Frasi su insegna
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“Campioni: Io non so come si gridi tanto alla difficoltà che c'è a trovare argomenti nuovi e ad essere originali! Sono lì, gli argomenti, non c'è che a stendere la mano. […] Io voglio dimostrare che la matematica regge colle sue norme immutabili anche la poesia. […] Un verso composto di un numero dispari di parole, è matematicamente più armonico di quello in cui il numero sia pari… e così per le sillabe, e così per le lettere. […] Nell'Orlando furioso ci sono in tutto 375 mila 197 parole. Dispari il numero totale, e non solo dispari il numero totale, ma dispari anche le cifre che lo compongono. Eccole spiegata la sorprendente bellezza del libro. Nel primo canto, ci sono 5041 parole, altro numero dispari. Prendiamo due versi a casaccio. (Apre il manoscritto). Canto quattordicesimo, ottava trentasettesima, verso primo:
«Come lupo o mastin ch'ultimo giugne…»
sette parole, che bel verso! e subito
«Al bue lasciato morto dai villani…»
sei parole, verso orribile, quasi che i villani dei buoi morti non sapessero che farsene, magari!
[…]
Carlo: Le dico schietto che lei ha fatto opera di profondo studioso, di buongustaio, di grande ingegno e di gran cittadino.
Campioni: Ah! Perché la poesia…
Carlo: È il cardine.
Campioni: È il cardine. Guardi: cardine: bellissima parola: sette lettere. Osservi il nome dei massimi poeti. Dante, cinque lettere; Ariosto, sette; Tasso, cinque; Petrarca invece otto, difatti è molle ed effeminato. Foscolo, sette; Alfieri, sette; Manzoni, sette; Leopardi, otto, ed è uno scettico. Le pare? È novità codesta?
Carlo: E come!
Campioni: Pensare che in tanti grandi ingegni che furono con tante arti poetiche e regole di scuola scritte in tutte le lingue, nessuno ancora considerò l'estetica in rapporto coi numeri. Le note musicali, sette. Perché la scienza moderna ci insegna a generalizzare. Trovato un principio, a volerlo applicare ammodo, si vede che calza per tutto. Qual è il tipo della famiglia bene assortita? Un padre, una madre e un figliolo. Tre. Sono considerazioni codeste?!”

Giuseppe Giacosa (1847–1906) drammaturgo, scrittore e librettista italiano

da La gente di spirito, Atto II, Scena IV

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“L'affetto per un cane dona all'uomo grande forza”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

citato in Renaldo Fischer, Storia di un cane e del padrone a cui insegnò la libertà, Corbaccio, Milano, 1997, trad. Laura Pignatti, p. 57. ISBN 88-7972-205-0
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“La pedagogia liturgica ci insegna che, anche noi, come Maria e accompagnati dalla sua materna ed efficace intercessione, possiamo essere dimora di Gesù”

Angelo Amato (1938) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Lo sviluppo del dogma mariano

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“L'esperienza della società e della storia insegna che l'uomo è, per eccellenza, l'essere non pensante.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

La fragilità del pensare

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“Nessuno che c'insegna a non uccidere c'è | si vive più di armi che di pane perché | assassination.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Svalutation, n. 2
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“Dylan ci insegna che il lavoro filosofico è sostanzialmente il lavoro sulla nostra incompletezza, sulla nostra finitezza, sul fatto che siamo appunto condizionati da un mucchio di cose.”

Giulio Giorello (1945) filosofo e matematico italiano

Origine: Dall'intervento a Popsophia, La filsofia di Dylan Dog, visibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=RENUHUTYtYQ, 17 luglio 2011.

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“La mia esperienza mi insegna che se si ha il cuore puro, le sventure portano con sé anche il rimedio per debellarle.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

IV, 15; 1994, p. 266
La mia vita per la libertà

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“Avendo fatto molti film insieme a Turi Ferro, siamo diventati molto amici e mi ha insegnato i sapori della Sicilia. Ho imparato la "parlata" catanese, che considero il vero dialetto. Vivendo con lui, ogni volta, per me era una scoperta all'insegna di questa straordinaria terra. Aveva ragione Brancati, il quale diceva "per essere siciliani bisogna essere diversi."”

