Frasi su occasione
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“[Sulle teorie del complotto sugli attentati dell'11 settembre 2001] Si ripresentano anche in questo caso le tesi «complottistiche», che vorrebbero attribuire il devastante attacco terroristico a dipartimenti o agenzie di intelligence dall'amministrazione degli Stati Uniti, motivato dalla volontà di creare l'occasione per una offensiva contro l'Islam. Il «complottismo» è una teorica storico-ideologica volta a negare la realtà pura e semplice per evitare le conseguenze di un fatto, ed in questo caso il pericolo di una «guerra di civiltà», ed a negare la realtà di un pericolo attuale, quello di una «guerra contro gli ebrei e i crociati», cioè l'Occidente cristiano e liberale. Rifiuto la teorica «complottista» che è un'abile e talvolta sincera contraffazione della realtà per il timore di essa: Moro sarebbe stato rapito dalle «così dette» Brigate Rosse, strumento della CIA, o del KGB o della P2 o del… Priorato di Sion; Stalin non è morto per un ictus ma è stato fatto avvelenare da Beria, e secondo le ultime rivelazioni dell'ultimo capo del KGB sovietico – autore del tentativo di colpo di stato contro il presidente Gorbaciov – questi e Eltsin sarebbero stati in realtà agenti della CIA… Ricordando quanto «aperta» sia la società americana (pensiamo al fatto che la «gola profonda» del caso Nixon si scoprì essere stata il vice-direttore del FBI), ed alla congiura contro Bill Clinton, mi sembra improbabile anzi impossibile che l'11 settembre sia stato frutto di un complotto americano. Anche perché la guerra che ne è derivata sta portando alla sconfitta degli Stati Uniti in Iraq, in Afghanistan e nel Medio Oriente, e alla pericolosa quasi-sconfitta di Israele nei confronti degli Hezbollah, ma in realtà della Siria e soprattutto dell'Iran.”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Da La realtà travisata: Si teorizzano i complotti per non vedere http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7190957, La Stampa, 4 settembre 2006.

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“Ma se la natura è realmente strutturata con un linguaggio matematico e la matematica inventata dall'uomo può giungere a comprenderlo, ciò significa che qualcosa di straordinario si è verificato: la struttura oggettiva dell'universo e la struttura intellettuale del soggetto umano coincidono […].”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI all'Arcivescovo Rino Fisichella, Rettore della Pontificia Università Lateranense, in occasione del Convegno sul tema: "Dal telescopio di Galileo alla cosmologia evolutiva. Scienza, filosofia e teologia in dialogo" http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/pont-messages/2009/documents/hf_ben-xvi_mes_20091126_fisichella-telescopio_it.html, 26 novembre 2009
Discorsi

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“È inutile proporsi la correzione di un difetto, se poi all'occasione non si sa resistere.”

Francesco Olgiati (1886–1962) religioso italiano

Origine: Schemi di conferenze, p. 72

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“Non bisogna perdere occasione alcuna di stare all'allerta!”
Cavendi nulla est dimittenda occasio.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Per chi si vuol vendicare, ogni occasione è buona.”
Quoi quid vindicandum est, omnis optima est occasio.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Osama Bin Laden – come tutti sappiamo – ha avuto la gravissima responsabilità di diffondere divisione e odio fra i popoli, causando la morte di innumerevoli persone, e di strumentalizzare le religioni a questo fine. Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini, e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione per una crescita ulteriore dell'odio, ma della pace.”

Federico Lombardi (1942) gesuita italiano

Origine: Citato in La morte di Osama e l'atteggiamento del cristiano http://www.gesuitinews.it/2011/05/02/padre-lombardi-la-morte-di-obama-e-latteggiamento-del-cristiano/, Gesuiti news, 2 maggio 2011.
Citato anche in Il Vaticano: «Risponda davanti a Dio» http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_02/vaticano-osama-bin-laden-risponda-davanti-dio_3eedd316-7498-11e0-a12f-3a82d10cc9fa.shtml, Corriere della sera, 2 maggio 2011.

