Frasi sulla democrazia
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“Ci sono due stupratori che sono Saviano e Grillo i quali stabiliscono di avere proprietà del loro partito e della loro ideologia […] I 5 Stelle non sono al di sopra della democrazia. Quella ragazza fa la resistenza contro tre fascisti e un nazista che sarebbe Grillo accompagnato dal suo collega Stalin che si chiama Saviano.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Dal programma radiofonico La Zanzara, Radio 24; citato in "Chi cazz... sei? Sei un nazista stupratore". Vittorio Sgarbi massacra il super-big della politica: caos in diretta http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11868629/sgarbi-grillo-nazista-stupratore-saviano-stalin.html, LiberoQuotidiano.it, 16 gennaio 2016.

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“L'Europa è una menzogna e una truffa, perché gli stati sovrani sono la realtà sola che dà un senso alla democrazia. I due stati sovrani che danno senso all'Europa sono la Grecia e l'Italia. Bisogna uscire dall'Europa.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da Agorà Estate, Rai 3
Da programmi televisivi
Origine: Citato in Sgarbi su UE e stati sovrani (VIDEO) http://www.losai.eu/sgarbi-su-ue-e-stati-sovrani-video/, Lo Sai.eu, 13 novembre 2015.

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“Arrivando in Campidoglio, e dobbiamo dirlo, dopo le rovine lasciate da quella destra che oggi si erge a scudo morale di questa società. Ma non hanno vergogna? Perché non tornano nelle fogne da dove sono venuti? È là che devono andare! E la smettano questi eredi del nazi-fascismo di dare lezioni di democrazia.”

Ignazio Marino (1955) medico e politico italiano

Origine: Durante la festa dell'Unità; citato in Vincenzo Imperitura, Frase choc di Marino Dai pm alla class action http://www.iltempo.it/roma-capitale/2015/09/04/frase-choc-di-marino-dai-pm-alla-class-action-1.1453547, il Tempo.it, 4 settembre 2015.

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“[In riferimento alla missione americana in Iraq] In principio erano le armi di distruzione di massa. Per prevenire il terribile attacco di Saddam al resto del mondo, partì la guerra in Iraq. Poi si scoprì che le armi non c'erano, nulla non c'era nulla da prevenire. Allora si disse che bisognava colpire, a Baghdad, il più terribile alleato e foraggiatore e protettore di Al Quaeda. Poi si scoprì che i due nemmeno si conoscevano, anzi si odiavano. Poi si disse che eravamo lì per liberare gli Iracheni da Saddam […] Allora si disse che dovevamo restare lì perché gli Iracheni lo volevano, infatti ci accoglievano come liberatori. Poi si scoprì che ci sparavano addosso. Allora si disse che eravamo lì per esportare la democrazia. Poi si scoprì che, già che c'eravamo, esportavamo anche la tortura (per esempio nel carcere di Abu Ghraib), dalla quale peraltro l'Iraq era da tempo un discreto produttore. Allora Giuliano Ferrara, che è molto intelligente, disse che c'è una bella differenza fra la tortura di Saddam e la nostra: lui i torturati mica li fotografa, noi sì perché siamo democratici. Clic. Volete mettere la differenza? Allora si disse che bisognava restare per riportare la Pace in Iraq, contro una guerra che prima non c'era e che avevamo scatenato noi. Poi si scoprì che la pace faceva più morti della guerra. Allora si disse che bisognava restare per combattere il terrorismo. Poi si scoprì che di terroristi in Iraq, non ce n'erano, almeno prima dello sbarco delle truppe occidentali: ne arrivarono a migliaia da tutto il mondo arabo e ne sorsero molti in loco, dopo il nostro arrivo; insomma, il terrorismo, da quando lo combattiamo, aumenta. Allora si disse che bisognava restare perché altrimenti sarebbe scoppiata la guerra civile fra sciiti e sunniti. Poi, consultando i libri di storia, si scoprì che quella irachena non conosce guerre civili, ma grazie alla nostra presenza sul posto ottenemmo anche questo risultato: scatenare la prima guerra civile della storia dell'Iraq.”

