Frasi su mamma
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“I giornalisti non sanno niente di calcio. E se li chiudi in una stanza non riescono nemmeno a scrivere una lettera alla mamma.”

César Luis Menotti (1938) allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo argentino

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 24, ISBN 88-8598-826-2

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“Messaggio: Salve signor Scotto, mi chiedevo ma non si rompe i coglioni di star seduto su quella specie di cassa da morto, a mostrare quelle coscette di pollo che si ritrova? Beato lei che non fa un cacchio dalla mattina alla sera, e noi paghiamo con i soldi della collettività lestofanti come lei. Vergognati!
Pino Scotto: Julian, Julian pezzo di merda! Accattone! Merdaccia puzzolente! Stai parlando con un uomo di 62 anni che per la sua dignità ha scaricato camion in fabbrica per 35 anni… per non andare a vendersi il culo, come gente di merda come te! Hai capito? E se io sto su questa cassa da morto è per dare delle lezioni di intelligenza alle persone come te, che non capiranno mai. Pezzo di merda! Fatti un favore, bruciati vivo! Datti fuoco! Ti fai un favore. Levi una merda puzzolente da questa società che di persone come te non ne ha bisogno. Tool… sti video dei Tool. Jack!
Messaggio: Ciao Pino volevo chiederti se… (Jack, la voce che legge i messaggi, viene interrotta da Pino Scotto)
Pino Scotto: Ma poi io vorrei dire a quel pezzo di merda di prima no? Alle tre di pomeriggio davanti a un televisore che cazzo ci fai, barbone?! Trovati un lavoro, vai a lavorare! Accattone! E probabilmente tu sarai quello che è ancora in casa con papà mamma che ti dà i soldi per la benzina o i soldi per andare al cinema. Vai a fare in culo! Io per fare musica son scappato di casa a 17 anni… già vivevo da solo. La benzina te la regalo io.”

Pino Scotto (1949) cantautore

da Database http://www.youtube.com/watch?v=VK2krOleJoQ

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“Quando un bambino fissa le mie gambe e la mamma gli dice di smetterla di fissarmi, io gli dico che mi sono venute le gambe così perché non ho mangiato le verdure.”

Oscar Pistorius (1986) atleta sudafricano

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.

“Le mamme
Di scuola ce n'è una sola
Di mamma ce n'è una gamma.”

Guido Almansi (1931–2001) critico letterario, scrittore e traduttore italiano

Maramao

“A: Mamma, cos'è il razzismo? B: Mangia, o chiamo l'uomo nero.”

Mario Natangelo (1985) fumettista e giornalista italiano

Il Fatto Quotidiano, 3 febbraio 2010

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“La mamma e il babbo erano ancora due ragazzi quando si sposarono. Lui aveva diciott'anni, lei sedici, io tre.”

Billie Holiday (1915–1959) cantante statunitense

Origine: La signora canta il Blues, p. 5

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“Oh mamma, stasera escort, | anagramma di "Sterco"”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Escort, n. 2
Controcultura

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“Conoscete il proverbio cinese ogni scarrafone è bello a mamma soia?”

Mago Forest (1961) comico, showman e conduttore televisivo italiano

da Mai dire GF e figli, 4 aprile 2006

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“Io do credito a mia mamma al mio buon senso, no disrispetto è solo quello che penso, se fossi cresciuto in un ghetto sarei diverso.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Outside
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“Quando un bambino | chiede alla sua mamma l'amore che non ha | è un soldato che chiede alla nazione | un poco di libertà.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Mondo in Re maggiore, 1<sup>a</sup> composizione, 1967, p. 54
Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, Canzoni inedite, Primo quaderno

