Frasi sulla guerra
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“La Francia ha perso una battaglia ma non ha perso la guerra.”

Charles de Gaulle (1890–1970) generale e politico francese

primo appello alla Francia da Londra, 18 giugno 1940

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“Ho giurato sull'altare di Dio eterna guerra contro qualsiasi forma di tirannia sulla mente dell'uomo.”

Thomas Jefferson (1743–1826) 3º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in Michael J. Gelb, Il genio che c'è in te.

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“Nessun trionfo di pace è più esaltante di un trionfo di guerra.”

Theodore Roosevelt (1858–1919) 26º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in Focus, n. 85, p. 180.

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“Quando la guerra sarà finita, li costringeremo a pensare come noi, anche perché, fra l'altro, in quel momento saranno finanziariamente nelle nostre mani.”

Woodrow Wilson (1856–1924) 28º presidente degli Stati Uniti d'America

rivolto agli alleati ostici nei suoi confronti, nel 1917; citato in Di Nolfo 2007

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“Tutti i popoli del mondo hanno il nostro stesso interesse, e per conto nostro vediamo molto chiaramente che, a meno che non sia fatta giustizia agli altri, non sarà fatta a noi. Perciò il programma della pace del mondo è il nostro stesso programma; e questo stesso programma, il solo possibile, secondo noi, è il seguente.”

Woodrow Wilson (1856–1924) 28º presidente degli Stati Uniti d'America

dal preambolo dell'enunciazione davanti al senato dei quattordici punti degli obiettivi di guerra americani, 8 gennaio 1918, in risposta al "Decreto per la pace" dei Soviet

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“[Protestando contro la lealtà della Germania verso l'Austria nello spingere verso lo scoppio della prima guerra mondiale] […] senza lo scudo di una simile lealtà, l'Austria non si sarebbe azzardata a compiere i passi che ha compiuto.”

Walther Rathenau (1867–1922) politico e imprenditore tedesco

da un articolo pubblicato sul Berliner Tageblatt; citato in Martin Gilbert, La grande storia della prima guerra mondiale, Mondadori, Milano, 2009, p. 45, ISBN 978-88-04-48470-7

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“Non si mente mai così tanto prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia.”

Otto Von Bismarck (1815–1898) politico tedesco

Discorsi

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“[La Prima guerra mondiale] infrange tutte le barriere riconosciute in tempo di pace. […] Abbatte quanto trova nella strada con rabbia cieca, come se dopo di essa non dovesse più esservi avvenire e pace tra gli uomini.”

da Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte, 1915
Il disagio della civiltà (1929)
Origine: Citato in IrreLombardia.it http://old.irrelombardia.it/classicionline/didattica_novecento/esperienza_krisis_vienna_bacciola.htm, L'esperienza della Krisis nella "Grande Vienna" – Come vecchi viennesi di Fabrizio Bacciola

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“E quando dicevo che il Movimento Studentesco non può fare la guerra, volevo dire che la guerra la fanno gli eserciti, e che gli eserciti sono delle istituzioni.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

15 marzo 1969
Il caos

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“I sentimenti umani sono quasi cancellati dalle spietate necessità della guerra, ma nella misura in cui continuano a esistere, precari e minacciati, essi esistono puri, e da nessun'altra parte ce ne sono di più puri.”

Simone Weil (1909–1943) scrittore, filosofo

Origine: Da L'Iliade o il poema della forza, variante da un manoscritto inedito; citato in Nevin 1997, p. 158.

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“L'uomo ammise di discendere dalla bestia, affrettandosi a provarlo immediatamente con una guerra bestiale.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

La Madonna

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“Le guerre civili solo il più grande male.”

n. 314, 1994
Pensieri

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“Non conosce la pace e non l'estima | chi provato non ha la guerra prima.”

canto XXXI, ottava II, versi 7-8
Orlando furioso
Variante: Non conosce la pace e non l'estima
Chi provato non ha la guerra prima.

