Frasi su dovere
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“Si tratta di un autentico cult movie, tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un'intuizione geniale è all'origine del film, che può essere definito un road movie; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di Scola, Risi e Maccari è in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell'impietoso finale. Il cialtronesco Gassman, finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l'intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente Trintignant si era costruito in un'intera vita, sui suoi parenti. Libera lo charme opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la sua figura di padre. la partita a ping-pong con Gora è al riguardo esemplare. L'attonito Trintignant in questa scuola dei diritti è infatti l'unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di atmosfera dell'epilogo: un brusco risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come in La grande guerra e Una vita difficile il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio basato su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d'oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. Il sorpasso, al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema.”

Il Farinotti (1951) critico cinematografico italiano

Il sorpasso, p. 1892

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“Il dovere dello scrittore è contemplare l'esistenza, non dissolversi in essa.”

Flannery O'Connor (1925–1964) scrittrice statunitense

Il volto incompiuto

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“[Sulle stragi nazifasciste] Abbiamo il dovere di non dimenticare che tra il '43 e il '45 furono oltre 400 gli episodi di uccisioni collettive in Italia, e oltre 15mila le vittime civili. Furono bambini, furono anziani e madri, donne e uomini rastrellati, trucidati, vittime della furia nazista che ritirandosi risaliva il nostro Paese, seminando ovunque terrore e morte. Furono crimini in violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali. Crimini contro l'umanità. […] Una barbarie che la coscienza degli uomini e la storia hanno condannato e giudicato, con un verdetto inappellabile. Conoscere e ricordare è però necessario. Ed è necessario distinguere, sapere che insieme alle SS, a compiere stragi come queste, c'erano anche degli italiani, schierati con la Repubblica di Salò a fianco di Hitler e del Terzo Reich. Ogni tentativo di confondere le ragioni e i torti, il bene e il male, è inaccettabile. Le posizioni e le scelte di allora non furono e non possono essere considerate equivalenti. Una sola era la parte giusta, ed era quella che ebbe la forza di contrapporsi a ideologie e sistemi antidemocratici, quella che aveva come obiettivo l'affermazione della libertà e della democrazia, quella di chi combatté e si oppose a un regime e a una politica che anche nel nostro Paese produsse la vergogna delle leggi razziali, la discriminazione e la persecuzione degli ebrei, la loro deportazione nei campi di sterminio. E quegli eccidi terribili, disumani, che colpirono la popolazione civile […].”

Federica Mogherini (1973) politica italiana

Origine: Dal Messaggio commemorazione strage Marzabotto http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/interventi/2014/10/20141005_mogh_marzabotto.html, Esteri.it, 5 ottobre 2014.

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“La costruzione di moschee in tutto il mondo è pretesa come un diritto inalienabile; la costruzione di chiese cristiane in molti paesi arabi è impensabile. La propaganda della fede musulmana è un dovere sacro, la missione di altre religioni un crimine. Il semplice possesso di una Bibbia viene penalmente perseguito nell'Arabia Saudita. Un califfo autonominatosi tale si scaglia contro la propria espulsione in quanto lesiva dei diritti dell'uomo. Laddove l'incitamento ad ammazzare un romanziere apostata è approvato da molti musulmani. Slogan del tipo «morte agli infedeli (agli americani, ai danesi, ai tedeschi, ecc.)» sono considerati una forma legittima di protesta, per la quale tutti devono mostrare comprensione. Con l'aria dell'innocenza bistrattata predicatori dell'odio pretendono la libertà di opinione, la cui eliminazione è il loro scopo dichiarato. La disintegrazione al tritolo delle statue di Buddha a Bamiyan è stata considerata in Afghanistan un atto di devozione; di reazioni violente in Thailandia o in Giappone non è giunta notizia. Ma non appena si prospetta la proiezione di un film che critica i costumi islamici, la plebaglia si schiera compatta e fioccano le minacce di morte. Si chiede a gran voce rispetto, ma lo si nega agli altri. Mentre le lamentele per la discriminazione dei musulmani della diaspora sono all'ordine del giorno, del tutto ovvia è la discriminazione degli «infedeli» e delle donne da parte dei musulmani stessi.”

XIII; 2007, pp. 54-56
Il perdente radicale

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“Primo dovere del governo è e sarà sempre di mantenere l'ordine a qualunque costo.”

