Frasi su volta
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“E per la prima volta sullo schermo cinematografò, il piccolo Riccardino Fuffolo”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

appare una persona dal volto coperto, alta e dalla corporatura esile
voce fuori campo
La Febbra

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“Ispettore Catiponda: Quando è l'ultima volta che lo hai visto?
Sospettato: Era un sabato di martedì notte…
Ispettore Catiponda: Deduci!
Poliziotto Girolamo Tiffany: Ho dedotto!”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Padre Maronno – L'ispettore Catiponda – L'Ispettore Santo Maroponda, Quarta puntata

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“[Su Romanzo criminale - La serie] Per la prima volta una serie italiana che non ha nulla da invidiare ai prodotti americani dell'ultima generazione. Finalmente.”

Niccolò Ammaniti (1966) scrittore italiano

Origine: Citato in Fiorello, fan di Romanzo Criminale: "Voglio seguirla tutta" http://cinema.sky.it/cinema/news/2008/11/17/romanzo-criminale-reazioni-fiorello-muccino-freccero.html, Cinema. Sky.it, 17 novembre 2008.

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“Tutto fanno, e nulla sanno; | Tutto sanno, e nulla fanno: | Gira, volta, e' son Francesi; | Più li pesi, | Men ti danno.”

Vittorio Alfieri (1749–1803) drammaturgo italiano

VIII, 23 marzo 1793, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921
Misogallo

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“[Riferito a un Italia-Brasile del 1963] Pelé era così bravo che non veniva neanche voglia di picchiarlo. E poi quella volta lì, a Milano, aveva una caviglia in disordine. Ma doveva giocare. La tariffa del Santos era: 50mila dollari con Pelé dall'inizio, 10mila senza Pelé.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Gianni Mura, Auguri re del calcio, una vita senza rivali http://www.repubblica.it/online/sport/pel/pel/pel.html, Repubblica.it, 23 ottobre 2000.

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“Sicuramente non si tratta del caso peggiore che ho dovuto affrontare. La squadra più problematica fu quella del dopo-Mundial, quando si aggiunsero Platini e Boniek, ritornò Bettega ed utilizzammo sin dall'inizio Paolo Rossi. Allora bisognava far quadrare equilibri tattici e valori tecnici a dispetto dei singoli. Questa volta invece ci sono tanti giovani con i quali sarà più semplice lavorare, visto che hanno ancora molto da imparare.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Giancarlo Emanuel, 'Cambiamo modulo, Serena giocherà al posto di Bettega' http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/07/24/cambiamo-modulo-serena-giochera-nel-ruolo-di.html, la Repubblica, 24 luglio 1985.

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“RILEGGERE – Si usa per i classici che si leggono per la prima volta.”

Giuseppe Pontiggia (1934–2003) scrittore italiano

Le sabbie immobili

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“La vita è un paradosso. Per arrivare vicino devi viaggiare lontano, e ciò che è già conseguito lo devi conseguire un'altra volta.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

Origine: Il libro dei segreti, I segreti del Tantra (vol. III), p. 219

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“[Su Roger Federer] Ci ho giocato contro nel 2005 forse la prima volta in Australia, fu una buona partita ma lui semplicemente andò su un altro pianeta. Faceva tutto alla perfezione. Abbiamo sempre saputo che avesse quel tipo di gioco completo, ma il duro lavoro, la concentrazione e la voglia di vincere hanno reso possibile il suo dominio”

Tommy Haas (1978) tennista tedesco

tra il 2004 e il 2006
Origine: Dall'intervista al Masters 1000 di Miami; traduzione di Giulia Vai http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/03/30/866639-haas.shtml, Ubitennis.com, 30 marzo 2013.

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“Pascal ha detto una volta: filosofo è colui il quale si ribella alla filosofia. Che meschina filosofia!”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Origine: Da Lettere, traduzione di Olga Resnevic, Carabba Editore, 2011.

