Frasi sulla guerra
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“Sono un artificiere. Fabbrico qualcosa che alla fin fine serve a un assedio, a una guerra, a una distruzione. Io non sono per la distruzione, ma sono a favore del fatto che si possa passare, che si possa avanzare, che si possano abbattere i muri.”

Michel Foucault (1926–1984) sociologo, filosofo e psicologo francese

da «Io sono un artificiere», giugno 1975, in Conversazioni. Interviste di Roger-Pol Droit, a cura di Fabio Polidori, Mimesis Edizioni, 2007

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“Il più intenso desiderio di un fotografo di guerra è la disoccupazione.”

Robert Capa (1913–1954) fotografo ungherese

citato in Life. I grandi fotografi

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“Cristo si è fermato a Eboli, L'Orologio, sono i momenti di un'autobiografia che non può svolgersi altrimenti che ricostruendo la storia della società italiana, dal fascismo ai primi anni del dopoguerra. Carlo Levi — qui è il centro della sua arte — non dipinge un quadro d'insieme di codesta società per poi, subito dopo, inserirvisi; non procede verso l'universale astratto. Nella sua opera il moto di universalizzazione è tutt'uno con l'approfondimento del concreto. Dai suoi inizi ci ha posto, sempre, contemporaneamente su due piani: quello della Storia e quello delle sue storie, specchiantisi l'uno nell'altro. Mi sia consentito affermare, in questa occasione, il mio totale consenso a un'arte dello scrivere cosí concepita. Io credo che, attualmente, non possiamo tentare nient'altro che collocare i nostri lettori in questa doppia prospettiva: di una vita che si singola-rizza, avida di gustare il sapore di tutte le altre vite, e di una universalità strutturata del vissuto che si totalizza soltanto nelle vite particolari. […] Quella curiosità di cui poco fa ho parlato, e che ha fatto di lui lo scrittore di cui non possiamo mai dimenticarci, è nata dalla passione di vivere, che lo induce a cogliere come un valore, in se stesso e negli altri, ogni esperienza vissuta. In Levi tutto si accorda, tutto si tiene. Medico dapprima, poi scrittore e artista per una sola identica ragione: l'immenso rispetto per la vita. E questo stesso rispetto è all'origine del suo impegno politico, cosí come alla sorgente della sua arte.”

Jean Paul Sartre (1905–1980) filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Origine: Da Galleria, 3-6 (1967), pp. 259-60, a cura di Aldo Marcovecchio; citato in Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, 1990, p. XII.

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“Il più grande dei crimini, almeno il più distruttivo e di conseguenza il più contrario al fine della natura, è la guerra; ma non vi è alcun aggressore che non colori questo misfatto con il pretesto della giustizia.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Il filosofo ignorante

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“[Regola] Sapere nella guerra conoscere l'occasione e pigliarla, giova più che niuna altra cosa.”

Fabrizio: libro settimo, p. 378
Dell'arte della guerra

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“[Per indicare il fatale e infallibile avvicinarsi della vittoria nella I guerra mondiale] Il piano inclinato.”

Ferdinand Foch (1851–1929) scrittore, militare (generale dell’esercito)

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 652

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“La guerra va bene per gli ufficiali, per gli ambiziosi, per gli aggiottatori […], per il potere esecutivo […]. Questa decisione solleva da ogni preoccupazione, non si hanno più doveri verso il popolo quando gli si offre la guerra.”

Maximilien Robespierre (1758–1794) politico, avvocato e rivoluzionario francese

Origine: Citato in Simone Weil, Riflessioni sulla guerra (1933), in Incontri libertari, traduzione di Maurizio Zani, Elèuthera, Milano, 2001, p. 38. ISBN 88-85060-52-8

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“Le marce sono la guerra.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese
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“Niente si ottiene in guerra se non per mezzo di precisi calcoli… il caso da solo non è mai apportatore di successo.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

Origine: Citato in D. Chandler, Le campagne di Napoleone, vol. I, pp. 212-213.

