Frasi su volte
pagina 31

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“Non sempre rinunciare è una sconfitta: a volte, è una grande vittoria!”

Dal libro "Ho buttato tutto ciò che potevo per fare più spazio al cuore" di Ferruccio Parrinello - Edizioni Scripsi - 2015

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“Ha qualche volta un ortolan parlato
Cose molte a proposito a la gente;
E da un mantel rotto e sporco e stato
Molte volte coperto un uom prudente.”

Francesco Berni (1497–1535) scrittore e poeta italiano

Rifacimento of Orlando Innamorato

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“Tre volte il Cavalier la donna stringe
Con le robuste braccia.”

Torquato Tasso (1544–1595) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Gerusalemme Liberata (1581)

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“Non è tanto importante la posizione che si occupa, ma ciò che si fa. La posizione, però, è una piattaforma incredibile, che va gestita con responsabilità per garantire l'uso delle risorse in modo che possano influenzare positivamente i cambiamenti nel Paese. Più si riesce a costruire un rapporto con la popolazione, più fiducia si crea tra le persone e più efficace sarà l'azione di cambiamento. Il più delle volte le soluzioni vengono dalle persone che hanno problemi.”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Variante: Non è tanto importante la posizione che si occupa, ma ciò che si fa. La posizione, però, è una piattaforma incredibile, che va gestita con responsabilità per garantire l'uso delle risorse in modo che possano influenzare positivamente i cambiamenti nel Paese. Più si riesce a costruire un rapporto con la popolazione, più fiducia si crea tra le persone e più efficace sarà l'azione di cambiamento. Il più delle volte le soluzioni vengono dalle persone che hanno problemi.

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“[…] uno spogliatoio multilingue a volte è utile perché magari le tensioni si stemperano meglio, le diverse filosofie aiutano ad assorbire le tensioni… Faccio un esempio: per noi italiani il calcio è totalizzante, lo viviamo con intensità tutti i giorni della settimana. Magari chi arriva da altri Paesi è diverso da noi, e cinque minuti dopo la fine della partita neanche ci pensa più.”

Davide Astori (1987–2018) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Angelo Giorgetti, Astori, l'italiano è di moda: "Più forza con un gruppo che pensa lo stesso calcio" http://www.lanazione.it/firenze/sport/calcio/fiorentina-astori-intervista-1.2872919, Lanazione.it, 6 febbraio 2017.

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“Sainte-Beuve. Piccolo, gonfio, ingiallito e accademico.
Critico, da molti anni, al Constitutionel.
Ha pubblicato versi che non mancano di poesia. Si è rimproverato a Sainte-Beuve, e a ragione, la sua prolissità e la sua monotonia; e tuttavia i suoi articoli sono ben fatti, ben scritti, ma ci si annoia di questa musica sempre carezzevole.
Sainte Beuve non si emoziona; professa – come San Paolo – che bisogna essere virtuosi sobriamente; a che scopo i grandi entusiasmi vigorosi e i divini ardori per il bene? È necessaria la virtù, non troppa ne serve, dice la canzone, abbiatene dunque solo la dose necessaria per essere senatore e accademico, aggiunge Sainte-Beuve.

Un cacciatore che ritornava a mani vuote scorge un contadino sdraiato al margine di uno stagno in cui nuotavano una ventina di rane domestiche.
Cinque franchi per te gli dice, se vuoi lasciarmi sparare sulle anatre.
E sia, risponde il contadino.
Il cacciatore tira e abbatte tre anatre.
Vuoi ricominciare, dice?
Di nuovo.
Questa volta uccide due anatre.
Il gioco si ripete due volte ancora. Il contadino, sempre sdraiato aveva ricevuto venti franchi; il cacciatore, che aveva ucciso undici anatre, gli dice allora:
Continuerei volentieri, ma non te ne resterebbero più.
–Oh, risponde il contadino, per me è lo stesso, non sono mie. Il Sig. Sainte-Beuve somiglia a quel contadino; è uno dei più amabili egoisti di Parigi, uno di quelli di cui Chamfort, credo, ha dettoche brucerebbero la vostra casa per farsi cuocere un uovo.”

Eugène Vermersch (1845–1878) poeta e giornalista francese

Les Hommes du jour

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“Ma, anche se a volte siamo stati costretti - dalle preoccupazioni finanziarie, dal fatto di essere indebitati - a fare concessioni al gusto del pubblico recitando alcune opere senza troppa importanza - ci sono state stagioni, non poche, in cui tutto il nostro repertorio era chiaramente superiore a quelli degli altri teatri. La cosa più importante è, penso, il programma per promuovere i giovani attori. Il gesto di aprire la strada del teatro ai giovani talentuosi. Ci sono nomi che hanno fatto carriera: Aura Buzescu, George Vraca, George Calboreanu, Nicolae Balteţeanu, Marieta Rareş …”

Lucia Sturdza-Bulandra (1873–1961) attrice e docente rumena

Dar, cu toate că uneori am fost siliţi – din preocupări de ordin financiar, fiind înglodaţi în datorii – să facem concesii gustului public, jucând unele piese fără prea mare valoare -, au fost stagiuni, şi nu puţine, în care întreg repertoriul nostru a fost net superior celor de la alte teatre. Cel mai important este, cred, programul de promovare a tinerilor actori. Gestul de a le deschide drum în teatru tinerilor de vocaţie. Sunt nume care au făcut carieră: Aura Buzescu, George Vraca, George Calboreanu, Nicolae Băltăţeanu, Marieta Rareş ...

