Frasi su mentire
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“Mentre si era soliti dire che il governo rappresentava un partito, noi intendiamo invece governare nell'interesse di tutti… ed accetteremo l'appoggio di tutti gli uomini onesti e leali a qualsiasi gruppo appartengano.”

Agostino Depretis (1813–1887) politico italiano

Origine: Citato in Denis Mack Smith, Storia d'Italia dal 1861 al 1997, volume I (Modern Italy. A Political History, 1997), Laterza, Bari, 1997, p. 129.

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“[Sul suo singolo Mi sono innamorato di tuo marito] In Brasile ormai lo ballano tutti, ora iniziano a ballare anche gli italiani. Vorrei però dire a tutte le mogli di stare tranquille, non sono un rubamariti come Angelina Jolie che ha rubato Brad Pitt a Jennifer Aniston. I mariti mi possono invitare solo a cena. Questo pezzo, però, mi è venuto in mente perché io sono pazzamente innamorato di Mauro Icardi. Mi sono innamorato di lui quando è venuto ospite nel programma di Chiambretti in cui lavoravo. Realizzando questa canzone mi è tornato in mente lui.”

Cristiano Malgioglio (1945) cantautore, paroliere e personaggio televisivo italiano

Origine: Dall'intervista di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, sull'emittente Radio Cusano Campus. Citato in Cristiano Malgioglio, "il mio tormentone gay è dedicato a Mauro Icardi" https://www.ilquotidianodellazio.it/articoli/26189/cristiano-malgioglio-il-mio-tormentone-gay-e-dedicato-a-mauro-icardi, Il Quotidiano del Lazio, 22 giugno 2017.

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“Lo sai cos'è la cazzimma? Eh, non te lo voglio dire, quella è la cazzimma.”

Antonino Cannavacciuolo (1975) cuoco e conduttore televisivo italiano

MasterChef Italia
Origine: Alessandro Siani: «Nun t'o bboglio ricere, chest'è 'a cazzimma!» («Non te lo voglio dire, questa è la cazzimma!») durante uno spettacolo teatrale rispondendo a un ipotetico milanese che gli chiede cosa sia la cazzimma.
Origine: Durante la seconda puntata della sesta edizione, video https://www.youtube.com/watch?v=DtG8wA1uiI0 disponibile su YouTube.com (min. 1:14).

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“All'inizio della mia carriera ho giocato da centrocampista, addirittura per una settimana anche da portiere, e devo dire che non ero nemmeno così male, ma preferivo correre… Se penso a un allenatore che mi ha cambiato ne dico uno meno conosciuto, mister Baroni […] alla Primavera della Juve: mi ha fatto capire dove sarei potuto arrivare.”

Daniele Rugani (1994) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Claudio Zuliani a Juventus TV; citato in Rugani: «Vogliamo prenderci la rivincita contro il Milan» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/rugani---vogliamo-prenderci-la-rivincita-contro-il-milan-.php, Juventus.com, 23 gennaio 2017.

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“Egli [il teatro greco di Siracusa] era accerchiato d'intorno intorno di grandissime mura fatte di sassi grossissimi intagliati e aveva parte che guardava verso Tica una fonte che veniva per condotti sotterranei cavati con bellissimo artificio la qual fonte havendo perduto il nome si chiama Saracinamente Garelme che in lingua nostra vuol dire buco d'acqua e hoggi con voce corrota si chiama Galermo.”

Tommaso Fazello (1498–1570) storico e teologo italiano

Origine: Le due deche dell'historia di Sicilia ... tradotte dal Latino in lingua Toscana da Remigio Fiorentino https://books.google.it/books?id=G2VTAAAAcAAJ&dq=%22Le%20due%20deche%20dell'Historia%20di%20Sicilia%221573&hl=it&pg=PP7#v=onepage&q=garelme&f=false

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“Ci vuole un passo di buon senso, mi permetto di dire che se quelli non prendono il 5 per cento e stanno fuori non è un dramma, è così dappertutto, in tantissimi paesi. Cioè, se dopo anni che sei stato al governo, hai fatto il ministro di tutto, non riesci a prendere il 5 per cento del voto degli italiani è evidente che non possiamo fermar tutto per dare un potere di ricatto ai partitini.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Citato in Matteo Renzi ha fatto una leggerissima allusione contro Angelino Alfano http://www.ilpost.it/2017/06/01/matteo-renzi-ha-fatto-una-leggerissima-allusione-contro-angelino-alfano/, Il Post.it, 31 maggio 2017.

