Frasi su errori
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“Non è cosa che voglia tutta la diligenza dell' uomo e che meno patisca gli errori, etiandio piccoli, quanto fa la guerra.”

Giovanni Francesco Lottini (1512–1572) politico, scrittore e vescovo cattolico italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 373
Origine: Avvedimenti Civili, p. 498

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“Da un errore della costumista… Padre Maronno diventa… l'Ispettore Catiponda!”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Voce narrante
Padre Maronno – L'ispettore Catiponda – L'Ispettore Santo Maroponda, Quarta puntata

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“Tanto calore intorno a me fa piacere ma insieme all'onore c'è anche l'onere: è una responsabilità grossa e io non ho la bacchetta magica, non sono il mago Zurlì. Sono uno che commette errori anche se nella mia carriera sono stato abituato "male" dai molti campioni che ho allenato e che mi hanno fatto vincere tanto.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Emilio Marrese, Trap: "Del Piero ok ma non lo aspetto" http://www.repubblica.it/online/sport/naziotrap/boccia/boccia.html, Repubblica.it, 30 agosto 2000.

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“Sarebbe un errore pensare che si può trovare certezza soltanto nelle dimostrazioni geometriche o nella testimonianza dei sensi.”

Augustin-Louis Cauchy (1789–1857) matematico e ingegnere francese

citato in J. A. Gonzalo, Pionieri della scienza

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“La vecchiarella è una bazzecola! – pensava con foga ed a scatti. – La vecchia sarà stata un errore, ma non è di lei che si tratta! La vecchia è stata soltanto una malattia… io volevo al piú presto scavalcare l'ostacolo… io non ho ucciso una persona, io, io ho ucciso un principio! Il principio, sí, l'ho ucciso, ma quanto a scavalcare, non ho scavalcato, son rimasto da questa parte… soltanto uccidere ho saputo. E anche quello non l'ho saputo fare, si vede… Un principio? Per che cosa quello stupidello di Razumichin poco fa criticava i socialisti? Sono gente laboriosa e trafficante; si occupano della "felicità generale"… no, a me la vita è data una volta sola e poi non l'avrò mai piú: io non voglio aspettare la "felicità universale". Voglio vivere anch'io, se no è meglio non vivere addirittura. […] Oh, che ignobiltà! Oh, che viltà!… Oh, come io comprendo il "profeta", con la spada, a cavallo: Allah lo vuole, e obbedisci, "tremante" creatura! Ha ragione, ha ragione, il "profeta" quando pianta in mezzo alla strada una b-b-buona batteria e tira sugli innocenti e sui colpevoli, senza nemmeno degnarsi di una spiegazione! Obbedisci, tremante creatura, e… non aver desiderî, perché non è affar tuo!… Oh, per nulla, per nulla al mondo perdonerò a quella vecchia!”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Raskòl'nikov; III, VI; pp. 328-9

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“[Ultime parole famose] La teoria che il cancro al polmone è causato dal fumo verrà alla fine considerata un grandissimo, catastrofico errore.”

Ronald Fisher (1890–1962) statistico, matematico e biologo britannico

Origine: Da Smoking: the cancer controversy. Some attempts to assess the evidence http://www.york.ac.uk/depts/maths/histstat/smoking.htm; citato in William T. Whitby, Fumare vi fa bene, p. 6.

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“Ecco l'astuzia satanica, ecco, l'inganno diabolico: nascondere l'errore e porgere, nel miele, il veleno!”

Giovanni Crisostomo (349–407) arcivescovo e teologo bizantino

Commento alle lettere di s. Paolo ai Colossesi

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“Non è un errore, è volontario cinico orrore.”