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“Tra la terra e il cielo | e in mezzo ci sei te, | a volte è solo un velo, | un giorno, un fulmine.”

Valeria Rossi (1969) cantautrice italiana

da Tre parole, n. 8
Ricordatevi dei fiori

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“Noi riteniamo che non ci sia progresso ma che ci sia regressione, imbarbarimento, quando le tecnologie determinano danni psicosociali che sono connessi al venire meno dell'identità parentale genetica del nascituro. È il caso della fecondazione eterologa che determina un'inaccettabile dissociazione tra filiazione sociale e filiazione biologica, una frattura tra parentela genetica, parentela gestazionale e responsabilità educativa, con danni psicologici inevitabili e irreparabili sul nascituro. Né si dica, come è stato detto più volte, che il concetto di genitorialità oggi sta evolvendo verso nuovi orizzonti perché gli orizzonti dei genitori sono diversi da quelli del bambino, specie se si considera che la coppia oggi è sempre più precaria e quindi abbisogna di scelte meditate e per così dire ortodosse. Basta vedere le statistiche per leggere numeri allarmanti. Né si opponga quella provocazione che sento spesso ripetere, qui come anche in dibattiti pubblici, che l'Italia è piena di "figli dell'eterologa", perché frutto del rapporto di una donna con il lattaio di turno. Crediamo che quando si va a scomodare la scienza per sopperire alle carenze della natura, non si possono imitare le stravaganze, le degenerazioni della natura, ma che si debba salvare una connotazione il più possibile naturale al ruolo genitoriale, escludendo quindi il caos di figure socialmente inedite e di difficile definizione.”

Maria Elisabetta Alberti Casellati (1946) avvocato e politica italiana

Origine: Da un intervento durante la seduta n. 506 del Senato della Repubblica, 11 dicembre 2003. Resoconto stenografico http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=14&id=90808 disponibile su Senato.it.

“Ma il nome falso di mio padre è il mio cognome. Con quello sono nata e cresciuta, ne ho spiegato mille volte l'origine, e finisco spesso scambiata per immigrata, per badante, persino per donna facile perché in Italia, oggi, porto un cognome slavo. Come posso considerare falso qualcosa che mi ha impresso il suo marchio? Come può esserlo quel nome a cui mio padre deve la vita e io la mia? Che cos'è una finzione quando si incarna, quando detiene il vero potere di modificare il corso della storia, quando agisce sulla realtà e ne viene trasformata a sua volta?”

Helena Janeczek (1964) scrittrice e giornalista tedesca

Le rondini di Montecassino
Variante: Ma il nome falso di mio padre è il mio cognome. Con quello sono nata e cresciuta, ne ho spiegato mille volte l’origine, e finisco spesso scambiata per immigrata, per badante, persino per donna facile perché in Italia, oggi, porto un cognome slavo. Come posso considerare falso qualcosa che mi ha impresso il suo marchio? Come può esserlo quel nome a cui mio padre deve la vita e io la mia? Che cos’è una finzione quando si incarna, quando detiene il vero potere di modificare il corso della storia, quando agisce sulla realtà e ne viene trasformata a sua volta?

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“Fu Andreatta uno dei padri dell'Ulivo, e determinante nella scelta del leader, quel Prodi che poi fu il solo a battere per ben due volte Berlusconi.”

Gianni Barbacetto (1952) giornalista e scrittore italiano

Dal suo blog su Il fattoquotidiano.it
Origine: Da Prodi e Letta, 101 abbracci e l'ombra Renzi https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/02/prodi-e-letta-101-abbracci-e-lombra-renzi/1105655/, 2 settembre 2014.

