Frasi su insegna
pagina 3

Tito Lívio photo

“E non è solo il successo che insegna – il successo è il maestro degli stolti – ma anche la strategia razionale.”

Quinto Fabio Massimo: XXII, 39; 1997
Nec eventus modo hoc docet – stultorum iste magister est – sed eadem ratio.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

Alain Daniélou photo
Brad Gilbert photo

“[A proposito di Inchiesta su Gesù] Strana ci sembra anche l'affermazione che Gesú non sia cristiano e che egli non abbia fondato né abbia voluto fondare una nuova religione, il cristianesimo. In realtà, egli ha rivolto la sua predicazione «alle pecore perdute della casa d'Israele» (Mt 10,6): a tale scopo ha chiamato a seguirlo dodici discepoli, perché «stessero con lui e anche per mandarli a predicare» (Mc 3,14-15). Ma il suo messaggio non è accolto dal popolo d'Israele e dai suoi capi. Ecco che allora egli si consacra all'istruzione dei suoi discepoli e delle persone – uomini e donne – che credono in lui: insegna loro a pregare, a vedere in Dio il Padre che li ama, che ha cura di loro; insegna loro il retto uso delle ricchezze, il perdono delle offese; nella sua ultima cena, alla vigilia della morte, istituisce un nuovo rito pasquale e chiede ai Dodici di ripeterlo in sua memoria. Dopo la sua morte e la sua risurrezione, i suoi discepoli, pur restando all'interno dell'ebraismo, formano un gruppo a parte, che ha i suoi capi (i Dodici), un suo rito particolare – la ripetizione dei gesti compiuti da Gesú nella sua Ultima Cena –, gli insegnamenti di Gesú. Proprio questo piccolo gruppo di seguaci di Gesú forma la «sua» Chiesa che, ingrandendosi con l'adesione di nuove persone, sia ebree sia pagane che credono in Cristo, forma il primo cristianesimo. Non c'è dunque nessuna frattura tra Gesú «ebreo» e il cristianesimo, che vivedegli insegnamenti di Gesú e lo professa suo Dio e Signore.”

Giuseppe De Rosa (1921–2011)

da Civiltà Cattolica, 2 dicembre 2006

Edward Morgan Forster photo
John Bardeen photo

“Io insegno all'università.”

John Bardeen (1908–1991) fisico e ingegnere elettrotecnico statunitense

Senza fonte

Paul Kennedy photo

“[Alla domanda «Cosa ha in serbo il futuro?»] La storia ci insegna che non si può mai essere sicuri di nulla. Gli imperi vanno e vengono.”

Paul Kennedy (1945) storico e saggista inglese

Origine: Dall'intervista di Crace John, «Così gli ingegneri vinsero la guerra aerea contro Hitler» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/17/Cosi_gli_ingegneri_vinsero_guerra_co_9_080217043.shtml, traduzione di Maria Sepa, Corriere della Sera, 17 febbraio 2008, p. 39.

George Steiner photo

“È un volantino. Per una vendita all'incanto di attrezzi agricoli usati e sacchi di concime! Avrà luogo al consorzio di San Maurizio – Dio sa dov'è quel buco – martedì prossimo. Cento copie. Che verranno affisse sulla porta del cesso esterno di qualche fattoria o buttate nel fosso più vicino. E lei si preoccupa per un accento!»
«Disperatamente. Sa cosa insegna la Cabala? Che tutto il male, tutte le sofferenze dell'umanità provengono dallo sbaglio di uno scrivano pigro o incompetente che sentì male, o trascrisse erroneamente, un'unica lettera, un'unica e sola lettera nel Testo Sacro. Ogni orrore successivo ci è pervenuto tramite e a causa di quell'unico erratum. Non lo sapeva, vero? […] È proprio qui che conta, più che mai in passato. Agire diversamente è segno del più profondo disprezzo. Disprezzo per quelli che non si possono permettere di sfogliare un'edizione di lusso, che non vedranno mai un foglio di carta di qualità o dei caratteri artigianali. Disprezzo per quelli cui Dio, sì, Dio!, ha concesso il diritto di avere un volantino senza pecche, anche per una svendita di concime! È proprio per quelli che vivono in qualche sperduto buco di campagna, nei bassifondi, che dovremmo produrre il lavoro migliore. Perché qualche scintilla di perfezione penetri nelle loro vite sconsolate. Non capisce quanto disprezzo ci sia in un accento sbagliato o in un trattino fuori posto? Come se lei sputasse su un altro essere umano.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

cap. X, pp. 76 sg.
Il correttore

Giovanni Sartori photo
Papa Benedetto XVI photo

“Il Dio che parla nella Bibbia ci insegna come noi possiamo parlare con Lui.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Discorsi, College de Bernardins

Papa Benedetto XVI photo
Carl Sagan photo

“Chi teme il proprio amico, insegna all’amico a temerlo.”