Giovanni Giolitti (1842–1928) politico italiano

Memorie della mia vita

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“L'unico requisito a mio avviso intrinseco alla stesura di un romanzo è, come ho già detto, la sincerità. Questa libertà è un privilegio splendido, e la prima lezione per il giovane romanziere è imparare a esserne degno. 'Apprezzala come merita', gli direi; 'prendine possesso, esplorala fino al limite ultimo, divulgala, gioiscine. La vita intera ti appartiene, e non prestare ascolto a chi vorrebbe stringerti nei suoi angoli dicendoti che soltanto qua o là dimora l'arte, o a chi vorrebbe persuaderti che questo messaggero divino si libra al di fuori della vita, respirando un'aria rarefatta e torcendo il capo dalla verità delle cose. Non v'è impressione di vita, né modo di vederla e sentirla, cui il disegno del romanziere non sappia offrire uno spazio; considera soltanto che talenti dissimili come Alexandre Dumas e Jane Austen, Charles Dickens e Gustave Flaubert, hanno operato entro questo territorio con pari dignità. Non dare troppo peso all'ottimismo e al pessimismo; sforzati di cogliere il colore della vita stessa. […] Ricorda che il tuo primo dovere è di essere il più completo possibile – e di rendere l'opera perfetta. Sii prodigo, sii riguardoso, e ambisci al premio.”

Henry James (1843–1916) scrittore e critico letterario statunitense

Origine: Da L'arte della narrativa; citato in Lilla Maione, introduzione a Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, traduzione di Lilla Maione, Universale Economica Feltrinelli, X ed., Milano, 2014, p. 31.

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“Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità ed il senso della misura con il quale conduce la difficile inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all'interno del cosiddetto Palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c'è chi fa il tifo per Lei. […]”

Carlo Giovanardi (1950) politico italiano

Origine: Dalla lettera diffusa in migliaia di copie tramite l'agenzia "Centralità – Area Forlani", 20 maggio 1992; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Giovanardi ieri e oggi http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/17-agosto/17-agosto.html, la Repubblica, 17 agosto 2007

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“Ci sono squadre che hanno il diritto di sognare di vincere e altre che hanno il dovere di vincere: il Milan fa parte di queste ultime.”

Siniša Mihajlović (1969) allenatore di calcio e ex calciatore serbo

Origine: Dalla conferenza stampa prima della partita Fiorentina-Milan; citato in Milan, Mihajlovic: "Non firmo per il terzo posto. Che bravi Ely e Calabria" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/22-08-2015/milan-mihajlovic-contro-fiorentina-vogliamo-anzi-dobbiamo-vincere-1201039563218.shtml, Gazzetta.it, 22 agosto 2015.

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“Gran parte degli animali superiori hanno qualcosa come desideri, pulsioni volitive e scopi rudimentali, la cui mutua soddisfazione costituisce il loro benessere o bene. Naturalmente noi possiamo avere buone ragioni per considerarli semplicemente come un peso, e negare che possiedano diritti; e per molti di loro, in particolare per le specie inferiori, abbiamo ben poche alternative rispetto all'agire in questo modo. Ma a me pare chiaro che, nonostante tutto, in generale gli animali siano tra quegli esseri i cui diritti possono significativamente asserirsi o negarsi. Ora, se si concorda con questa conclusione, cioè che gli animali sono tra quanti possono avere diritti, e se si aderisce inoltre al principio morale secondo cui noi avremmo il dovere di essere umani nei loro confronti, manca solo un'ultima considerazione per poter concludere che certi animali sono in realtà dotati di diritti. […] se decidessimo non solo di dover trattare umanamente gli animali, ma anche di dover agire così per il loro stesso interesse, se cioè decidessimo che tale trattamento è qualcosa di dovuto di cui noi siamo debitori verso di loro, qualcosa che può essere reclamato per loro conto, qualcosa il cui rifiuto sarebbe uningiustizia e un male e non solamente un motivo di fastidio, allora risulterebbe che noi attribuiamo diritti agli animali. Ho l'impressione che il senso morale di molti di noi abbia superato questo tipo di test fenomenologico, e che quindi la maggior parte di noi sia convinta che gli animali abbiano dei diritti […].”

Joel Feinberg (1926–2004) filosofo statunitense

Origine: Da Gli animali possono avere diritti?, in Aa. Vv., Diritti animali, obblighi umani, Gruppo Abele, Torino, 1987, p. 196. ISBN 88-7670-097-8. La traduzione riportata in Diritti animali, obblighi umani è tratta da Silvana Castiglione (a cura di), I diritti degli animali: prospettive bioetiche e giuridiche, il Mulino, Bologna, 1985.