Giancarlo Giannini (1942) attore italiano

Essendo poi io del nord, ho vissuto in maniera particolarmente intensa tutto questo.
Origine: Citato in Giancarlo Giannini: "Grazie a Turi Ferro amo la Sicilia" http://catania.livesicilia.it/2014/01/12/giancarlo-giannini-grazie-a-turi-ferro-amo-la-sicilia_276415/, Live Sicilia.it, 12 gennaio 2014.

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“Icaro mi fa tornare in mente il volo di Lauro De Bosis, che dovrebbe esserle carissimo. Era nato nel 1901 e aveva poco più di vent'anni quando fu invitato a New York e avvertì gli americani dell'infamia della dittatura fascista: proprio come fece poi il Gaetano Salvemini cui lei si ispira, e che fu fra gli amici di Lauro. Nel 1926 insegnò a Harvard e nel 1927 scrisse il poema intitolato così: "Icaro". I suoi famigliari e collaboratori furono arrestati mentre lui tornava dall'Italia in America. Si fermò a Parigi, faceva il portiere d'albergo, traduceva, studiava, preparava antologie di poeti, imparava a guidare l'aereo. Nel 1931 una sottoscrizione gli consentì di acquistare un piccolo velivolo e di caricarlo di volantini. Il 3 ottobre decollò da Marsiglia, arrivò sopra Roma, scese a una quota bassissima, versò su piazza Venezia e sul resto del centro 400 mila manifestini. Aveva preparato tre testi diversi. In uno si leggeva fra l'altro: "Chiunque tu sia, tu certo imprechi contro il fascismo e ne senti tutta la servile vergogna. Ma anche tu ne sei responsabile con la tua inerzia. Non cercarti un'illusoria giustificazione col dirti che non c'è nulla da fare. Non è vero. Tutti gli uomini di coraggio e d'onore lavorano in silenzio per preparare un'Italia libera". De Bosis sapeva che il carburante non gli sarebbe bastato per il ritorno. Precipitò in mare vicino all'isola d'Elba, Icaro di se stesso. La notte prima aveva scritto una "Storia della mia morte". Non era invasato di morte, come gli assassini-suicidi delle Torri. Pensava semplicemente che bisognasse. "Mentre, durante il Risorgimento, i giovani pronti a dar la vita si contavano a migliaia, oggi ce ne sono assai pochi. Bisogna morire. Spero che, dopo me, molti altri seguiranno, e riusciranno infine a scuotere l'opinione."”

Adriano Sofri (1942) giornalista, scrittore e attivista italiano

La sua compagna, la famosa attrice Ruth Draper, intitolò a lui una donazione per una cattedra di italianistica a Harvard. Quel Gaetano Salvemini vi tenne le sue famose lezioni sulle origini del fascismo.
Origine: Da Una mia vecchia lettera non spedita a Oriana Fallaci, il Foglio, 29 marzo 2016.

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“Niente, più della sventura, c'insegna a conoscerci.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Origine: Aforismi, p. 17

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“L'amore è un gran maestro, insegna d'un sol colpo.”

Pierre Corneille (1606–1684) drammaturgo e scrittore francese

libro Il bugiardo

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“La bellezza ci è connaturale; perciò il nostro sobbalzo di gioia quando la riconosciamo.”

Ugo Bernasconi (1874–1960) pittore, scrittore e aforista italiano

da Pensieri ai pittori

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“Che cattiva maestra la vita! Non c'insegna neppure a rinunciare a lei.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

La volpe e l'uva

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“Oh, fortunati strazi quando chi mi tortura mi insegna le risposte per liberarmi!”

Bassanio: atto III, scena II; traduzione di Carlo Rusconi, p. 92
Il mercante di Venezia

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“Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia ci insegna.”

Aldous Huxley (1894–1963) scrittore britannico

da "Case of Voluntary Ignorance", in Collected Essays

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“Il romanziere insegna alla gente a cogliere il mondo come una domanda.”