Vittorio Arrigoni (1975–2011) scrittore e attivista italiano

Origine: Gaza. Restiamo umani, p. 28

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“La possibilità che esistano uomini capaci di “muovere” il mercato è largamente riconosciuta nel dibattito accademico. Tuttavia occorre un chiarimento: ammettere che possano esistere trame e accordi in grado di condizionare i movimenti dei mercati finanziari e gli stessi destini dell’euro non fornisce alcun supporto all’idea che vi sia una sorta di “piano segreto” all’origine della crisi. Questa precisazione è doverosa, considerato il successo di cui oggigiorno gode quella strana miscela di ipotesi fantasiose e di populismo ingenuo che va sotto il nome di “cospirazionismo”. L’errore fondamentale dei cospirazionisti verte sul fatto che essi concepiscono la Storia come una pianificata sequenza di complotti orditi da singoli o da gruppi, con tanto di nomi e cognomi, provenienze, affinità elettive e talvolta persino etnie e preferenze sessuali. Per questi pedestri interpreti del nostro tempo, il corso degli eventi seguirebbe un unico filo rosso che va dal Protocollo dei Savi di Sion alla Trilaterale, naturalmente passando per l’immancabile gruppo Bilderberg. Al di là delle invenzioni, delle imprecisioni e del razzismo strisciante che spesso caratterizza tali chiavi di lettura, il loro limite di fondo è che esse sono assolutamente banali. La meccanica del potere, infatti, è in ultima istanza sempre riconducibile a trame, accordi, coalizioni e a “movimenti di truppe”. Tuttavia, occorre comprendere che le azioni individuali o di gruppo che possono dirsi vincenti, che cioè realmente incidono sul processo storico, sono soltanto quelle che si muovono lungo il solco tracciato da forze gigantesche di tipo impersonale. La lezione di Althusser è in tal senso più che mai attuale: il movimento della storia dovrebbe in generale esser considerato “un processo senza soggetto”, che sceglie i suoi protagonisti solo tra coloro che riescono ad assecondarne il corso e magari ad intercettare i suoi snodi, le sue congiunture, le sue contraddizioni interne, prima e meglio di altri. La speculazione può fungere in tal senso da amplificatore dell’instabilità, da potente acceleratore della crisi, ma per avere successo deve sempre muoversi in simbiosi con le forze del processo storico. Attribuire dunque ai commensali di Manhattan il ruolo di “grandi orologiai” è al tempo stesso scontato e fuorviante, e non ci fa compiere un passo verso la comprensione delle determinanti della crisi europea. Piuttosto, occorre capire quali siano le soverchianti forze impersonali che possono rendere vincente la scommessa degli speculatori contro l’euro. A tale scopo, bisognerà comprendere perché, date le sue caratteristiche originarie, l’Unione monetaria europea è sempre stata esposta al rischio che forze centrifughe potentissime la facessero a un certo punto esplodere.”

Emiliano Brancaccio (1971) economista italiano

dal capitolo Banalità del cospirazionismo

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“Attenzione c'è un po' di imprecisione, Ravanelli, Ravanelli, attenzione attenzione gooooooooool! Sfruttando un errore di Frank de Boer, Ravanelli porta in vantaggio la Juventus quando siamo al dodicesimo minuto! Gol di Fabrizio Ravanelli! Juventus 1, Ajax 0!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Origine: Dalla telecronaca di Ajax-Juventus, 22 maggio 1996 ( Video http://www.dailymotion.com/video/x19r50b_ajax-juventus-1-1-2-4-d-c-r-champions-league-1995-1996_sport).

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“Devo ringraziare Silvio Berlusconi che è stato un uomo di grandissima sensibilità, in quanto ha perfettamente capito il mio stato d'animo: chi lo dipinge come un duro spietato, dice una bugia, lui è una persona umanissima, che capisce tutto.”

Pippo Baudo (1936) conduttore televisivo italiano

citato in Baudo: "Canale 5, che errore" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/31/baudo-canale-che-errore.html, la Repubblica, 31 maggio 1988

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“Ai mercati vorrei dire che il paese con la crescita economica maggiore è la Cina comunista.”

Oliviero Diliberto (1956) politico, giurista e docente italiano

dall'intervista di Enrico Marro, Diliberto: paghiamo l'errore del '98. Ma Bertinotti ha capito la lezione http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/050810/86xkp.tif, Corriere della sera, 10 agosto 2005, p. 8

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“Chiamate l'errore come volete, purché lo riconosciate per quello che è.”

