Frasi su argomento
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“[Michelangelo Merisi da Caravaggio] La sua ostinata deferenza al vero poté anzi confermarlo nella ingenua credenza che fosse "l'occhio della camera" a guardar lui e a suggerirgli tutto. Molte volte dovette incantarsi di fronte a quella "magia naturale"; e ciò che più lo sorprese fu di accorgersi che allo specchio non è punto necessaria la figura umana, se, uscita questa dal suo campo, esso seguita a specchiare il pavimento inclinato, l'ombra sul muro, il nastro caduto a terra. Che altro potesse conseguire a questa risoluzione di procedere dipingendo per specchiatura diretta della realtà, non è troppo difficile intendere. Ne conseguiva la tabula rasa del costume pittorico del tempo che, preparandosi gli argomenti in carta e matita per via di erudizione storica e di astrazione stilizzante, aveva elaborato una complessa classificazione del rappresentabile, dove, per meglio servire alla società di allora, non poteva che preferirsi l'aspetto della classe dominante. Ma il Caravaggio pensa invece alla vita comune, ai sentimenti semplici, all'aspetto feriale delle cose che valgono, nello specchio, come gli uomini. […] Anche il Caravaggio avvertiva il pericolo di ricadere nell'apologetica del corpo umano, sublimata da Raffaello o Michelangelo, o magari nel chiaroscuro melodrammatico del Tintoretto. Ma ciò che gli andava confusamente balenando era ormai non tanto il rilievo dei corpi quanto la forma delle tenebre che li interrompono. Lì era il dramma della realtà più portante ch'egli intravedeva dopo le calme specchiature dell'adolescenza. E la storia della religione, di cui ora si impadroniva, gli tornava come un seguito di drammi brevi e risolutivi la cui punta non può indugiarsi nella durata sentimentale delle trasparenze, anzi inevitabilmente s'investe del lampo abrupto della luce rivelante, fra gli strappi inconoscibili dell'ombra. Uomini e santi si sarebbero impigliati in quel tragico scherzo. Giacché, per restar fedeli alla natura del mondo, occorreva far sì che il calcolo dell'ombra apparisse come casuale, e non causato dai corpi; ove volesse esimersi dal riattribuire all'uomo la sua funzione umanistica dirimente, di eterno protagonista e signore del creato. Perciò il Caravaggio seguitò, e fu fatica di anni, ad osservare la natura della luce e dell'ombra incidentali. […] Chi non sa che il Tintoretto studiava al lume di lucerna, non già il vero, ma i modellini della Cappella Medicea? E che i modellini del Greco erano cere dove si stiravano in una poetica follia le ultime spire laocoontiche del disegno 'serpentinato'? Ma ora è la realtà stessa a venir sopraggiunta dal lume per 'incidenza': il caso, l'incidente luminoso, diventano causa efficiente della nuova pittura (o poesia). Non v'è Vocazione di Matteo senza che il raggio, assieme col Cristo, entri dalla porta socchiusa e ferisca quel turpe spettacolo dei giocatori d'azzardo. In effetto Caravaggio stagliò questa sua "descrizione di luce", questo poetico "fotogramma", quando l'attimo di cronaca gli parve emergere, non dico con un rilievo, ma con uno spicco, con un'evidenza così memorabile, invariabile, monumentale, come dopo Masaccio non s'era più visto.”

Roberto Longhi (1890–1970) storico dell'arte italiano

citato in Caravaggio, pp. 187-188
Il Caravaggio

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“Ecco qui. Basandomi su tutto quello che mi è successo nel corso del 2012, sono convinto di essere stato licenziato da Mike Priefer, un bigotto che non era d'accordo con la causa che stavo sostenendo e da due codardi, Leslie Frazier e Rick Spielman: entrambi sapevano che ero un buon giocatore per la squadra, ma hanno preferito non entrare in disaccordo con Priefer su un argomento tanto delicato.”

Chris Kluwe (1981) giocatore di football americano statunitense

Origine: da Chris Kluwe, I Was An NFL Player Until I Was Fired By Two Cowards And A Bigot http://deadspin.com/i-was-an-nfl-player-until-i-was-fired-by-two-cowards-an-1493208214, deadspin.com, 3 gennaio 2014; citato in Valentina Spotti, Chris Kluwe: il giocatore di football licenziato perché era a favore dei matrimoni gay http://www.giornalettismo.com/archives/1285843/chris-kluwe-il-giocatore-di-football-licenziato-perche-era-a-favore-dei-matrimoni-gay/, Giornalettismo, 3 gennaio 2014.

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“La forza è un argomento da usare quando non va bene null'altro e la questione è troppo importante.”