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“E non si ha il tempo di vedere la mamma e si è già nati, | e i minuti rincorrersi senza convivenza, | mi svegli e sei decisamente tu…”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Tu, forse non essenzialmente tu, n. 1
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“Di solito, all'inizio dell'autunno, la mamma partiva per Mosca con i bambini che andavano ancora a scuola. Mio padre, mia sorella e io restavamo a Jasnaja Poljana ancora qualche mese. Facevamo una vita da Robinson sull'esempio di nostro padre. Tenevamo la casa sole, senza l'aiuto di domestici, e preparavamo pasti strettamente vegetariani.
Un giorno ci annunciarono l'arrivo di una nostra zia, amica di tutti, alla quale volevamo molto bene. Sapendo che la zia apprezzava la buona tavola e particolarmente la carne, ci chiedevamo che cosa fare.
Preparare il «cadavere», chiamavamo così la carne, ci faceva orrore. Mentre discutevo la faccenda con mia sorella venne papà. Messo al corrente dei nostri dubbi, ci rassicurò, promettendoci di occuparsi del menu della zia.
«Quanto a voi,» disse, «preparate il pranzo come al solito.»
La zia, bella, allegra, piena di vita come sempre, arrivò quel giorno stesso. Venuta l'ora passammo nella sala da pranzo. E cosa vi trovammo? Al posto della zia c'era un enorme coltello da cucina e, attaccato alla seggiola con una cordicella, un pollo vivo. La povera bestia si dibatteva trascinandosi il sedile.
«Sappiamo che ti piace mangiare gli esseri viventi,» disse papà, «così ti abbiamo procurato questo pollo. Ma nessuno di noi vuole commettere un assassinio: quel coltello omicida è a tua disposizione per compierlo.»
«Un'altra delle tue burle!» esclamò zia Tatiana scoppiando a ridere. «Tania! Maša! Sciogliete subito quella povera bestia e ridatele la libertà.»
Ci affrettammo a obbedire alla zia. Liberato il pollo, venne servito quanto avevamo preparato per il pasto: maccheroni, legumi e frutta.”

Tat'jana L'vovna Tolstaja (1864–1950) attivista russa

Origine: Anni con mio padre, p. 187

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“Sara: QUESTO È TROPPO!
Ozzy (voce narrante): La scena è questa: la finestra di cucina è aperta, con le tendine a ciliegine svolazzanti. La mamma strilla come un'ossessa aggrappata allo stivale di un vecchio che se ne sta a cavalcioni sul davanzale. No, non è un vecchio. È solo uno coi capelli così biondi che sembrano bianchi, come quelli di un albino.
Sara: ADESSO BASTA! SCENDI!
Ozzy (voce narrante): La cosa più assurda è che più lei strilla, più l'Albino si sganascia dalle risate. Eppure, uno in bilico sulla finestra di un settimo piano avrebbe più da piangere che da ridere. Il tizio allarga le braccia, mentre il vento gli scarruffa i ciuffi bianchi sulla capoccia.
Roddy: Guarda Sara, senza mani!
Ozzy (voce narrante): Grida l'Albino con uno spiccato accento americano. Ho detto uno spiccato accento… Cavolo, l'Albino è lui! In un attimo realizzo che il Californiano sta per buttarsi dalla finestra. Farà a tempo a sganciare l'assegno prima di spiaccicarsi sul cortiletto condominiale? Non farà a tempo: tira che ti tira, la mamma è rimasta col suo stivale in mano inorridita. In un balzo il pazzo scavalca il davanzale e piomba giù… Un istante dopo riappare sghignazzando, issandosi sul davanzale. Poi tonfa sul pavimento di cucina, facendo un bel rutto.
Roddy: Visto? Sono appena planato sul cornicione e non sono caduto di sotto. Prova che non sono affatto sbronzo come dici!
Ozzy (voce narrante): La mamma gli scaglia addosso lo stivale, ma lui si abbassa prontamente e io, che mi sono sporto un po' più del dovuto dalla porta, mi becco in piena faccia tacco e sperone (il Californiano ha in realtà stivali da Texano). Al mio grido soffocato i due si voltano di scatto.
Roddy: Porca zozza!
Ozzy (pensiero: "Che razza di linguaggio…")
Sara: Ozzy! Dio mio, stai sanguinando! Ozzy (voce narrante): Io mi passo la mano sulla bocca e la ritiro piena di sangue.
Ozzy (voce narrante): "Non è niente" faccio, accasciandomi svenuto sul pavimento. La vista del sangue non è per noi Loffi.”