Donald Nicholl (1923–1997)

Origine: Il pensiero contemporaneo, p. 37

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“A proposito di Wikipedia, caro Magini, posso dirle soltanto che questa enciclopedia online è uno dei frutti più sorprendenti della grande rivoluzione che il computer personale e Internet hanno provocato nel campo della comunicazione. In un articolo pubblicato dal settimanale Mondo del 13 luglio, Andrea Turi ricorda che la parola "wiki" viene dal linguaggio parlato nelle isole Hawaii e significa "rapido". La parola allude alla rapidità con cui le informazioni appaiono sullo schermo, ma vale anche per il suo straordinario sviluppo in pochi anni. È nata in inglese il 15 gennaio 2001, ma sono bastati soltanto quattro mesi perché venissero create 13 edizioni fra cui una italiana. Oggi il suo sito è uno dei dieci più frequentati nel mondo e registra ogni sei mesi circa sei miliardi di accessi. È una enciclopedia in cui tutti possono scrivere e a cui tutti possono attingere. Si compone di circa sette milioni di voci (poco meno di 350.000 in italiano) ed è scritta in circa 250 lingue da uno stuolo di collaboratori anonimi, curiosi, appassionati di temi particolari e ansiosi di gettare le loro informazioni nel grande mondo della rete. Insomma Wikipedia è una cattedrale che cresce spontaneamente, senza disegni e architetti grazie alla collaborazione di parecchie migliaia di muratori volontari. È inevitabile, in queste condizioni, che qualche colonna sia sghemba, qualche arco mal calcolato, qualche pietra difettosa, qualche prospettiva ingannevole. Ma gli errori ideologici, le sviste e i partiti presi non mi impediranno di continuare a consultarla. Raccomando ai lettori di fare altrettanto con il tradizionale ammonimento che accompagna le buone medicine: usare con cautela.”

Sergio Romano (1929) storico, scrittore e giornalista italiano

da Come insegnare il friulano e leggere Wikipedia http://www.corriere.it/solferino/romano/07-09-25/01.spm, 25 settembre 2007
Lettere al Corriere, Corriere della Sera
Origine: Rispondendo a un lettore preoccupato dell'attendibilità di Wikipedia, il quale citava una versione vandalizzata della voce Sergio Romano contenente opinioni personali e accuse di fascismo.

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“Ritengo che sia un errore dare colpe collettive a categorie di uomini.”

Angelo Costa (1901–1976) imprenditore italiano

L'imprenditore, il mercato e la religione

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“E due errori ho commesso | due errori di saggezza | abortire l'America | e poi guardarla con dolcezza.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

Colombo: da Rimini, n.° 1

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“Le apparenti contraddizioni nella vita di Tolstoj non sono un'infamia o un segno di fallimento. Esse significano l'errore di chi osserva. Emerson ha detto che una sciocca coerenza è lo spauracchio di una mente limitata. Saremmo completamente perduti se cercassimo di vivere mostrando che non vi è stata nessuna contraddizione nel corso della nostra vita. Cercando di vivere in quel modo, dovremmo ricordare ciò che abbiamo fatto ieri e armonizzare così le nostre azioni odierne con quelle di ieri; cercando di preservare un'armonia tanto forzata, dovremmo ricorrere alla non verità. Il modo migliore è quello di seguire la verità per come la si vede al momento. Se progrediamo giorno dopo giorno, perché dovremmo preoccuparci se gli altri vedono in noi delle contraddizioni?”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

16 settembre 1928, p. 127
La forza della verità
Origine: Cfr. Ralph Waldo Emerson: «Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro. Dite quello che pensate ora con parole dure, e dite domani quello che il domani penserà con parole altrettanto dure, per quanto ciò possa essere in contraddizione con qualunque cosa abbiate detto oggi».

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“Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. È bene che una volta ogni tanto si brucino le dita.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

Antiche come le montagne

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“All'Inter ho trovato un ambiente che ha saputo apprezzare le mie qualità umane, conoscendole. Ho trovato persone che mi hanno valutato anche negli errori per come ero davvero e che mi sono state vicine anche nei momenti di difficoltà. Ed è per questo che sono ancora qui.”

Marco Materazzi (1973) calciatore italiano

Origine: Citato in Le confessioni di Materazzi "All'Inter mi hanno capito" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Inter/10-02-2011/confessioni-materazzi-80113164967.shtml, Gazzetta.it, 10 febbraio 2011.