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“Ho avuto la fortuna di essere allenato da tre grandi del calcio internazionale come Lippi, Ancelotti e Capello. Tre maestri di tattica e gestione del gruppo. Ho cercato di rubare, se così si può dire, le cose migliori a ognuno di loro.”

Igor Tudor (1978) allenatore di calcio ed ex calciatore croato

Origine: Da un'intervista a Tuttosport; citato in Consigli per gli acquisti, Tudor esalta Conte e sponsorizza il croato Milic: "Ha tutto per diventare un campione" http://www.goal.com/it/news/7/calciomercato/2013/05/15/3979946/consigli-per-gli-acquisti-tudor-esalta-conte-e-sponsorizza, Goal.com, 15 maggio 2013.

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“Siamo nel 2017 e una situazione del genere non dovrebbe esistere. Sono stato preso di mira con i versi della scimmia in parecchie partite e non è mai accaduto nulla, bisogna intervenire, per me è incomprensibile che non sia stato già fatto. Per chi non ha il mio stesso colore della pelle del nostro è facile dire che dovremmo restare tranquilli, non sapranno mai come ci si sente.”

Antonio Rüdiger (1993) calciatore tedesco

Origine: Citato in Rüdiger: "Versi della scimmia contro di me, l'Italia non combatte il razzismo" http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2017/06/17/news/ru_diger_versi_della_scimmia_contro_di_me_l_italia_non_combatte_il_razzismo_-168375294/?ref=RHPPBT-VS-I0-C6-P9-S2.2-T1, Repubblica.it, 17 giugno 2017.

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“[Gaffe] Non giustifichiamo tutto, altrimenti mi verrebbe da pensare che un giorno si potrebbe anche dire che le stragi naziste, i morti in Siberia, i regimi violenti come quello di Pino Chet, o i colonnelli in Argentina o Pol Pot in Cambogia furono voluti da vittime di un sistema politico deviato e di un'infanzia sfortunata e infelice.”

Sara Paglini (1961) politica italiana

Origine: Da un post su Facebook.com; citato in Matteo Cruccu, La gaffe della senatrice m5S: Pinochet diventa Pino Chet e i «colonnelli» sono argentini http://www.corriere.it/politica/13_novembre_13/gaffe-senatrice-cinque-stelle-pinochet-diventa-pino-chet-d63f8828-4c62-11e3-b498-cf01e116218a.shtml, Corriere.it, 13 novembre 2013.

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“Ha due figli da Margaret Figg: uno normale, l'altro ritardato, anche se è difficile dire la differenza a meno che qualcuno non dia a ciascuno di loro uno yo-yo.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), Un destino avverso

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“Per quanto posso dire, l'ispettore capo c'è nel film solo per un motivo: sbagliare costantemente in ogni azione e fornire un falso contrappeso ai progressi di Willis. Il personaggio è così volutamente inutile, così stupido, che sembra il risultato della 'Sindrome di trama idiota', e che da solo riesce a pregiudicare l'ultima parte del film.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

As nearly as I can tell, the deputy chief is in the movie for only one purpose: to be consistently wrong at every step of the way and to provide a phony counterpoint to Willis' progress. The character is so willfully useless, so dumb, so much a product of the Idiot Plot Syndrome, that all by himself he successfully undermines the last half of the movie.