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“Ma sarà meglio parlarvi di un altro individuo, che conobbi or fa un anno. C'era, nel suo caso, una circostanza strana: dico strana, perché rara. Era stato condannato, insieme con altri, alla fucilazione. Per non so che delitto politico, doveva essere giustiziato. Gli fu letta la sentenza di morte. Se non che, venti minuti dopo, arrivò la grazia, cioè la commutazione della pena. Nondimeno, durante quei venti o quindici minuti, egli visse nella ferma convinzione che di lì a poco sarebbe morto. […] E così egli distribuì il suo tempo: due minuti per dire addio ai compagni, due altri per raccogliersi e pensare a sé, un minuto per dare un'occhiata intorno. Aveva ventisette anni; era sano e robusto. Accomiatandosi da uno dei compagni, si ricordava di aver fatto una domanda insignificante e di averne aspettato con interesse la risposta. Agli addii successero i due minuti di raccoglimento. Sapeva già a che cosa avrebbe pensato: "Adesso sono vivo; ma fra tre minuti, che sarò? Qualcuno o qualche cosa, e dove?". Non lontano sorgeva una chiesa, e la cupola dorata splendeva nel sole. Aveva guardato fisso a quella cupola: gli pareva che quei raggi ripercossi fossero la sua nuova natura e che fra tre minuti egli si sarebbe con essi confuso. L'ignoto che lo attendeva era certamente terribile; ma più assai l'atterriva l'assiduo pensiero: "E se non morissi? se la vita continuasse?… che eternità! e tutta, tutta a mia disposizione… Oh allora, di ogni minuto io farei una esistenza e non un solo ne perderei!" Questo pensiero a tal segno lo invadeva, che avrebbe voluto esser fucilato all'istante."
[…] "Siete un po' saltuario, principe", osservò Aleksandra. "Che volete provare, insomma? che ogni attimo della vita è prezioso, e che a volte cinque minuti valgono più di un tesoro? E sia, ammettiamolo pure… Ma, scusate, a quel vostro amico che vi contava i suoi spasimi gli commutarono la pena, non è così?… In altri termini, secondo lui e secondo voi, gli fecero dono di una vita senza fine, di un tesoro. E che ne fece egli di questo tesoro? tenne poi conto scrupoloso di ogni minuto?"
"Nient'affatto! Glielo domandai una volta, e mi confessò di averne perduti molti."
"Cosí abbiamo una prova che utilizzare tutti, tutti i minuti della vita è impossibile… Per una ragione o per l'altra, fatto sta che non è possibile.”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

II, 5)

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“La vecchiarella è una bazzecola! – pensava con foga ed a scatti. – La vecchia sarà stata un errore, ma non è di lei che si tratta! La vecchia è stata soltanto una malattia… io volevo al piú presto scavalcare l'ostacolo… io non ho ucciso una persona, io, io ho ucciso un principio! Il principio, sí, l'ho ucciso, ma quanto a scavalcare, non ho scavalcato, son rimasto da questa parte… soltanto uccidere ho saputo. E anche quello non l'ho saputo fare, si vede… Un principio? Per che cosa quello stupidello di Razumichin poco fa criticava i socialisti? Sono gente laboriosa e trafficante; si occupano della "felicità generale"… no, a me la vita è data una volta sola e poi non l'avrò mai piú: io non voglio aspettare la "felicità universale". Voglio vivere anch'io, se no è meglio non vivere addirittura. […] Oh, che ignobiltà! Oh, che viltà!… Oh, come io comprendo il "profeta", con la spada, a cavallo: Allah lo vuole, e obbedisci, "tremante" creatura! Ha ragione, ha ragione, il "profeta" quando pianta in mezzo alla strada una b-b-buona batteria e tira sugli innocenti e sui colpevoli, senza nemmeno degnarsi di una spiegazione! Obbedisci, tremante creatura, e… non aver desiderî, perché non è affar tuo!… Oh, per nulla, per nulla al mondo perdonerò a quella vecchia!”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Raskòl'nikov; III, VI; pp. 328-9

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“Una volta mi tiravano le uova.”

Philip Glass (1937) compositore statunitense

citato in Corriere della Sera , 16 novembre 1999

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“La Legge ci ha onorati: che possiamo onorarla a nostra volta.”

Daniel Webster (1782–1852) politico statunitense

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“Rivedere e accogliere per una seconda volta è un piacere assai più profondo che scoprire e afferrare.”