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Variante: Chi teme il proprio amico non sa che cosa sia l’amicizia.

Achille Varzi photo
Charles Sanders Peirce photo

“Tutto ciò che l'esperienza si degna di insegnarci, ce lo insegna per sorpresa.”

Charles Sanders Peirce (1839–1914) matematico, filosofo e semiologo statunitense

Scritti scelti

James Blake photo
Antonio Bello photo
Rainer Riesner photo
Sándor Márai photo

“[A proposito del terremoto di Sendai del 2011] Mons. Orazio Mazzella, (1860-1939) arcivescovo di Rossano Calabro, all'indomani della tragedia fece una serie di riflessioni che vi riassumo (La provvidenza di Dio, l'efficacia della preghiera, la carità cattolica ed il terremoto del 28 di Dicembre 1908: cenni apologetici, Desclée e C., Roma 1909).
In primo luogo le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale.
Infatti se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe sopra di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo d'esilio, e dimenticheremmo troppo facilmente, che noi siamo cittadini del cielo. […]
In secondo luogo, osserva l'arcivescovo di Rossano Calabro, le catastrofi sono talora esigenza della Giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
Alla colpa del peccato originale si aggiungono infatti, nella nostra vita, le nostre colpe personali; nessuno di noi è immune dal peccato e può dirsi innocente e le nostre colpe possono essere personali o collettive: possono essere le colpe di un singolo o quelle di un popolo: ma mentre Dio premia o castiga i singoli nell'eternità è sulla terra che premia o castiga le nazioni, perché le nazioni non hanno vita eterna, hanno un orizzonte terreno. […]
Terzo punto infine: le grandi catastrofi sono spesso una benevola manifestazione della misericordia di Dio.
Abbiamo detto infatti che nessuno, mettendosi la mano sulla coscienza, potrebbe dare a se stesso un certificato d'innocenza. Un giorno, quando il velo, che copre l'opera della Provvidenza, sarà sollevato, ed alla luce di Dio vedremo ciò che Egli avrà operato ne' popoli e nelle anime, ci accorgeremo che per molte di quelle vittime, che compiangiamo oggi, il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato la loro anima da tutte le macchie, anche le più lievi, e grazie a questa morte tragica la loro anima è volata al cielo prima del tempo perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire. […]
Le grandi catastrofi sono certamente un male, però non sono un male assoluto, ma un male relativo, dal quale sorgono beni di ordine superiore e più universali. La luce della fede ci insegna che le grandi catastrofi, o sono un richiamo paterno della bontà di Dio, o sono esigenze della divina giustizia, che infligge un castigo meritato, o sono un tratto della divina misericordia, che purifica le vittime aprendo loro le porte del Cielo. Perché il Cielo è il nostro destino eterno.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

da Riflessioni sul mistero del male – Intervento del prof. Roberto de Mattei a Radio Maria del 16 marzo 2011; citato in Corrispondenza Romana http://www.corrispondenzaromana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1560:intervento-del-prof-roberto-de-mattei-a-radio-maria-del-16-marzo-2011&catid=138:varie&Itemid=55=, 25 marzo 2011

“In hoc signo vinces. Sotto questa insegna può porsi la vita di Plinio Corrêa de Oliveira, entrato nella storia come "il crociato del secolo XX."”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

citato nella rivista Tradizione Famiglia Proprietà n. 1, Anno 14, pg. 22

Antonio Albanese photo

“La religione insegna ai cinesi che siamo tutti come gocce di un grande fiume che va.”