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“Il male, in guerra come in politica, non è scusabile se non è assolutamente necessario.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Appendice

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“In guerra come in amore bisogna guardarsi da vicino.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Appendice

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“Più che una fine della guerra, vogliamo una fine dei principi di tutte le guerre.”

Franklin Delano Roosevelt (1882–1945) 32º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Messaggio radiofonico alla nazione per il Jefferson Day, 13 aprile 1945.

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“In questo 10 giugno, la mano che teneva il pugnale l'ha affondato nella schiena del suo vicino.”

Franklin Delano Roosevelt (1882–1945) 32º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Commentando la dichiarazione di guerra dell'Italia contro Gran Bretagna e Francia, Washington 10 giugno 1940; citato in storiaxxisecolo.it http://www.storiaxxisecolo.it/secondaguerra/sgmcampagnafrancia.htm

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“Mi vergogno di essere servo; guerra ai palazzi, pace alle capanne.”

Georg Büchner (1813–1837) scrittore e drammaturgo tedesco

da una lettera alla famiglia, aprile 1834

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“Non capisce come funzionano i numeri romani. Credeva che avessimo appena combattuto l'undicesima guerra mondiale.”

Joan Rivers (1933–2014) attrice e regista statunitense

An Audience with Joan Rivers, trasmissione della London Weekend Television, 1984 citata in John D. Barrow, I numeri dell'universo, Mondadori 2004

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“Ci rallegriamo per la notizia e ci congratuliamo con le nostre forze ed i marines. […] Rallegratevi!”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dal Colloquio con la stampa a Downing Street annunciando la liberazione della Georgia del Sud durante la guerra delle Falkland, 25 aprile 1982

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“La nostra vita è stata protetta da un corpo militare che era più robusto degli stivali di un schiavo.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dal Colloquio con la stampa a Downing Street annunciando la liberazione della Georgia del Sud durante la guerra delle Falkland, 25 aprile 1982

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“Sapevamo quello che dovevamo fare, siamo andati e lo abbiamo fatto. La Gran Bretagna è di nuovo grande!”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

sulla vittoria nella guerra delle Falkland

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“Douglas, Douglas, vorresti fare di Neville Chamberlain un guerrafondaio.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

nella risposta a Douglas Hurd, 2 maggio 1993

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“[Da una conferenza femminista di Giraudoux tenuta alla vigilia dell'ultima guerra] Per gli uomini è dunque arrivato il momento di ammettere la loro sconfitta? Non saprei, quello che so è che essi avevano sempre allontanato la dura ammissioni che le donne fossero uguali, se non superiori, nei campi di azione che essi si erano riservati. Gli uomini avevano messo la donna in posizione subordinata facendola serva, o in posizione troppo superiore facendola dea. Mai l'avevano ammessa alla parità. Quando un'armata di greci fu battuta dalle parti della Tracia da un'armata di donne, gli uomini di allora inventarono le Amazzoni; essi escogitarono che quelle donne fossero semidee e che conducessero una esistenza favolosa. Quando Giovanna D'arco salvò la Francia, i suoi nemici la fecero un'indemoniata, e i suoi partigiani un'arcangelo, ma nessuno ebbe mai l'idea che essa potesse essere semplicemente una donna. Per Semiramide, per Cleopatra l'uomo se l'è cavata attribuendo ad esse una grande bellezza. Quelle donne erano forse brutte. Cleopatra era certamente brutta, ma tutte e due erano dotate di genio politici. Eppure l'uomo ha nascosto il loro genio dietro una bellezza che non esisteva per togliersi d'impaccio. Ora però non è più possibile ricorrere ad espedienti del genere. Ora è giocoforza ammettere che le donne, quando s'impadroniranno del potere, non sarà perché posseggono dei nasi perfetti e dei fianchi possenti o perché hanno venduto l'anima al diavolo, ma perché esse sono dotate per il comando e il governo della società come gli uomini. Come gli uomini e forse anche più di essi.”

