Frasi sulle persone
pagina 55

Carlo Ancelotti photo
Nuon Chea photo
Abd al-Karim Qasim photo

“Non voglio essere il giullare del mondo e non voglio essere considerato un altro Hitler che s'ingozza di persone.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Variante: Non voglio essere lo zimbello del mondo e non voglio essere considerato come un altro Hitler che ingoia persone.

Paolo Rossi (calciatore) photo
Paolo Villaggio photo

“[Con Fabrizio De Andrè] Fingevamo di essere brave persone ma eravamo delle carogne. Da ragazzi tormentavamo due omosessuali, uno dichiarato e l'altro no. Li prendevamo a pietrate, solo per il gusto di farlo. Perfidia pura.”

Paolo Villaggio (1932–2017) attore e scrittore italiano

Origine: Da un'intervista a Panorama; citato in Paolo Villaggio shock: "Io e De André prendevamo a sassate due gay" http://www.socialchannel.it/paolo-villaggio-shock-io-e-de-andre-prendevamo-a-sassate-due-gay/41109/, SocialChannel.it, 14 novembre 2013.

Jerome Klapka Jerome photo
Kwame Nkrumah photo
Jeffrey Sachs photo
Ramzan Kadyrov photo
Kwame Nkrumah photo
Serse Cosmi photo
Sandro Veronesi photo

“Trump è l'emblema di molte delle cose che io aborro: la sua disponibilità a passare sopra le persone, l'ossessione per il fasto, il cattivo gusto, la magniloquenza e l'assoluta mancanza di interesse per qualsiasi cosa al di là del potere e del denaro. Ho creato un personaggio molto più vincente di quanto Trump sia in realtà.”

Tony Schwartz (1952)

Trump stands for many of the things I abhor: his willingness to run over people, the gaudy, tacky, gigantic obsessions, the absolute lack of interest in anything beyond power and money. I created a character far more winning than Trump actually is.

John Pilger photo

“La Cambogia? Dov'è la Cambogia? alcuni di voi si chiederanno. Contrariamente al suo vicino, il Vietnam, la Cambogia è stata praticamente sigillata per quattro anni, la sua sofferenza invisibile. In un mondo di telegiornale costante, non ci sono state notizie su ciò che è stato fatto a più di sette milioni di persone, di cui circa due milioni sono scomparse, si crede assassinate. Questo equivale a circa un terzo di tutta la popolazione. Proporzionalmente, è come se Birmingham, Manchester e Londra fossero sterminati.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Cambodia? Where is Cambodia? some of you might ask. Unlike Vietnam, its neighbour, Cambodia has been virtually sealed for four years, its suffering invisible. In a world of saturation news, there has been no news of what was really done to more than seven million people, of whom at least two million are missing, believed murdered. That's about a third of the entire population. Proportionately, it's Birmingham, Manchester and London exterminated.
Variante: La Cambogia? Dov'è la Cambogia? alcuni di voi si chiederanno. Contrariamente al suo vicino, il Vietnam, la Cambogia è stata praticamente sigillata per quattro anni, la sua sofferenza invisibile. In un mondo di telegiornale costante, non ci sono state notizie su ciò che è stato fatto a più di sette milioni di persone, di cui circa due milioni sono scomparse, si crede assassinate. Questo equivale a circa un terzo di tutta la popolazione. Proporzionalmente, è come se Birmingham, Manchester e Londra fossero sterminati.

