Frasi su tanto
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“[Fabio Fazio] Anche lui è rosso, un ciliegione che non ha eguali neppure nella vermiglia Rai Tre. Però ama interpretare il ruolo opposto. Quello dell'abatino innocente senza parrocchia, amico di tutti e nemico di nessuno. In realtà, nella Rai odierna frantumata in sultanati, non c'è nessuno più fazioso di lui. Ha la manina avvolta nel velluto grigio, ma dentro vi nasconde lo stiletto avvelenato. È con questa lama che Fazio pratica una censura inflessibile. […] Fazio aveva invitato Pietro Ingrao […]. In preda a vuoto di memoria, il vecchio capo comunista sostenne che il Pci aveva preso aspre distanze dall'invasione sovietica dell'Ungheria, nel 1956. Un falso totale, come ci insegna la storia. Ma Fazio, e il pubblico invitato, si guardarono bene dall'obiettare. Nemmeno un mormorio, un colpo di tosse, un'occhiata di sbieco. Come mai? Edmondo Berselli, un intellettuale libero scomparso da poco, lo spiegò così sull'Espresso: «Perché in quel momento si stava celebrando l'apoteosi senescente, ma non senile, di un comunismo impossibile, l'utopia, il grande sogno, l'assalto al cielo. E quindi tanto peggio per i fatti, se i fatti interrompono le emozioni.»”

Giampaolo Pansa (1935–2020) giornalista, saggista e scrittore italiano

A Fazio la verità dei fatti non interessa. Soprattutto quando traccia un quadro della storia e della realtà italiana che fa a pugni con il suo ristretto orizzonte politico.
Il Bestiario
Origine: Da Saviano non fidarti di Fazio http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/287725/, 30 ottobre 2010.

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“Oh, recitare non è poi una cosa tanto difficile, basta alzarsi e cominciare.”

Dan O'Herlihy (1919–2005) attore cinematografico irlandese

citato in Richard Schickel, Clint Eastwood – L'uomo dalla cravatta di cuoio, p. 69

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“È un bel momento per me, sono felice, sto studiando e lavorando tanto, il pubblico mi vedrà così spesso che non mi sopporterà più.”

Kasia Smutniak (1979) modella e attrice polacca

Origine: Citato in Alessia Arcolaci, [//www.vanityfair.it/show/cinema/13/02/28/tutti-contro-tutti-kasia-smutniak Kasia combatte nella guerra dei nuovi poveri], VanityFair.it, 28 febbraio 2013.

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“[Sull'alpinismo] Chi ha dato tanto alla montagna, chi per la montagna ha rischiato con tanto accanimento la vita, a questo amore resterà legato per sempre.”

Dino Buzzati (1906–1972) scrittore italiano

Origine: Da Cento ore senza sole, Corriere della Sera; citato in Walter Bonatti, Una vita così, a cura di Angelo Ponta, BUR, Milano, 2014, p. 21 https://books.google.it/books?id=LFcfBQAAQBAJ&pg=PT21#v=onepage&q&f=false. ISBN 978-88-17-07843-6.

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“Nei tempi nostri non vi è tanto pericolo dai nemici in armi, quanto dai piaceri che da ogni parte sono sparsi.”

Publio Cornelio Scipione (-235–-183 a.C.) politico e generale romano, appartenente alla Gens Cornelia

citato in Tito Livio, XXX, 14; 2006
Non est, non tantum ab hostibus armatis aetati nostrae periculi, quantum ab circumfusis undique voluptatibus.
Attribuite

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“Circa sessanta persone presero parte alla congiura. Tra loro, come in ogni complotto politico, c'era di tutto: pompeiani che volevano vendicare il loro capo, ex cesariani che l'avevano abbandonato anche per risentimento personale, mestatori professionisti, difensori della Repubblica. Ne divennero i capi Cassio Longino e Marco Bruto. Quest'ultimo era nipote di Catone, forse figlio di Cesare; in ogni caso, sua madre ne era stata per anni l'amante preferita, e così sua sorella. Si può capire che nei riguardi del dittatore Bruto nutrisse sentimenti complessi. Dante lo caccerà nell'inferno (canto XXXIV, vv. 64-65) tra i massimi traditori; Shakespeare ne farà invece un eroe della libertà. Sentimenti a parte, si può dire che i congiurati erano quasi tutti uomini retti, che si mossero per sincero amore della Repubblica, anche se Cicerone, nella sua cinica saggezza, scrisse che agirono «con animo virile, ma con intelligenza infantile». La loro idea era che, ucciso il tiranno, la Repubblica sarebbe tornata allo splendore antico, all'austerità dei costumi, a quell'intransigente e rustica moralità che aveva fatto grande Roma. Cesare aveva visto più lontano; sapeva che quella Repubblica non sarebbe mai più tornata e che tanto valeva affidare Roma a uomini che fossero di per sé grandi: egli medesimo e il figlio adottivo Caio Ottavio (Ottaviano Augusto).”

2007, p. 95
I segreti di Roma

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“Il lavoro pubblico è stato usato per tanto tempo come un ammortizzatore sociale, soprattutto da parte delle donne che uscivano a fare la spesa in orario di lavoro.”

Renato Brunetta (1950) economista e politico italiano

Origine: Citato in Agi News http://www.agi.it/politica/notizie/200904021556-pol-rt11232-art.html, 2 aprile 2009.

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“Nulla è tanto difficile che, a forza di cercare, non se ne possa venire a capo.”

675
Nil tam difficile est quin quaerendo investigari possiet.
Heautontimoroumenos (Il punitore di se stesso)

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“Tanto ci si può illudere sulla bontà di una cosa!”

VI, 438; 1994, p. 231
Usque adeo latet utilitas!
Metamorfosi

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“[Su Svetlana Allilueva] Potrebbe fare tanto per la Russia, sapendo quello che Stalin ha combinato, invece di vivere come vive, sposandosi e poi divorziando: è una pazza.”

Aleksandra L'vovna Tolstaja (1884–1979) attivista russa

Origine: Citato in Enzo Biagi, Russia, Rizzoli, Milano, 1974<sup>9</sup>, p. 243.

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“Ho pedalato tanto, in gioventù. E questo mi ha permesso di capire fino in fondo cosa significasse fare fatica in sella ad una bicicletta.”

Adriano De Zan (1932–2001) giornalista, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano

Gentili signore e signori buongiorno

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“Io mi ritengo un errore di Totò. Ero tanto felice come sceneggiatore e mi toccò esordire alla regia.”

Lucio Fulci (1927–1996) regista, sceneggiatore e attore italiano

Origine: Citato in Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore, Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci, 2004, Un mondo a parte, Roma. ISBN 8890062967

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“Il calcio professionale è solo denaro e corruzione. Il calcio è capitalismo e il capitalismo è morte. Non voglio più far parte di un sistema che si basa su ciò che guadagna la gente grazie alla morte di altri in Sudamerica, Africa o Asia. A cosa mi serve guadagnare tanto se quello che ottengo è frutto della sofferenza di molta gente? La fortuna di questa parte del mondo esiste solo grazie alle disgrazie del resto.”

Javi Poves (1986) calciatore spagnolo

Origine: Citato in Javi Poves, il calciatore rivoluzionario lascia il calcio a 24 anni: Il calcio è capitalismo e il capitalismo è morte http://www.informarexresistere.fr/2011/08/18/javi-povesil-calciatore-rivoluzionario-lascia-il-calcio-a-24-anniil-calcio-e-capitalismo-e-il-capitalismo-e-morte/#axzz1fgoFugeu, Informarexresistere.fr, 18 agosto 2011.

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“Il pregiudizio non ha colore, come non lo ha il più squallido maschilismo, tanto più insopportabili quando provengono da forze politiche che delle questioni di genere e della lotta al razzismo fanno una loro bandiera. La politica non potrà ritrovare ruolo e credibilità finché non saprà recuperare sobrietà e liberare il suo linguaggio da questi eccessi, sempre più intollerabili.”

Laura Boldrini (1961) giornalista e politica italiana

Origine: Citata in Kyenge, caso Valandro: consigliere Sel "mollatela ai negri". Boldrini: "Grave e squallido" http://www.repubblica.it/politica/2013/07/20/news/garbin-boldrini_kyenge-63374104/, Repubblica.it, 20 luglio 2013.

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“La prima scena che ho girato con Montgomery Clift, fu la prima volta, l'unica in tutta la mia carriera, in cui non riuscivo a far smettere di tremare le ginocchia. Aveva così tanto carisma, così tanta concentrazione. Clift era un uomo complicato.”

Burt Lancaster (1913–1994) attore statunitense

Origine: Citato in Michelangelo Capua, Montgomery Clift, vincitore e vinto, Lindau Editore, 2009. ISBN 9788871808086

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“[Riferendosi alla partita Italia-Brasile 3-2 di Spagna '82] Per il Brasile fu una lezione per la quale dovrebbero ringraziarci e darmi un premio. Da quella sconfitta impararono molto, tanto che poi vinsero altri due mondiali. Dopo quella gara loro sono diventati più guardinghi, si sono europeizzati, eppure vederli giocare è sempre uno spettacolo.”

Paolo Rossi (calciatore) (1956) calciatore italiano

Citazioni di Paolo Rossi
Origine: Citato in Zico non ha un gran ricordo di Italia-Brasile 3-2 ("Un male per il calcio"), Rossi non è d'accordo: "Devono ringraziarci per la lezione" http://www.goal.com/it/news/4962/nazionali/2012/11/28/3562431/zico-non-ha-un-gran-ricordo-di-italia-brasile-3-2-un-male-per-il, Goal.com, 28 novembre 2012.

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“[Riferendosi a Leonardo Pisano] Perché tanto più d'acume di mente si richiede ad ottenere con istrumento imperfetto grandi effetti, che non a conseguirli con istrumento perfettissimo; […].”

Bartolomeo Veratti (1809–1889) giurista, giornalista e filologo italiano

Origine: De' matematici italiani anteriori all'invenzione della stampa, p. 43

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“Giace questo comune [Esino Lario] sopra un bel piano lontano da Cornova passando il monte di Cainallo quatro miglia, il qual monte gli siede in capo verso settentrione et dal monte di Varena è lontano tre miglia et è verso sera o sia dal occidente. Da Varena è lontano tre altre miglia che ha mezzogiorno et dal oriente ha diversi monti, et in parte il territorio di Lierne, pol essere di circuito questo suo territorio da sedici miglia et malagevolmente si pol circondare, è di bello, allegro et vistoso sito molto fertile et abondante di grani come formento, biade, meglio, altri leghumi, et castagne, copiosa di grassine, de fieni, et altre cose. La sua chiesa risiede sopra un alto colle, alla similitudine di un forte castello dedicata al Glorioso Martire di M. Gesù Cristo Santo Vittore, parata et ornata di quanto fa di bisogno con campanile, campane, bella casa per il loro curato, con pozzo, giardino, orto, et altre assai comodità, quindi per prati et campi, passando alla prima villa detta Piaghe si perviene, nella quale hano ancora un'altra chiesuola di Santo Giovanni Evangelista. Sono qua diverse famiglie de Pensi, de Tarri, de Ruschoni, de Arrigoni, de Calgari. Si ascende alquanto verso settentrione et si ritrova un'altra villa, detta Cresi, tanto fertile quanto la prima, ivi un'altra chiesuola di Santo Antonio Abbate si ritrova, con alcune, famiglie di Tarri, de Arrigoni, de Pensa, de Bettuzzi, de Nicchie et di Troni et altri assai quali per brevità ometto. Hanno belli monti, belli piani, bone fonti, et altre assai particolarità, con sì vago territorio, di sì aeroso sito et ritrovandosi così alto sopra quei monti, copioso de tutto quello fa bisogno al vivere humano.”

Paride Cattaneo della Torre (1531–1614) sacerdote e scrittore italiano

304r-304v, citato in Giuseppe Arrigoni, Documenti inediti risguardanti [sic] la storia della Valsassina e delle terre limitrofe, vol. I, fasc. I, Milano 1857, pp. 70-71
Cronoca dei Torriani e Descrizione della Valsassina

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“Colui che viene governato, ingannato, sfruttato, prostituito, ferisce in primo luogo il nostro sentimento di uguaglianza. Ed è in nome di esso che non vogliamo più né prostitute, né sfruttati, né ingannati, né governati. Ci si obietterà "Ma se la pensate così, con quale diritto farete uso della forza, qualunque sia la circostanza? Con che diritto punterete i cannoni contro i barbari o contro i civili che invadono il vostro paese? Con che diritto caccerete lo sfruttatore? Con che diritto ucciderete non tanto un tiranno, quanto una semplice vipera?" Con quale diritto? Ma cosa intendete con questa parola barocca, presa a prestito dalla legge? Mi state chiedendo se mi sentirei nel giusto avendo agito in tale modo? Se coloro che io stimo giudicheranno bene quel che ho fatto? Questo volete sapere? In tal caso la risposta è semplice. Sì, certamente! Perché noi chiediamo di essere uccisi, come bestie velenose, qualora ci rendessimo colpevoli di un'invasione nel Tonchino o presso gli Zulù che non ci hanno fatto nulla di male. Noi diciamo ai nostri figli, ai mostri amici: "Uccidimi se mi metto dalla parte degli invasori!". Sì, certamente! Perché noi chiediamo di essere cacciati, se un giorno, rinnegando i nostri princìpi, ci impadronissimo di un'eredità – foss'anche caduta dal cielo*usandola per sfruttare gli altri. Sì, certamente! Perché ogni uomo di cuore chiederebbe di essere ucciso se mai diventasse vipera, e che gli venisse conficcato un pugnale nel cuore nel caso prendesse il posto di un tiranno detronizzato.”

Pëtr Alekseevič Kropotkin (1842–1921) filosofo, geografo, zoologo e anarchico russo

La morale anarchica

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“Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica. L'uomo è collocato nel contesto naturale come una delle tante componenti e la natura è la grande madre da cui uomini, piante e animali sono stati generati. Pertanto l'amore per l'ambiente non dovrebbe essere solo quello, sottilmente egoistico, che mira a valorizzarlo e a migliorarlo per rendere la vita più piacevole e più sana, ma è un dovere, un imperativo morale di rispetto quasi sacrale per madre natura che crea e nutre tutte le specie, quella umana compresa.
In questo contesto si pone la corrente filosofica che estende molti principi etici consolidati per la specie umana (per esempio «non uccidere») anche al mondo animale. Si tratta di un'operazione molto ardita che ha già riscosso innumerevoli consensi e che ha condotto, tra l'altro, alla nuova definizione di «specismo» per descrivere quegli atteggiamenti di sopraffazione che caratterizzano il tradizionale comportamento dell'uomo nei confronti degli animali, un atteggiamento non dissimile da quello tipico del razzismo nei riguardi delle altre razze umane. Basti pensare che nella morale schiavistica vigente centocinquant'anni fa era un fatto complessivamente accettabile l'uccisione senza motivo di un nero da parte di un bianco.
Allo stesso modo, oggi, uccidere o far soffrire senza motivo un animale non scandalizza più di tanto. Qualche anno fa, in Italia, non sarebbe nemmeno stato oggetto di attenzione, e solo dal 2003 una legge punisce le sevizie agli animali e il loro abbandono. Così come la sopraffazione della razza bianca sulla nera è diventata, sia pur lentamente, un atteggiamento moralmente condannabile dalla coscienza civile, anche per gli animali, secondo questa nuova corrente di pensiero, non è lontano il giorno in cui la sopraffazione della specie umana sulle altre specie apparirà come un'inaccettabile forma di ingiustizia.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

pp. 187-188

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“Tutto ciò che riguardava l'altro sesso mi era vietato.
Ammi aveva due mantra per inculcarmi l'immoralità dei rapporti con le femmine. Il primo era basato su un hadith. «Quando un uomo e una donna sono da soli», diceva spesso, «il diavolo è il terzo». Significava che ogni momento trascorso in compagnia di una ragazza equivaleva a adorare Satana.
L'altro ritornello, «L'uomo è come il burro e la donna è un forno caldo, e il fuoco scioglie sempre il burro», era di incerta origine e di significato altrettanto incerto. Tuttavia, questa frase evocava in me le immagini di vari tormenti infernali – chiaramente descritti dall'imamdella moschea e che prevedevano l'immersione in un calderone di pus – ed era dunque efficace malgrado la sua apparente assurdità.
Ogni volta che sentivo anche la minima eccitazione, ero colto dal timore. Poi, per prevenire il castigo che Allah e gli angeli mi stavano indubbiamente preparando nell'aldilà, cercavo un modo per punirmi da solo in questa vita. Il mio comportamento da un punto di vista islamico era logico: una volta in Pakistan un imam aveva detto che il motivo per cui le autorità islamiche punivano tanto severamente in questa vita era perché non fossimo puniti per lo stesso peccato nell'aldilà. Immaginavo che, vivendo in America, dove non c'erano autorità islamiche a fustigarmi per penitenza, tanto valeva che lo facessi io al posto loro.”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano
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“Così, di tanto in tanto, devi lasciare svagare la mente, perché torni a te più pronta quando occorre pensare.”
Sic lusus animo debent aliquando dari, ad cogitandum melior ut redeat tibi.

Fedro libro Fabulae

XIV. De Lusu et Seueritate
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“[Su Giacinto Facchetti] Ho uno splendido ricordo di Giacinto. Abbiamo giocato in Nazionale insieme per tanto tempo. Un ragazzo straordinario, non si poteva non volergli bene.”

Dino Zoff (1942) allenatore di calcio, dirigente sportivo e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Mazzola: "Compagno meraviglioso sempre pronto a lottare" http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/sport/calcio/morto-facchetti-reazioni/morto-facchetti-reazioni/morto-facchetti-reazioni.html, Repubblica.it, 4 settembre 2006.

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“Questa isola, tanto lontana e dissimile dalla nostra piccola Europa, detiene un curioso primato. Wimbledon è infatti, senza dubbio alcuno, la capitale mondiale del tennis. Masse di fedeli vi accorrono, in devoti atteggiamenti. E tuttavia, fin da lontano 1936, dall'addio di Fred Perry, il Papa non appartiene alla stirpe dei padri fondatori.”

Gianni Clerici (1930) giornalista italiano

la Repubblica
Origine: Da La parabola di Henman, l'eroe che non arriva mai http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/07/01/la-parabola-di-henman-eroe-che.html, la Repubblica, 1 luglio 2004.

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“La diversità de' giudizi nasce dalla diversità de' saperi, perché quanto ciascuno sa più, tanto giudica meglio.”

Benedetto Varchi (1503–1565) umanista, scrittore e storico italiano

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“Di una donna abbondante si dice che è "tanta". Bene, mio marito è "tanto".”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

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