La scomparsa dei fatti

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“[Durante l'Operazione Margine di protezione. ] Israele vuole distruggere definitivamente i palestinesi, è una guerra di puro sterminio. Sono nazisti puri e forse un po' peggio di Hitler perché hanno anche l'appoggio delle grandi democrazie occidentali.”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Sull'operazione Margine di protezione
Origine: Dall'intervista a Cruciani a La Zanzara su Radio24. Citato in Vattimo: "Israele? Nazisti puri, forse peggio di Hitler". E volano insulti con Parenzo http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/07/16/vattimo-israele-nazisti-puri-forse-peggio-di-hitler-e-volano-insulti-con-parenzo/288906/, Il Fatto Quotidiano.it, 16 luglio 2014.

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“La caduta della sua [di Silvio Berlusconi] leadership mi preoccupa, potrebbe bloccare il processo di costruzione di una democrazia dell'alternanza in Italia.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

31 maggio 1996
Origine: Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 110. ISBN 978-88-6190-104-9.

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“Sul piano della lotta al terrorismo internazionale, dovremo vedere Obama alla prova, perché questo è il vero banco di prova. L'America è la democrazia di riferimento per quanti vogliano affermare i valori della libertà, minacciati dal fondamentalismo, dal terrorismo islamico. Su Obama gravano molti interrogativi; con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta.”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

da un'intervista al Giornale Radio 3, 5 novembre 2008
Origine: Visisbile in video.corriere.it http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_4a028eb4-ab27-11dd-8f4b-00144f02aabc&vxBitrate=300 [url morto]

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“Ricambio l'ubriaco del signor Prodi, dicendogli se non si vergogna, davvero, di svolgere oggi lui, nei confronti dei partiti comunisti della sua coalizione, il ruolo che fu definito storicamente, dell'utile idiota: cioè di colui che i partiti comunisti nelle democrazie proletarie, popolari, mettevano lì, a capo del partito dei contadini, per far finta che il governo non fosse del partito comunista. Lui in questo momento […] presta la sua faccia di curato bonario a una realtà della sinistra che è fatta dal settanta per cento da ex comunisti o da comunisti, che comanderanno e che lo rottameranno di nuovo al momento in cui riterranno che sia loro conveniente farlo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2006
Origine: In risposta alle dichiarazioni di Romano Prodi, candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la coalizione del centrosinistra, rilasciate durante il dibattito televisivo andato in onda su Rai 1, 3 aprile 2006, cfr.:«A me sembra che il Presidente del Consiglio si affidi ai numeri, un po' come gli ubriachi si attaccano ai lampioni, non per farsi illuminare, ma per farsi sostenere.»
Origine: Video disponibile su YouTube.com https://www.youtube.com/watch?v=7AD2eD42qow, min. 00:55.

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“Volentieri pubblichiamo questo intervento di Gianni Baget Bozzo, esponente della Democrazia cristiana negli anni Cinquanta, ora sacerdote e storico del partito cattolico.”

Eugenio Scalfari (1924) giornalista, scrittore e politico italiano

Origine: Citato in la Repubblica, 12 maggio 1976.

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“È una questione di parole e di sostanza. Il «Vaffa day» rimandava a una volgarità reazionaria ma tutto sommato inoffensiva. Il «certificato di trasparenza» suona decisamente sinistro, da piccolo Grande Fratello. Quanto alla sostanza, siamo alla solita attraente sintesi di astratti furori, buonsensismo e inutilità, già sperimentata con successo nel «Vaffa». Le due principali proposte di legge di Grillo erano, lo ricordiamo, il divieto di candidare alle elezioni condannati in primo grado e il limite di due mandati per i parlamentari. La prima proposta, oltre che incostituzionale, ove interessasse, rappresenta una resa avvilente della democrazia. In una democrazia non c'è bisogno di leggi per impedire ai criminali di essere eletti. Dovrebbe bastare la libera volontà del popolo. Questo giornale, prima di Grillo, ha denunciato la presenza di venticinque condannati in via definitiva in parlamento e di due pregiudicati, gli onorevoli Cirino Pomicino e Alfredo Vito, nella commissione antimafia. Ma a quel punto la parola spetta al giudizio di lettori ed elettori. Se gli italiani continuano a eleggere certa gente, la colpa non può essere sempre dei partiti. È soltanto dell'effetto di una pessima legge elettorale, il «porcellum», dice Grillo. Sarà. Ma quando c'erano le preferenze o i collegi spesso ha vinto Barabba e i pregiudicati in Parlamento erano il doppio e il triplo. Il limite del secondo mandato è un'altra ricetta facile quanto inutile, se non cambia il costume etico, il seggio tolto all'originale andrebbe ai figli, nipoti e portaborse del medesimo, con dubbio vantaggio. Il «Grillo Doc» sulle liste civiche composte da non iscritti ai partiti e incensurati è un'altra parola d'ordine vecchia come il cucco, la stessa usata, per dire, dai protoleghisti veneti negli anni Ottanta, i padri del Gentilini sindaco sceriffo di Treviso.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da la Repubblica del 17 settembre 2007

