trova una risposta nell'affermarsi e nel diffondersi della devozione e della spiritualità del Santo Volto.”

José Saraiva Martins (1932) cardinale e arcivescovo cattolico portoghese

Origine: da Il volto dei volti: Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2004, p.15

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“In realtà ciò che l'autore nel libro presenta a stento è degno di una voce vuota o di un fungo avvelenato, molto meno quindi di un così alto prezzo e di una così grande fama: tutto viene copiato da un dialogo di Luciano e volto in forma peggiore.”

Jacob Friedrich Reimmann (1668–1743) teologo, pedagogo e filosofo tedesco

da Historia universalis atheismi et atheorum falso et merito suspectorum [...], Hildesiae, 1725, p. 374; citato in Immagini di Giordano Bruno 1600-1725, Procaccini, Napoli 1996, pp. 145-146

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“Nelle cose minori bisogna saper essere ingiusti.”

Javier Marías (1951) scrittore spagnolo

Origine: Da Il tuo volto domani, 1. Febbre e lancia, traduzione di Glauco Felici, Enaudi ET Scrittori 1347.

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“Come a dir bugie costa fatica, ché la parola scorre dal pensiero e bisogna sviarla per forza, così a pensare il falso si sente fatica in noi, e trasparisce nel volto.”

Augusto Conti (1822–1905) filosofo e pedagogista italiano

Origine: I discorsi del tempo in un viaggio in Italia, p. 56

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“Chiedere di Dio, cercare il suo volto – è questo il presupposto basilare per l'ascesa che conduce all'incontro con Dio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Gesù di Nazareth

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“Si maturava la ricchezza | di qualche lavoro, | di godimento e di speranza. | E il suo volto era remoto, | e il più remoto Iddio | era quello che pregavamo.”

Carlo Betocchi (1899–1986) poeta e scrittore italiano

Origine: Da una poesia dedicata a Carlo Bo; citato in Sebastiano Grasso e Mario Luzi, Carlo Bo, navigatore nel regno dell'incertezza https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/29/CARLO_navigatore_nel_regno_dell_co_0_01092911208.shtml, Corriere della Sera, 29 settembre 2001, p. 35.

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“Agonia è l'altro volto dell'esperienza dell'alterità: se l'Altro è altro il rapporto all'altro è lotta.”

Bruno Forte (1949) arcivescovo cattolico e teologo italiano

La pietas del pensiero

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“Come tutto ciò che esiste non esiste che per amore, così tutto è bello, perché la suprema Bellezza si partecipa in ogni suo oggetto d'amore, anche quando occhi deboli o un cuore ferito sono incapaci di coglierne la trama misteriosa e feconda…”

Bruno Forte (1949) arcivescovo cattolico e teologo italiano

da Il volto dei volti Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 55

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“Contemplare il Volto di Gesù è condizione necessaria ai discepoli dell'amore per poterLo annunciare al mondo con la parola e con la vita.”

Bruno Forte (1949) arcivescovo cattolico e teologo italiano

da Il volto dei volti Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 53

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“La bellezza di ciò che è bello non dipende dal gusto del soggetto, ma è inscritta nelle cose, possiede una forza oggettiva.”

Bruno Forte (1949) arcivescovo cattolico e teologo italiano

da Il volto dei volti Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 53

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“Morire nella Bellezza che muore è "abbandonarsi" nel seno di Dio, lasciando che tutto si trasfiguri in Colui che ci accoglie in una nuova, altra bellezza.”