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“La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

1974, v. II
Madre Courage e i suoi figli

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“La guerra è come l'amore, trova sempre il suo fine.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco
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“La guerra è un rozzo e violento mestiere.”

Friedrich Schiller (1759–1805) poeta, filosofo e drammaturgo tedesco

da I piccolomini

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“La guerra è il sistema più spiccio per trasmettere una cultura.”

Anthony Burgess (1917–1993) scrittore, critico letterario e glottoteta britannico

da 1984 & 1985

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“Fare una guerra è la cosa più semplice del mondo. È quando si vuol fare la pace che cominciano i guai.”

Valeriu Butulescu (1953) poeta

citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“I pacifisti che rifiutano di indagare le cause economiche della guerra fanno causa comune con i venditori d'armi.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Le guerre si fanno per creare debiti. La guerra è il sabotaggio massimo, il sabotaggio più atroce.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Un giorno faranno la guerra e nessuno ci andrà.”

Carl Sandburg (1878–1967) poeta statunitense

Senza fonte

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“Dalla scuola di guerra della vita. Quello che non mi ammazza mi rende più forte.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Detti e frecce, 8, 1989

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“Il veleno della dottrina dei «diritti uguali per tutti» – è stato diffuso dal cristianesimo nel modo più sistematico; procedendo dagli angoli più segreti degli istinti cattivi, il cristianesimo ha fatto una guerra mortale ad ogni senso di venerazione e di distanza fra uomo e uomo, cioè al presupposto di ogni elevazione, di ogni sviluppo della cultura – con il risentimento delle masse si è fabbricato la sua arma principale contro di noi, contro tutto quanto v'è di nobile, di lieto, di magnanimo sulla terra, contro la nostra felicità sulla terra … Concedere l'«immortalità» a ogni Pietro e Paolo, è stato fino a oggi il più grande e il più maligno attentato all'umanità nobile. – E non sottovalutiamo la sorte funesta che dal cristianesimo si è insinuata fin nella politica! Nessuno oggi ha più il coraggio di vantare diritti particolari, diritti di supremazia, un sentimento di rispetto dinanzi a sé e ai suoi pari – un pathos della distanza … La nostra politica è malata di questa mancanza di coraggio! – L'aristocraticità del modo di sentire venne scalzata dalle più sotterranee fondamenta mercé questa menzogna dell'eguaglianza delle anime; e se la credenza nel «privilegio del maggior numero» fa e farà rivoluzioni, – è il cristianesimo, non dubitiamone, sono gli apprezzamenti cristiani di valore quel che ogni rivoluzione ha semplicemente tradotto nel sangue e nel crimine! Il cristianesimo è una rivolta di tutto quanto striscia sul terreno contro ciò che possiede un'altezza: il Vangelo degli «umili» rende umili e bassi…”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

43; 2008

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“Tu dici che è la buona causa che consacra perfino la guerra? Io ti dico: è la buona guerra che consacra ogni causa.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

I, Della guerra e dei guerrieri, Montinari 1972

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“Dovete avere solo nemici da odiare, e non nemici da disprezzare: dovete essere orgogliosi del vostro nemico.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

I, Della guerra e dei guerrieri, Montinari 1972

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“Nessuno è patriottico quando si tratta di pagare le tasse.”

George Orwell (1903–1950) scrittore britannico

Diario di guerra 9 agosto 1940: p. 333

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“La guerra insomma era tutto quello che non si capiva.”

1992, p. 19
Viaggio al termine della notte

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“Il pacifismo moltiplica talvolta le guerre e l'indulgenza la criminalità.”