Domenica Luciani (1962) scrittrice italiana

Tostissimo!, Dialoghi

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“La mamma La parte più femminile dei genitori.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

E l'alluce fu

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“Io ho avuto la grazia di crescere in una famiglia in cui la fede si viveva in modo semplice e concreto; ma è stata soprattutto mia nonna, la mamma di mio padre, che ha segnato il mio cammino di fede. Era una donna che ci spiegava, ci parlava di Gesù, ci insegnava il Catechismo. Ricordo sempre che il Venerdì Santo ci portava, la sera, alla processione delle candele, e alla fine di questa processione arrivava il "Cristo giacente", e la nonna ci faceva – a noi bambini – inginocchiare e ci diceva: "Guardate, è morto, ma domani risuscita". Ho ricevuto il primo annuncio cristiano proprio da questa donna, da mia nonna! È bellissimo, questo! Il primo annuncio in casa, con la famiglia! E questo mi fa pensare all'amore di tante mamme e di tante nonne nella trasmissione della fede. Sono loro che trasmettono la fede. Questo avveniva anche nei primi tempi, perché san Paolo diceva a Timoteo: "Io ricordo la fede della tua mamma e della tua nonna". Tutte le mamme che sono qui, tutte le nonne, pensate a questo! Trasmettere la fede. Perché Dio ci mette accanto delle persone che aiutano il nostro cammino di fede. Noi non troviamo la fede nell'astratto; no! È sempre una persona che predica, che ci dice chi è Gesù, che ci trasmette la fede, ci dà il primo annuncio. E così è stata la prima esperienza di fede che ho avuto.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Veglia di Pentecoste http://www.news.va/it/news/testo-integrale-con-le-risposte-di-papa-francesco, Radio Vaticana, 19 maggio 2013

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“Accade talvolta che, mentre si legge, si sentono pronunziare, da persona che si trova nella stanza, precisamente le stesse parole sulle quali i nostri occhi si posano in quel punto della pagina. Spesso si tratta delle più semplici parole, e non facciamo più caso che d'una curiosa coincidenza tra fatti senza rapporto alcuno tra loro. V'è tuttavia qualcosa di preternaturale in questa che sembra come l'eco udibile di parole mute, quasiché ci sorprendessimo a ripetere con voce non nostra ciò che leggiamo, o che l'altra persona nella stanza pronunziasse per telepatia il nostro testo. Non ci sfugge il carattere strano di queste coincidenze, che per lo meno ci danno un piccolo brivido di sorpresa come la gherminella d'un prestigiatore che, ad esempio, ti fa ritrovare in tasca l'oggetto veduto un attimo prima sul tavolino. Altre volte la coincidenza è più profonda, e veramente ci fa trasalire. Havelock Ellis racconta nella sua Vita come, mentre assisteva la madre ammalata, s'era preso da leggere per la prima volta Peer Gynt di Ibsen; e proprio la mattina che leggeva la scena in cui Peer Gynt è al capezzale di mamma Aase morente, udì dal letto presso cui stava un suono di respiro penoso: quello della propria madre che entrava in agonia. […] Quell'improvvisa rima tra due fatti in apparenza slegati, quella strana cadenza in cui essi combaciano e si fondono quasi, par suggerire un'identità segreta, alzare per un momento il velo d'un mondo metafisico di cui ordinariamente ignoriamo l'esistenza […], perché ci sono momenti in cui effettivamente par che alle nostre parole, alle nostre azioni un'eco si risvegli nel grembo dell'invisibile mondo.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Citato in La lingua, la parola e la scrittura http://www.ildialogo.org/filosofia/documenti_1279749889.htm, a cura di Federico La Sala, ildialogo.org, 22 luglio 2010.
Origine: Il patto col serpente, p. 82

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“Adoro essere mamma. Sono meno critica rispetto a quando non ero madre. Ciò che maggiormente riguarda la genitorialità è che essa è un'esperienza completamente diversa per ogni persona. Tutto è fantastico, non ci sono regole.”

Natalie Portman (1981) attrice, modella e regista israeliana

Origine: Da un'intervista rilasciata a The Telegraph; citato in Natalie Portman: adoro essere mamma, non ci sono regole http://www.pinkdna.it/natalie-portman-adoro-essere-mamma-non-ci-sono-regole/, Pinkdna.it, 29 ottobre 2013.

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“Che ar monno, a 'sta Fajola d'assassini, | Lo voi sapé' chi so l'amichi veri? | Lo voi sapé' chi so'? So' li quatrini.”

Cesare Pascarella (1858–1940) poeta e pittore italiano

'Na predica de mamma, da La scoperta dell'America e altri sonetti, a cura dell'Accademia dei Lincei, Mondadori, 1951
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