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“Proprio come il costante aumento di entropia è la legge fondamentale dell'universo, così è la legge fondamentale della vita di essere sempre più altamente strutturata e di lottare contro l'entropia. Entropia è una grandezza termodinamica che misura il grado di disordine presente in un sistema, incluso l'universo. E in natura l'entropia è spontaneamente sempre in crescita, cioè la tendenza naturale delle cose è verso il caos anziché verso l’ordine. E anche nella vita è così. Ecco alcuni esempi di quello che voglio dire. Immaginiamo che ci sia un campo d'erba. Non si trasformerà spontaneamente in un bel prato inglese ben curato; piuttosto, l'erba continuando a crescere, trasformerà il campo in un groviglio spaventoso di erbacce. Nel campo aumenta il caos, piuttosto che ordine. Se questo campo è il mio giardino, e se voglio un prato inglese ben curato invece di una giungla, dovrò con il rasaerba far retrocedere con fatica l'entropia (in gergo, falciare il prato), contrastando con il mio lavoro il naturale evolvere della situazione che naturalmente tende verso il caos, il disordine. Devo dare altri esempi? Quando le foglie in autunno cadono dagli alberi, naturalmente cadono in mucchi ordinati sul terreno? Ovviamente no; cadono caoticamente in tutto il prato, e se voglio mucchi ordinati, dovrò fare personalmente pulizia. La polvere in casa mia si accumula naturalmente nel cestino? Sfortunatamente no; finisce dappertutto, dove capita, e se voglio una casa pulita e ordinata, dovrò far retrocedere l'entropia (in gergo, spolverare). Il governo è un altro esempio; i governi non sono naturalmente stabili. La maggior parte dei principali paesi del mondo hanno avuto un grande cambiamento di governo negli ultimi cento anni. "Elenco delle rivoluzioni e ribellioni" di Wikipedia registra 215 tali eventi dal 1900 - più del numero di paesi in tutto il mondo! Un governo stabile nel mondo è una cosa molto rara e insolita, e richiede una incredibile quantità di equilibrio per garantire la stabilità (in gergo, democrazia). Il movimento naturale dei governi, come ogni cosa, è verso il caos. L’uso del motore dell’automobile migliora nel tempo? No, si usura e poi si rompe. La sua evoluzione non è verso l'ordine, si verso il caos. Se si trascura una strada, si riparano da sole le buche che si formano? Il tuo corpo, invecchiando, si ripara da sé, o si acciacca sempre di più e, infine, si arrende? Quando passa un uragano, si lascia dietro edifici luccicanti nuovi di zecca o, nella sua scia solo macerie e distruzione? In realtà, c'è qualche forza nell'universo che crea naturalmente ordine? Non penso proprio: l'uomo con il suo duro lavoro può solamente ritardare di poco l'inevitabile caos totale; alla fine l'entropia vincerà sempre e comunque. Vi pare che potremo battere l'universo e le sue intenzioni? (tratta da Lettera aperta a Gustáv Husák, 8 aprile 1975).”

Václav Havel (1936–2011) scrittore, drammaturgo e politico ceco
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“Porgere l’altra guancia non vuol dire non accorgersi di nulla, ma semplicemente, voler vivere senza rancore.”

Dal libro "Ho buttato tutto ciò che potevo per fare più spazio al cuore" di Ferruccio Parrinello - Edizioni Scripsi - 2015

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“Nessuno e piu ch' un uom, sia chi si vuole:
Ognun puo dire a suo modo parole.”

Francesco Berni (1497–1535) scrittore e poeta italiano

Rifacimento of Orlando Innamorato

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“Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. È capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell'Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest'ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L'utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. E' capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell' Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest' ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L' utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.

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“Un giorno capiremo chi siamo | senza dire niente | e sembrerà normale | immaginare che il mondo | scelga di girare | attorno a un altro sole.”

Annalisa (cantante) (1985) cantautrice e fisica italiana

da Il mondo prima di te
Bye bye
Origine: Testo di Annalisa Scarrone, Davide Simonetta e Alessandro Raina.