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“[A proposito di pedofilia nella Chiesa] […] anche se è vero che non è l'unico posto dove c'è la pedofilia, è vero che la Chiesa ha un particolare dovere di cambiare. Oltretutto perché ha il compito, poi, di innescare il medesimo cambiamento nel resto della società.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Origine: Da «La curia contro la pedofilia», Settimanale Mio, 22 febbraio 2017; riportato su MauroLeonardi.it https://mauroleonardi.it/2017/02/23/mio-n-8-curia-contro-pedofilia/.

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“Il processo di integrazione continentale nasce per abbattere distanze, rendere più vicine le persone, garantendo a ogni europeo, ovunque egli risieda, di condurre la propria vita con diritti, doveri e tutele avanzati, comuni e difesi – insieme – al di fuori dei propri confini nazionali e di quelli dell'Unione Europea.”

Sergio Mattarella (1941) 12º Presidente della Repubblica Italiana

2016
Origine: Dal Saluto del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Forum Economico italo-romeno "Gli investimenti italiani in Romania: un percorso europeo nell'economia globale" http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=363, Quirinale.it, Bucarest, 14 giugno 2016.

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“Capodanno nella lista di Rocco Schiavone veniva al terzo posto delle peggiori date del calendario. Al primo posto c'era il suo compleanno, che lui odiava in maniera totale, violenta, omicida. Gli auguri li considerava degli insulti. E non era un atteggiamento preso dopo i quaranta, non era una cosa da scambiare con la senilità incipiente e col tempo che passa sempre più veloce. Lui già a sei anni, quando giocava per le strade di Trastevere, poteva spaccare teste e setti nasali se un amichetto o un parente gli avesse fatto i fatidici auguri il 7 di marzo.
Al secondo posto c'era la Pasqua. Rocco la odiava per tre motivi. Il primo era che non arrivava mai lo stesso giorno. Cambiava ogni anno, e questo la rendeva imprevedibile e micidiale come un killer professionista. Il secondo che, proprio per la sua imprevedibilità, faceva arrivare le colombe e le uova mentre ancora stavi digerendo il panettone di Natale. Il terzo era di natura squisitamente teologica. Sapete quando è nato il figlio di Dio. Possibile che non siete mai riusciti a capire quand'è che è risorto? Al terzo posto c'era il Capodanno. Dovere per forza andare da qualche parte a fare il conto alla rovescia, stappare la bottiglia, urlare auguri a squarciagola e fingere di divertirsi e essere sereno. E poi c'erano i botti. Nel suo personalissimo codice la pena per i costruttori e i fruitori dei fuochi di Capodanno andava da un anno di reclusione ai lavori forzati in una miniera in Cile, in base ai botti che utilizzavano, al rumore che provocavano e ai soldi che riuscivano a sprecare in sei minuti. Gente che lesina sulla frutta e la verdura tutto l'anno per poi scoppiare centinaia di euro in pochi minuti ferendosi, facendosi danni, spaccando oggetti e coglioni, lui la detestava. Il primo gennaio invece era uno dei giorni più belli dell'anno. Nessuno per le strade, nessuno nei negozi, tutti a dormire gonfi di cibo e vino da supermercato, con le bocche secche e le orecchie che ancora fischiano per la musica a palla e i tricchetracche sul balcone. E lui solo, a Ostia a passeggiare sulla spiaggia.”

Antonio Manzini (1964) attore, sceneggiatore e regista italiano

da L'accattone
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, L'accattone

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“[…] quindi salgo subito in barca per andare a salutare, dovere di scrittore, i papiri dell'Anapo.
Si attraversa il golfo da una riva all'altra si scorge, sulla sponda piatta è spoglia, la foce di un piccolissimo fiume, quasi un ruscello, in cui si inoltra il battello.,
La corrente impetuosa è difficile da risalire. A volte si rema, volte ci si serve della gaffa fa per scivolare sull'acqua che scorre veloce tra due rive coperte di fiori gialli, minuscoli e splendenti, due rive d'oro.,
Vediamo canne sgualcite dal nostro passaggio che si impegnano essi rialzano, poi, con gli steli nell'acqua, degli iris blu, di un blu intenso, sui quali volteggiano innumerevoli libellule dalle ali di vetro, madreperlacee frementi, grandi come uccelli-mosca. Adesso, sulle due scarpate che ci imprigionano, crescono cardi giganteschi con voli voli smisurati, che allacciano le piante terrestri con le camere ruscello.,
Sotto di noi, in fondo all'acqua, di una foresta di grandi erbe ondeggianti che si muovono, galleggiano, sembrano notare nella corrente che le agita. Poi il Anapo si separa dall'antico Ciane, suo affluente. Procediamo tra le righe, aiutandoci sempre con una pertica. Il ruscello serpeggia con graziosi panorami, prospettive fiorite carine. Un'isola appare infine, piena di strani arbusti. Gli steli fragili e triangolari, alti da nove a dodici piedi, portano in cima ciuffi tondi di filamenti verdi, lunghi, essi e soffici come capelli. Sembrano teste umane divenute piante, gettate nell'acqua sacra della sorgente da uno degli dei pagani che vivevano lì una volta. È il papiro antico.,
I contadini, d'altronde, chiamano questa canna: parrucca.,
Eccone altri più lontano, un intero bosco. Fremono, mormorano, si chinano, mescolano le loro fronti pelose, le urtano, paiono parlare di cose ignote lontane.,
Non è forse strano che l'arbusto venerabile, che ci portò il pensiero dei morti, che fu gusto del genio umano, abbia, sul corpo infimo di arboscello, una grossa criniera folta e fluttuante, simile a quella dei poeti?”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Viaggio in Sicilia, p. 135