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“Ma chi è che semina le guerre? Se tra uno o tra dieci anni una nuova guerra mondiale scoppierà, dove troveremo il responsabile? Nell'ultima guerra la identificazione parve facile: bastò il gesto di due folli che avevano in mano le leve dell'ordigno infernale, per decretare il sacrificio dei popoli innocenti. Ma oggi quelle dittature sono cadute: oggi le sorti della guerra e della pace sono rimesse al popolo. Questo vuol dire, infatti, democrazia: rendere ogni cittadino, anche il più umile, corresponsabile della guerra e della pace del mondo: toglier di mano queste fatali leve ai dittatori paranoici che mandano gli umili a morire, e lasciare agli umili, a coloro ai quali nelle guerre era riservato finora l'ufficio di morire, la scelta tra la morte e la vita.
Ma ecco, si vede con terrore che, anche cadute le dittature, nuove guerre si preparano, nuove armi si affilano, nuovi schieramenti si formano. Chi è il responsabile di questi preparativi? Si dice che gli uomini, che oggi sono al potere, sono stati scelti dal voto degli elettori: si deve dunque concludere che le anonime folle degli elettori sono anch'esse per le nuove carneficine?
Questa è oggi la terribile verità. La salvezza è solo nelle nostre mani; ma ognuno di noi, se la nuova guerra verrà, sarà colpevole per non averla impedita. […]
Se domani la guerra verrà, ciascuno di noi l'avrà preparata. Non potremo nascondere la nostra innocenza dietro l'ombra dei dittatori: quando c'è la libertà, tutti sono responsabili, nessuno è innocente.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Dicembre 1946

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“Non c'è nulla nei principi della democrazia che dica che ricchezza e potere debbano essere talmente concentrati da far divenare la democrazia un inganno.”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

Il golpe silenzioso

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“Il Movimento è nato per estinguersi. Quando i cittadini avranno gli strumenti per essere attivi e costruirsi la loro democrazia con le piattaforme, come cerchiamo di fare noi – facciamo esperimenti noi – il Movimento non avrà più ragione di essere. I cittadini saranno autosufficienti, avranno l'informazione, potranno agire da casa propria, potranno decidere "sì" o "no" su una cosa, potranno proporre delle leggi, fare delle leggi… il Movimento non avrà più senso.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

da un'intervista condotta da Gardenia Trezzini per Euronews, 11 novembre 2016
Origine: Visibile al minuto 01:47 di Beppe Grillo (seconda parte): Contro Bruxelles io sto con Renzi ma è inaffidabile https://www.youtube.com/watch?v=W60wHwuwrZE, YouTube.com, 11 novembre 2016.

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“Il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati sono i luoghi della democrazia, ma il prestigio del Senato non sta nella bellezza delle mura di Palazzo Madama e dei velluti su cui noi sediamo in quest'Aula: il prestigio del Senato lo determiniamo noi senatori, con il nostro comportamento dentro e fuori dell'Aula. Ciascuno di noi, a partire da chi ricopre la carica di Vice Presidente del Senato, deve sentire su se stesso la responsabilità della difesa dell'istituzione di cui è pro tempore componente.”

Luigi Zanda (1942) politico e avvocato italiano

Origine: A conclusione del discorso sulle parole pronunciate dal senatore Calderoli nei confronti del ministro Kyenge; citato nel resoconto stenografico della seduta n. 66 del 15 luglio 2013 http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/706232.pdf, p. 8; Senato della Repubblica Italiana – XVII Legislatura, Roma, 15 luglio 2013.