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“L'occasione fa l'uomo ministro.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, 100 neoproverbi, p. 175

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“L'Africa è un'attesa, ti dà sempre l'occasione di aspettare qualcosa; la grande emozione di un'esistenza precaria.”

Marco Aime (1956) antropologo e scrittore italiano

Taxi Brousse. Sulle strade d'Africa

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“Avevo lasciato questo pianeta, abbandonando i poveri terrestri alle loro occupazioni tanto molteplici quanto inutili; finalmente vivevo nello splendore scintillante delle stelle, che mi apparivano grandi come milioni di soli! In altre occasioni non ero riuscito ad ottenere quel tipo di illuminazione per le scene delle mie opere: nel grande teatro dell'Opéra i fondali troppo spesso rimangono in ombra. Ormai non dovevo più rispondere alle lettere, avevo detto addio alle prime rappresentazioni, alle discussioni letterarie e a tutto ciò che vi si mescolava.
Niente giornali, niente cene, niente notti agitate!
Ah! se avessi potuto consigliare ai miei amici di raggiungermi dove mi trovavo. Non avrei esitato a chiamarli a me. Ma l'avrebbero fatto?
Prima di ritirarmi in questo soggiorno lontano avevo scritto le mie ultime volontà (un marito infelice avrebbe approfittato di questa occasione testamentaria per scrivere con voluttà «Le Mie Prime Volontà»). Avevo soprattutto espresso il desiderio di essere inumato a Egreville, vicino alla dimora familiare nella quale avevo vissuto per tanto tempo. Oh! Il buon cimitero! In aperta campagna: in un silenzio che si conviene a coloro che vi abitano.
Avevo evitato che si evitasse di appendere alla mia porta quelle tende nere, fatte apposta per i clienti. Desideravo che una vettura anonima mi facesse lasciare Parigi. Il viaggio, secondo le mie volontà, aveva avuto luogo alle otto di mattina. Un paio di giornali della sera ritennero di dover informare i loro lettori della mia morte.
Alcuni amici – ne avevo ancora la sera prima – andarono ad informarsi dal mio portinaio se la notizia era vera, e lui rispose: «Ahimè! Monsieur è partito senza lasciare indirizzo.» E la sua risposta era vera, perché non sapeva dove mi portasse quella macchina.
All'ora di pranzo, alcuni conoscenti mi fecero l'onore di condolersi; nel pomeriggio si parlò dell'avvenimento addirittura nei teatri, qua e là:
«– Adesso che è morto non lo eseguiranno più così spesso, vero?
«– Sapete che ha lasciato un'opera inedita? Ma non smetterà mai di togliere il lavoro alla gente?
«– Io, parola mia, gli volevo bene! Nelle sue opere avevo sempre dei grossi successi!
Ed era una bella voce di donna a dire quest'ultima frase.
Dal mio editore, piangevano: mi volevano tanto bene!
A casa mia, Rue de Vaugirard, mia moglie e mia figlia, i miei nipoti i miei bisnipoti erano riuniti: e nei singhiozzi quasi provavano una consolazione.
La mia famiglia doveva arrivare a Egreville la sera stessa del mio seppellimento.
E la mia anima (l'anima sopravvive al corpo) sentiva venire tutti questi rumori dalla città che avevo abbandonata. Man mano che la macchina me ne allontanava, le parole, i rumori, si confondevano, e io sapevo, visto che mi ero fatto costruire da parecchio tempo la tomba, che la fatal pietra, una volta sigillata, sarebbe diventata nel giro di poche ore la porta dell'oblio.”

Jules Massenet (1842–1912) compositore francese

da Epilogo in cielo, l'Echo de Paris, 11 luglio 1912; citato nell'epilogo a Don Quichotte, prefazione di Piero Faggioni, Stagione Lirica 1985-86, E. A. Teatro San Carlo, Napoli 1985, p. 84