“[Chiedendo la soppressione della Ménagerie du Jardin des Plantes] L'umiliazione degli animali non è più tollerabile di quella delle persone. Proprio come un secolo fa, e ancora di più, vengono esibiti gattopardi, puma e tigri che sono, in realtà, morti viventi.
Sono disperati, ma soprattutto deprivati. Hanno perso il verde delle foglie degli alberi e dei prati così come la terra che calcavano. Le grandi zampe dei predatori, dai cuscinetti così delicati, si feriscono sul duro cemento. I rapaci si trascinano nei loro stessi escrementi. I fenicotteri rosa rimestano l'acqua delle fogne. […] In prigione, l'uomo perde la sua libertà; in una gabbia l'animale perde anche lo spazio in cui organizzava la sua esistenza in tutta la sua complessità: il suo comportamento viene sconvolto, la sua psiche scossa. Non trova altra via d'uscita che la follia, spesso misericordiosa. Ecco perché l'orso continua il suo vorticoso viavai lungo quel muro che lambisce con il muso. L'elefante si dondola senza tregua. Un giovane lupo si strappa le unghie. I prigionieri degli zoo, fatta salva qualche eccezione, sono dei malati mentali, ossessionati dalla loro condanna, frustrati, ansiosi e aggressivi.
Quest'ospedale psichiatrico, che sfrutta la sofferenza animale, non merita né il nostro tempo né le eminenti personalità da museo che lo amministrano. Il serraglio del Jardin des Plantes è solo un'enclave anacronistica e scandalosa, dove, nel cuore di Parigi, si possono vedere, per soli tre franchi, animali infelici, costruzioni traballanti e piastrelle rotte.
Sbarazzatevi di tutto ciò e piantate dei fiori!”

Philippe Diolé (1908–1977)

Origine: Da Prisons dans un jardin, Le Figaro, 11 giugno 1974; citato in Matthieu Ricard, Sei un animale!, traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, pp. 245-246. ISBN 978-88-200-6028-2

Idi Amin Dada photo
Donald Trump photo
Mohammad Reza Pahlavi photo
Tahar Ben Jelloun photo
Tommaso Labranca photo

“I cani, per segnare i limiti del territorio di cui si sentono padroni, orinano lungo i confini e lungo le caricellate delle ville cui sono messi a guardia. Poveri cani: ignorano che i veri padroni di quello spazio non sono loro, ma quelle persone che preparano loro le ciotole e li portano a spasso con il guinzaglio. Questo è il territorial pissing canino. L'uomo, per segnare i limiti del territorio estetico o sociale in cui si sente dominante, non orina, ma fa di peggio: ride, compassiona o distrugge con la critica, creando così una barricata virtuale (a volte, però, addirittura fisica, come nel caso della già vista invisibilità della Gialappa's Band) dietro la quale crede di essere al sicuro dalle contaminazioni del ridicolo.”

Parte prima: Giovani salmoni del trash. 5. Territorial Pissing, p. 15
Andy Warhol era un coatto
Variante: I cani, per segnare i limiti del territorio di cui si sentono padroni, orinano lungo i confini e lungo le caricellate delle ville cui sono messi a guardia. Poveri cani: ignorano che i veri padroni di quello spazio non sono loro, ma quelle persone che preparano loro le ciotole e li portano a spasso con il guinzaglio. Questo è il territorial pissing canino. L’uomo, per segnare i limiti del territorio estetico o sociale in cui si sente dominante, non orina, ma fa di peggio: ride, compassiona o distrugge con la critica, creando così una barricata virtuale (a volte, però, addirittura fisica, come nel caso della già vista invisibilità della Gialappa’s Band) dietro la quale crede di essere al sicuro dalle contaminazioni del ridicolo. (Parte prima: Giovani salmoni del trash. 5. Territorial Pissing, p. 15)

“Prima che sulla coppia, Eyes wide shut è né più né meno che un film sulla borghesia - ieri e oggi, dopo Barry Lyndon e l'89 di duecento e passa anni fa - e dunque, visto che il potere è sempre saldo nelle mani di questa classe, assistita o appena contrastata, oggi come oggi, solo da poteri più esoticamente criminali di essa, è un film sul potere, […] il Potere Borghese e Maschile sul corpo della donna e del ricco sul corpo del povero. […] Che cos'è questo film, in definitiva, se non una classica storia di "presa di coscienza", che a metà pone il protagonista di fronte a una crisi e lo costringe a cominciare a vedere? Con procedimenti non immemori di Hitchcock e di Lang, Bill è ora mosso nelle sue azioni dal senso di colpa, che però non è "cattolico" come nei due maestri, o metafisico alla Kafka, o psicoanalitico-edipico-freudiano, bensì precisamente e chiaramente sociale. E il clou ne sarà la conversazione con Ziegler (Pollack), il borghese cinico che sa e che ha scelto e che è "dentro" la grande rete nascosta del potere. Quello che prima era tutto freddezza di professionista acciuffadenari che esorcizza la morte e il male con il censo e il sesso, cambierà, sarà un'altra persona e un altro medico. […] È poco? È tantissimo almeno da dentro il mondo borghese di cui Kubrick parla e da cui proviene e in cui si era nevroticamente installato. Se i Bill e Alice del mondo lo capissero tutti, il mondo sarebbe diverso. […] A fine secolo, Kubrick non rinuncia quindi a "farci la morale" e noi gliene siamo grati, anche perché ci lascia qualcosa in cui credere. Di fronte a questo, che la prima lettura del film sia per i Bill e Alice del mondo meno godibile… affari loro. Chi ha occhi per vedere veda, sia pure tra sonno e veglia, e gli altri dormano pure l'immenso meschino complice doppio sogno del consumo e del consenso.”