Jean Giraudoux (1882–1944) scrittore e commediografo francese

citato in Illustrazione Igea, 1961
Citazioni di Jean Giraundoux

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“La nostra vita prima della guerra era idilliaca e già un viaggio nella lontana Zlotogrod sembrava a noi tutti un'avventura.”

Joseph Roth (1894–1939) scrittore e giornalista austriaco

cap. VIII, p. 38
La Cripta dei Cappuccini

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“Ma in noi, la generazione fin dalla nascita votata alla guerra, l'istinto di procreare si era visibilmente spento.”

Joseph Roth (1894–1939) scrittore e giornalista austriaco

cap. XV, p. 71
La Cripta dei Cappuccini

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“E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore." "Ohimé, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

cap. XCIII, "Nel quale è provato come talvolta sia più difficile ai re rientrare nella capitale che uscirne")

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“Un ordine deve contenere tutto ciò che un comandante può fare da solo, ma nient'altro.”

Helmuth Karl Bernhard von Moltke (1800–1891) generale prussiano

citato in L'arte della guerra nel mondo contemporaneo, p. 119

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“L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.”

John Fitzgerald Kennedy (1917–1963) 35º presidente degli Stati Uniti d'America

dal messaggio all'ONU del 25 settembre 1961

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“La guerra è voluta invece dagli uomini, a occhi aperti, a dispetto di tutte le leggi più sacre. Per questo è tanto più grave.”

Papa Giovanni XXIII (1881–1963) 261° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Il giornale dell'anima

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“Io più di chiunque altro sono debitore di molte cose a Stendhal. Egli mi ha insegnato a capire la guerra.”

Origine: Citato in Serena Vitale, Introduzione, in Lev Tolstoj, Resurrezione, Garzanti, Milano, 2002, p. XX. ISBN 8811361575

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“Perché tanto sorriso di cielo | Su la terra del vile dolor?”

Giovanni Battista Niccolini (1782–1861) drammaturgo italiano

in prefazione. p. VIII, a Michele Amari La guerra del Vespro Siciliano, Felice Le Monnier, Firenze 1851

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“Come siete umano, tenero, pieno di riguardi! Voi fareste la guerra per arrotondare una terra di confine o per le importazioni da un porto straniero; spargereste del sangue per una tassa troppo forte sui merletti e a causa d'un saluto non reso da un ammiraglio; ma per ciò che può rendere la vita degna o miserabile, come siete umano! Ve lo dico, e so quel che mi dico: non ci sono mai state guerre inevitabili e necessarie, tranne le guerre religiose; non vi sono state mai giuste guerre se non di religione; non vi sono state mai guerre umane, se non religiose. In esse si è combattuto per qualche cosa che tendeva per lo meno a formare la felicità e la virtù dell'uomo. Se non altro, il Crociato pensava veramente che l'Islam era causa della perdita d'ogni anima umana, fosse quella d'un Re o d'uno stagnino, di cui potesse impadronirsi. Da parte mia, credo che Barker e tutti quegli avvoltoi arricchiti causino la perdita dell'anima di ogni uomo, rovinino ogni pollice di terreno, ogni pietra delle case di cui riescono ad impadronirsi. Credete ch'io non abbia il diritto di combattere per Notting Hill, voi Governo inglese che avete così spesso fatto la guerra per delle inezie? Se davvero, come i vostri ricchi amici pretendono, non c'è Dio, e il cielo sulle nostre teste è tetro e vuoto, in nome di che un uomo dovrebbe lottare, se non pel giardino che fu l'Eden della sua infanzia e dove conobbe le delizie, troppo caduche, del primo amore? Se non v'è tempio né scrittura che siano sacri, che c'è di sacro, se la giovinezza dell'uomo non è sacra?”