Sándor Márai (1900–1989) scrittore e giornalista ungherese

La sorella

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“No, voglio dire che quando parliamo di catastrofi ambientali (così come dei rischio del terrorismo) parliamo di ipotesi future, presentate invece come certezze dell'avvenire. Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano. […] Perché mentre una volta le cose erano date per sicure fino all'intervento di un guasto o di un incidente, oggi qualcosa vale come insicuro solo perché potrebbe diventarlo. […] a partire da quelle esplosioni nucleari [Hiroshima e Černobyl'] i fondamenti della vita si sono rivelati come un terno al lotto. E la stessa aureola di infallibilità e sicurezza basata sui fondamenti delle scienze si è disintegrata. Chi si fida oggi delle decisioni degli scienziati in campi così fatali come il Dna, l'embrione o le biotecnologie? Il nostro secolo è quello della sfiducia dei cittadini nelle agenzie dei potere.. dai partiti alle chiese fino ai marchi industriali.”

Ulrich Beck (1944–2015) sociologo e scrittore tedesco

Origine: Dall'intervista a Stefano Vastano in L'espresso n. 28 anno LIII, 19 luglio 2007, p. 107.

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“I San Antonio Spurs potrebbero essere una migliore squadra di basket se David Robinson non scomparisse ogni volta che giocano una partita importante.”

Dennis Rodman (1961) cestista, allenatore di pallacanestro e attore statunitense

Cattivo come voglio essere

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“Il re le disse allora: «Giovanna, vorreste fare una dichiarazione su ciò che vi si domanda, qui, in presenza dei consiglieri?» Rispose di sì, esprimendosi con queste parole, od altre simili: quando era scontenta in qualche maniera, poiché non era creduta su ciò che diceva da parte di Dio, si ritirava in disparte e pregava Dio, lamentandosi con lui che i suoi interlocutori non la credevano facilmente; una volta terminata la preghiera, udiva allora una voce dirle: «Figlia di Dio, va', va', va', sarò al tuo fianco, va'» e quando udiva questa voce, gioiva immensamente, desiderando rimanere in quello stato; e, ciò che è ancor più notevole, ripetendo le parole delle sue voci aveva degli slanci meravigliosi, levando gli occhi al cielo.
Le roi lui dit alors: «Jeanne, vous plairait-il bien de faire une déclaration sur ce qu'il demande, ici, en présence des assistants?»”

Jean de Dunois (1402–1468)

Elle répondit au roi oui, et s'exprima en ces termes, ou en d'autres semblables : quand elle était mal contente de quelque manière, parce qu'on ne la croyait pas en ce qu'elle disait de la part de Dieu, elle se tirait à part et priait Dieu, se plaignant à lui de ce que ses interlocuteurs ne la croyaient facilement ; et une fois sa prière à Dieu faite, elle entendait alors une voix lui dire : «Fille Dé, va, va, va, je serais à ton aide, va» ; et quand elle entendait cette voix, elle se réjouissait fort, et désirait en outre rester toujours dans le même état ; et, ce qui est encore plus fort, en répétant les paroles de ses voix elle avait des élans de joie admirables, en levant les yeux vers le ciel.
Origine: Letteralmente: «su ciò chegli domanda»; il riferimento è a Cristophe d'Harcourt.
Origine: Dagli atti del Processo di Riabilitazione; citato in Procès de réhabilitation – Déposition de Jean d'Orléans, comte de Dunois http://www.stejeannedarc.net/rehabilitation/dep_dunois.php, SteJeannedArc.net.

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“Mi piace però l'energia che mette Nadal in campo, ma Roger è diverso. È il giocatore più completo che conosco. Ha una varietà di colpi impressionante, può giocarli in ogni momento. Lo ammiro e rimango meravigliato ogni volta, parla una lingua diversa dagli altri sul campo.”

Jim Courier (1970) tennista e allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Alessandro Varrassi, Courier: "Federer in campo parla una lingua diversa dagli altri" http://www.tennisworlditalia.com/Courier-Federer-in-campo-parla-una-lingua-diversa-dagli-altri-articolo2223.html, TennisWorld Italia, 3 febbraio 2011.

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“Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le kippah perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale.”