Goffredo Fofi (1937) saggista, attivista e giornalista italiano
John Pilger photo
Woody Allen photo

“La persona sepolta non era morta e neppure malata; infatti stava cantando uno yodel. Tornano al cimitero a esumare il poveretto, che minaccia querele anche se gli promettono di mandare il vestito in tintoria e di non fargli pagare il conto.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), Reminiscenze: luoghi e persone

Yoweri Museveni photo

“Ha mai sentito parlare d'una cosa chiamata democrazia? La democrazia significa eleggere le persone che ti piaciono. Avemmo un'elezione un anno fa circa, e il mio partito ottenne il 62 per cento dei voti. Ciò dimostra che il popolo d'Uganda non si è stufato di noi, siccome ha votato per noi ben cinque volte.”

Yoweri Museveni (1944) politico ugandese

Variante: Ha mai sentito parlare d'una cosa chiamata democrazia? La democrazia significa eleggere le persone che ti piaciono. Avemmo un'elezione un'anno fa circa, e il mio partito ottenne il 62 per cento dei voti. Ciò dimostra che il popolo d'Uganda non si è stufato di noi, siccome ha votato per noi ben cinque volte.

“Porterò questo peso fino alla morte. Non posso farci niente. Ma mi piace pensare che più copie di Trump: L'arte di fare affari vengono vendute, più soldi posso donare alle persone alle quali Trump cerca di limitare i diritti.”

I'll carry this until the end of my life. There's no righting it. But I like the idea that, the more copies that "The Art of the Deal" sells, the more money I can donate to the people whose rights Trump seeks to abridge.