Robert Anson Heinlein (1907–1988) autore di fantascienza statunitense

Lazarus Long l'Immortale

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“Perché la fai tanto lunga su un tema così poco importante? Le parole devono essere proporzionate all'argomento che si affronta.”

Labota re di Sparta

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 224 C; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“Ho premesso che le coppie dello stesso sesso vanno tutelate e riconosciute dalle legge. Ma che ci posso fare? Non sono favorevole all'adozione e, prima ancora, al matrimonio, che è per definizione l'unione di un uomo e di una donna. Non accetta il mio argomento? Provi a seguirmi. Perché, allora, il matrimonio non può essere fra tre persone? O fra quattro? O fra tre uomini, due donne e un avatar? Se la sua risposta fosse «Eh no, bisogna essere in due!», vuol dire che anche per lei esiste una definizione di matrimonio, basata su una categoria: il numero. Per me ce n'è un'altra: la differenza di sesso. Non lo chiede solo la religione cattolica; lo suggeriscono il buon senso, la storia e la natura (che punta, implacabile, alla procreazione e alla conservazione della specie). Aggiungo: l'adozione da parte di coppie omosessuali mi lascia perplesso; molto perplesso quando ha risvolti pubblici e mondani, come nel caso di Elton John. Un bambino ha bisogno di mamma e papà, figure diverse e complementari. Può accadere che debba crescere solo con una o solo con l'altro. Ma svantaggiarlo da subito mi sembra ingiusto. Solo nel caso di adolescenti, la cui l'adozione si rivelasse difficile, sono pronto a rivedere il mio parere. Questo fa di me un troglodita politico? Non credo. Forse, in parte, un conservatore. Credo infatti che qualcosa da conservare ci sia, nella tradizione e nella fabbrica sociale degli uomini. Molto altro, invece, si può e si deve cambiare. E in Italia non lo facciamo, porca miseria.”

Beppe Severgnini (1956) giornalista italiano

Italians, Corriere.it
Origine: Da Le adozioni degli omosessuali http://italians.corriere.it/2011/02/03/le-adozioni-degli-omosessuali/, 3 febbraio 2011.

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“Chi può dimenticare i suoi scampi senza scampo: quattro gamberi agliatissimi disposti in modo tale da dirla assai più lunga, sulla sporca guerra in Vietnam, di tanti e tanti libri su questo argomento? (1981)”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Effetti collaterali (Side Effects), "Fabrizio's": critica e replica

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“Finora, l'argomento dei dischi volanti è stato per lo più associato ai mitomani e agli squilibrati. Spesso, infatti, gli avvistatori ammettevano di far parte di entrambi i gruppi.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), La minaccia degli UFO

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“[Sulla prevenzione. ] Mi sono reso conto che troppo spesso tendiamo ad evitare questi importanti argomenti, ignoriamo i potenziali segnali di allarme e rimandiamo l'assistenza medica di cui abbiamo bisogno.”

Nathan Adrian (1988) nuotatore statunitense

Origine: Citato in Nuoto, Adrian shock: "Ho il cancro ma lotto per gareggiare a Tokyo 2020" https://www.repubblica.it/sport/vari/2019/01/25/news/nuoto_adrian_shock_ho_il_cancro_ma_lotto_per_gareggiare_a_tokyo_2020_-217463961/, Repubblica.it, 25 gennaio 2019.

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“Guarda la grandezza di questo argomento!”

Abraham Lincoln (1809–1865) 16º Presidente degli Stati Uniti d'America
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“Se dovessero scoppiare le ostilità tra il Giappone e gli Stati Uniti, non basterebbe che noi prendessimo Guam e le Filippine, e nemmeno le Hawaii e San Francisco. Perché la vittoria sia certa, noi dovremmo marciare fino a Washington e dettare i termini di pace dalla Casa Bianca. Mi domando se i nostri politici, tra i quali gli argomenti da salotto sulla guerra vengono sbandierati con disinvoltura nel nome della politica di stato, abbiano fiducia nel risultato finale e siano pronti a compiere i sacrifici necessari.”

Isoroku Yamamoto (1884–1943) ammiraglio giapponese

Origine: Come riportato in At Dawn We Slept (1981) di Gordon W. Prange; questo passaggio è stato scritto in una lettera indirizzata a Ryoichi Sasakawa prima dell'attacco a Pearl Harbor. A parte l'ultima frase, la citazione in America venne presa fuori dal contesto e quindi interpretata come un'evidenza che il Giappone volesse conquistare l'intera nazione statunitense. La parte omessa mostrò il consiglio di Yamamoto sulla prudenza riguardo una guerra che il Giappone avrebbe pagato a caro prezzo.

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