Frasi sulla verit
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“Che cos'è la verità?”

Giovanni apostolo ed evangelista (6) apostolo di Gesù

Ponzio Pilato: 18, 38

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“Di fatto del Gesù storico non si sa quasi nulla. Ormai è un dato acquisito nella teologia biblica non servile. I Vangeli non sono la storia di Gesù ma la riflessione teologica in forme narrative o rituali delle comunità cristiane del primo secolo in ambiente pagano.”

Enzo Mazzi (1927–2011) presbitero italiano

da Il libro di Ratzinger, il Gesù storico e le verità della Chiesa http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-libro-di-ratzinger-il-gesu-%c2%abstorico%c2%bb-e-le-verita-della-chiesa/, MicroMega, 13 marzo 2011

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“R: È il più grande piazzista che ci sia non in Italia, ma nel mondo. È un uomo che ha risorse inimmaginabili, che ha della verità un concetto molto personale, per cui la verità è quello che dice lui. […]”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con Indro Montanelli

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“Non ci dobbiamo vergognare di riconoscere la verità e di assimilarla da qualsiasi fonte ci venga, anche se ci è stata insegnata da altre generazioni e da popoli stranieri; per colui che cerca la verità, non c'è nulla che abbia un valore più grande della verità stessa; essa non lo umilia, anzi, lo onora e lo nobilita.”

Al-Kindi (801–866) musicista, filosofo, matematico, fisico astronomo e scienziato arabo

Origine: Citato in Karen Armstrong, Storia di Dio: 4000 anni di religioni monoteiste, traduzione di Aldo Mosca, Marsilio Editori, 1995, p. 187.

“Non è scandaloso avere una verità oggi e una domani. È scandaloso non averne mai.”

Dino Basili (1934) scrittore, giornalista

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“Avessi studiato da giovane. | Non sapessi la verità.”

Franco Fortini (1917–1994) saggista, critico letterario e poeta italiano

Origine: L'ospite ingrato, p. 29

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“Noi dal sogno usciremo per esistere | in una sola verità.”

Franco Fortini (1917–1994) saggista, critico letterario e poeta italiano

Una volta per sempre

“L'assoluzione di Tortora rappresenta solo la verità processuale non anche la verità reale del fatto come storicamente accaduto.”

Clementina Forleo (1963) magistrato italiano

dal programma televisivo Omnibus http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=Bestof&video=16320, la 7, 3 dicembre 2008

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“Fra amici bisogna dire sempre la verità.”

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico

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“L'orientamento della sua preghiera e della sua ardente supplica, ripetuta per ben tre volte con insistenza e prosternazione, si è rivelato essere che il Padre allontanasse da lui "questo calice”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

... ] La verità è che "questo calice" rappresentava agli occhi di Cristo il "come" avrebbe dovuto bere i peccati e l'infamia dell'umanità, "come" avrebbe dovuto apparire sulla croce facendosi carico delle colpe più scandalose degli uomini: adultèri, omicidi, bestemmie. Sulla soglia della crocifissione doveva decidere: avrebbe accettato di essere l'autore di tutte queste colpe, affinché la sua crocifissione e la sua morte fossero possibili? (pp. 30-31)

“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

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“Quando morir mi parve unico scampo, | varco d'aria al respiro a me fu il canto: | a verità condusse poesia.”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

da Curriculum Vitae, Scheiwiller

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“Sono poche le ragioni per dire la verità, mentre quelle per mentire sono infinite.”

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L'ombra del vento
Variante: [... ] Sono poche le ragoni per dire la verità, mentre quelle per mentire sono infinite. [... ]

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“[Sul caso K2] Adesso il suo racconto è anche la verità del CAI. Bonatti ha vinto. Ma quale Bonatti? Chi è oggi il ragazzo di ventiquattro anni appena compiuti che quella notte perse – è lui a dirlo – la sua fiducia negli uomini?”

Andrea Casalegno (1944) attivista e giornalista italiano

Origine: Da Il Sole 24 ore, 1994; citato in Walter Bonatti, K2: La verità 1954 – 2004, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2007, p. 316 http://books.google.es/books?id=x8CJR-zOTMkC&pg=PA316&lpg=PA316. ISBN 8860731704

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“Non può esistere alcuna contrapposizione, né divergenza tra la fede cristiana e la ragione umana; perché entrambe, nella loro distinzione, sono unite nella verità, entrambe svolgono un ruolo al servizio della verità, entrambe trovano il loro fondamento originario nella verità.”

Antonio Cañizares Llovera (1945) cardinale e arcivescovo cattolico spagnolo

Origine: Intervento al convegno Cristianesimo e Secolarizzazione. Sfide per la Chiesa e per l'Europa tenutosi all'Università Europea di Roma, martedì 29 maggio 2007; citato in Radici Cristiane, n. 27, p. 23.

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“Il ferreo impero di Roma fu vinto da chi era persuaso, nella parola e nei fatti, di una verità più alta.”

Aldo Capitini (1899–1968) filosofo, politico e antifascista italiano

Italia nonviolenta

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“Ogni verità contiene in sé la sua perfezione; ogni menzogna anche.”

Anselmo Bucci (1887–1955) pittore, incisore e scrittore italiano

Il pittore volante

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“La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

Origine: Da Quel che resta da fare ai poeti, Edizioni dello Zibaldone, Trieste, 1961.

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“Lui ti parla di fiori sbocciati | sulle spine di un tempo. | Crudeli verità | spazzate dal vento.”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

da Un giorno perfetto, n. 11
Dove sei tu

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“Bisogna ridare all'intelligenza il senso della verità.”

René Voillaume (1905–2003) sacerdote francese

Intimità con Dio

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“Agostino sa spiegare le grandi verità della fede anche agli analfabeti. È sempre sorprendente, anche se lo si rilegge più volte.”

Franco Monteverde (1933) scrittore e religioso italiano

citato in Corriere della sera, 28 gennaio 2010

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“Certamente Mussolini fu un grossissimo politico, un uomo politico di grandissimo fiuto, di tempismo formidabile: lo dimostrò la facilità con cui vinse. Forse dovuta per metà alle sue capacità, alla sua bravura – parlo sempre come politico – e per metà all'insipienza, alla nullaggine dei suoi avversari, perché è tempo oramai di dire anche questo. Non c'è dubbio che il potere assoluto guastò completamente Mussolini: il Mussolini del 1930 non era certamente quello del 1940, il Mussolini di dieci anni dopo l'avvento al potere era diventato una specie di marionetta, la caricatura di sé stesso. Aveva perso proprio il senso della realtà, che era stato invece il suo forte da principio, il contatto col pubblico lo aveva perso, il senso della misura, e lo aveva dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto. Nei primi dieci anni credo che alcune cose buone le abbia fatte. Non credo che abbia ucciso la democrazia, credo che l'abbia soltanto seppellita perché era già morta. Da quel poco che ricordo l'Italia era un grosso carnevale, e anche abbastanza drammatico, perché la situazione interna era addirittura sfasciata: correva sangue, ne correva molto, noi in Toscana ne sapevamo qualcosa […]. E quindi non è vero che lui… le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono. Dopodiché si dà la colpa a chi le seppellisce, ma la verità è che si suicidano, e credo che la democrazia italiana del '21-22 si sia suicidata. […] Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere col diritto di abusarne. Questo era il fascismo. Il fascismo aveva creato una gerarchia talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni: il capofabbricato, il caposettore… tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui naturalmente ognuno abusava, come è nel carattere degli italiani.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Questo secolo, 18 maggio 1982
Interviste