Mobutu Sese Seko photo
Alan Dean Foster photo

“Era Bishop. No, non Bishop, ma un perfetto duplicato. Una copia assolutamente fedele del povero, disattivato Bishop. Bishop II, si disse Ripley, Bishop venuto a prendersi la regina.
Non finché la signora sarà in vita, pensò decisa.
— Lei sa chi sono, — affermò la figura.
— Sì. Un androide. Lo stesso modello di Bishop. Mandato qui dalla fottuta Compagnia.
— Io non sono Bishop l’androide. L’ho progettato. Io sono il prototipo, e naturalmente l’ho modellato con i miei stessi lineamenti. Io sono umano. Sono stato mandato qui per mostrarle un volto amico, e per farle capire quanto lei sia importante per noi. Per me. Io seguo questo progetto sin dall’inizio. Lei significa molto per me, tenente Ripley. Per tante persone. La prego, scenda.
— Io voglio solo aiutarla. Abbiamo qui tutto quello che serve per aiutarla, Ripley. — Le rivolse un’occhiata ansiosa. In quel momento Ripley si accorse che due degli uomini di Bishop II erano vestiti in modo diverso: erano dei biomedici. Le tornò in mente Clemens.
— Vada al diavolo. Conosco tutti i volti “amici” della Compagnia. L’ultimo che mi è capitato di vedere apparteneva a uno stronzo di nome Burke.
Il sorriso svanì dal volto dell’uomo. — Il signor Burke si è rivelato una scelta sbagliata per la sua precedente missione. Aveva più a cuore i suoi interessi personali che quelli della Compagnia. Le garantisco che tale errore non si ripeterà più. Ecco perché mi trovo qui io, invece che un inesperto ed ambizioso subalterno.
— E lei, naturalmente, non ha ambizioni personali.
— Io voglio solo aiutarla.
— Lei mente, — replicò la donna con calma. — A lei non importa un accidente di me né di chiunque altro. Lei vuole solo portarsi via l’alieno. Queste creature hanno acido al posto del sangue, voialtri denaro. Non ci vedo molta differenza.
Bishop II fissò per un momento il pavimento prima di alzare gli occhi verso la sagoma solitaria sulla piattaforma della gru. — Lei ha tutte le ragioni di essere diffidente; ma, purtroppo, non ci è rimasto molto tempo. Noi vogliamo riportarla a casa. Non ci interessano più quelle creature. Sappiamo quello che ha passato. Lei ha dimostrato grande coraggio.
— Balle!
— Mi creda. Noi vogliamo aiutarla.
— In che modo?
— Vogliamo tirare fuori l’alieno che ha in corpo.
— E tenervelo.
Bishop II scosse la testa. — No, distruggerlo.
Ripley ebbe un attimo di esitazione, avrebbe voluto credergli. Cogliendo il suo smarrimento, Bishop II si affrettò ad aggiungere: — Ripley, lei è stanca, sfinita. Si conceda un momento per riflettere. A me sta a cuore solo il suo benessere. Sulla mia astronave, la Patna, c’è un’attrezzatissima sala operatoria. Possiamo asportare il feto, o larva, o come lo si voglia chiamare. Non abbiamo un nome per le diverse fasi di gestazione. L’operazione andrà benissimo! Lei avrà una lunga vita piena di gioie.
Ripley lo guardò, ora tranquilla, rassegnata. — Ho già avuto una vita, grazie. Una vita di cui non ho dovuto rendere conto a nessuno.
L’uomo alzò una mano in un gesto di supplica. — Ragioni, Ripley! Ammetto che abbiamo fatto degli errori, ma involontariamente. Possiamo riparare. Farle recuperare tutto il tempo perduto. Può ancora avere figli. Riscatteremo il suo contratto. Avrà tutto quello che merita. Glielo dobbiamo.
Lei esitò ancora una volta. — Non porterete l’alieno sulla Terra?
— No. Ora sappiamo con chi abbiamo a che fare. Lei aveva ragione fin dall’inizio. Ma il tempo stringe, dobbiamo intervenire. La sala operatoria sull’astronave è già pronta.
I biomedici avanzarono immediatamente. — È un’operazione breve, indolore. Un paio di incisioni. Sarà tutto finito nel giro di un paio d’ore. Poi sarà di nuovo in piedi, pronta per ricominciare da zero.
— Che garanzie ho che, una volta tirato fuori, lo distruggerete?
Bishop II avanzò di un altro passo. Adesso era molto vicino. — Dovrà avere fiducia in me. — Tese una mano. — Abbia fiducia in me. La prego. Vogliamo solo aiutarla.
Ripley rifletté con calma. Vide Aaron e Morse che la guardavano. Il suo sguardo si posò nuovamente su Bishop II.
Fece scorrere il cancelletto della piattaforma che la separava da loro.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

No... (pp. 125-126)
Alien<sup>3</sup>

Mohammad Reza Pahlavi photo
Carmine Senise photo
Carlo Zannetti photo

“Peter Gabriel è stato un uomo che è riuscito ad abbracciare il mondo intero. Un artista che ha cercato di trovare le parole giuste per infondere speranza e forza a tutte quelle persone che si vedevano e che si vedono costrette a dover affrontare enormi disagi spesso dovuti alla solitudine.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Peter Gabriel, il genio che riuscì ad abbracciare il mondo intero http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/04/01/34951-peter-gabriel-genio-riusci-ad-abbracciare-mondo-intero, Il Popolo Veneto.it, 1 aprile 2017.

Abd al-Karim Qasim photo
Serse Cosmi photo
Mohammed Siad Barre photo

“La nostra conoscenza su noi stessi non deve basarsi sul nostro aspetto, cioè, da come sono i nostri vestiti; non sulle nostre pretese, ma dal nostro vero valore di esseri umani e persone educate. Ciascuno dovrebbe fare sì che faccia almeno una buona azione per la patria e il popolo ogni giorno.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: La nostra conoscenza su noi stessi non deve basarsi sul nostro aspetto, cioè, da come sono i nostri vestiti; non sulle nostre pretese, ma dal nostro vero valore da esseri umani e persone educate. Ciascuno dovrebbe fare sì che faccia almeno una buona azione per la patria e il popolo ogni giorno.