“Dopo essere stata una colonia tedesca, il Ruanda è diventato nel 1918, in seguito alla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, una colonia belga, vale a dire un paese francofono. Qualità che più tardi, ottenuta l'indipendenza, gli ha consentito di entrare nel privilegiato club dei paesi africani protetti dalla Francia. In quel club conta senz'altro il fascino per la cultura francese. Conta altresì la preferenza per i prodotti e la tecnica francesi ben inteso, anche se gli scambi con l'Africa francofona rappresentano soltanto il 3 per cento del commercio con l'estero di Parigi. In compenso i vari regimi hanno la garanzia di essere assistiti dall'Armée. Così quello ruandese, dominato dalla maggioranza hutu (85 per cento della popolazione) ha avuto un appoggio militare quando è cominciato il conflitto con la minoranza tutsi. La quale aveva tra l'altro un difetto, quello di essere per lo più anglofona, per via degli stretti rapporti con la vicina Uganda, ex colonia britannica. È dunque con armi e istruttori forniti dai francesi, che è cominciato il genocidio dei tutsi compiuto dalle milizie hutu. Ed ora che i primi, i tutsi, hanno vinto, e che gli hutu fuggono per timore di essere a loro volta massacrati, i francesi intervenuti per ragioni umanitarie sono costretti a proteggerli, e con loro proteggono gli autori del genocidio.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Dopo essere stata una colonia tedesca, il Ruanda è diventato nel 1918, in seguito alla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, una colonia belga, vale a dire un paese francofono. Qualità che più tardi, ottenuta l'indipendenza, gli ha consentito di entrare nel privilegiato club dei paesi africani protetti dalla Francia. In quel club conta senz'altro il fascino per la cultura francese. Conta altresì la preferenza per i prodotti e la tecnica francesi ben inteso, anche se gli scambi con l'Africa francofona rappresentano soltanto il 3 per cento del commercio con l'estero di Parigi. In compenso i vari regimi hanno la garanzia di essere assistiti dall'Armée. Così quello ruandese, dominato dalla maggioranza hutu (85 per cento della popolazione) ha avuto un appoggio militare quando è cominciato il conflitto con la minoranza tutsi. La quale aveva tra l'altro un difetto, quello di essere per lo più anglofona, per via degli stretti rapporti con la vicina Uganda, ex colonia britannica. È dunque con armi e istruttori forniti dai francesi, che è cominciato il genocidio dei tutsi compiuto dalle milizie hutu. Ed ora che i primi, i tutsi, hanno vinto, e che gli hutu fuggono per timore di essere a loro volta massacrati, i francesi intervenuti per ragioni umanitarie sono costretti a proteggerli, e con loro proteggono gli autori del genocidio.

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“Ci eravamo sentiti rallegrare, quando fu messo fuori dal Ministero il così detto sistema delle regioni. Sperammo trovata la vera formula del saldo e libero ordinamento d'Italia: aggiunta la nuova unità ai preziosi acquisti unitarj della tradizione: rappresentata in cotesto sistema quella triplice centralità, che abbisogna al progressivo vivere d'ogni popolo moderno; vale a dire la centralità nazionale, istrumento della sovranità costituente, legislatrice, e amministrativa dello Stato: la centralità municipale, primo ritrovo delle famiglie in opera comune di civiltà; e la centralità regionale, consorzio mediatore tra il Comune e lo Stato, autorità di mezzo, partecipe insieme della vita dell'uno e dell'altro.”

Giuseppe Montanelli (1813–1862) scrittore e politico italiano

cap. 1, p. 2
Dello ordinamento nazionale
Variante: Ci eravamo sentiti rallegrare, quando fu messo fuori dal Ministrero il così detto sistema delle regioni. Sperammo trovata la vera formula del saldo e libero ordinamento d'Italia: aggiunta la nuova unità ai preziosi acquisti unitarj della tradizione: rappresentata in cotesto sistema quella triplice centralità, che abbisogna al progressivo vivere d'ogni popolo moderno; vale a dire la centralità nazionale, istrumento della sovranità costituente, legislatrice, e amministrativa dello Stato: la centralità municipale, primo ritrovo delle famiglie in opera comune di civiltà; e la centralità regionale, consorzio mediatore tra il Comune e lo Stato, autorità di mezzo, partecipe insieme della vita dell'uno e dell'altro. (cap. 1, p. 2)