1990, p. 248
Alla ricerca del tempo perduto, All'ombra delle fanciulle in fiore

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“L'omicidio, come tutti possono osservare leggendo le storie recenti e i giornali di ogni mattina, è sempre più fiorente tra i popoli di razza bianca. Qualunque motivo o pretesto è buono per sopprimere i nostri simili: la gelosia o la politica, la vendetta o il lucro, la punizione dei delinquenti o l'amore non corrisposto, la speranza di un premio o l'accecamento del furore, l'assillo del guadagno sognato o il sadismo sessuale, senza contare le carneficine di massa delle insurrezioni, delle fucilazioni e delle invasioni e neppure quegli omicidi gratuiti e perfetti venuti di moda attraverso la letteratura europea negli ultimi decenni.
Si vedono ogni giorno innamorati che uccidono le amanti, mogli che uccidono i mariti, mariti che uccidono le mogli, padre che uccidono i figli, figli che uccidono i genitori, fratelli che ammazzano i fratelli, ladri che ammazzano i derubati, criminali che sopprimono i polizziotti, polizziotti che sopprimono i criminali e perfino fanciulli e adolescenti che per gioco o per gola di pochi soldi strangolano e sgozzano i loro coetanei. Gli stati non sono meno risolutamente omicidi dei cittadini che li compomgono: le guerre di sterminio sono ancora frequenti e in quasi tutti i paesi cristiani i codici ammettono solennemante il diritto di contravvenire a uno dei più antichi e perentori comandamenti di Dio. Anche ai tempi nostri come in quelli delle «Soirées de St. Petersbourg» di Giuseppe de Maistre c'è sulla terra un perenne «ruissellement de sang.»”

pagg. 92-93
La spia del mondo, I figli del quinto giorno

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“Nel mondo dell'arte c'è una guerra sola: quella tra Circe e Orfeo. Tra Circe che trasforma gli uomini in bestie e Orfeo che trasforma i bruti in uomini.”

Giovanni Papini (1881–1956) scrittore, poeta e aforista italiano

Origine: Da Pillole di Minerva, II Frontespizio; ora in Mostra personale, Morcelliana, 1947.

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“La vita dell'uom su questa terra, altro non è che una continua guerra.”

Niccolò Tommaseo (1802–1874) scrittore italiano

da Degli studi elementari e dei superiori delle universita e de' collegi

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“Federico scrisse lAntimachiavelli, ma non si trattava di ipocrisia, era semplicemente letteratura. Amava l'umanesimo, la ragione, la secca chiarezza — un amore problematico, derivato dagli elementi demoniaci e utilitari riuniti in lui. Così amava Voltaire, il figlio dello spirito, il padre dell'illuminismo e di ogni cultura antieroica. Baciava la mano magra che scriveva: «Odio tutti gli eroi», ed egli stesso faceva dell'ironia sulla guerra dei sette anni con le parole «debolezze eroiche». Metteva però anche nero su bianco: se avesse voluto punire una provincia, l'avrebbe fatta governare da letterati; il suo illuminismo era così superficiale, che se ne sentiva immune. Quando poi vuole chiarire il vero motivo che lo ha indotto a scambiare la dolce quiete di una vita dedita alla letteratura con i tremendi sforzi ed i sanguinosi orrori della guerra, parla in generale di un «segreto istinto». Ciò che egli definisce in questo modo era più forte della letteratura: diresse le sue azioni e decise della sua vita; ed è un concetto tipicamente tedesco che questo istinto segreto, questo elemento demoniaco fosse in lui sovrumano: era la forza del destino, lo spirito della Storia.
In fondo era una vittima. Egli pensava ad ogni modo di essersi sacrificato: nella giovinezza per il padre e nella maturità per lo Stato. Ma sbagliava se pensava che sarebbe stato libero di agire diversamente. Era una vittima. Doveva agire ingiustamente e vivere contrariamente al pensiero; non gli fu concesso di essere un filosofo, ma dovette fare il re, perché un grande popolo compisse la sua missione nel mondo.”

Thomas Mann (1875–1955) scrittore e saggista tedesco

Origine: Federico e la grande coalizione, pp. 77 sg.

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