Frasi sulla famiglia
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“Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero romanticizzare un tale luogo, ma volare sopra il fiume Mekong da Saigon tormentata e nevrotica significava ribadire la mia convinzione che se gli eserciti stranieri fossero stati alla larga da questi popoli, essi avrebbero affermato la loro civiltà e misurato la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era alcuna guerra, alcuna strage, alcun napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. E ora, questa deliziosa città è una rovina carbonizzata di quella visione.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

When I came to Cambodia in 1967, Phnom Penh was the most beautiful city in southeast Asia. Perhaps its too easy for a foreigner to romanticise such a place, but to fly across the Mekong river from beleaguered and neurotic Saigon was to reaffirm the belief that if only foreign armies would leave alone these people, they would assert their own civilization, and measure their own prosperity. Certainly there was feudalism and corruption, but there was no war, no slaughter, no napalm, and the Cambodian family was a fortress without want. And now, now this delicious city is a smouldering wreck of that vision.
Variante: Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero di romanzare un tale posto, ma volare sopra il fiume Mekong dal Saigon tormentato e neurotico era ribadire la mia confinzione che se gli eserciti stranieri stessero alla larga da questi popoli, eserciterebbero la loro civiltà e misurerebbero la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era la guerra, niente strage, niente napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. Ora questa deliziosa città è una rovina carbonizzata.

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“[…] il paese nativo della famiglia Bocchini da secoli si chiamava San Giorgio alla montagna, ma siccome i suoi colleghi ed amici solevano canzonarlo dicendogli: «Senti uomo della montagna… Vieni qua, montanaro…», Don Arturo fece fare un Decreto con cui quel nome veniva cambiato in quello più ambito e meno equivoco di San Giorgio del Sannio. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Le oneste origini familiari, p. 209)”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Personaggi di ieri e di oggi
Variante: [... ] il paese nativo della famiglia Bocchini da secoli si chiamava San Giorgio alla montagna, ma siccome i suoi colleghi ed amici solevano canzonarlo dicendogli: «Senti uomo della montagna... Vieni qua, montanaro...», Don Arturo fece fare un Decreto con cui quel nome veniva cambiato in quello più ambito e meno equivoco di San Giorgio del Sannio. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Le oneste origini familiari. p. 209)

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“Ogni tanto qualcuno ha il coraggio di parlare di medicina umana, che guarda al paziente e non alla malattia. Eppure nessuno parla di mondo, cultura, società moderna che deve adeguarsi ai bisogni dell’uomo. Come se il mondo fosse un involucro estraneo alle dinamiche umane. Così i ragazzi si devono inserire nel mondo del lavoro, e gli non si offre alcuna possibilità di inventare un nuovo modo di lavorare, una nuova filosofia di vita. Il mondo adulto dovrebbe sfruttare il pensiero giovane che, positivamente responsabilizzato, potrebbe favorire scenari nuovi, clamorosi. Certo che la giovinezza deve essere anche l’età della ribellione. Ma la ribellione ha in sé degli elementi costruttivi che il nostro mondo rifiuta categoricamente, perdendo due opportunità: quella dei giovani di crescere e quella degli adulti di cambiare. E invece: bambino, lasciali lavorare. E lasciaci portare avanti i nostri sporchi giochi di potere, i posti già assegnati per diritto di famiglia o politico, le corruzioni già previste, le ingiustizie già programmate, le nostre divisioni opportunistiche tra il bene e il male, la nostra paura dell’amore, le nostre fedi a cui non crediamo. Lascia fare e mettiti in riga, che tanto le cose vanno così e nessuno le può cambiare. Adeguati. Che gli ideali cadono con l’età adulta. Mettiti l’animo in pace. Tanto continuerai a sentire frasi ovvie come “sono i giovani del nostro futuro” e qualcuno comincerà ad applaudire annuendo perché vorrà farsi vedere mentre applaude e tutti si complimenteranno perché quella è davvero una banalità che non cambia nulla. I giovani saranno il nostro futuro. Perché anche loro, i giovani, impareranno presto, prestissimo, a perdere se stessi e i loro pensieri. Diventeranno adulti. Perché, dicono, diciamo, non c’è altra scelta.
Il mondo adulto conta sui giovani. Per vendicarsi e rivivere attraverso di loro la propria perdita di identità.”