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“Sento il dovere morale di restituire i privilegi che mi sono stati regalati «alla corte di mio padre.»”

Paolo Giuntella (1946–2008) giornalista e scrittore italiano

Strada verso la libertà

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“La razza peggiore del calcio? Sono i calciatori. Pensano solo ai diritti e neanche conoscono i doveri. Pensano solo ai soldi che, puntualmente, a fine carriera finiscono perché non hanno la cultura di metterli da parte o di farli fruttare (tranne i top player che anche se volessero farli finire non ci riuscirebbero) e anche se perdono pensano "ma che me ne frega, tanto la mia responsabilità la devo dividere per 18."”

Michele Criscitiello (1983) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Atalanta, Torino e Sassuolo: in Italia le fiabe non esistono. Il Napoli è tornato, la Juve ha bisogno di un centrocampista. Toc toc, qualcuno sta seguendo il Pordenone? http://m.tuttomercatoweb.com/editoriale/atalanta-torino-e-sassuolo-in-italia-le-fiabe-non-esistono-il-napoli-a-tornato-la-juve-ha-bisogno-di-un-centrocampista-toc-toc-qualcuno-sta-seguendo-i-912481, Tuttomercatoweb.com, 12 dicembre 2016.

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“Le donne hanno il diritto di esigere che la loro dignità venga rispettata. Allo stesso tempo, esse hanno il dovere di lavorare per la promozione della dignità di tutte le persone, degli uomini come delle donne.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla Messaggio per la XXVIII giornata della Pace http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/messages/peace/documents/hf_jp-ii_mes_08121994_xxviii-world-day-for-peace_it.html, Vaticano, 8 dicembre 1994

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“Penso che il grande problema di questo paese sia il dover essere politicamente corretti.”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2015

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“Nella mia trasmissione [Sarabanda] ho spesso lottato per far partecipare portatori di handicap, e continuerò a farlo perché credo che i disabili, oltre a dover dimostrare di essere artisti eccezionali o sportivi eccezionali, abbiano anche il diritto di divertirsi.”

Enrico Papi (1965) conduttore televisivo italiano

Origine: Citato in Teatro: la nave di arlecchino porta l'handicap in palcoscenico" http://archivio.agi.it/articolo/e9898a278c4635e0d5a5c4a915c8b19c_20031215_teatro-la-nave-di-arlecchino-porta-l-handicap-in-palcoscenico/?query=enrico_papi, Archivio.agi.it, 15 dicembre 2003.

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“Sono diventato freelance perché mi sentivo soffocare all'idea di dover lavorare sempre con le stesse persone e per una stessa serie.”

Masahiro Sakurai (1970) autore di videogiochi giapponese

da Parte 1 - 3. Cercasi ufficio, cercasi team

“Mi dicono pignolo, come in Italia chiamano chiunque faccia il proprio dovere.”