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“Idol vuol dire essere la ragazza del momento, che fa spettacolo, ha un rapporto stretto con i fans e vive praticamente per loro, una persona innavicinabile.”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Origine: Da Intervista a: Yuriko Tiger http://www.immaginaria.eu/2017/10/05/intervista-a-yuriko-tiger/, immaginaria.eu, 5 ottobre 2017.

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“Fare cosplay in Giappone vuol dire non poter fare altro in una fiera, spesso mi capita di stare quattro-cinque ore di seguito a posare per i fotografi e perdermi l'intera fiera.”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Variante: Fare cosplay in Giappone vuol dire non poter fare altro in una fiera, spesso mi capita di stare quattro-cinque ore di seguito a posare per i fotografi e perdermi l'intera fiera.
Origine: Da Yuriko Tiger - Articoli http://console-tribe.com/articoli/yuriko-tiger-6412/, console-tribe.com, 3 dicembre 2013.

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“[Sullo scandalo Weinstein] Le molestie sulle donne nel mondo del cinema? Ci sono sempre state. E prima era anche peggio di oggi. […] Ci provavano sempre e tutti. Qualche volta ci stavo e qualche volta dicevo di no: funzionava così. […] Una donna può sempre dire di no. Se non lo fa spesso è perché le fa piacere.”

Sandra Milo (1933) attrice italiana

Origine: Dall'intervista di Giulia Bianconi, Sandra Milo senza freni: "Weinstein? In migliaia hanno toccato il mio sedere" http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2017/11/03/news/sandra-milo-senza-freni-weinstein-in-migliaia-hanno-toccato-il-mio-sedere-1037488/, IlTempo.it, 3 novembre 2017.

“Benché la testimonianza sopraccitata dimostri la sua reputazione di persona di intelligenza eccezionale, nessuno fra quanti ebbero contatti con lei sembra avere sospettato l'altezza del suo genio. Questa altezza si manifestò in svariate lettere, e soprattutto nella poesia. È una poesia la cui caratteristica più appariscente risiede nel suo totale il anticonformismo: il successo lentamente arriso alla Dickinson sarebbe venuto nei tempi moderni, quando retrospettivamente si trovarono in lei anticipazioni di esperienze centrali nella nuova letteratura americana. Tale anticonformismo riguarda tanto le idee, quanto la forma nella quale queste sono espresse; fra le prime balzando in primo piano l'ironia per non dire la sfiducia nell'incrollabile religiosità di stampo calvinista di cui era saturo il suo ambiente (non che questa religiosità da cui prese le distanze non lasciasse comunque tracce profonde nel suo modo di ragionare e di esprimersi), unita alla costante, intensa ricerca di un'elevazione, di una fuga dalla quotidianità, nel sogno e nell'avventura intellettuale vissuta con una concretezza accostabile ai cosiddetti poeti metafisici del Barocco inglese.”

Masolino D'Amico (1939) critico teatrale, traduttore e giornalista italiano

Origine: Da Il diamante Emily http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0998_01_1986_0296_0003_23320083/, La Stampa, 18 dicembre 1986, p. 3.

“Poiché non c'è un mondo da rispecchiare, e non esiste alcuna certezza da riflettere alla quale appellarsi, viene meno il compito della letteratura come descrizione, in quanto si potrebbe dire che nel caso di Bernhard non c'è un mondo da descrivere ma un'esistenza da criticare.”