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“Bruno Vespa fu un giornalista a totale e completo servizio della Prima Repubblica; nelle veste di bardo della Democrazia Cristiana, remunerato con la direzione del Tg1, prono agli ordini dei suoi padroni di turno e veri datori di lavoro, vale a dire i vari segretari del Biancofiore, e il cui unico atto di coraggio di una vita da domestico fu di' ammettere di esserlo quando (ma erano ormai gli ultimi giorni di' Saigon) disse «il mio editore di riferimento è la Dc.»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Bruno Vespa sta alla prima Repubblica come Mario Appelius sta al Fascismo.
Origine: Da Goebbels fra i Padri della Patria http://www.massimofini.it/1840list.las?-nothing=&-Token.XK=X002190088&-Token.XKAction=.search&-Token.XKError=9000%2F9040Response.las&-Token.moreID=&-Database=iOrgDBmassimofini&-Table=Txt&-Response=1840list.las&-MaxRecords=10&-Token.XMessID=0A00230304f5625481NoW35F075E&Web=massimofini&-op=eq&Web=massimofini&-op=eq&Section=10&Status=3&Klass=1&-op=lt&InDate=2010-02-03+15%3A27%3A05&-op=gt&OutDate=2010-02-03+15%3A27%3A05&Type=Visitatori&-sortField=AcquireDate&-sortOrder=Descending&-MaxRecords=8&-Token.Key=Pensiero&-Token.SubKey=Giornalista&-Token.MenuLevel=2&-op=cn&Title=&-op=cn&Abstract=&-op=cn&Text1=&-op=cn&Text2=&-Operator=gte&AcquireDate=1997-7-16+00%3A00%3A00&-Operator=lte&AcquireDate=1997-7-16+23%3A59%3A59&-Operator=&AcquireDate=&-Operator=&AcquireDate=&-op=eq&-op=eq&P9=2&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq, Il Borghese, 16 luglio 1997.

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“Il termine demokratía comincia a circolare verso la fine del VI secolo avanti Cristo, con una accezione prevalentemente dispregiativa. In entrambe le componenti della parola. Da un lato, infatti, krátos non significa affatto genericamente «potere» (come per lo più si ritiene), ma si riferisce piuttosto a quella forma di potere che scaturisce da, e si fonda su, l’uso della forza. Analogamente, il termine démos viene adoperato per denominare non la totalità della popolazione, ma quella parte, ancorché maggioritaria, del popolo, che è in possesso di alcuni requisiti. Le occorrenze di démos nel senso di regime popolare, cioè di democrazia, sono pochissime e si trovano concentrate nel celebre dibattito sulle costituzioni, svoltosi verso la metà del V secolo. Le altre attestazioni di démos si presentano sostanzialmente come valutazioni negative della democrazia, quali potevano essere espresse soprattutto dai suoi avversari, i quali contestavano a questa forma di governo il fatto di privilegiare i (molti) cattivi, rispetto ai pochi (buoni), ovvero di pretendere che a governare fosse una moltitudine indistinta, anziché gli áristoi, i «migliori». Insomma, pur nell’estrema variabilità di significati, da un lato demokratía indica il dominio coercitivo, esercitato con la forza, di quella parte del popolo che è il démos (con la drastica esclusione delle donne), mentre dall'altro lato essa esprime il sopravvento della componente quantitativamente, ma non qualitativamente, più significativa del popolo.”

Umberto Curi (1941) filosofo italiano
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“Chi crede nell'Europa sarà contento se si farà ogni tanto un passo avanti e mezzo passo indietro. La democrazia, ha scritto Günter Grass lodandola per questo, ha il passo della lumaca.”

Claudio Magris (1939) scrittore italiano

Origine: Da Il voto troppo tiepido per l'Europa, Corriere della Sera, 1 giugno 2009.

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“Disprezzo quello che arriva da un blog su internet e che è firmato Topolino o Superman. La voce fa parte della natura umana, anche se è avvilente. È sempre esistita. Ma disprezzo i cosiddetti giornalisti che si servono dei blog come di una fonte credibile. Il fatto che riprendano e propaghino una voce senza fondamento, diffusa da una fonte anonima, mi sembra sia una deriva per la democrazia e un rischio per la nobiltà di un mestiere il cui stesso significato è l'integrità dell'informazione.”