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“L'India indipendente ha santificato Gandhi, l'ha dichiarato padre della patria, e poi l'ha subito rimosso. La sua personalità e il suo pensiero sono stati più volte smontati e rimontati, come orologi, da storici e sociologi. Dopo le prime esaltazioni, c'è stato chi ha sostenuto che, in realtà, nonostante il radicalismo contadino, la sua dottrina favoriva le classi privilegiate cittadine. Insomma, secondo questa tesi, Gandhi sarebbe stato un falso rivoluzionario, un abile politico, la cui azione ha condotto all'indipendenza dell'India, salvando i grandi proprietari. Per alcuni studiosi della "scuola di Cambridge" sarebbe stato addirittura un fantoccio nelle mani di gruppi e clientele. E c'è stato, al contrario, chi ha parlato di un comunismo primitivo gandhiano. Paradossalmente, è invece in senso opposto che talvolta si richiamano a lui gli autori della svolta economica liberista in corso a Nuova Delhi dall'inizio degli anni Novanta. Altri ancora si limitano a sottolineare, con saggezza, la preminenza in Gandhi di un'esigenza di elevazione morale e spirituale delle masse e dell'individuo, anche nell'azione politica. È in fondo quest'ultimo aspetto del Mahatma che ci sta a cuore.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da L'ultimo funerale del Mahatma mezzo secolo dopo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/01/31/ultimo-funerale-del-mahatma-mezzo-secolo.html?ref=search, la Repubblica, 31 gennaio 1997.

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“[Su Doraemon] Il cartone, non ha limiti… la fantasia, non ha limiti, quasi. Per quanto lo schema possa essere alle volte ripetitivo, comunque c'è sempre qualche lampo di genio.”

Davide Garbolino (1968) conduttore televisivo e doppiatore italiano

Origine: Da Dopocena con... Davide Garbolino https://www.youtube.com/watch?v=KS0qb86kkLg/, Youtube.com, 22 novembre 2017.

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“"Sentii parlare di lui alle riunioni di Mallarmè: lo dipingevano come un parlatore brillante; provai il desiderio di conoscerlo pur non sperando di riuscirvi. Mi venne in aiuto un caso fortunato, o meglio un amico al quale avevo confidato il mio desiderio. Invitammo Wilde una sera al ristorante. Eravamo quattro, ma fu lui il solo a parlare. Wilde non chiacchierava: raccontava. Per quasi tutto il pranzo non smise di raccontare. Raccontava lentamente, senza forzare il tono; già la sua voce era meravigliosa. Sapeva il francese in modo ammirevole, ma qua e la fingeva di cercare le parole per farle aspettare un po'. Non aveva quasi ombra di accento inglese, o se mai quanto gli piacesse conservarne, tale da conferire alle parole un suono a volte nuovo e strano. Anzichè "scepticisme" pronunciava volentieri "skepticisme"… Le storie a non finire che ci raccontò quella sera erano confuse e non tra le sue migliori; Wilde, insicuro di noi, ci saggiava. Della sua saggezza o follia non dispensava mai se non quanto l'ascoltatore, potesse a suo giudizio, recepire; a ciascuno forniva cibo secondo l'appetito; chi non si aspettava nulla da lui non riceveva nulla o se mai, un leggero schiumeggiare; e poichè si preoccupava innanzitutto di divertire, molti fra quanti si sono illusi di conoscerlo non hanno visto in lui che un essere spassoso.”

André Gide (1869–1951) scrittore francese

OSCAR WILDE in Memoriam (Ricordi) edizione numerata di 1000 copie Mario Luca Giusti Firenze 1979

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“Tante volte, mentre ascolto della musica, le idee cominciano o scorrere... è come se la musica cominciasse a prendere corpo, ed io vedo la scena del mio film svilupparsi.”

David Lynch (1946) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Da Stephen Pizzello, in American Cinematographer, vol. 78, n. 3, marzo 1997, p. 36; citato in Dario Martinelli, Il regista suonato. Note sul ruolo della musica nella cinematografia di David Lynch in G. Lanzo, C. Antermite (a cura di), Moviement: David Lynch, Gemma Lanzo Editore, 2009, p. 13.

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“Una guerra in Iran sarebbe, a mio avviso, molte volte peggiore della guerra in Iraq.”

Bernie Sanders (1941) politico statunitense

Dichiarazione del 14 maggio 2019
Origine: Citato in Sanders avverte che una guerra con l'Iran sarebbe "molto peggio della guerra in Iraq" https://www.controinformazione.info/sanders-avverte-che-una-guerra-con-liran-sarebbe-molto-peggio-della-guerra-in-iraq/, Controinformazione.info, 15 maggio 2019.

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“Quella signora grassa mangia sei volte al giorno per mantenere la linea. La linea cotica.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Diario futile di un signore di mezza età, p. 68

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“La gente alla fine pensa un sacco di cose, il più delle volte a caso, | non so se fa più male quello che gli entra in testa o quello che gli entra nel naso.”

Willie Peyote (1985) rapper e cantante italiano

da Turismi, n. 11
Non è il mio genere, il genere umano

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“Te! — Te, o tre volte dolce e graziosa Dea!”

Te o LIBERTÀ! invocano tutti con solenni e con domestiche supplicazioni, Te che hai sapore gradito, e l'avrai finché NATURA non rinneghi se stessa — né orpello mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto, né forza d'alchimia tramuterà in ferro il tuo scettro — Teco, e se tu gli sorridi, mentr'ei mangia il suo pane, il pastore è più beato del suo monarca dalla corte del quale tu se' sbandita. (XL; 1813, p. 128)
Viaggio sentimentale

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