Guy de Maupassant photo

“Dopo aver visitato le antiche e nobili dimore di Genova e ammirato alcuni quadri fra i quali i tre capolavori di Van Dyck, non rimane da vedere che il Camposanto, il più bizzarro, sorprendente, macabro e comico museo di sculture funebri che vi sia al mondo. Lungo l'immenso quadrilatero corre una galleria, come un chiostro gigantesco aperto su un cortile che accoglie le tombe dei poveri ricoperte da lapidi bianche come neve. Percorrendola, si passa davanti a una processione di borghesi di marmo che piangono i loro morti.
Che mistero! Queste statue testimoniano una grande capacità, un vero talento da parte degli artigiani che le hanno realizzate. La natura dei vestiti, delle camicie, dei pantaloni rivela una lavorazione di fattura stupefacente. Ho visto un abito di amoerro a cui i tagli netti della stoffa davano un aspetto di totale verosimiglianza. Non vi è niente di più irresistibilmente grottesco, mostruosamente ordinario, indegnamente comune di queste persone che piangono gli amati congiunti.
Di chi è la colpa? Dello scultore, che nei lineamenti dei suoi modelli ha visto soltanto la volgarità dei borghesi moderni e non ha saputo trovarvi quel riflesso superiore d'umanità che i pittori fiamminghi hanno colto così bene nei tipi più laidi e plebei della loro razza? Dei borghesi, ai quali il basso livello di civilizzazione democratica ha eroso e cancellato ogni carattere distintivo e ha fatto perdere i segni di originalità di cui ogni classe sociale è sempre stata dotata?
I Genovesi sembrano molto fieri di questo sorprendente museo che disorienta e rende difficile il giudizio.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: La vita errante, pp. 45-46

Mario Dondero photo

“Non è che a me le persone interessino per fotografarle, mi interessano perché esistono. Diversamente, il fotogiornalismo sarebbe soltanto una sequenza di scatti senz'anima.”

Mario Dondero (1928–2015) fotografo e giornalista italiano

Origine: Citato in Mario Dondero http://archivio.festivaletteratura.it/flm-web/persone/detail/FLM-PERSON-00000697/Dondero-Mario.html, Archivio.festivaletteratura.it

Anna Maria Ortese photo

“Fuori piove e tu sei la persona con cui voglio guardare fuori quando fuori piove.”

Giulia Carcasi (1984) scrittrice italiana

Tutto torna

Meryl Streep photo

“In questo momento noi apparteniamo al gruppo di persone più denigrato della società americana. Pensateci: Hollywood, gli stranieri e la stampa. […] Hollywood è piena di outsider e stranieri, e se li cacciamo tutti non resterà altro da guardare che il football e le arti marziali miste, che non sono davvero arte.”

Meryl Streep (1949) attrice, doppiatrice e produttrice cinematografica statunitense

You and all of us in this room really belong to the most vilified segments in American society right now. Think about it: Hollywood, foreigners and the press. But who are we, and what is Hollywood anyway? [...] So Hollywood is crawling with outsiders and foreigners. And if we kick them all out you’ll have nothing to watch but football and mixed martial arts, which are not the arts.

Miriam Leone photo

“Ho costruito su altro, nel mio mazzo di carte quella dell’aspetto è stata l'ultima che ho giocato. Una persona si forma anche sulla scala di valori che ha: se la bellezza è al primo posto agirà di conseguenza.”

Miriam Leone (1985) modella, conduttrice televisiva e attrice italiana

Origine: Citato in Silvia Fumarola Miriam Leone: "Nuda in scena, i miei ex hanno reagito peggio di mio padre" http://www.repubblica.it/rclub/persone/2017/06/08/news/miriam_leone_volevo_sposare_piero_angela-167595750/, Repubblica.it, 8 giugno 2017.