Carla Bruni (1967) modella italiana

Origine: Da un'intervista rilasciata a Le Figaro; citato in Il sogno di Carlà: «Spero che mio marito non si ripresenti per il secondo mandato» http://www.corriere.it/esteri/10_marzo_25/bruni-sarkozy-candidatura-eliseo_77e94b26-37fb-11df-821f-00144f02aabe.shtml, Corriere.it, 25 marzo 2010.

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“Sotto il suo governo in Russia sono scomparse le libertà di espressione e di associazione sbocciate ai tempi di Gorbaciov. Vladimir Putin ha fatto del suo paese una "democratura", una dittatura con le parvenze e perfino i fronzoli elettorali della democrazia, ma che bombarda a tappeto con i suoi aerei – non con quelli di Bashar al-Assad – perfino gli ospedali di Aleppo. Annulla il suo incontro con François Hollande e crea nel proprio paese un clima di guerra. Tutti sanno queste cose. Nessuno osa confutarle. Nonostante tutto, però, Putin piace. Perché? È una questione di immagine: questa attrazione politica ha prima di ogni altra cosa una dimensione fisica. Vladimir Putin non è James Dean né Marcello Mastroianni: le sue fattezze e i suoi lineamenti sono del tutto ordinari, eppure quest'uomo asciutto e muscoloso sprigiona un'impressione di forza bruta che egli sa usare in modo quasi scenico. Quando si fa riprendere a torso nudo, sempre a torso nudo, mentre cavalca stalloni o lotta da solo contro animali selvaggi, non fa perdere la testa soltanto agli appassionati di pornografia omosessuale. In Russia come in Occidente questa sublimazione della virilità serve a metterlo in netta contrapposizione con gli altri dirigenti del mondo, europei e americani in primis, perché bisogna ammettere che la qualità principale di Angela Merkel non è essere un'amazzone, così come François Hollande non è proprio Superman. E sebbene Barack Obama abbia sicuramente classe, ha più l'aspetto di un professore universitario che quello di un campione di lotta libera.”

Bernard Guetta (1951) Giornalista francese

Origine: Tradotto da Anna Bissanti, A destra e non solo: perché piace Putin http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/10/14/news/voglia-di-putin-1.285877?ref=HEF_RULLO, Espresso.Repubblica.it, 14 ottobre 2016.

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“Lo Stato di Platone, quello che lui chiamava la polis, e che poi era Atene, aveva, al tempo di Platone, cioè nel momento del suo massimo splendore, ventimila abitanti, di cui solo cinquemila avevano diritto al voto. E veda un po' come quei civilissimi cittadini lo usarono nelle assemblee dell'Acropoli: mettendo sotto processo Pericle e Aspasia, condannando a morte Socrate e provocando la guerra del Peloponneso, che fu la rovina non solo di Atene, ma di tutta la Grecia e della sua civiltà. Ora se il sistema della «democrazia diretta» o, come lei la chiama, «partecipatoria», non funzionò nemmeno in una polis di ventimila abitanti, s'immagini un po' cosa diventerebbe nei formicai umani cui si sono ridotte le polis attuali, e non soltanto quelle italiane. […] Lei ha tutte le ragioni del mondo a dire che l'attuale sistema di democrazia «rappresentativa» o «delegata» ha dei vizi gravissimi e spesso provoca disastri, compresa quella americana, che pure è una di quelle che meglio funzionano. Ma, mi creda, quella «diretta» o «di piazza» è ancora molto più pericolosa perché continuamente a rischio di cadere in balia di qualche ciarlatano che sappia soltanto vendere bene la sua merce. Certo, quella indiretta esige, da parte del cittadino, una partecipazione che in Italia manca. Ma non è certo coi referendum che si può sostituirla. Almeno questo mi ha insegnato l'esperienza.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

22 agosto 1999
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli – rubrica

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“Se noi siamo qui a parlare liberamente in quest'aula, in cui una sciagurata voce [Benito Mussolini] irrise e vilipese venticinque anni fa le istituzioni parlamentari, è perché per venti anni qualcuno ha continuato a credere nella democrazia, e questa sua religione ha testimoniato con la prigionia, l'esilio e la morte.
Io mi domando, onorevoli colleghi, come i nostri posteri tra cento anni giudicheranno questa nostra Assemblea Costituente: se la sentiranno alta e solenne come noi sentiamo oggi alta e solenne la Costituente Romana, dove un secolo fa sedeva e parlava Giuseppe Mazzini. Io credo di sì: credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene che con l'andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l'eroismo è giunto alla soglia della santità.
Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all'Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile; quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore.
Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti.
Non dobbiamo tradirli.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Origine: Discorso pronunciato all'Assemblea Costituente nella seduta del 4 marzo 1947.