Milan Kundera (1929–2023) scrittore, saggista e poeta cecoslovacco

dall'intervista di Philip Roth, The Most Original Book of the Season, New York Times, 30 novembre 1980; ora in Philip Roth, Chiacchiere da bottega, traduzione di N. Gobetti, Einaudi, 2004

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“Quale governo, si domanda, è il migliore? Quello che ci insegna a governarci da soli.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

da Detti sparsi
Variante: Qual è il miglior governo? Quello che ci insegna a governarci da soli.

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“L'astronomia insegna l'uso corretto dei soli e dei pianeti.”

Stephen Leacock (1869–1944) scrittore, economista

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“Risparmio: bell'insegna di bottega, ispira fiducia.”

Gustave Flaubert (1821–1880) scrittore francese

Dizionario delle idee correnti

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“Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita, ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.
Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato.”

Laurence Sterne (1713–1768) scrittore britannico

Ugo Foscolo

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“Signora Germania, tu mi hai messo fra i reticolati, e fai la guardia perché io non esca. È inutile signora Germania: io non esco, ma entra chi vuole. Entrano i miei affetti, entrano i miei ricordi. E questo è niente ancora, signora Germania: perché entra anche il buon Dio e mi insegna tutte le cose proibite dai tuoi regolamenti. Signora Germania, tu frughi nel mio sacco e rovisti fra i trucioli del mio pagliericcio. È inutile, signora Germania: tu non puoi trovare niente, e invece lì sono nascosti documenti d'importanza essenziale. La pianta della mia casa, mille immagini del mio passato, il progetto del mio avvenire. E questo è ancora niente, signora Germania. Perché c'è anche una grande carta topografica al 25.000 nella quale è segnato, con estrema precisione, il punto in cui potrò ritrovare la fede nella giustizia divina. Signora Germania, tu ti inquieti con me, ma è inutile. Perché il giorno in cui, presa dall'ia farai baccano con qualcuna delle tue mille macchine e mi distenderai sulla terra, vedrai che dal mio corpo immobile si alzerà un altro me stesso, più bello del primo. E non potrai mettergli un piastrino al collo perché volerà via, oltre il reticolato, e chi s'è visto s'è visto. L'uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare, ma dentro ce n'è un altro e lo comanda soltanto il Padre Eterno. E questa è la fregatura per te, signora Germania.”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano

Origine: Diario clandestino, pp. 45-46

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“La nobiltà ed il popolo erano come Erema e Foma nel proverbio: «Erema non insegna e Foma non sa niente.»”

Dmitrij Sergejevič Merežkovskij (1865–1941) scrittore russo

Origine: Pietro il Grande, p. 46

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“Il Vedanta insegna che il Nirvana può essere ottenuto qui e ora, che non dobbiamo aspettare la morte per raggiungerlo. Il Nirvana è la realizzazione del Sé; e una volta saputo questo, anche se solo per un momento, nessuno mai potrà essere ancora ingannato dal miraggio della personalità.”

Vivekananda (1863–1902) mistico indiano

citato in Swami Vivekananda - L'atman http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&id=116:swami-vivekananda-latman&catid=34:swami-vivekananda&Itemid=73

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“Tutto, la vita povera, la continenza, il lavoro, perfino l'umiltà, tutto questo serve solo se insegna a saper vivere con la gente, vivere, cioè amarla.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

7 dicembre 1888, p. 299

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“[Zdeněk Zeman] È un allenatore straordinario […] e credo che ogni giocatore debba sperare di essere allenato da lui perché ti migliora […]; lui insegna il calcio […] e credo che sia il più bravo in questo.”

Alessandro Nesta (1976) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Federico Lo Giudice, [//www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/24-09-2012/nesta-bacchetta-allegri-inzaghie-stata-bambinata-912704299254.shtml Nesta bacchetta Allegri e Inzaghi "È stata una bambinata"], Sky, 24 settembre 2012.

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“Pianta l'insegna qui, alfiere; questo è il posto giusto per noi!”

Marco Furio Camillo: V, 55; 1997
Signifer, statue signum; hic manebimus optime.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
Origine: Nel tempo l'espressione è stata poi ripetuta da Quintinio Sella nel 1870 riguardo a Roma Capitale ed è stata utilizzata da D'Annunzio riguardo all'impresa di Fiume. (2011)