Michio Kushi photo
Alan Dean Foster photo

“— Non mi hai mai detto che c’era un androide a bordo. Perché? Non mentirmi, Carter. Ho visto il suo marchio tatuato, fuori delle docce.Burke era imbarazzato. — Be’, non mi è venuto in mente. Non capisco perché sei così sconvolta. La Compagnia impiega da anni i sintetici a bordo delle navi. Non hanno bisogno di ipersonno, ed è molto più economico che assumere un pilota umano, per coordinare i passaggi interstellari. E non dà di volta loro il cervello a lavorare tutto quel tempo da soli. Non c’è niente di strano.— Per conto mio, preferisco l’espressione “persona artificiale”, — interloquì gentilmente Bishop. — C’è qualche problema, posso fare qualcosa, forse?— Ne dubito. — Burke si ripulì le labbra sporche di uovo. — Un sintetico non ha funzionato come doveva, durante la sua ultima traversata. Ci sono stati dei morti.— Ne sono sconvolto. Quanto tempo fa?— Un bel po’, sì. — Burke non entrò nei particolari, cosa di cui Ripley gli fu grata.— Allora può essersi trattato di un modello più vecchio.— Cyberdine Systems 120-A/218.Bishop si piegò verso Ripley con fare conciliante. — Bene, questo spiega tutto. I vecchi A/2 erano sempre un po’ nervosi. Adesso come adesso non potrebbe succedere, non con l’installazione dei nuovi inibitori comportamentali. Mi è impossibile nuocere o, per omissione, permettere che sia fatto del male ad un essere umano. Gli inibitori sono stati montati in fabbrica insieme con il resto delle mie funzioni cerebrali. Nessuno può manometterli. Quindi, come può vedere, io sono totalmente innocuo. (pp. 36-37)”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

Aliens scontro finale

Franco Arese photo

“Quando io corro il mio battito è come quello di una persona normale seduta al bar. Il mio cuore è stato studiato insieme alla leggenda del ciclismo Eddy Merckx.”

Franco Arese (1944) atleta e dirigente sportivo italiano; presidente della Federazione Italiana di Atletica leggera dal 2005

Origine: Citato in Simona Ravizza, Il cuore «lento»: i pro e contro di vivere con 35 battiti al minuto http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_aprile_11/cuore-lento-pro-contro-v-ivere-35-battiti-minuto-9ed15a3e-1e2c-11e7-a3e5-56b4898b2bcd.shtml, Corriere.it, 11 aprile 2017

Mohammad Reza Pahlavi photo

“Con l'esperienza, ho imparato che una fine tragica aspetta qualsiasi persona che osa ostacolarmi; Nasser non c'è più, John e Robert Kennedy perirono per mano degli assassini, il loro fratello Edward è stato disgraziato, Nikita Chruščëv è stato deposto, la lista non ha fine.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: Con l'esperienza, ho imparato che una tragica fine attende chiunque osi scontrarsi con me; Nasser non c'è più, John e Robert Kennedy perirono per mano di assassini, il loro fratello Edward è stato umiliato, Nikita Chruščëv è stato deposto, la lista non ha fine.

Milo Yiannopoulos photo
Enver Hoxha photo
Papa Francesco photo
Tomás Rincón photo

“Ciò che distingue la Juve dalle altre squadre è soprattutto la mentalità: non abbassare mai l'attenzione, non mollare e lottare tutti i giorni per vincere. Un conto è dirlo, un conto è essere qua e vedere come tutte le persone che lavorano intorno a noi hanno una disciplina veramente importante e una mentalità che ha portato la Juve a vincere così tanto.”

Tomás Rincón (1988) calciatore venezuelano

Origine: Da un'intervista a Rai Sport; citato in Rincon: «La Coppa Italia è un obiettivo, in campo per vincere» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/rincon---la-coppa-italia---un-obiettivo--in-campo-per-vincere-.php, Juventus.com, 15 maggio 2017.