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“Non possiamo dire: questo è il nostro modello, prendetelo. L'Europa non deve fare questo, perché sarebbe non rispettoso della sovranità e dell'indipendenza dei popoli. […] Non dobbiamo dare l'impressione sbagliata di volere interferire, di volere esportare la nostra democrazia.”

Franco Frattini (1957) politico italiano

citato in Sky TG24 http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/02/21/franco_frattini_libia_immigrati_immigrazione_petrolio_divisioni_gheddafi.html, 21 febbraio 2011

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“La Democrazia cristiana ha svolto nel XX secolo la funzione che gli Stati della Chiesa hanno svolto per millequattrocento anni”

Gianni Baget Bozzo (1925–2009) sacerdote, politico e giornalista italiano

Origine: Da Cattolici e democristiani, Rizzoli, 1994, p. 7. e p. 27.

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“Da molti anni Israele ha il record degli attentati. Nessun paese ha avuto tanti civili morti per atti terroristici, nemmeno la Colombia, nemmeno l'Ulster. Per dare un'idea in rapporto alla popolazione, è come se l'Italia avesse subìto una strage di piazza Fontana alla settimana. Quanti stati, in quelle condizioni, sarebbero riusciti a mantenere intatte istituzioni e garanzie democratiche, in una regione dove la democrazia è quasi una bestemmia? Israele, pur con errori, eccessi e contraddizioni, ci è riuscito. Certo, ha risposto con le rappresaglie e le incursioni per stanare stragisti e mandanti nei loro covi, nascosti nei territori occupati. Ma quale governo, sapendo che i terroristi si annidano in un luogo preciso, li lascerebbe circolare? L'unica misura strutturale adottata finora per arginare gli assalti contro le popolazioni inermi (israeliane e arabe) è un muro. Un muro a fronte di una strage di piazza Fontana alla settimana. Sdegno unanime, orrore internazionale, condanna mondiale. Ora arriva il sondaggio della Commissione europea. Che è una benedizione dal cielo. Perché dà la misura della penetrazione del pregiudizio non antisemita, ma antisionista, nell'Europa del 2003. Ma anche perché mette a nudo i retropensieri di una burocrazia internazionale che, preparando le domande, non ha neppure pensato di inserire l'Autorità nazionale palestinese fra i governi che minacciano la pace. E dire che l'Anp è presieduta da Yasser Arafat, il leader di Al Fatah che mantiene un braccio armato: le brigate Al Aqsa, protagoniste dei più feroci attentati terroristici contro civili degli ultimi anni, in diretta concorrenza con Hamas e la Jihad. Arafat è lo stesso personaggio che sabota regolarmente ogni trattativa di pace, stracciando gli accordi con Barak, defenestrando il troppo autonomo Abu Mazen e commissariando Abu Ala che minacciava di pensare con la sua testa.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

5 novembre 2003
l'Unità

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“Gli [A Iperide] parve bello consacrare l'opera educatrice ed incivilitrice della democrazia ateniese, ormai declinante dinanzi ad un regime di ottimati protetti dalle sarisse nemiche, con la proclamazione in extremis di una universale libertà, dell'uguaglianza di tutti davanti al pericolo, alla patria e alla morte.”

Piero Treves (1911–1992) storico e giornalista italiano

da Demostene e la libertà greca, Bari, 1933, pp. 31-32
Origine: Nel 338 a.C. Iperide propose un decreto che liberava gli schiavi i quali, dopo la battaglia di Cheronea, si fossero arruolati nell'esercito ateniese (Piero Treves, Demostene e la libertà greca, pp. 30-32).