Piero Jahier (1884–1966) scrittore e poeta italiano

citato da Stefania Jahier, nipote del poeta, nell'intervista di Elisabetta Soglio, "Ma con questo assessore è davvero impossibile lavorare", Corriere della sera, 15 gennaio 1996

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“Oscuramente noi sappiamo veramente chi siamo. Da ciò il dolore di dover sembrare ciò che non siamo, e da ciò l'appassionato desiderio di superare i limiti di questo io che ci imprigiona. L'unica autotrascendenza liberatrice è attraverso l'altruismo e la docilità all'ispirazione (in altri termini, l'unione col Figlio e con lo Spirito Santo) nella coscienza di quell'unione col Padre in cui, senza conoscerla, abbiamo sempre vissuto. Ma l'autotrascendenza liberatrice è piú facile a descriversi che a raggiungersi. Per coloro i quali sono trattenuti dalle difficoltà di una ascesa, vi sono altre alternative meno ardue. L'autotrascendenza non è affatto invariabilmente verso l'alto. Infatti, in molti casi, essa è una scappatoia sia verso il basso in uno stato al di sotto della personalità, oppure orizzontalmente in qualche cosa di piú vasto dell'io, ma non piú alto, non essenzialmente diverso. Noi cerchiamo sempre di mitigare gli effetti della caduta collettiva nell'isolamento dell'io, con un'altra caduta strettamente privata nell'animalità e nel disordine mentale, oppure con qualche altra autodispersione piú o meno stimabile nell'arte o nella scienza, nella politica, nel lavoro o nel divertimento. Inutile dire, questi surrogati dell'autotrascendenza verso l'alto, queste fughe in surrogati subumani o meramente umani della Grazia, sono nella migliore ipotesi insoddisfacenti e nella peggiore, disastrosi.”

III, 2; p. 77
I diavoli di Loudun

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“È sempre molto difficile scrivere buone canzoni, ma non penso che il numero delle canzoni che hai scritto in passato ti limiti in questo, al massimo i cambiamenti della tua vita che derivano dal successo possono farlo, ostacolando i tuoi progressi nel creare buone canzoni, almeno secondo la mia esperienza. Penso che più ti allontani dalla strada, dai tuoi problemi e dalle tue origini più ti viene difficile creare buona musica. La tua vita diventa troppo facile, troppo tranquilla. Se vuoi scrivere delle canzoni valide, una volta che hai superato le tue difficoltà: buona fortuna! Potrei farti almeno 100 esempi di ottimi compositori che una volta avuto il successo e la fama sono come scomparsi perché erano passati i tempi per i quali dovevano combattere per raggiungere qualcosa. C'entra anche il modo in cui la gente ti tratta, le brutture e le bellezza della vita. Penso che uno dei grandi motivi per il quale la gente voglia avere successo è allontanarsi dalla sofferenza, dal dover lottare, dall'avere difficoltà a pagare l'affitto e tutto quello che ne consegue ma tutto ciò inficia il processo artistico a lungo andare, credetemi. Alcuni artisti sono riusciti ad evitare ciò, ma veramente pochi, quindi dobbiamo sempre ringraziare le rotture strazianti o altri tipi di perdite che in qualche modo alimentano ancora il fuoco dell'arte.”

Anthony Kiedis (1962) cantante statunitense

Origine: Dall'intervista rilasciata alla radio statunitense Detroit 101WRIF; citato in Kiedis: «più ti allontani dalla strada e dai problemi, più è difficile fare buona musica» http://www.venicequeen.it/cms/News/kiedis-lpiu-ti-allontani-dalla-strada-e-dai-problemi-piu-e-difficile-fare-buona-musicar.html, Venicequeen.it, 8 febbraio 2017.

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“Non mi piace essere al centro dell'attenzione ma ho sempre amato recitare. Il doppiaggio quindi era perfetto anche per questo aspetto, potevo essere un’attrice a tutto tondo senza dover rendere conto a nessuno di null'altro se non di quello che sapevo fare.”

Valentina Favazza (1987) doppiatrice italiana

Origine: Da Intervista esclusiva a Valentina Favazza http://marveluniverseitalia.altervista.org/intervista-esclusiva-valentina-favazza/, marveluniverseitalia.altervista.org, 19 maggio 2014.

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“Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme.”

Gianfranco Fini (1952) politico italiano

Origine: Citato in Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione" http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html, la Repubblica, 3 settembre 2008; Voto agli immigrati, stop di Berlusconi http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml, Corriere della sera, 4 settembre 2008.

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“Compio l'atto di scrivere che è l'atto principale che ritengo di dover compiere.”

Piera Oppezzo (1934–2009) poetessa italiana

Origine: Riportato in Roberto Galaverni, Tanti cieli in una stanza, una stanza sola, in La Lettura, supplemento del Corriere della Sera, 11 dicembre 2016, p. 25.

“Chi non conosce quella rara coincidenza fra essere e dover essere, meglio che ci rinunci e si rassegni a vivere da perfetto peccatore.”

Luca Goldoni (1928) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Messalina. Una spudorata innocenza, Rizzoli, 1992, p. 73.

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