Frasi su cosa
pagina 43

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“Rispetto e giustizia sono, nel mito, la stessa cosa che l'ordine e l'adattamento sono fuori del mito.”

Protagora (-486–-411 a.C.) retore e filosofo greco antico

frammento 5
Frammenti di alcune opere, Antologie

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“L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.”

Bill Russell (1934) cestista e allenatore di pallacanestro statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 61. ISBN 88-8598-826-2

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“La cosa ironica è che uso i soldi che ho avuto da mio padre per comprare oggetti di mio padre.”

Julian Lennon (1963) cantautore e musicista inglese

citato in Julian Lennon: "Torno alla musica" la difficile eredità del primo figlio http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/11/16/news/julian_lennon_dopo_13_anni_torno_alla_musica_la_difficile_eredit_del_primo_figlio_di_john-25001489/, la Repubblica, 16 novembre 2011

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“Dove si trova la conoscenza? I bambini di solito cominciano con il dare per scontato che l'insegnante possieda la conoscenza e la trasmetta alla classe. Se si creano le condizioni opportune, imparano presto che anche altri componenti della classe potrebbero possedere delle conoscenze, e che queste conoscenze possono essere condivise. (Naturalmente lo sanno fin dall'inizio, ma solo riguardo ad argomenti spiccioli.) In questa seconda fase, la conoscenza esiste nel gruppo – ma in modo inerte. È possibile allora vedere la discussione di gruppo come un modo di creare conoscenza invece che semplicemente come un modo per scoprire chi possiede quali conoscenze?
C'è un ulteriore passo da compiere, che ci porta a toccare uno degli aspetti più profondi della conoscenza umana. Se nessun membro del gruppo "sa" la risposta, dove si può andare a "scovarla"? È il balzo che porta a concepire la cultura come un magazzino, come un deposito di attrezzi o qualcosa di simile. Esistono cose note a tutti gli individui (più di quante essi stessi sappiano); più cose ancora sono conosciute dal gruppo possono essere scoperte tramite una discussione all'interno del gruppo; e molte più ancora sono immagazzinate in qualche altro posto – nella "cultura", per esempio nella testa delle persone più colte, nei manuali, nei libri, nelle mappe e così via. Per definizione, praticamente nessuno in una cultura sa tutto quello che c'è da sapere su di essa. E allora cosa dobbiamo fare quando non sappiamo come andare avanti? E quali sono i problemi che incontriamo nel reperire la conoscenza che ci serve?
Se sappiamo rispondere a questa domanda siamo sulla buona strada per capire cos'è una cultura. Non ci vorrà molto perché un bambino cominci a capire che la conoscenza è potere, o che è una forma di ricchezza, o che è una rete di sicurezza.”

Jerome Bruner (1915–2016) psicologo statunitense

da La cultura dell'educazione, Feltrinelli, Milano, 1997, pp. 64-65

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“Che cosa di più dolce di un salmo?”

Sant'Ambrogio (339–397) vescovo, scrittore e santo romano

Commento sui salmi

“Ecco cosa sarà la Chiesa: la riunione paziente e lenta di tutti gli uomini.”

Jacques Loew (1908–1999) presbitero e teologo francese

Se conosceste il dono di Dio

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“Mia madre mi ha insegnato che il sesso è una cosa sporca. E io lo adoro perché è una cosa sporca.”

Steve Sohmer (1941) scrittore, autore tv, giornalista

Origine: Gli ultimi nove giorni, p. 139

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“La cosa più onorevole, così come la cosa più sicura, è quella di affidarsi interamente al valore.”