Vittorio Buttafava (1918–1983) giornalista e scrittore italiano

Origine: Cari figli del 2053, p. 7

Nicolás Gómez Dávila photo
Fabrizio De André photo
Sergio Ricossa photo
Papa Paolo VI photo
Marco Furio Camillo photo

“Pianta l'insegna qui, alfiere; questo è il posto giusto per noi!”

Marco Furio Camillo (-446–-365 a.C.) politico e militare romano

citato in Tito Livio, V, 55; 1997
Signifer, statue signum; hic manebimus optime.
Attribuite
Origine: Nel tempo l'espressione è stata poi ripetuta da Quintino Sella nel 1870 riguardo a Roma Capitale ed è stata utilizzata da D'Annunzio riguardo all'impresa di Fiume.

Antonio Fogazzaro photo

“Colla febbre, Don Basilio, | Chi v'insegna a camminar?”

Cesare Sterbini (1784–1831) librettista italiano

II, 4
Il barbiere di Siviglia

Dmitrij Anatol'evič Medvedev photo
L'Aura photo

“La storia del mondo ci insegna l'odio, linfa per chi brama il potere.”

L'Aura (1984) cantautrice italiana

da If everybody had a gun, n. 10
Okumuki

“La storia insegna — anche se l'uomo raramente impara — che se Atene piange Sparta non ride.”

Carlo M. Cipolla (1922–2000) storico italiano

cap. 26: p. 222
Storia economica dell'Europa pre-industriale

Emil Cioran photo

“Non si dovrebbe l'essenziale: l'Università è lo spirito in lutto. Si insegna la filosofia nell'agorà, in un giardino o a casa propria.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Gabriel Marcel. Ritratto di un filosofo [1969], p. 27
Fascinazione della cenere

Enzo Biagi photo
René Lacoste photo

“Ma le mie vittorie, la mia gloria e quella degli altri moschettieri non davano ricchezza. Non portavamo insegne pubblicitarie, non c'era una girandola di milioni alle nostre spalle. A noi bastava vincere, un buon rovescio, un buon dritto, una finta, uno scatto veloce verso la rete e l'avversario cavallerescamente battuto.”

René Lacoste (1904–1996) tennista e stilista francese

Origine: Insieme a Borotra, Cochet e Brugnon, Lacoste costituiva la squadra di Davis francese soprannominata "i quattro moschettieri" che vinse sei edizioni consecutive della Coppa dal 1927 al 1932.
Origine: Citato in Ulderico Munzi, Addio monsieur Coccodrillo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/ottobre/14/Addio_monsieur_Coccodrillo_co_8_9610141936.shtml, Corriere della sera, 14 ottobre 1996.

Piero Angela photo

“Demostene insegnare a me? Il porco che insegna ad Atena.”

Demade oratore e politico ateniese

citato in Vita di Demostene di Plutarco, edizione Fabbri Editori

Arturo Pérez-Reverte photo
Carlos Ruiz Zafón photo
Timothy Leary photo
Mike Oldfield photo
Ivan Ljubičić photo
Luciano Pavarotti photo

“Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica.”

Luciano Pavarotti (1935–2007) tenore italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1734.

Luigi Fabbri photo

“Questo mondo visibile serve il signore, l'uomo, in due modi: alimentandolo insegnandogli. Questo buon servo che è il mondo, alimenta e insegna, a patto che l'uomo non sia un cattivo signore.”

Isacco della Stella (1100–1178) filosofo inglese

Origine: Citato in Thomas Merton, Presentazione a "Canto all'amore" di Ernesto Cardenal, Cittadella Editrice, 1982

Guido Barbujani photo

“È una russa. Insegna al Liceo". Poi, a voce più bassa: "Ebrea.”

Guido Barbujani (1955) genetista e scrittore italiano

da Questione di razza, Mondadori

Enzo Maresca photo

“Grazie Juventus per avermi insegnato a vincere!”

Enzo Maresca (1980) calciatore italiano

da Twitter, 5 maggio 2012 http://twitter.com/#!/EnzoMaresca16/status/198536455914651648; citato in Maresca ricorda il 5 maggio: Juve mi insegnò a vincere http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/05/05-185947/Maresca+ricorda+il+5+maggio%3A+Juve+mi+insegn%26%23242%3B+a+vincere, Tuttosport, 5 maggio 2012

Massimo Scaglione photo

“Stroheim insegnò agli americani come si fa all'amore.”