Bruno Forte (1949) arcivescovo cattolico e teologo italiano

da Il volto dei volti Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 59

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“Una volta, dopo il tè della sera Tolstoj, che si sentiva male, mi chiamò in camera sua. Alloggiava allora in basso […].
— Che cosa vi preoccupa, ora? A che pensate? — mi domandò, sdraiandosi sul grande divano coperto di tela cerata nera e comprimendosi il fegato malato con la mano passata sotto la cintura.
— A Dio. Cerco di chiarire in me questo concetto.
— In casi simili, mi ricordo sempre della definizione di Matthew Arnold. Ve ne ricordate? «Dio è la cosa eterna, posta al di fuori di noi, che ci conduce e che esige da noi la santità.» Aveva studiato i libri del Vecchio Testamento, e, per quell'epoca, la definizione era sufficiente. Ma, dopo Cristo, bisogna aggiungere che, al contempo, Dio è l'amore.
«Ognuno di noi possiede la propria rappresentazione di Dio. Per i materialisti Dio è la materia, benché ciò sia completamente erroneo; per Kant, è una cosa, per una contadina illetterata è un'altra.» Egli continuava così rispondendo al più completo disappunto che si dipingeva sul mio volto.
— Ma che cos'è questa nozione, se differisce in ciascun individuo? Tutte le altre nozioni sono forse le stesse per tutti!
— Perché? Esiste una moltitudine d'oggetti che gli uomini si rappresentano in modo nettamente diverso.
— Per esempio?
— Ce ne sono quanti ne volete… Ecco, per esempio… prendiamo non foss'altro l'aria: per un fanciullo non esiste; un adulto la conosce, come poter dire ciò?, diciamo che col senso del tatto egli l'aspira; ma per un chimico è tutt'altro.
Il Maestro parlava con voce calma e convincente come si parla con i fanciulli.
— Ma, se si hanno concezioni diverse di questo oggetto, perché, per nominarlo, ci si serve della stessa parola "Dio"? La contadina che lo nomina vuole esprimere una cosa diversa dalla vostra?
— Le nostre concezioni sono diverse, ma hanno anche un certo elemento comune. Per tutti gli uomini, questa parola evoca nella sua essenza una nozione che è comune a tutti loro, ed è perciò che non si può sostituire questa parola con nessun'altra.”

Victor Lebrun (1882–1979) scrittore e attivista francese

pp. 111-113
Variante: Una volta, dopo il tè della sera Tolstoj, che si sentiva male, mi chiamò in camera sua. Alloggiava allora in basso [... ].— Che cosa vi preoccupa, ora? A che pensate? — mi domandò, sdraiandosi sul grande divano coperto di tela cerata nera e comprimendosi il fegato malato con la mano passata sotto la cintura.— A Dio. Cerco di chiarire in me questo concetto.— In casi simili, mi ricordo sempre della definizione di Matthew Arnold. Ve ne ricordate? «Dio è la cosa eterna, posta al di fuori di noi, che ci conduce e che esige da noi la santità.» Aveva studiato i libri del Vecchio Testamento, e, per quell'epoca, la definizione era sufficiente. Ma, dopo Cristo, bisogna aggiungere che, al contempo, Dio è l'amore.<!-- la chiusura di virgolette manca così nel testo -->«Ognuno di noi possiede la propria rappresentazione di Dio. Per i materialisti Dio è la materia, benché ciò sia completamente erroneo; per Kant, è una cosa, per una contadina illetterata è un'altra.» Egli continuava così rispondendo al più completo disappunto che si dipingeva sul mio volto.— Ma che cos'è questa nozione, se differisce in ciascun individuo? Tutte le altre nozioni sono forse le stesse per tutti!— Perché? Esiste una moltitudine d'oggetti che gli uomini si rappresentano in modo nettamente diverso.— Per esempio?— Ce ne sono quanti ne volete... Ecco, per esempio... prendiamo non foss'altro l'aria: per un fanciullo non esiste; un adulto la conosce, come poter dire ciò?, diciamo che col senso del tatto egli l'aspira; ma per un chimico è tutt'altro. Il Maestro parlava con voce calma e convincente come si parla con i fanciulli.— Ma, se si hanno concezioni diverse di questo oggetto, perché, per nominarlo, ci si serve della stessa parola "Dio"? La contadina che lo nomina vuole esprimere una cosa diversa dalla vostra?— Le nostre concezioni sono diverse, ma hanno anche un certo elemento comune. Per tutti gli uomini, questa parola evoca nella sua essenza una nozione che è comune a tutti loro, ed è perciò che non si può sostituire questa parola con nessun'altra.