Samia Nkrumah photo
Christopher Hitchens photo

“Milošević non aveva esattamente il potere psicotico d'un Saddam Hussein o d'un Osama Bin Laden. Era fra quelle persone più pericolose: l'ufficiale mediocre e conformista che resta in attesa e maschera i suoi rancori. Salì da funzionario fino al potere supremo, e sebbene cavalcò un'onda di fervore religioso e xenofobo, è perfettamente plausibile che se ne fregassedei totem e dei simboli che egli sfruttò. Sia in ufficio che sulla sbarra, incarnava la banalità del male. In un libro eccellente del 1995, The Death of Yugoslavia, scritto da Laura Silber e Allan Little, e nella raffinata serie tv girata dalla Bbc che l'accompagnava, puoi assistere alle sue tattiche meschine e il suo opportunismo cinico che egli usò come un verme ingozzato consumando inesaurabilmente il cuore dello stato. Sembra che ebbe un solo amico del cuore; la sua adorabile moglie ideologa, Mirjana Marković, che lo tirava su citando la sua apparenza impassibile dalle orecchie grandi, e il suicidio di ambi i suoi genitori. Guàrdatevi da quelle nullità ammareggiate che entrano la politica per motivi terapeutici.”

Christopher Hitchens (1949–2011) giornalista, saggista e critico letterario britannico

Variante: Milošević non aveva esattamente il potere psicotico d'un Saddam Hussein o d'un Osama Bin Laden. Era fra quelle persone più pericolose: l'ufficiale mediocre e conformista che resta in attesa e maschera i suoi rancori. Salì da funzionario fino al potere supremo, e sebbene cavalcò un'onda di fervore religioso e xenofobo, è perfettamente plausibile che se ne fregava dei totem e dei simboli che egli sfruttò. Sia in ufficio che sulla sbarra, incarnava la banalità del male. In un libro eccellente del 1995, The Death of Yugoslavia, scritto da Laura Silber e Allan Little, e nella raffinata serie tv girata dalla Bbc che l'accompagnava, puoi assistere alle sue tattiche meschine e il suo opportunismo cinico che egli usò come un verme ingozzato consumando inesaurabilmente il cuore dello stato. Sembra che ebbe un solo amico del cuore; la sua adorabile moglie ideologa, Mirjana Marković, che lo tirava su citando la sua apparenza impassibile dalle orecchie grandi, e il suicidio di ambi i suoi genitori. Guàrdatevi da quelle nullità ammareggiate che entrano la politica per motivi terapeutici.

Haile Selassie photo
Jerome Klapka Jerome photo
Milton Obote photo
Washington Irving photo
Beatrice Webb photo

“[Parlando con Chaim Weizmann] Non capisco perché gli ebrei fanno tanto strepito per qualche decina dei loro che sono stati uccisi in Palestina. Muoiono altrettante persone in incidenti del traffico a Londra ogni settimana e nessuno ci fa caso.”

Beatrice Webb (1858–1943) economista e sociologa inglese

Origine: Da una conversazione citata in Chaim Weizmann, Trial and Error, Londra, 1949, p. 411; citato in Paul Johnson, Storia degli ebrei (A History of the Jews), traduzione di Eleonora Vita Heger, TEA Storica, Editori Associati, Milano, 1994, p. 497. ISBN 88-7819-530-8

Haile Selassie photo
Pablo Osvaldo photo
Abd al-Karim Qasim photo

“Tutti voi conoscete tutti quale era la situazione prima della Rivoluzione. Sapete tutti del regime che abbiamo annientato. Era quel regime che distruggeva spietatamente tutte le persone sincere che gli si opponevano nel corso della lotta per Dio, per il popolo e per la patria.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

All of you what the situation was before the Revolution. All of you know of the regime which we have exterminated. It was that regime which was mercilessly destroying all the sincere people who stood in its way in the course of the struggle for God, for the people and for the homeland.
Principles of 14th July revolution
Variante: Conoscete tutti com'era la situazione prima della Rivoluzione. Sapete tutti del regime che abbiamo sterminato. Fu quel regime che spietatamente distruggeva tutte le persone sincere che gli si opponeva nel corso della lotta per Dio, il popolo e la patria.

Joachim Fest photo
Marco Malvaldi photo

“Una ricetta universale per far felici le persone non esiste, ma una cosa è certa: facendole mangiare male, vai nella direzione contraria.”

Marco Malvaldi (1974) scrittore italiano

Origine: Racconti, In crociera col Cinghiale, p. 122

Marjane Satrapi photo
Sami Khedira photo
Emmanuel Macron photo

“[Sul rastrellamento del Velodromo d'Inverno. ] È stata la Francia che ha organizzato il rastrellamento e la deportazione e, quindi, per quasi tutti, la morte di 13.152 persone di fede ebraica, arrestandole il 16 e il 17 luglio nelle loro abitazioni.”

