Frasi su regno
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“[su Margherita di Valois] La giovane sposa, figlia di Enrico II, era la perla della co­rona di Francia, Margherita di Valois, che con affettuosa fa­miliarità il re Carlo IX chiamava sempre mia sorella Margot. Certo, accoglienze tanto lusinghiere non erano mai state più meritate di quelle che si facevano in quel momento alla nuova regina di Navarra. Margherita a quel tempo aveva appena vent'anni, e già era oggetto delle lodi di tutti i poeti che la paragonavano alcuni all'Aurora altri a Venere citerea. Era in realtà la bellezza senza rivali di quella Corte nella quale Ca­terina de' Medici aveva riunito, per farne le proprie sirene, le più belle donne che aveva potuto trovare. La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina. I francesi cui apparteneva, erano fieri di vedere sbocciare nella loro terra un così splendido fiore e gli stranieri di passaggio per la Francia ripartivano abbagliati dalla sua bellezza se l'avevan soltanto vista, storditi dalla sua cultura se avevano parlato con lei. Certo è che Margherita era non soltanto la più bella, ma anche la più colta delle don­ne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un'ora in ita­liano, in spagnolo, in latino e in greco, l'aveva lasciata dicen­do nel suo entusiasmo:
«Vedere la Corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la Corte».
Così i panegirici non mancarono al re Carlo IX e alla gio­vane regina di Navarra; si sa quanto gli ugonotti siano fecon­di. Inevitabilmente, allusioni al passato e domande per l'av­venire furono accortamente insinuate in mezzo a quegli indi­rizzi al re; ma a tutte le allusioni egli rispondeva con le sue labbra pallide e il suo sorriso astuto:
«Nel dare mia sorella Margot a Enrico di Navarra, io do il mio cuore a tutti i protestanti del regno».
La frase rassicurava gli uni e faceva sorridere gli altri poi­ché aveva in realtà due sensi: uno paterno e del quale in buo­na coscienza Carlo IX non voleva sovraccaricare il suo pen­siero; l'altro ingiurioso per la sposa, per il marito e anche per chi lo pronunciava, poiché ricordava alcuni sordi scandali con i quali la cronaca di Corte aveva già trovato il modo di lordare la veste nuziale di Margherita di Valois.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

pp. 26-27

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“Degno è di gloria quei che ruba un regno, | Chi ruba poco d'un capestro è degno.”

Giovanni Battista Casti (1724–1803) poeta e librettista italiano

da La lampada di S. Antonio, 3

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“Senza soldi e senza regno | Brutta cosa è l'esser re.”

Giovanni Battista Casti (1724–1803) poeta e librettista italiano

da II Re Teodoro in Venezia, atto I, scena I

“Se non si salva l'uomo non si salverà niente, perché è l'uomo stesso che è chiamato a diventare il regno di Dio.”

Maurice Zundel (1897–1975) poeta, filosofo, mistico, teologo

Vita, morte, risurrezione

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“[Su Il regno di Dio è in voi] Mai nessuna opera mi è costata tanta fatica.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

Origine: Citato in Henri Troyat, Tolstoi, Rizzoli, Milano, 1969, vol. II, p. 227.

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“Il Natale è la festa dell'Amore divino: per amore egli ci ha creati, per amore ci ha redenti in Cristo e ci attende nel suo regno.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

19 dicembre 1990 http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1990/documents/hf_jp-ii_aud_19901219_it.html
Udienze