Giuseppe Ciarrapico (1934–2019) imprenditore, politico e editore italiano

Origine: Citato in Al Senato va in scena il caso Ciarrapico: «Fini? Spero che abbia già ordinato le kippah» http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-09-30/senato-scoppia-caso-ciarrapico-164521.shtml?uuid=AYnVNGVC, Il Sole 24 Ore, 30 settembre 2010

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“Quali possono essere le cause del fascino discreto che l'austerity tuttora esercita tra le masse popolari, soprattutto tra gli eredi del movimento operaio? Una parziale risposta risiede probabilmente in alcuni tipici luoghi comuni diffusi tra le macerie di quella che un tempo veniva orgogliosamente definita la cultura di sinistra, e che oggi pare essersi ridotta a una zavorra ideologica, un intralcio alla comprensione della realtà. Tra di essi vi è ad esempio l’illusione che una politica di restrizioni finanziarie possa indurre i cambiamenti strutturali indispensabili per rendere collettivamente fruibili i benefici del progresso tecnico, e possa addirittura contribuire al trapasso verso una società maggiormente rispettosa dell’ambiente, magari persino fondata sulla “decrescita”. E vi è pure l’idea naive secondo cui l’arma dell’austerità potrebbe essere finalmente rivolta non sui lavoratori ma contro i dissipatori, i corrotti, i membri della “casta”. La realtà, tuttavia, è un’altra. I dati evidenziano che proprio nelle fasi in cui si impone la logica dei tagli emergono pure nuove tipologie di dualismi tecnologici, di aggressioni all’ambiente e al territorio, di dilapidazioni di risorse pubbliche, di privilegi e di malversazioni, che in proporzione risultano ancor più pervasive e letali di quelle che si verificavano in epoche di minore restrizione dei bilanci pubblici. Un esempio emblematico su tutti: i costi della famigerata “casta”, guarda caso, sono aumentati proprio nella lunga epoca dei sistematici avanzi primari, vale a dire del surplus di entrate fiscali sulla spesa pubblica calcolata al netto del pagamento degli interessi sul debito. Contro il senso comune, ancora una volta, l’austerity è correlata allo spreco e al privilegio dei pochi".”

Emiliano Brancaccio (1971) economista italiano

dal capitolo Il fascino discreto dell'austerity

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“Una retta, e in particolare una breve retta che si ispessisce, rappresenta un caso analogo a quello del punto che cresce: anche qui c'è da domandarsi: "In quale momento si estingue la linea come tale e in quale momento nasce una superficie?". Ma non possiamo dare una risposta precisa. Come si potrebbe rispondere alla domanda: "Quando finisce il fiume e quando comincia il mare?". I limiti sono sempre mal distinguibili e immobili. Qui tutto dipende dalle proporzioni, come nel caso del punto – l'assoluto viene portato dal relativo a un suono indistinto e diminuito. Nella prassi il movimento verso il limite è espresso in modo più preciso che nella formulazione puramente teorica. Il movimento verso il limite è una grande possibilità di espressione, un mezzo potente (in definitiva un elemento) per i fini compositivi. Quando gli elementi principali di una composizione sono di una rigorosa sobrietà, questo mezzo genera una certa vibrazione fra gli elementi, porta un rilassamento maggiore nell'atmosfera rigida del tutto e può, se usato in misura esagerata, portare quasi a raffinatezze repellenti. In ogni modo qui dobbiamo fare ricorso ancora una volta alle reazioni della sensibilità. Per ora non è possibile disporre di una distinzione generalmente accettata fra linea e superficie – fatto che forse è legato alla situazione ancora poco evoluta della pittura, alla sua condizione tuttora quasi embrionale, a meno che non sia forse determinato proprio dalla natura di quest'arte.”

Vasilij Vasil'evič Kandinskij (1866–1944) pittore russo

1968
Punto, linea, superficie

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“Batte Evani… attenzione gol! Ha segnato Chicco Evani! Ancora una volta è lui che risolve la partita! Chicco Evani, che aveva regalato la Supercoppa al Milan contro il Barcellona, sta reglanado il titolo di Campione mondiale per club ai rossoneri! Battuto René Higuita e gol di Chicco Evani!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Origine: Durante la telecronaca di Milan-Atlético Nacional, 17 dicembre 1989 ( Video http://www.dailymotion.com/video/x150igo_milan-atletico-nacional-1-0-d-t-s-gol-di-evani_sport).