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“Non m'interessa parlare della notte che cambiò la vita, che ha reso il mio carattere per sempre sospettoso e diffidente. Avevo visto la durezza della guerra. Il giorno prima con i miei amici, partigiani, giocavamo a calcio, il giorno dopo erano nella chiesetta, cadaveri, sfigurati in viso dagli scarponi chiodati. Ho visto la fucilazione dei gerarchi fascisti, ero a piazzale Loreto quando appesero Mussolini a testa in giù come un maiale, sapevo cos'era la cattiveria, ma ignoravo l'infamia. Ho aspettato due mesi che Compagnoni venisse a darmi una pacca sulla schiena, a dirmi che aveva fatto una fesseria, a chiedere scusa, perché può capitare di essere vigliacchi, ma deve anche capitare di ammetterlo. Invece niente, invece sono finito sul banco degli accusati, ero io la carogna, non loro che avevano mentito sull'uso delle bombole, delle maschere, sull'orario del balzo finale alla vetta. Nella relazione ufficiale di Desio che il Cai ha accettato è sbagliata la quota del mio bivacco, quella del campo di Compagnoni e Lacedelli, l'uso e la durata delle bombole di ossigeno, niente affatto esaurito prima dei duecento metri di dislivello sotto il K2, e l'ora in cui dettero l'assalto alla vetta. E tutto questo perché? Perché l'impresa oltre ad avere successo doveva essere anche eroica. Far vedere che gli italiani erano stati non solo bravi, ma anche straordinari. Ne abbiamo fatto una montagna di merda, coperta di menzogne, perfino la stampa straniera ci chiede "perché?". E tutto questo perché non riusciamo ad essere un paese pulito, dobbiamo strumentalizzare le occasioni, la verità, sporcare gli uomini. L' Italia è un paese di complici, dove non esiste solidarietà tra onesti, ma solo scambio tra diversi interessi, dove il sogno di Desio doveva restare immacolato. Dove solo io potevo essere infangato, disprezzato, accusato. Non solo, ma qualsiasi controversia non viene mai affrontata, si preferisce accantonarla, non prendere la responsabilità di una scelta. Mentre oggi agli idoli sportivi imbottiti di droga tutto viene perdonato perché sono l'immagine del paese. E se solo guardo quello che passa in tv mi viene schifo: quelle persone sull'isola, che si fanno riprendere, quella buffonata. Con quale rispetto verso i padri dell'avventura, verso chi ha cercato frontiere e parole nuove come Melville, Jack London e Stanley? Io sul K2 in una notte del '54 sono quasi morto, ma quello che mi ha ucciso è questo mezzo secolo di menzogna. Ho urlato così tanto quella notte nella mia disperazione che adesso non voglio avere più voce. La puzza del K2 la lascio a voi, io preferisco respirare […].”

Walter Bonatti (1930–2011) alpinista italiano

“Tanto nuoce il voler pigliare occasione troppo acerba, quanto lasclarla maturar troppo.”

Giovanni Francesco Lottini (1512–1572) politico, scrittore e vescovo cattolico italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 426
Origine: Avvedimenti Civili, p. 266

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“Non perdo mai occasione d'imparare a morire; il più gran timor ch'io abbia della morte è di temerla.”

Vittorio Alfieri (1749–1803) drammaturgo italiano

Origine: Dai Giornali, 26 aprile 1777.

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“L'occasione fa l'uomo onesto.”

Giuseppe Pontiggia (1934–2003) scrittore italiano

Le sabbie immobili

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“Nulla imprendere nell'esaltamento della collera, ma fa vista di esserne dominato quando l'occasione utilmente il richieda.”