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“Nella sua profonda opera Della vita, che era anche il libro preferito di mia madre, Tolstoj parla della ragione come fonte stessa della nostra vita. Questo testo fu scritto con un vigore e un fervore eccezionali. In quel periodo si videro rinascere di nuovo in mio padre allegria e buon umore. Il suo lavoro lo appassionava ed era il segno più evidente della sua riuscita. Infatti questo libro di Tolstoj, poco noto alla massa dei lettori, è una delle più notevoli tra le sue opere filosofiche e religiose.
«La vera vita inizia solo nel momento in cui si manifesta la ragione.» La ragione è l'unica forza che riveli in noi l'amore.
Ed è ancora una nuova forma di fede che Tolstoj scopre all'interno della sua anima e che ci espone in quest'opera. A mio giudizio, Della vita e Il regno di Dio è in voi sono le opere religiose capitali di mio padre.
In quest'ultima opera di una chiarezza sorprendente e perfettamente armoniosa, Tolstoj esprime al meglio la propria dottrina, rivolgendosi direttamente agli uomini dalle professioni più disparate e predicando le sue idee. Zar, generali, ministri, giudici, preti, uomini di scienza, ognuno trova in questo sermone una parola che lo tocca personalmente e che lo invita a cambiare vita.
Fu l'ultima grande opera prettamente religiosa di mio padre e tutte quelle che scrisse in seguito non sono altro che ripetizioni.”

Lev L'vovič Tolstoj (1869–1945) scrittore russo

Origine: La verità su mio padre, pp. 123-124

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“Il pensiero, o se si preferisce, l'atteggiamento mentale di Galileo sensibilmente diverso da quello di Descartes. Quello di Galileo non è puramente matematico: è fisico-matematico. Galileo non formula delle ipotesi sui modi possibili del moto accelerato: ciò che egli cerca, è il modo reale, il modo di cui si serve la natura. Galileo non parte, come Descartes, da un meccanismo causale, per tradurlo in seguito in un rapporto puramente geometrico, o anche, per sostituirvi un tale rapporto. Egli muove dall'idea – indubbiamente precostituita, ma che fornisce la base alla sua filosofia della natura – che le leggi della natura sono delle leggi matematiche. Il reale incarna il matematico. In tal modo non è presente, in Galileo, uno scarto tra l'esperienza e la teoria; la teoria, la formula, non si applica ai fenomeni dall'esterno, non «salva» questi fenomeni, ma ne esprime l'essenza. La natura non risponde che alle domande poste in linguaggio matematico, giacché la natura è il regno della misura e dell'ordine. E se l'esperienza guida così «come per la mano» il ragionamento, ciò avviene perché, nell'esperienza ben diretta, vale a dire a una domanda ben posta, la natura rivela la sua essenza profonda che solo l'intelletto, d'altronde, è capace di comprendere.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

cap. II, Conclusione, pp. 156 sg.
Studi galileiani

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“I regni surti dalla rivoluzione cadono colle rivoluzioni. I regni poggiati sull'amore sono stabili come il regno di Cristo.”

Giovanni Passannante (1849–1910) anarchico italiano

Origine: Citato in Giuseppe Galzerano, Giovanni Passannante, p. 128.

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“Perde il nome la Possanza, | che di barbari s'aita: | Vile è il trono, a cui sostegno | son quell'armi, ed onta il regno.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto I, p. 366
Il bardo della Selva Nera

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“Del resto, un po' di fede, di speranza e di carità, è tutto quello con cui possiamo contribuire alla edificazione del regno di Dio e la fede non sarebbe necessaria, se conoscessimo tutto. Grazie a Dio, non sappiamo tutto; se lo sapessimo la nostra vita ne sarebbe smisuratamente impoverita. È una cosa meravigliosa potersi fidare di qualcuno, e dire con interiore certezza: quest'uomo è onesto, questa donna è fedele. Se lo sapessimo per conoscenza, sarebbe come dire che la pietra è dura e l'acqua è liquida.”

Variante: "Del resto, un po' di fede, di speranza e di carità, è tutto quello con cui possiamo contribuire alla edificazione del regno di Dio e la fede non sarebbe necessaria, se conoscessimo tutto. Grazie a Dio, non sappiamo tutto; se lo sapessimo la nostra vita ne sarebbe smisuratamente impoverita. È una cosa meravigliosa potersi fidare di qualcuno, e dire con interiore certezza: quest'uomo è onesto, questa donna è fedele. Se lo sapessimo per conoscenza, sarebbe come dire che la pietra è dura e l'acqua è liquida."
Origine: L'ultimo crociato, p. 245

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“Teresa ha vissuto l'esperienza del «rinnovamento» e l'ha aperto a tutti i piccoli perché anch'essi, a loro volta, si aprano al Regno, a quel Regno che è offerto ai poveri.”