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“Ecco Gianluca Vialli: il glorioso, il valoroso, il caparbio, l'indomito capitano, Gianluca Vialli, riceve le congratulazioni, la medaglia da parte dei dirigenti dell'UEFA, da Lennart Johansson, da… Aigner, Gerhard Aigner. Tutti i giocatori che passano in rassegna… vedete l'entusiasmo: tocca a Jugović, seconda Coppa dei Campioni per lui, Paulo Sousa, è la prima volta, Michele Padovano, che anche lui ha contribuito in modo importante alla vittoria dei suoi compagni, poi Conte che è stato costretto, purtroppo per lui, ad uscire anzitempo, il gladiatore, vale a dire Moreno Torricelli, Porrini, che non ce l'ha fatta a scendere in campo ma comunque è stato importante in questa edizione della Champions League, poi Fabrizio Ravanelli, il pararigori Peruzzi, Ciro Ferrara, che ha segnato il primo calcio di rigore, poi Rampulla, il portiere meno battuto della Champions League, ricordiamolo, e poi il momento di Alessandro Del Piero che aveva contribuito ad un inizio travolgente. E siamo al momento della Coppa dei Campioni, attenzione! La Coppa dei Campioni che viene consegnata al capitano… è festa! È festa! La bacia! Vialli alza al cielo di Roma, al cielo d'Italia la Coppa dei Campioni! Un trofeo che inseguiva dal 1992, unitamente a Vierchowod e Lombardo, e che la stessa Juventus inseguiva da undici anni, dopo la triste vittoriosa notte di Bruxelles. È Juventus, è la festa della Juventus!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Ajax-Juventus, 22 maggio 1996, consegna del trofeo

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“Un ospite che mi ha messo in difficoltà? Uno solo, Roberto Benigni, al quale però voglio troppo bene. La prima volta che venne in trasmissione, mentre ci riprendevano a mezzo busto, mi diede con la mano un colpo secco sui genitali che mi lasciò senza fiato.”

Pippo Baudo (1936) conduttore televisivo italiano

Origine: Roberto D'Agostino, Chi è, chi non è, chi si crede di essere, Arnoldo Mondadori, 1988 ISBN 8804313757

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“[…] costruisce per sognare sulle trovate della sua fantasia, Canaletto si radduce alla varia realtà e su quella adagia la sua calma letizia. Con lui specialmente incomincia un nuovo modo di "vedere", ossia di contemplare e di effettuare. A distanziare convenientemente Canaletto dai veri e propri vedutisti suoi contemporanei, si è soliti osservare che l'essenziale della sua novità fu d'essersi giovato d'un punto d'osservazione arbitrario, scelto volta a volta secondo contingenze personali, al di fuori delle formalizzate acconciature prospettiche in uso presso quei manieristi. La ragione è tutt'altra e superiore a simili risorse pratiche: si tratta per lui di una condizione morale che gli assicura la trasposizione lirica del soggetto prescelto. Proprio la sua effettività per il soggetto lo sostiene il più delle volte in quel suo stato di grazia. Tutta quella argentina mareggiatura di riflessi in cielo e nell'acqua gli servirà quale appoggio stilistico per comunicarci il suo stato d'animo aggentilito e soddisfatto.”

Antonio De Witt (1876–1967) pittore italiano

da L'incisione italiana, 1941
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“Nicholas (suo figlio, ndr) spaccia, ma lo prendono sempre perché è albino. Una volta lo abbiamo dipinto ma lo hanno preso lo stesso perché ha piovuto.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

da Antonio Albanese: Personaggi, Einaudi 2006
Personaggi, Alex Drastico

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“Se la libertà è volta a rafforzare l'individualismo di una cultura egoista non realizzerà mai il potenziale offerto da Colui che ci ha creati a sua immagine e somiglianza.”

William Joseph Levada (1936–2019) arcivescovo cattolico e teologo statunitense

La bellezza della creazione per una nuova apologetica

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