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“Le parole del Capo dello Stato meritano ovviamente rispetto e riflessione attenta [sulla condanna a Silvio Berlusconi a quattro anni di carcere per frode fiscale], anche per la nitida prospettazione, compiuta dalla nota del Quirinale, della situazione che si è determinata. Ma al tempo stesso – dichiara Capezzone – resta inaggirabile un punto politico di sostanza, che tutti – istituzioni e forze politiche – non possono ignorare o mettere tra parentesi. Quando si parla di agibilità o di praticabilità politica per Silvio Berlusconi, non si affronta tanto e solo il problema di una persona, di un singolo individuo (cosa che comunque meriterebbe, in uno Stato di diritto, il massimo dell'attenzione, trattandosi dei fondamentali diritti civili e politici di un cittadino), ma il diritto alla piena rappresentanza politico-istituzionale di milioni di elettori". Insomma, la questione non riguarda solo l'uomo di Arcore, ma 10 milioni di elettori, e quindi riguarda la salute stessa della nostra democrazia. Quindi esistono percorsi e strumenti, chiaramente indicati dalla Costituzione e dal buon senso, che possono consentire di evitare un vulnus gravissimo ai danni di milioni di cittadini-elettori. Il Pdl ha dimostrato un assoluto senso di responsabilita', ma ora tocca a tutti gli attori politici e istituzionali, per la parte che compete a ciascuno, evitare ferite irrimediabili.”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

citato in Berlusconi, Capezzone: trovare soluzione per evitare ferite irrimediabili http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/17132/Berlusconi%20OCapezzone%20OtrovareOsoluzioneOperOevitareOferiteOirrimediabili.html, Italiachiamaitalia.it, 14 agosto 2013

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“Mi hanno ucciso quando volevo rientrare per dimostrare alle mie due figlie che posso lottare con dei ventenni. Nel paese della democrazia non mi hanno lasciato parlare, e non mi hanno permesso di dire ciò che sento. Con la mia uscita dal mondiale è uscito anche un intero paese e sono usciti anche quelli che mi vogliono bene.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

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Origine: Citato in Gianni Minà, Mi stavo disintossicando http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/02/mi-stavo-disintossicando.html?ref=search, la Repubblica, 2 luglio 1994.

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“[Sulle stragi nazifasciste] Abbiamo il dovere di non dimenticare che tra il '43 e il '45 furono oltre 400 gli episodi di uccisioni collettive in Italia, e oltre 15mila le vittime civili. Furono bambini, furono anziani e madri, donne e uomini rastrellati, trucidati, vittime della furia nazista che ritirandosi risaliva il nostro Paese, seminando ovunque terrore e morte. Furono crimini in violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali. Crimini contro l'umanità. […] Una barbarie che la coscienza degli uomini e la storia hanno condannato e giudicato, con un verdetto inappellabile. Conoscere e ricordare è però necessario. Ed è necessario distinguere, sapere che insieme alle SS, a compiere stragi come queste, c'erano anche degli italiani, schierati con la Repubblica di Salò a fianco di Hitler e del Terzo Reich. Ogni tentativo di confondere le ragioni e i torti, il bene e il male, è inaccettabile. Le posizioni e le scelte di allora non furono e non possono essere considerate equivalenti. Una sola era la parte giusta, ed era quella che ebbe la forza di contrapporsi a ideologie e sistemi antidemocratici, quella che aveva come obiettivo l'affermazione della libertà e della democrazia, quella di chi combatté e si oppose a un regime e a una politica che anche nel nostro Paese produsse la vergogna delle leggi razziali, la discriminazione e la persecuzione degli ebrei, la loro deportazione nei campi di sterminio. E quegli eccidi terribili, disumani, che colpirono la popolazione civile […].”

Federica Mogherini (1973) politica italiana

Origine: Dal Messaggio commemorazione strage Marzabotto http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/interventi/2014/10/20141005_mogh_marzabotto.html, Esteri.it, 5 ottobre 2014.

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“Io penso che la democrazia è un errore. Infatti l'hanno inventata i greci e guarda che fine hanno fatto i greci!”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 11 marzo 2016
Imitazioni, Antonio Razzi
Origine: Visibile al minuto 00:32:50 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 11/03/2016 https://www.youtube.com/watch?v=mBnp_uEVKd4, YouTube.com, 13 marzo 2016.

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