Origine: Il Napoleone di Notting Hill, p. 122

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“Se tutte le cose rimangono quali erano, è perché sono sempre cose eroiche; se tutte le cose rimangono quali erano, è perché sono sempre nuove. Un anime sola è data ad ogni uomo, e a ogni anima, una sola piccola potenza, – la potenza di superarsi in certi momenti e di assorbir le stelle. Se, di età in età, gli uomini sono dotati di questa potenza, tutto ciò che dà loro è grande. Tutto quello che fa credere loro di essere vecchi, è basso – sia un impero o una bottega in rovina. Tutto ciò che fa creder loro di essere giovani è grande, – sia una grande guerra, o una storia d'amore. E nel più oscuro libro di Dio, c'è una verità ch'è anche un enigma: gli uomini si affaticano per delle novità, siano mode, disegni, riforme, mutamenti; ma sono le cose vecchie quelle che stupiscono e colpiscono profondamente; sono le cose vecchie veramente giovani. Non v'è scettico che non sappia che molti hanno dubitato prima di lui; non v'è ricco o frivolo che non senta che tutte le novità sono vecchiumi; non c'è fanatico del mutamento che non senta la sua nuca curva sotto il peso della stanchezza dell'universo; ma a noi che ci dedichiamo alle cose antiche, la natura dà una giovinezza eterna. Nessun innamorato pensa che prima di lui vi sono stati altri innamorati; nessun padre pensa che vi son altri figliuoli prima del suo; e il popolo che lotta per la sua patria, non è preoccupato della solita storia degli Imperi scomparsi. Sì, voce tenebrosa, il mondo è sempre lo stesso, giacché tutto in esso è sempre imprevisto!”

Origine: Il Napoleone di Notting Hill, pp. 279-280

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“Nulla di più comune, per esempio, che trovare un critico moderno che scriva cose di questo genere: 'Il Cristianesimo fu soprattutto un movimento ascetico, una corsa al deserto, un rifugio nel chiostro, una rinuncia alla vita e alla felicità; esso non fu che parte di una fosca e inumana reazione contro la natura stessa, un odio pel corpo, un aborrimento dell'universo materiale, una specie di suicidio universale dei sensi e anche dell'individuo. Derivava da un fanatismo orientale come quello dei fachiri, ed era basato su un pessimismo orientale che considerava l'esistenza stessa come un male'. In tutto questo la cosa straordinaria è che tutto è verissimo; vero in ogni particolare, con la sola differenza che è attribuito erroneamente a chi non ci ha niente a che vedere. Non è vero della Chiesa; è vero delle eresie condannate dalla Chiesa. È come se uno fosse obbligato a scrivere un'analisi degli errori e del malgoverno dei ministri di Giorgio III, con la piccola inesattezza che tutto il racconto si riferisse a Giorgio Washington; o come se uno facesse un elenco dei delitti dei bolscevichi con la sola variante di attribuirli allo zar. La Chiesa primitiva fu, sì, ascetica, ma in dipendenza di una filosofia totalmente diversa da quella di una guerra alla vita e alla natura; la quale realmente esistette nel mondo, e basterebbe che i critici sapessero dove andare a cercarla.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

L'Uomo Eterno

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“[Riferendosi alle mutilazioni subite da volontario sul fronte occidentale della Prima guerra mondiale] Le mie gloriose ferite.”

Gustave Cohen (1879–1958) storico e patriota francese

Origine: Citato in Christopher E. G. Benfey, Karen Remmler, Artists, intellectuals, and World War II: the Pontigny encounters at Mount Holyoke College, 1942-1944, University of Massachusetts Press, 2006, ISBN 978-1-55849-531-9, p. 146.

“Come stavo dicendo…”

Gustave Cohen (1879–1958) storico e patriota francese

Esordio della prima lezione dopo la lunga interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale e all'esilio
Origine: Citato in Christopher E. G. Benfey, Karen Remmler, Artists, intellectuals, and World War II: the Pontigny encounters at Mount Holyoke College, 1942-1944, University of Massachusetts Press, 2006, ISBN 978-1-55849-531-9, p. 143.