Isocrate (-436–-338 a.C.) oratore e filosofo ateniese

De' doveri del sovrano

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“[Michelangelo Merisi da Caravaggio] Si esercitò da giovine nell'arte di murare e portò lo schifo della calce nelle fabbriche […] s'incontrò a far le colle ad alcuni pittori che dipingevano a fresco, e tirato dalla voglia di usare i colori accompagnossi con loro, applicandosi tutto alla pittura. […] Dopo, essendo egli d'ingegno torbido e contenzioso, per alcune discordie fuggitosene da Milano giunse in Venezia, ove si compiacque tanto del colorito di Giorgione che se lo propose per iscorta nell'imitazione. […] Condottosi a Roma vi dimorò senza ricapito e senza provvedimento […] sichè dalla necessità costretto, andò a servire il cavaliere Giuseppe d'Arpino, da cui fu applicato a dipinger fiori e frutti sì bene contrafatti che da lui vennero a frequentarsi a quella maggior vaghezza che tanto oggi diletta. […] Ma esercitandosi egli di mala voglia in queste cose, e sentendo gran rammarico di vedersi tolto alle figure, incontrò l'occasione di Prospero, pittore di grottesche, e uscì di casa di Giuseppe per contrastargli la gloria del pennello. […] …era solito usare drappi e velluti nobili per adornarsi; ma quando poi si era messo un abito, mai lo tralasciava finché non gli cadeva in cenci […] …era negligentissimo nel pulirsi; mangiò molti anni sopra la tela di un ritratto, servendosene per tovaglio mattina e sera.”

Giovanni Pietro Bellori (1613–1696) scrittore italiano

da Le vite de' pittori, scultori et architetti moderni, parte prima, pp. 201-214

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“Lei sa tutto onorevole Forgione, sa troppe cose. Anche quelle che noi non sappiamo e che normali cittadini non sanno. Sa anche quello che non si dovrebbe sapere. E credo che questo non sia giusto, e vorremmo capire perché lei sa tutto questo. Questa nostra Sicilia è una terra difficile, contradditoria e complessa. Ma è una terra che merita di essere amata. Respingendo la mozione di sfiducia, vi chiedo di consentirmi di poter continuare a servirla.”

Salvatore Cuffaro (1958) politico e medico italiano

Origine: Dal discorso all'Assemblea regionale siciliana in occasione del voto per la mozione di sfiducia, proposta dall'onorevole Forgione, per via delle vicende giudiziarie che vedevano coinvolto il presidente Cuffaro; citato in La mafia è bianca.

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“Chi perde l'occasione, è come chi lasciò volar via di mano l'uccello che non potrà piú essere ripreso.”

Giovanni della Croce (1542–1591) sacerdote e poeta spagnolo

n. 29
Avvisi e sentenze

“[Su Claudio Marchisio] Fa un ruolo dove serve ragionamento e lui è uno che ragiona, è uno intelligente.”

Vincenzo Chiarenza (1954) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

dalla trasmissione televisiva Solo Calcio, Sportitalia; citato in Chiarenza: "Marchisio sta diventando completo. Giovinco? Pochi in Europa come lui, che occasione per la Juve!" http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=92995, TuttoJuve.com, 4 maggio 2012

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“Voglio cogliere l'occasione per dire che è stato un piacere lavorare con José Mourinho, spero che rimarrà il miglior allenatore del mondo.”

Wesley Sneijder (1984) calciatore olandese

al Galà del Pallone d'oro, 10 gennaio 2011; citato in sportmediaset. it

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“Berlusconi non perde occasione per spiegare al Paese che l'ideologia del suo movimento è in realtà l'ideologia della sua impresa.”

Sergio Romano (1929) storico, scrittore e giornalista italiano

Origine: Da La politica di Berlusconi. Il partito-azienda, La Stampa, 17 dicembre 1993, p. 1.

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“Lei, signor Berlusconi, è uno strupratore della democrazia.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Discorso parlamentare in occasione della fiducia al governo Berlusconi, il 29 settembre 2010

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“[In occasione delle celebrazioni per i 113 anni della Lazio] Siamo la prima squadra della capitale, dal 1900, quando ci ha fondato Bigiarelli, siamo la polisportiva più grande d'Europa, che ha percorso il suo iter basandosi sui colori olimpici, sui valori del sacrificio, dell'umiltà, del rispetto della dignità umana. Questo è il faro che ci deve far procedere per altri anni, e spero per secoli.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Lotito fa gli auguri alla Lazio: "Cresceremo ancora!". Sul mercato: "Lampard? Lo sognano solo i giornalisti" http://www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=31511, Lalaziosiamonoi.it, 10 gennaio 2013.

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“Aveva solo un vestito da festa | se lo metteva alle grandi occasioni | a lui gli dissero domani ai padroni | gliela faremo, faremo pagar…”

Paolo Pietrangeli (1945) cantautore e regista italiano

da Il vestito di Rossini, n. 11
Mio caro padrone – Contessa

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“Un celibe è un uomo che ha perduto l'occasione di fare infelice una donna.”