Daniel Ange (1932) monaco eremita, sacerdote e scrittore franco-belga

La piccola via per ritrovare il sorriso

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“Il cristianesimo viene dalla città di Gerusalemme e nasce nell'ebraismo che vede nella sua capitale tutto il suo regno e il centro dell'umanità.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Introduzione a Vita di Gesù, p. VII

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“[Dopo la morte del calciatore] Tutti noi sappiamo che George Best è stato probabilmente il più dotato dei calciatori della sua generazione, uno dei più grandi calciatori che il Regno Unito abbia mai prodotto.”

Tony Blair (1953) politico britannico

Origine: Citato in È morto il calciatore George Best http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2005/11_Novembre/25/best.html, Corriere.it, 11 novembre 2005.

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“[Riferito a Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo] I fan sono scontenti. Saranno sempre scontenti. Perché lo fa così? E perché non lo fa così? Scrivono il loro film e poi, se non fai quel film che hanno in mente, si arrabbiano.”

George Lucas (1944) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

citato in Keys to the Kingdom http://www.vanityfair.com/culture/features/2008/02/indianajones200802?currentPage=5, VanityFair.com, maggio 2008

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“Se uno scrivesse regno monarchico, acqua idraulica, ghiaccio gelato, fuoco igneo, passerebbe per matto. Chi dice repubblica democratica popolare, no.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

da Impariamo l'italiano, Rizzoli, 1984

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“Ciò che io ora propongo è soltanto per il bene del mio Paese, per cui la sola e semplice domanda è: "Volete cambiare i vostri ministri e mantenere l'impero, o tenerevi i ministri e perdere il regno?"”

William Pitt il Giovane (1759–1806) politico britannico

dal discordo alla Camera dei Comuni del 15 marzo 1782 a favore del voto di sfiducia contro il governo di Lord North; citato in William Cobbett, Parliamentary History

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“Abbiamo creduto al regno di Giove quando lo sentimmo tonante in cielo.”

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

(III, V, 1-2)
Caelo tonantem credidimus Jovem | Regnare.
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“Guardate nelle vostre coscienze e ricordate che il teatro del mondo è più vasto del regno d'Inghilterra.”

Maria Stuarda (1542–1587) regina di Scozia, Francia e d'Inghilterra

Parole rivolte agli ambasciatori inglesi il 12 ottobre 1586
Origine: Citato in Antonia Fraser, Maria Stuart: La tragedia di una regina, p. 556.

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“Del paterno valor ben degno erede | Segue di Marte i gloriosi onori, | E cinto il crin di meritati allori, | Ha di nobile ardir degna mercede.”

Andrea Matteo Acquaviva (1458–1529) letterato italiano

citato in Carlo Antonio de Rosa, Ritratti poetici di alcuni uomini di lettere antichi e moderni del regno di Napoli, dalla Stamperia e Cartiera del Fibreno, Napoli 1834

“Del Solo Cheroneo le carte a nui | Ei dona, che virtude a obblio sol toglie, | E che fatto immortale avria pur lui.”

Andrea Matteo Acquaviva (1458–1529) letterato italiano

citato in Carlo Antonio de Rosa, Ritratti poetici di alcuni uomini di lettere antichi e moderni del regno di Napoli, dalla Stamperia e Cartiera del Fibreno, Napoli 1834

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“[A Carlo VII] Non è possibile perdere un regno più allegramente.”

Étienne de Vignolles (1390–1443) condottiero francese

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 461

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“Il Regno dei Cieli è ahimsa.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

Origine: Il mio credo, il mio pensiero, p. 146