Emmanuel Macron (1977) 25° Presidente della Repubblica francese

Origine: Citato in Macron si è scusato a nome della Francia per un brutto fatto della Seconda guerra mondiale http://www.ilpost.it/2017/07/17/macron-velodromo-inverno/, Il Post.it, 17 luglio 2017.

Kwame Nkrumah photo
Mobutu Sese Seko photo

“Il popolo congolese ed io siamo una sola e stessa persona. Ingannare il popolo significa ingannare me. Non posso accettarlo oggi, e non lo accetterò in futuro.”

Mobutu Sese Seko (1930–1997) politico della Repubblica Democratica del Congo

Citazioni di Mobutu, Paroles du Président

Milo Yiannopoulos photo
Louis de Bonald photo

“Molte persone leggono nella storia e scrivono sulla storia; troppo poche leggono e scrivono la storia.”

Louis de Bonald (1754–1840) politico e scrittore francese

Citato in Joseph François Gabriel Hennequin, Dictionnaire de maximes

Ryszard Kapuściński photo
Oriana Fallaci photo
Louis de Bonald photo

“Ci sono molti che non sanno perdere il loro tempo da soli: essi sono il flagello delle persone impegnate.”

Louis de Bonald (1754–1840) politico e scrittore francese

Citato in Joseph François Gabriel Hennequin, Dictionnaire de maximes

Pieter Willem Botha photo
Konrad Lorenz photo
Enver Hoxha photo
Bruno Migliorini photo
Carles Puigdemont photo

“Sono qui per mia scelta, per analizzare la situazione politica dopo i risultati del referendum. Sono consapevole, come molti di voi, che oggi sono davanti a tutto il popolo della Catalogna e a molte altre persone che si sono interessate alla situazione. Stiamo vivendo un momento eccezionale, le sue conseguenze vanno molto al di là del nostro paese.”

Carles Puigdemont (1962) 130° Presidente della Generalitat de Catalunya

Origine: Durante una seduta del Parlamento catalano, 10 ottobre 2017; citato in Puigdemont ha dichiarato e poi sospeso l'indipendenza della Catalogna http://www.ilpost.it/2017/10/10/puigdemont-dichiarato-sospeso-indipendenza-della-catalogna/, Il Post.it, 10 ottobre 2017.

Donald Trump photo
Haile Selassie photo
Kwame Nkrumah photo
Haile Selassie photo
Louis-ferdinand Céline photo
Pieter Willem Botha photo
Haile Selassie photo
Mauro Leonardi photo
Enver Hoxha photo
Glenn Beck photo
Konrad Lorenz photo
Marshall McLuhan photo
Cameron Diaz photo
Sami Khedira photo

“Il Real [Madrid] è un magnete. Ovunque tu sia, intorno ci sono migliaia di persone. Un club unico. L'obbligo di vincere a tutti i costi non l'avevo mai provato. Mi ha forgiato e maturato.”

Sami Khedira (1987) calciatore tedesco

Origine: Da un'intervista a la Repubblica; citato in Khedira si presenta alla Juventus: "11 Ronaldo non li prenderei, servono i Davids e Gattuso" http://www.goal.com/it/news/7/calciomercato/2015/06/15/12735462/khedira-si-presenta-alla-juventus-11-ronaldo-non-li, Goal.com, 15 giugno 2015.

Henry De Montherlant photo
Norodom Sihanouk photo

“Pol Pot e il suo gruppo non dicono di essere colpevoli, ma che sono consapevoli dei loro errori. Ricordatevi, vi prego, Hitler. Ricordatevi Himmler. Ci sono persone che amano uccidere. Un proverbio francese dice, L'appétit vient en mangeant: «Più si mangia, più si sviluppa un forte appetito per il sangue.»”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Pol Pot and his group do not say that they are guilty but that they are aware of their mistakes. Remember, please, Hitler. Remember Himmler. There are people who like killing. A French proverb says, L'appétit vient en mangeant: "The more you eat, the more you get a good appetite for blood."
Citazioni tratte dalle interviste

Rudolf Steiner photo
Svjatlana Aleksievič photo