Aldo Gargani (1933–2009) filosofo italiano

Origine: Citato in Alice Gardoncini, Una sublime irritazione. Thomas Bernhard e il problema della rappresentazione http://www.academia.edu/29102154/Una_sublime_irritazione._Thomas_Bernhard_e_il_problema_della_rappresentazione, Comparative Studies in Modernism n. 8, 2016, p. 143

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“[Su Narcos] Non lo guardo, molte cose che raccontano sono vere ma ci sono altre serie colombiane più vere. Narcos è fatta per i gringos, è un prodotto commerciale. Basti dire che Escobar lo fa un brasiliano, è verosimile?”

Duván Zapata (1991) calciatore colombiano

Origine: Da un'intervista a Il Secolo XIX; citato in Andrea Fabris, Sampdoria, Duvan Zapata al Secolo XIX: "Per Sarri e il Napoli non esistevo" https://www.agentianonimi.com/intervista-sampdoria-duvan-zapata-secoloxix-settembre-2017/, Agentianonimi.com, 13 settembre 2017.

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“[Su Leonardo Sciascia] Sentirti dire oggi che sei stufo di parlare di mafia mi sorprende. Sei stato proprio tu a insegnare che il silenzio è la prima forma di complicità.”

Mario Capanna (1945) attivista, scrittore e politico italiano

Origine: Citato in Capanna incita Sciascia "Non tacere sulla mafia" http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0956_01_1988_0041_0002_12946645/, La Stampa, 21 febbraio 1988.

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“il Pordenone, Francesco Penni o il Garofalo. Egli ben merita che lo si rimetta in onore e lo si ponga nella sua giusta luce. Nessun altro artista s'avvicina tanto al suo amico, così ammirato, l'Ariosto, quanto questo pittore col suo spirito sano, sereno e spesso splendido. Qualche volta è sfrenato, di tempo in tempo anche trascurato e leggero, ma nessuno può dire di lui che sia stato rozzo o volgare. (p. 218)”

Giovanni Morelli (1816–1891) storico dell'arte e politico italiano

Della pittura italiana
Variante: il Pordenone, Francesco Penni o il Garofalo. Egli ben merita che lo si rimetta in onore e lo si ponga nella sua giusta luce. Nessun altro artista s'avvicina tanto al suo amico, così ammirato, l'Ariosto, quanto questo pittore col suo spirito sano, sereno e spesso splendido. Qualche volta è sfrenato, di tempo in tempo anche trascurato e leggero, ma nessuno può dire di lui che sia stato rozzo o volgare. (da Della pittura italiana, p. 218)

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“Yuriko è un nome classico, elegante e anche abbastanza comune in Giappone (in Kanji vuol dire bambina del giglio), che ho scelto all'età di tredici anni circa, poco prima di iniziare a fare Cosplay! Tiger lo pensai dopo, ripreso da un Anime chiamato Toradora!, nel quale la protagonista Aisaka Taiga penso mi assomigli molto caratterialmente. Il suono dolce di Yuriko e quello forte di Tiger (in Giapponese TAIGA), ho pensato, sono facili da ricordare e hanno un certo impatto. Ottimo per una carriera artistica!”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Variante: Yuriko è un nome classico, elegante e anche abbastanza comune in Giappone (in Kanji vuol dire bambina del giglio), che ho scelto all'età di tredici anni circa, poco prima di iniziare a fare Cosplay! Tiger lo pensai dopo, ripreso da un Anime chiamato Toradora!, nel quale la protagonista Aisaka Taiga penso mi assomigli molto caratterialmente. Il suono dolce di Yuriko e quello forte di Tiger (in Giapponese TAIGA), ho pensato, sono facili da ricordare e hanno un certo impatto. Ottimo per una carriera artistica!

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“Per ammazzare una settantina di esseri umani e per ferirne quasi duecento bisogna sparare parecchio. Ma gli afrikaner non lesinavano i mezzi per imporre l'Apartheid, istituzionalizzato al fine di separare lo sviluppo di bianchi e neri, vale a dire di segregare i neri, privati dei diritti civili e politici riservati ai bianchi.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Quando Mandela prese le armi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/12/07/quando-mandela-prese-le-armi.html?ref=search, la Repubblica, 7 dicembre 2013.