Luca Raffaelli (1959) giornalista, saggista e sceneggiatore italiano

Le anime disegnate

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“Vengo da una famiglia contadina. Durante la mia infanzia, ho vissuto con i miei genitori, e gli aiutai nei loro lavori agricoli. Dopo però, in accordanza coi costumi, ho vissuto in una pagoda per imparare a scrivere e leggere. Passai sei anni in una pagoda e sono stato monaco per due anni.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Vengo da una famiglia contadina. Durante la mia infanzia, ho vissuto con i miei genitori, e li ho aiutati nei loro lavori agricoli. Dopo però, secondo le consuetudini, ho vissuto in una pagoda per imparare a scrivere e leggere. Ho trascorso sei anni in una pagoda e sono stato monaco per due anni.

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“In effetti non avevo una grande opinione dell'aspetto fisico della mia famiglia e tendevo a paragonare i parenti da parte di mia madre a qualcosa che di solito si coltiva in una capsula Petri.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), Punizione

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“Nella mia carriera è stata molto importante anche la famiglia in cui sono cresciuto, i valori che mi hanno trasmesso, e il modo di saper gestire il successo. Avere avuto una famiglia di sportivi di alto livello mi ha senza dubbio facilitato il compito, aiutandomi a non esaltarmi nei momenti di grande euforia ed a reagire nei momenti di difficoltà.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

Origine: Da interviste a Sky e Mediaset; citato in Buffon: «Fase bella e importante della stagione» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/buffon-fase-bella-e-importante-della-stagione.php, Juventus.com, 29 marzo 2017.

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“Mi sono fermato qua alla tastiera, cercando di decidere come descriverti (a) in un giornale per famiglie e (b) senza tuttavia anticipare il divertimento. Non posso. Osserverò semplicemente che, subito dopo che la scena è "esplosa" per incredibili e prolungate risate, i Farrelly trovano un modo per accecarci con una conseguenza completamente inaspettata che ci fa nuovamente scatenare.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

I have paused here at the keyboard for many minutes, trying to decide how to describe them (a) in a family newspaper, and (b) without spoiling the fun. I cannot. I will simply observe in admiration that after the scene explodes in disbelieving, prolonged laughter, the Farrellys find a way to blindside us with a completely unanticipated consequence that sets us off all over again.

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“Era il frutto della manipolazione genetica compiuta in quel continente con l'innesto della storia occidentale sulla società africana. Nel momento di maggior gloria, Bokassa chiamava papà il generale de Gaulle, fratello il presidente Giscard d'Estaing, e cugino Amin Dada, allora sanguinario dittatore in Uganda. Questa era la composita, eterogenea famiglia cui sentiva di appartenere.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Era il frutto della manipolazione genetica compiuta in quel continente con l' innesto della storia occidentale sulla società africana. Nel momento di maggior gloria, Bokassa chiamava papà il generale de Gaulle, fratello il presidente Giscard d'Estaing, e cugino Amin Dada, allora sanguinario dittatore in Uganda. Questa era la composita, eterogenea famiglia cui sentiva di appartenere.

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“Da giovedì non abbiamo notizia di Mack dagli Abruzzi. Ciò mi fa vivere in palpiti ed in continue ambasce. Ardisco inviarvi questa sera tutto il nostro danaro di Spagna del re e mio. Essi sono 60⁄m ecco tutto il nostro avere, ma noi non abbiamo mai tesorizzato. I diamanti di tutta la famiglia, uomini e donne, verranno domani sera, per essere tutto consegnato al rispettabile ammiraglio Lord Nelson. Il generale (Acton) gli avrà parlato del nostro danaro, ma è quello per pagare l'esercito, marina ecc. Infine, la viltà, il tradimento, la paura, la costernazione generale, ed il nessun vigore mi fanno molto temere. Ciò mi rende completamente sventurata; ma adempierò a tutti i miei doveri fino alla fine. Addio, i miei complimenti al cavaliere, al rispettabile Milord, nostro liberatore. Conservatemi la vostra amicizia. Voi me ne date tante, e credetemi per la vita, la vostra sincera amica — Carolina.
Saverio, uomo fedele e sicuro accompagnerà il danaro. Questa era scritta jeri, ma sapendo la festa in casa di Nizza, non ho voluto mandare, per non incomodarvi. Lo farò stasera e v'invierò tutto,, danari e quant'occorre, perché la nostra sventura incalza. I nostrisono de' vili, degli infami, degli esseri esecrati. Il fratello d' Acton è giunto e racconta orrori. Mack è alla disperazione. Sono fra duolo e fra sbalordimento.
Addio, i miei complimenti all'eroe Nelson ed alla sua buona nazione: arrossisco dell'infame viltà della nostra. Addio, tutta vostra per la vita e per la morte — Carolina.”

Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (1752–1814) regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando I delle Due Sicilie

dalla lettera del 17 dicembre 1799, pp. 31-32
Mia cara Miledy.
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton
Variante: Mia cara Miledy. — Da giovedì non abbiamo notizia di Mack dagli Abruzzi. Ciò mi fa vivere in palpiti ed in continue ambasce. Ardisco inviarvi questa sera tutto il nostro danaro di Spagna del re e mio. Essi sono 60⁄m ecco tutto il nostro avere, ma noi non abbiamo mai tesorizzato. I diamanti di tutta la famiglia, uomini e donne, verranno domani sera, per essere tutto consegnato al rispettabile ammiraglio Lord Nelson. Il generale (Acton) gli avrà parlato del nostro danaro, ma è quello per pagare l'esercito, marina ecc. Infine, la viltà, il tradimento, la paura, la costernazione generale, ed il nessun vigore mi fanno molto temere. Ciò mi rende completamente sventurata; ma adempierò a tutti i miei doveri fino alla fine. Addio, i miei complimenti al cavaliere, al rispettabile Milord, nostro liberatore. Conservatemi la vostra amicizia. Voi me ne date tante, e credetemi per la vita, la vostra sincera amica — Carolina.
Saverio, uomo fedele e sicuro accompagnerà il danaro. Questa era scritta jeri, ma sapendo la festa in casa di Nizza, non ho voluto mandare, per non incomodarvi. Lo farò stasera e v'invierò tutto,, danari e quant'occorre, perché la nostra sventura incalza. I nostrisono de' vili, degli infami, degli esseri esecrati. Il fratello d' Acton è giunto e racconta orrori. Mack è alla disperazione. Sono fra duolo e fra sbalordimento.
Addio, i miei complimenti all'eroe Nelson ed alla sua buona nazione: arrossisco dell'infame viltà della nostra. Addio, tutta vostra per la vita e per la morte — Carolina. (dalla lettera del 17 dicembre 1799, pp. 31-32)
Origine: Sudditi. Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton, p. 3.

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“Ci eravamo sentiti rallegrare, quando fu messo fuori dal Ministero il così detto sistema delle regioni. Sperammo trovata la vera formula del saldo e libero ordinamento d'Italia: aggiunta la nuova unità ai preziosi acquisti unitarj della tradizione: rappresentata in cotesto sistema quella triplice centralità, che abbisogna al progressivo vivere d'ogni popolo moderno; vale a dire la centralità nazionale, istrumento della sovranità costituente, legislatrice, e amministrativa dello Stato: la centralità municipale, primo ritrovo delle famiglie in opera comune di civiltà; e la centralità regionale, consorzio mediatore tra il Comune e lo Stato, autorità di mezzo, partecipe insieme della vita dell'uno e dell'altro.”

Giuseppe Montanelli (1813–1862) scrittore e politico italiano

cap. 1, p. 2
Dello ordinamento nazionale
Variante: Ci eravamo sentiti rallegrare, quando fu messo fuori dal Ministrero il così detto sistema delle regioni. Sperammo trovata la vera formula del saldo e libero ordinamento d'Italia: aggiunta la nuova unità ai preziosi acquisti unitarj della tradizione: rappresentata in cotesto sistema quella triplice centralità, che abbisogna al progressivo vivere d'ogni popolo moderno; vale a dire la centralità nazionale, istrumento della sovranità costituente, legislatrice, e amministrativa dello Stato: la centralità municipale, primo ritrovo delle famiglie in opera comune di civiltà; e la centralità regionale, consorzio mediatore tra il Comune e lo Stato, autorità di mezzo, partecipe insieme della vita dell'uno e dell'altro. (cap. 1, p. 2)

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“La famiglia non è un concetto estensibile. Lo Stato non può equiparare matrimonio e unioni civili, né far crescere un minore in una coppia che non sia famiglia. Le diversità vanno tutelate ma non possono diventare identità, se identità non sono. […] Non si può fare confusione, parola usata dal Papa pochi giorni fa: ogni omologazione sarebbe un'improvvida sovrapposizione e un offuscamento di modelli non sovrapponibili.”