Marco Porcio Catone: XXXIV, 14; 1997
[Q]uod pulcherrimum, idem tutissimum: in virtute spem positam habere.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

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“[Parlando dell'arte contemporanea e del Maxxi] Non vorrei fare Sgarbi, ma il quadro – purtroppo io sono un italiano che lo capisce meglio – è un quadro di ladri, di incapaci, di ignoranti, di architetti da galera, i cui nomi non voglio neanche dirli perché li ho già detti; pensa soltanto che a Milano abbiamo il Monumento "all'Ago e al Filo" del grande artista americano Oldenburg in piazza Cadorna con un orrore di Gae Aulenti che deforma una piazza che era una piazza civile. Non so se hai visto il Museo di Messina: il Museo di Messina è un luogo bellissimo, quello che c'è, un edificio storico; quel cesso che hanno fatto, una scatola di merda, non è neanche un magazzino, miliardi agli architetti! Fuksas, che è un distruttore e un fascista, prende 22 miliardi di parcella, neanche Bramante, Palladio, Michelangelo hanno preso tanto. In galera! Altro che Bertolaso per la casa da 1.500 euro al mese. Architetti ladri! Distruttori! Detto questo, però, non voglio fare Sgarbi, ma siccome conosco tutto, tu non hai idea di come è bello un museo povero. E posso dirti che io che ho fatto il più bel museo d'Italia e l'ho aperto in tre mesi, prendendoli a calci nel culo, solo con i ragazzi che lavoravano con me, ho speso, per il Museo della Mafia, 60.000 euro. Stella, che non è mai stato mio amico ma, insomma, è sempre stato il severo censore, è rimasto sedotto dal fatto che un museo bellissimo con un artista formidabile, che si chiama Inzirillo, con tante cose che verrete a vedere, spero, […] è costato 60.000 euro […] Sai quanto è costato il cesso di Zaha Hadid? 160 milioni di euro! Per un monumento a una troia irachena! […] Tu non vieni da noi, a distruggere l'Italia, per farti un monumento! Che non serve a niente! E a spendere 50 milioni di euro di opere di merda! Di opere di merda! Perché se non hai i soldi per il Colosseo, è perché hai comprato Andy Warhol, Gilbert & George, dei cacatori di merda! […] Fuksas, guarda, è bene che non venga, perché calci nel culo, in galera deve andare! In galera! In galera! Ci sono i soldi, vengono buttati! […] Ai tempi di Andreotti c'erano 40 miliardi per il Colosseo, 20 milioni di euro; oggi ne occorrono 17. Perché hanno speso… Roma ha bisogno di un museo d'arte contemporanea, 160 milioni di euro, e non ha bisogno del Colosseo? Il problema della spesa pubblica è capire che cosa è importante fare e non buttare i soldi. Lì, tra gli acquisti e il museo, hanno speso 220 milioni di euro per la merda d'artista.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da L'ultima parola, 5 giugno 2010
Da programmi televisivi

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“[Ultime parole] Ho cercato sempre di fare la cosa giusta.”

Grover Cleveland (1837–1908) 22º e 24º presidente degli Stati Uniti d'America
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“Amo, ed ardo per cosa | Si vaga e graziosa, | Che vederla, e trafitto | Non sentirsi è delitto.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Origine: Il cespuglio delle quattro rose, Canzonetta, p. 276

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“Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

da Ad un amico che prendeva moglie, p. 604
Origine: citato in Opere di Vincenzo Monti, Volume unico, Francesco Rossi-Romano, Napoli 1862

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“L'unica cosa di cui non sono pentito, nella mia vita, è di essere diventato presidente della Sampdoria.”

Paolo Mantovani (1930–1993) imprenditore e dirigente sportivo italiano

citato in Renzo Parodi, Paolo Mantovani, Tormena, Genova

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“[A 90 anni] Peccato, proprio ora che stavo imparando che cosa significa dirigere un' orchestra.”

Vittorio Gui (1885–1975) direttore d'orchestra e compositore italiano

citato in Valerio Cappelli, Muti e i suoi giovani: appello a Napolitano per salvare la musica, Corriere della sera, 19 dicembre 2009

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“[…] Qualsiasi cosa fu ante o post Nirvana. Radio e stampa iniziarono a prendere in considerazione "l'alternativa."”

Michael Azerrad (1961) scrittore, giornalista e musicista statunitense

Origine: Nirvana – