Frasi su voce
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“Alle esuberanze del combattentismo rosso si univano in effetti le diffidenze verso quello che rimaneva pur sempre uno Stato borghese, internazionalmente collocato nel campo imperialista. Qualche dubbio sulla piena legalità del dopo liberazione aveva serpeggiato anche nel gruppo dirigente comunista. […] Diffidenze verso Roma, prive di spiccati segni ideologici, erano affiorate in campo azionista. […] L'occultamento delle armi, «sotterfugio» autorizzato «sotto voce» da alcuni capi partigiani comunisti del Nord, fu il modo più immediato in cui si concretizzò la mescolanza di diffidenze e di speranze.”

Capitolo ottavo, La politica e l'attesa del futuro, p. 587
Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza
Origine: Quazza, Resistenza e storia d'Italia cit., p. 339.
Origine: Quazza (ibid., p. 342), rinviando alle opere di Kogan e di Delzell, parla di una consegna delle armi avvenuta solo per il 60 per cento. La grande quantità di armi sequestrate dagli Alleati entro la fine di settembre – 215 000 fucili, 12 000 mitra, 5000 mitragliatrici, 760 bazooka, 12 autoblinde, 217 cannoni, ma solo 5000 pistole – è stata ritenuta un indice della forza raggiunta dalla Resistenza (Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi cit., I, pp. 89-90, che rinvia ai dati forniti da C. R. S. Harris, Allied Military Administration of Italy I943-45, H. M. Stationery Office, London 1957, p. 358). Le vicende del proprio parabello sono raccontate da L. Meneghello come indicative del clima del dopoguerra (Bau-sète cit., pp . 49-50). In alcune delle testimonianze raccolte da Portelli in Biografia di una città cit., al prudente silenzio dei primi anni si è sostituita la spavalda rivendicazione. Mario Filipponi parla ad esempio di «tonnellate» di armi nascoste e racconta di un segretario di federazione che diceva «non sarà oggi, sarà fra un anno, fra cinque, le armi dobbiamo prenderle in mano» (p. 299). Le punte più spinte delle reazioni all'attentato a Togliatti del 14 luglio 1948 – Genova, Piombino – vanno lette anche in questa chiave.

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“Silenzio, comincia la trasmissione. Appare sul teleschermo un signore giovialotto, cordialotto, il Luigi Silori di cui sopra. Presso di lui c'è la simpatica attrice Carla Bizzarri, pronta a dare la mano. Silori, con voce baritonale: "Cominciamo col libro della settimana. Questa volta è un libro di viaggi. Va a ruba. Ha un successo di vendita strepitoso. Eccolo qua." Prende dalla scrivania un volume, lo esamina, lo mostra ai telespettatori. Con voce baritonale: "S'intitola Orario generale delle Ferrovie dello Stato". È un'operetta preziosa, che non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualsiasi persona colta; si raccomanda per la sua veste e il suo contenuto, e non soltanto ai bibliofili, ai cultori del libro come oggetto d'arte. Ma del resto, adesso parleremo con l'editore che abbiamo voluto ospite nostro questa sera perché ci parli di questa sua creatura."
Entra il signor Pozzo (o il signor Grippaudo). Silori, con voce baritonale: "Caro Pozzo (o: caro Grippaudo), noi vorremmo sapere da lei quali sono gli intendimenti artistici perseguiti da questa fortunata opera letteraria." "Le dirò, riguarda lo sviluppo della cultura differenziata da caso a caso.”

Achille Campanile (1899–1977) scrittore italiano

... ] "E mi dica, i ritardi?" "I ritardi no, non sono indicati. C'è comunque un'edizione integrale e ci sono delle edizioni ridotte." "Direi quasi regionali. A carattere etnografico?" "Direi di sì. Direi di sì." "Ed è un libro che va molto?". "Direi che è una delle opere più vendute." "Un best seller, insomma.". (da La televisione spiegata al popolo, 1989, Bompiani)

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“Parsifal, Parsifal non ti fermare | e lascia sempre che sia | la voce unica dell'Ideale | ad indicarti la via.”

Claudio Chieffo (1945–2007) cantautore italiano

da Canzone dell'Ideale
Canzoni

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“Tutti morimmo a stento | ingoiando l'ultima voce | tirando calci al vento | vedemmo sfumar la luce.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Ballata degli impiccati, n.° 5

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“L'unico tiranno che accetto in questo mondo è la «silenziosa piccola voce» dentro di me.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

Antiche come le montagne

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“Laicità è anche un termine che molti interpretano in modo sbagliato, qualche volta sinceramente, qualche volta capziosamente: conosco molte persone che lo ritengono un sinonimo ipocrita di anticlericalismo.
E la sfortuna della parola giunge al suo culmine quando la si sostituisce con un suo sinonimo, laicismo, da usare con il disprezzo che meritano tutte le posizioni oltranziste (tranne quelle religiose); in realtà nel Dizionario di Politica curato da Bobbio, Matteucci e Pasquino, la voce non è "laicità" ma proprio "laicismo", ed è a firma di Valerio Zanone, che come liberale e come laico non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Ma la nozione di laicità è stata disintegrata in una serie di concetti correlati ai quali è stato attribuito un significato negativo, o è stata variamente aggettivata, in modo da costruire un sistema nel quale sotto lo stesso nome si possono identificare differenti concetti, solo alcuni dei quali suscettibili di un giudizio positivo. Così al concetto di laicità si è assegnato il significato di "relativismo", o quello di "anticlericalismo"; si è cercato di identificare nel laicismo un tipo di laicità degenerata, nello stesso modo in cui si assegna al moralismo un valore negativo, dimenticando che in molti dei dizionari più consultati di filosofia e di politica – come quello di Abbagnano e quello di Bobbio, Matteucci e Pasquino, esiste solo laicismo e non c'è alcun accenno a laicità.”

Carlo Flamigni (1933) medico, accademico e scrittore italiano
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“Wikipedia contiene una voce riguardante Lewis Hine”

Lewis Hine (1874–1940) sociologo e fotografo statunitense
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“[Riferendo le ultime parole del padre] Fu un'impressione penosa e anche terribile quella che provai quando pronunciò con voce forte e persuasa: «Svignarsela! Bisogna svignarsela!»”

Sergej L'vovič Tolstoj (1863–1947) scrittore e musicologo russo

Origine: Citato in Victor Lebrun, Devoto a Tolstoj, traduzione di Dino Naldini, Lerici Editori, Milano, 1963, p. 171.

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“Sul viso la sintassi | non ha imperio | non ha nessun comando.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da La voce del viso

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“[Sul caso K2] Non si soffoca una voce come quella di Walter Bonatti. […] Cinquant'anni dopo, il degno e intangibile alpinista non vuole sentir parlare di prescrizione. Si aggrappa ai suoi principi, come ieri faceva sulle sue montagne […].”

da Una Vita schietta in L'Équipe Magazine, 22 settembre 2001
Origine: Citato in Walter Bonatti, K2. La verità. Storia di un caso http://books.google.it/books?id=tOBBE_xADLkC&pg=PA227&lpg=PA227#v=onepage&q&f=false, p. 227, Baldini Castoldi Dalai, 2003. ISBN 8884904315

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“Gloria agli eroici soldati dell'Esercito!”

Kim Jong-il (1941–2011) dittatore nordcoreano

Commento ad una rivista militare nel 1992, e l'unica volta della voce di Kim in onda http://observer.guardian.co.uk/7days/story/0,,1816145,00.html

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“Sembra il suono di una voce che parte proprio da te, siamo in onda di qualche cosa.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Siamo in onda, n. 14
Radiofreccia (Cd 1)

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“Messaggio: Salve signor Scotto, mi chiedevo ma non si rompe i coglioni di star seduto su quella specie di cassa da morto, a mostrare quelle coscette di pollo che si ritrova? Beato lei che non fa un cacchio dalla mattina alla sera, e noi paghiamo con i soldi della collettività lestofanti come lei. Vergognati!
Pino Scotto: Julian, Julian pezzo di merda! Accattone! Merdaccia puzzolente! Stai parlando con un uomo di 62 anni che per la sua dignità ha scaricato camion in fabbrica per 35 anni… per non andare a vendersi il culo, come gente di merda come te! Hai capito? E se io sto su questa cassa da morto è per dare delle lezioni di intelligenza alle persone come te, che non capiranno mai. Pezzo di merda! Fatti un favore, bruciati vivo! Datti fuoco! Ti fai un favore. Levi una merda puzzolente da questa società che di persone come te non ne ha bisogno. Tool… sti video dei Tool. Jack!
Messaggio: Ciao Pino volevo chiederti se… (Jack, la voce che legge i messaggi, viene interrotta da Pino Scotto)
Pino Scotto: Ma poi io vorrei dire a quel pezzo di merda di prima no? Alle tre di pomeriggio davanti a un televisore che cazzo ci fai, barbone?! Trovati un lavoro, vai a lavorare! Accattone! E probabilmente tu sarai quello che è ancora in casa con papà mamma che ti dà i soldi per la benzina o i soldi per andare al cinema. Vai a fare in culo! Io per fare musica son scappato di casa a 17 anni… già vivevo da solo. La benzina te la regalo io.”

Pino Scotto (1949) cantautore

da Database http://www.youtube.com/watch?v=VK2krOleJoQ

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“Il megalomane è uno che dice ad alta voce ciò che ognuno pensa di sé nel suo intimo.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Tutto va in malora negli esseri umani, tranne lo sguardo e la voce: senza di loro non si potrebbe riconoscere nessuno in capo a trent'anni.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“[Su Il gatto con gli stivali] Dare la voce a un cartone animato mi ha aperto la mente, e mi ha permesso di mettermi in gioco di più di quello che faccio solitamente, quando i registi mi chiedono solo di essere bella. In questo film, ho potuto esprimermi a più ampio raggio.”

Salma Hayek (1966) attrice messicana

Origine: Citato in G. Greison, Banderas: «Io, la gatta Hayek e la vita sui tetti» http://www.vanityfair.it/show/cinema/2011/11/25/banderas-salma-hayek-gatto-con-stivali-3d, VanityFair.it, 25 novembre 2011.

“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

“Era una strana ragazza. Ho letto la sua scheda personale. Alla voce hobby ha scritto "autopsie."”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

Comix

“Carmelo Bene era un'impresa di demolizione, uno splendido terrorista culturale che ha esercitato il terrore soprattutto su sé stesso.”

Giancarlo Dotto (1952) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dal programma La voce che si spense di Daniela Battaglini, Rai. [data?]