Maria Elisabetta Alberti Casellati (1946) avvocato e politica italiana

Origine: Da un intervento al convegno La famiglia è una. I diritti sono per tutti; citato in Unioni civili: Casellati (Csm), la famiglia "non è estensibile" https://agensir.it/quotidiano/2016/1/28/unioni-civili-casellati-csm-la-famiglia-non-e-estensibile/, Agensir.it, 28 gennaio 2016.

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“l diritto al ricongiungimento familiare è una componente essenziale del diritto alla vita di famiglia, protetto dal diritto internazionale in materia di diritti umani. Tale diritto al ricongiungimento è particolarmente importante per i rifugiati in Europa. Tenuto conto dei pericoli che minacciano queste persone nei loro paesi, l'unica possibilità di esercitare il diritto alla vita familiare è di portare le loro famiglie in Europa. Purtroppo, molti paesi europei limitano l’accesso dei rifugiati a questo diritto attraverso misure restrittive ingiuste e illegali, che causano enormi sofferenze ai rifugiati e alle loro famiglie. Tutto questo deve cambiare.”

Nils Muižnieks (1964) politologo e attivista lettone

Origine: Citato in I paesi europei devono eliminare gli ostacoli al ricongiungimento familiare dei rifugiati http://www.coe.int/it/web/portal/news-2017/-/asset_publisher/StEVosr24HJ2/content/european-countries-must-lift-obstacles-to-reunification-of-refugee-families?inheritRedirect=false&redirect=http%3A%2F%2Fwww.coe.int%2Fit%2Fweb%2Fportal%2Fnews-2017%3Fp_p_id%3D101_INSTANCE_StEVosr24HJ2%26p_p_lifecycle%3D0%26p_p_state%3Dnormal%26p_p_mode%3Dview%26p_p_col_id%3Dcolumn-4%26p_p_col_count%3D1, Comunicati stampa - Consiglio d'Europa, Strasburgo, 19 giugno 2017.

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“La mia famiglia ha le sue origini in Caransebes, che dà l'idea del nome di Almăjan (nota: il nome dell'artista prima del matrimonio) che ha lasciato perplesse molte persone. Anche se sono nata a Banat, a quattro anni - in barca sul Danubio - sono venuta a Bucarest. Questo è il primo tour della mia vita. Stavo per cadere nel Danubio, e da allora mi è rimasto un vero orrore dell'acqua. Nulla nella mia famiglia di persone tradizionali mi avrebbe probabilmente portata verso arte, specialmente verso il teatro. I genitori mi stavano preparando per i soliti doveri delle donne nel mio mondo: casalinga, moglie e madre. Penso di dovere a questa preparazione la buona organizzazione della mia vita al di là del palcoscenico.”

Aura Buzescu (1894–1992) attrice, regista teatrale e docente rumena

Familia mea îşi are obârşia la Caransebeş, ceea ce poate lămuri numele de Almăjan (notă: numele artistei înainte de căsătorie) care a nedumerit cândva mulţi oameni. Chiar eu sunt născută în Banat, dar la patru ani - cu vaporul pe Dunăre – am venit în Bucureşti. Acesta ar fi primul turneu al vieţii mele. Era să cad în Dunăre şi de atunci am rămas cu o adevărată groază de apă. Nimic în familia mea de oameni aşezaţi nu era de natură să mă îndrepte spre artă, mai ales spre teatru. Părinţii mă pregăteau pentru îndeletnicirile obişnuite ale femeilor din lumea mea: gospodină, soţie şi mamă. Cred că acestei pregătiri îi datorez buna organizare a vieţii mele de dincolo de scândurile scenei
Origine: Citato in Actori aproape uitați: Aura Buzescu https://deieri-deazi.blogspot.it/2015/07/actori-aproape-uitati-aura-buzescu.html, Aura Buzescu - intervista accordata alla rivista Ilustraţiunea Română, 1931