Oswell Blakeston (1907–1985)

citato in Film Quarterly, 1947

Tito Maccio Plauto photo

“Insegni a uno che già sa.”

v. 880.b
Doctum doces.
Poenulus

Stefano I d'Ungheria photo
Fabrizio Rondolino photo
Gino Capponi photo
Primo Mazzolari photo

“Si può essere pagani anche sotto insegne cristiane, e irreligiosi anche se tutori di cose di religione.”

Primo Mazzolari (1890–1959) presbitero, scrittore e partigiano italiano

Impegno con Cristo

Primo Mazzolari photo
Erri De Luca photo
Ugo Foscolo photo

“Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita, ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.
Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

Origine: Dalla prefazione di Didimo Chierico a Laurence Sterne, Viaggio sentimentale.

Ashley Montagu photo
Giampaolo Pansa photo

“[Fabio Fazio] Anche lui è rosso, un ciliegione che non ha eguali neppure nella vermiglia Rai Tre. Però ama interpretare il ruolo opposto. Quello dell'abatino innocente senza parrocchia, amico di tutti e nemico di nessuno. In realtà, nella Rai odierna frantumata in sultanati, non c'è nessuno più fazioso di lui. Ha la manina avvolta nel velluto grigio, ma dentro vi nasconde lo stiletto avvelenato. È con questa lama che Fazio pratica una censura inflessibile. […] Fazio aveva invitato Pietro Ingrao […]. In preda a vuoto di memoria, il vecchio capo comunista sostenne che il Pci aveva preso aspre distanze dall'invasione sovietica dell'Ungheria, nel 1956. Un falso totale, come ci insegna la storia. Ma Fazio, e il pubblico invitato, si guardarono bene dall'obiettare. Nemmeno un mormorio, un colpo di tosse, un'occhiata di sbieco. Come mai? Edmondo Berselli, un intellettuale libero scomparso da poco, lo spiegò così sull'Espresso: «Perché in quel momento si stava celebrando l'apoteosi senescente, ma non senile, di un comunismo impossibile, l'utopia, il grande sogno, l'assalto al cielo. E quindi tanto peggio per i fatti, se i fatti interrompono le emozioni.»”

Giampaolo Pansa (1935–2020) giornalista, saggista e scrittore italiano

A Fazio la verità dei fatti non interessa. Soprattutto quando traccia un quadro della storia e della realtà italiana che fa a pugni con il suo ristretto orizzonte politico.
Il Bestiario
Origine: Da Saviano non fidarti di Fazio http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/287725/, 30 ottobre 2010.

Junio Valerio Borghese photo
Pär Fabian Lagerkvist photo
Yannick Noah photo

“Diventando campione, uno impara molte cose, ma nessuno ti insegna come comportarti in caso di vittoria improvvisa.”

Yannick Noah (1960) tennista e cantante francese

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/07/26/107326-citazioni_bordo_campo_giugno.shtml, Ubitennis.com, giugno 2008.

Paolo Cirino Pomicino photo

“La corruzione è sempre stata compagna di strada dell'uomo. D'altronde, la stessa cultura cattolica ci insegna: senza soldi non si cantano messe. Pensiamo all'obolo di San Pietro. Il problema per noi politici, ma in generale per tutti coloro che amministrano la cosa pubblica, è gestire il proprio percorso verso Dio cercando una mediazione.”

Paolo Cirino Pomicino (1939) politico italiano

Origine: Citato in Angela Frenda, Pomicino: non sarò mai un santo Sto cercando di mediare con Dio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/02/Pomicino_non_saro_mai_santo_co_9_070402003.shtml, Corriere della Sera, 2 aprile 2007, p. 5.

Roger Federer photo
Costanzo Preve photo
Piero Viotto photo
Umberto Eco photo
Umberto Galimberti photo
Umberto Galimberti photo
Emma Bonino photo
Celso (filosofo) photo
Luigi Nazari di Calabiana photo
Riccardo Pazzaglia photo
Goffredo Casalis photo

“[A Camandona] In una pubblica scuola s'insegna a leggere e scrivere: il maestro è stipendiato dagli allievi.”

Goffredo Casalis (1781–1856) abate e storico italiano

da Dizionario geografico, Volume 6, p. 343

Pio Filippani Ronconi photo
Suso Cecchi D'Amico photo