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“E per la prima volta sullo schermo cinematografò, il piccolo Riccardino Fuffolo”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

appare una persona dal volto coperto, alta e dalla corporatura esile
voce fuori campo
La Febbra

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“Se non c'è uno specchio, non vuol dire che non hai un volto.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

Con te e senza di te

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“Tutti i volti sono il Suo, e questa è la ragione per cui Egli non ha volto.”

Edmond Jabès (1912–1991) poeta francese

da Je bâtis ma demeure, citato in Umberto Galimberti, Orme del sacro, Feltrinelli, Milano, 2000

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“Un cittadino europeo può non credere che il cristianesimo sia vero e tuttavia quello che dice e fa scaturisce dalla cultura cristiana di cui è erede. Senza il cristianesimo non ci sarebbe stato neppure un Voltaire o un Nietzsche. Se il cristianesimo se ne va, se ne va anche la nostra cultura, se ne va il nostro stesso volto.”

Thomas Stearns Eliot (1888–1965) poeta, saggista e critico letterario statunitense

Origine: Citato in Reginaldo M. Pizzorni, Diritto, etica e religione: il fondamento metafisico del diritto secondo Tomaso d'Acquino, Edizioni Studio Domenicano, 2006, p. 427.

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“Noi pensiamo che una cosa ci è data se ci corrisponde, mentre è vero il contrario: siccome ciò che ci è dato, ci è dato da un Padre che ci ama, che è la fonte di ogni paternità, che ha un volto e un nome, tutto ciò che ci è dato, ci corrisponde.”

Angelo Scola (1941) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Dall'intervista di Pierangelo Melgara, Un desiderio eterno di felicità, Quaderni valtellinesi, n. 75, III trimestre 2000.

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“Come dal vincitor fugge e s'asconde | Il vinto, in volto mesto e vergognoso, | Sommerse il carro suo tosto nell'onde.”

Angelo di Costanzo (1507–1591) storico e poeta italiano

da Sonetto LXXXIX
Rime amorose

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“Nello smantellamento dei suoi libri Agnese impiegò parecchio tempo fra volere e disvolere. Lavorava soffrendo. Le tre mogli infelici, vittime di mariti crudeli e mai contente di narrarne scrupolosamente i misfatti, furono agevolmente convertite in isteriche maniache, calunniatrici di uomini un po' strambi, come, del resto, gran parte degli uomini. Fra loro una matura nubile pronunciava ogni tanto parole ragionavoli, umane. I fatti narrati erano se non proprio autentici, probabili, ma ripensandoli, Agnese si sentiva coinvolta in un partito preso, in un'ira soffocata che aveva conosciuto in gioventù nel comportamento delle sue coetanee: lei che dal presente aveva sempre voluto astrarsi. Dunque avevano ragione quelli che l'avevano accusata di femminismo, la parola che lei detestava. E qui, immergendosi in una intensa riflessione, si scavava a fondo, volta a volta deplorandosi o giustificandosi. No, lei non aveva reclamato altro che la parità della mente e la libertà del lavoro, ciò che tuttora, da anziana contestatrice, la tormentava. Aveva amato pochi uomini, anzi un uomo solo, ma pochissime donne, e quelle poche, riunite in una favola, sempre la stessa: il mito dell'eccezione contro la norma del conformismo. E poiché l'eccezione s'era resa inafferrabile, l'aveva inventata lei, per donarla malinconicamente a una ragazza antica senza volto, che voleva suonare la propria musica e glielo proibivano. Ecco, questa ragazza lei non aveva il coraggio di distruggerla: l'aveva mandata lontano, al di là del mare o in fondo al mare.”

Origine: Un grido lacerante, pp. 112-113

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“È statisticamente provato che dieci topi su dieci hanno dipinto sul volto che sono state le circostanze della vita a condurli fin lì.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 67

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“Mourinho conferma l'autenticità della Sindone. «Sì, quel volto è mio.»”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

12 aprile 2010 http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/12/ROMPI_PALLONE_ga_3_100412006.shtml

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