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“Il processo a Saddam Hussein e la sua condanna a morte non sortiscono lo stesso effetto di quello a Ceausescu, non solo perché i contesti storico-politici sono differenti, ma perché nel caso iracheno manca un attore fondamentale in ogni evoluzione storica: la società civile, che nei paesi dell'est è riuscita in molti casi a riappropriarsi del proprio destino. Nel mondo arabo la società civile esiste ma è debole, perché legata a strutture che ne impediscono una reale autonomia. è difficile parlare di opinioni pubbliche arabe come si intendono in Occidente, in quanto la società civile non è aperta; essa reagisce sempre in funzione dei suoi legami - la famiglia, il luogo d'origine, l'appartenenza politica - ma soprattutto in funzione del peso della realtà comunitaria, che le impedisce di autonomizzarsi. La reazione al processo e alla condanna a morte di Saddam Hussein è subordinata a un certo immaginario collettivo del mondo arabo, che reagisce a seconda della sensazione di considerarsi i vincitori o i perdenti della storia. Ma esiste un altro elemento che nel caso specifico del processo a Saddam tende a diminuire il possibile effetto di quella decisione: opinione molto diffusa nel mondo arabo, collegata a un anti-americanismo diffuso, è che il rovesciamento del regime di Saddam sia il risultato di una "rivoluzione per delega": tutt'altro scenario della rivoluzione contro Ceausescu.”

Khaled Fouad Allam (1955–2015) sociologo e politico algerino

Origine: Da Il rischio di farne un martire eroe dell'islamo-nazionalismo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/11/06/il-rischio-di-farne-un-martire-eroe.html?ref=search, la Repubblica, 6 novembre 2006.

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“[Sugli inizi] Ho passato momenti difficili: quando avevo vent'anni è mancata mia madre mentre ero in ritiro con la nazionale Under-20. Il calcio mi ha aiutato a concentrarmi su qualcos'altro, ma, appena arrivato all'Estudiantes, mi sono rotto il perone e sono stato fuori 4 mesi. Solo, lontano dalla famiglia e da tutto: non è stato semplice. Ma sono andato avanti.”

Duván Zapata (1991) calciatore colombiano

Origine: Da un'intervista a La Gazzetta dello Sport; citato in Samp, Duvan Zapata: 'Udinese mi hai deluso, emarginato a Napoli' https://www.calciomercato.com/news/samp-duvan-zapata-udinese-mi-hai-deluso-emarginato-a-napoli-20104, Calciomercato.com, 29 settembre 2017.

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“Non c'è famiglia in Siria che non abbia perso una persona cara. Oggi i genitori partecipano ai funerali dei loro figli piuttosto che ai loro matrimoni.”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Variante: Non c'è famiglia in Siria che non abbia perso una persona cara. Oggi i genitori partecipano ai funerali dei loro figli piuttosto che ai loro matrimoni.

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“I primi di febbraio una mattina esco di casa a piedi e vengo bloccato da una macchina e due persone, che si qualificano come carabinieri, mi fanno salire e mi portano in una località dove c’era un’altra macchina con altre due persone. Mi fanno salire sull’altra macchina, e lì uno di questi altri mi dice: "Le posso assicurare che non gli facciamo nulla ma lei si deve cancellare dalla mente Aiello deve fare conto che non esista, noi lo diciamo per il suo bene, sappiamo dov’è la sua famiglia". Io allora per calmare la situazione ho detto che avevo già pronte delle registrazioni per ritrattare e che se venivano a casa gliele consegnavo, mi accompagnano a casa e io gli diedi le copie delle foto e delle registrazioni e loro mi dicono: "Ormai sappiamo dove trovarla se abbiamo bisogno torniamo, mi raccomando non aprire a nessuno soprattutto ai carabinieri." Però nei giorni successivi degli agenti in borghese iniziarono a fare dei posti di blocco sotto casa, e se uscivo mi pedinavano… un giorno si presentano a casa due persone distinte che si qualificano come i NOP di Roma, ma quando dico che chiamo i carabinieri questi vanno via e scappano. Verso aprile maggio mentre ero giù con la mia compagna una macchina si affianca ci guarda, quindi io capisco che c’è qualcosa che non andava allora penso in quel momento di chiamare mia moglie e mio figlio. Quando arrivano, dopo quattro, cinque giorni, ci allontaniamo in macchina e io non potevo dirgli quello che stava succedendo quindi gli ho detto solo di guardarsi dai carabinieri, poco dopo ci fermano i carabinieri e ci chiedono documenti e lì io mi sono visto carcerato e dopo ho preso la decisione di andare via di là… sono andato a Reggio da un mio zio.”

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“È la natura che educa le persone, pertanto lo stato più naturale è la nazione, una famiglia estesa con caratte nazionale.”

Johann Gottfried Herder (1744–1803) filosofo e teologo tedesco

citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 143. ISBN 9788858019429

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