John Garland Pollard (1871–1937) politico statunitense

A Connotary

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“L'occasion si attenda, e se non giunge | nascer la si faccia.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

da L'Achille in Sciro

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“[In occasione del settantesimo compleanno di Sandro Mazzola] Auguri Sandro, 70 anni. Non dimenticheremo mai le sfide nel 1970, sei una vera e propria leggenda dell'Inter.”

Franz Beckenbauer (1945) calciatore, allenatore, e dirigente sportivo tedesco

citato in Beckenbauer, auguri a Mazzola: "Leggenda dell'Inter", Fcinternews. it; 9 novembre 2011

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“La soluzione del caso in esame, quando sia riferita alla specificità del caso concreto, ha un percorso obbligato: deve puntare su un uomo del pool antimafia, deve puntare sulla struttura che a questo pool fa capo. Il pool di magistrati dell'ufficio istruzione di Palermo ha saputo attrezzarsi (prima di tutto culturalmente) realizzando così una struttura nuova affiatata, che ha diffuso professionalità. Non bisogna infatti dimenticare che si è trattato di una struttura aperta, nel senso che ha formato professionalmente magistrati che, prima di entrare a far parte del pool, di questi problemi non si erano mai occupati e che viceversa, grazie al pool, hanno conseguito livelli di capacità decisamente di grande rilievo. Alla fine, operando in questo modo, il pool di giudici istruttori del tribunale di Palermo ha ottenuto risultati di grande rilievo, basati sulla individuazione dei caratteri della nuova mafia. I primi risultati, dopo anni, decenni e decenni di sostanziale impunità.
In alcuni interventi si è parlato di premio, in particolare di premio al protagonismo, come di un criterio da non seguire, e la storia del protagonismo e un po' come la storia di quando le donne portavano il velo. A quel tempo le donne erano tutte belle, ma quando il velo cadde si cominciarono a constatare delle differenze. Un po' la stessa cosa è successa per la magistratura. Quando i giudici non davano «fastidio», quando non erano scomodi, erano tutti bravi e belli. Ma quando hanno cominciato ad assumere un ruolo preciso, a dare segni di vitalità, a pretendere di esercitare il controllo di legalità anche verso obiettivi prima impensati, ecco che è cominciata l'accusa di protagonismo.
Mentre quei giudici che si tirano indietro (ed è successo sia a Torino in occasione del processo d'Assise ai capi storici delle BR, sia a Palermo, in occasione dei processo d'Assise alla mafia da poco concluso) non rischiano proprio nulla e nessuno si leva a protestare o levar critiche nei loro confronti. In altri interventi si è parlato di premio nel senso di carriera che correrebbe lungo corsie «privilegiate» per quei giudici che abbiano fatto determinate esperienze professionali.
Ma è inconcepibile, perfino un po' scandaloso, che si parli di privilegio con riferimento ai giudici di Palermo che vivono nelle condizioni a tutti note; che semmai rappresentano una pesante penalizzazione.
Nel caso della lotta alla mafia, questi interessi sono gli interessi della democrazia, ciò che rende questa seconda visione (non settoriale) del tutto giustificata. Per questi motivi esprimo avviso contrario alla proposta della commissione.”

Gian Carlo Caselli (1939) magistrato italiano

Origine: Trascrizione del discorso tenuto al plenum del CSM il 19 gennaio 1988 in cui espresse voto contrario ad Antonino Meli come consigliere istruttore che poco dopo sciolse il pool di Palermo, da www.cuntrastamu.org http://www.cuntrastamu.org/mafia/speciali/falcone/csm1_2.htm

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“Signori! Non sono un oratore. Gli onori che mi tributate oggi li debbo ai miei predecessori, a mio padre e a Joseph Lanner. Essi mi indicarono la via attraverso la quale progredire. Essa era possibile solo con l'espansione della forma. Questo fu il mio contributo, il mio piccolo contributo…”