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“Wikipedia è un miracolo imperfetto. È miracoloso come l'unione libera di tante esperienze abbia portato ad accumulare tanti contenuti. La conoscenza raccolta in Wikipedia contiene cose perfettibili, anche grossolani errori e veri e propri atti di vandalismo o sabotaggio. Non fermiamoci a questo. Abbiamo tutti i giorni a che fare con discutibili fonti di informazione: libri, giornali, telegiornali. Wikipedia è un fatto, esiste. La consultazione della Wikipedia è comoda e immediata. […] Se Wikipedia è talvolta vittima della propria libertà, non dimentichiamo però che le altre fonti di informazione sono vittime di condizionamenti di mercato o politici. Confrontando fonti diverse sottoposte a diversi tipi di "rumore" informativo si può ottenere una informazione più equilibrata. Per quanto riguarda l'autogestione, le comunità virtuali non sono diverse dalle altre comunità umane. Da migliaia di anni i sistemi sociali hanno dimostrato che gli umani hanno la capacità e la volontà di organizzarsi. Anzi, l'esplosione di wikipedia e dei blog dimostra come sia in atto una rivolta alla volontà di organizzare la conoscenza dall'alto, preconfezionata. L'uomo culturale vuole essere co-protagonista e non spettatore.”

Renzo Davoli (1964) accademico e hacker italiano

5 anni di Wikipedia, il fascino di un miracolo perfettibile, Intervista a Renzo Davoli su Unibo magazine http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2006/01/20/wikipedia.htm, 20 gennaio 2006

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“Difatti, da qualunque parte sia la verità, essa non può mancare di uscire illuminata da tale prova. Essa ha un fascino segreto e un potere invincibile sugli animi; presto o tardi giunge a sottometterli. Noi siamo fatti per conoscerla, e quando invece abbracciamo l'errore, siamo sedotti e legati dalla sua somiglianza con la verità, perché essa non è sempre egualmente sensibile e palpabile; qualche volta l'errore prevale per ignoranza, si accredita con l'opinione, si afferma e si consolida con l'uso; l'errore assume allora tutte le apparenze della verità, e acquista sugli animi un dominio che sembra indistruttibile.
Quando la verità così offuscata e dimenticata incomincia a riapparire, essa si ritrova con tutti gli svantaggi della novità, e vede alzarsi contro di sé quelle proteste che l'errore suscita, nel proprio interesse, ogni volta che viene enunciata. Soltanto a forza di esami e di fatiche, al prezzo di una discussione lunga e laboriosa essa riconquista la sua autorità perduta, e finalmente si manifesta con quella certezza alla quale l'evidenza ha posto il suo suggello. Il suo possesso è allora assicurato, essa non fugge più dopo essere stata lungamente disputata e acquistata con una ricerca ostinata, che una contraddizione sostenuta ha reso più profonda e più seria.”

Guillaume Le Trosne (1728–1780) economista francese

da Dell'utilità delle discussioni economiche, in Journal de l'Agriculture, luglio 1766; in Miglio 2001, p. 146

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“L'esperienza può essere semplicemente lo stesso errore, ripetuto abbastanza spesso.”

John G. Azzopardi (1929–2013)

da Problems in Breast Pathology, W.B.Saunders Ltd, 1979, p. 113

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“C'e chi vive, c'e chi muore, senza avere errori da ricordare, chiuso dentro i giorni non sa più uscire.”

Chiara Civello (1975) cantautrice italiana

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“Da questa corrottissima sorgente dell'indifferentismo scaturisce quell'assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che si debba ammettere e garantire a ciascuno la libertà di coscienza: errore velenossisimo, a cui apre il sentiero quella piena e smodata libertà di opinione che va sempre aumentando a danno della Chiesa e dello Stato.”

Papa Gregorio XVI (1765–1846) 254° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla enciclica Mirari vos; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 209

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“Rifarei tutto, perché credo che dagli errori s'impari tanto e senza di essi sarebbe una vita noiosa.”

Barbara d'Urso (1957) conduttrice televisiva e attrice italiana

dall'intervista a Barrio, 20 febbraio 2009, p. 37
Citazioni di Barbara d'Urso

“L'errore di una forte personalità artistica, è quasi sempre più istruttivo dei successi di un talento irrilevante.”

Emilio Cecchi (1884–1966) critico letterario e critico d'arte italiano

Origine: Da Scrittori inglesi e americani, Mondadori.

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“Le critiche al governo di Tripoli sembrano non scalfire il forte rapporto tra Gheddafi e il suo popolo […] non bisogna compiere l'errore di giudicare con il nostro metro occidentale.”

Stefania Craxi (1960) politica italiana

detta da Stefania Craxi quale Sottosegretario agli Esteri, da Libia: comitati, risposta sara' violenta http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/02/18/visualizza_new.html_1585936970.html, ANSA, 18 febbraio 2011

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“L'uomo è il solo errore della natura.”

William Schwenck Gilbert (1836–1911) scrittore e librettista britannico

da Princess Ida; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli

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