Johann Strauss (figlio) (1825–1899) compositore e direttore d'orchestra austriaco

discorso al banchetto organizzato dall'orchestra filarmonica di Vienna in occasione del 50° anniversario dal debutto di Strauss come musicista; citato in Gli Strauss, p. 217
Citazioni di Johann Strauss jr

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“Credo di non avere mai perso un'occasione di essere triste. (La mia vocazione d'uomo).”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Lacrime e santi

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“[In occasione del suo ritorno] Mi interessa scoprire se sono ancora competitivo. A tratti mi sento come se stessi giocando il match più importante della mia vita e poi mi chiedo se ha senso quello che sto facendo. Magari domani mi stufo e smetto di giocare.”

Mats Wilander (1964) tennista svedese

Origine: Citato in Il tennista che visse due volte https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/21/tennista_che_visse_due_volte_co_0_9401211785.shtml, Corriere della sera, 21 gennaio 1994.

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“[Sui paragoni con Ibrahimović] È solo una coincidenza, se segni tanto in Italia hai la qualità per far gol e fare la differenza anche in Champions League. Non so se io ero più concreto, ma so che anche lui sta segnando tanto e chi fa gol fa la differenza nel calcio, poi certo è importante che la squadra crei occasioni, perché il gol è un discorso d'insieme.”

Marco van Basten (1964) allenatore di calcio e ex calciatore olandese

Origine: Citato in Van Basten in volo su Juve-Milan "Allegri bravo, Conte un po' fanatico" http://www.gazzetta.it/Calcio/20-03-2012/van-basten-volo-juve-milan-allegri-bravo-conte-po-fanatico-81689111350.shtml, gazzetta.it, 20 marzo 2012.

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“La Tv è un'occasione unica per stare in famiglia; bisogna saperla utilizzare.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

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1986

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“Un terzo polo televisivo sarebbe una disgrazia.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1995
Origine: 4 maggio 1995; citato in Silvio Berlusconi ha detto:(anno 1995) http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=Frasario1995, a cura di Marzia Amico, Jessica D'Ercole, Daria Egidi e Roberta Mercuri, Corriere.it.

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“Ricordo che in occasione di una mia visita in Finlandia mi vollero portare a vedere una cosa a cui tenevano molto e impiegammo, di mattina presto, tre ore per raggiungere una chiesa di legno del Settecento. Una cosa che qui da noi sarebbe cancellata.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Berlusconi e le chiese finlandesi http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_07/finlandia_berlusconi_chiesa_3aa1ddae-3b27-11de-b512-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 7 maggio 2009.

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“A Fini sta stretto il ruolo di presidente della Camera e coglie ogni occasione per ritagliarsi uno spazio, per avere visibilità.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Corriere della sera, martedì 12 maggio 2009

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“Colgo l'occasione per ribadire la mia totale fiducia in Adriano Galliani, uno dei massimi manager calcistici a livello mondiale a cui mi lega un'amicizia trentennale e un'incondizionata stima professionale.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2012
Origine: Citato in Berlusconi scende di nuovo in campo: "Totale fiducia per Galliani" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/02-10-2012/berlusconi--912787193850.shtml, Gazzetta.it, 2 ottobre 2012.

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“[…] e dentro questa alleanza [con la Germania nazista] ci fu l'imposizione della lotta e dello sterminio contro gli ebrei. Quindi il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

in occasione della Giornata della Memoria, citato in Berlusconi shock su Mussolini: "Leggi razziali sua peggior colpa ma per tanti altri versi fece bene", la Repubblica, 27 gennaio 2013

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“[Sulla scarsa affluenza di pubblico contestagli in occasione della partita di UEFA Champions League con lo Shakhtar] La risposta ieri sera è stata buona, c'erano 30mila tifosi: al 'Delle Alpi' ne avremmo fatti 10mila.”

Andrea Agnelli (1975) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Agnelli: i biglietti non erano cari http://www.tgcom24.mediaset.it/sport/calcio/articoli/1052185/carrera-juve-timorosa-e-stanca.shtml?refresh_cens, Tgcom24.mediaset.it, 3 ottobre 2012.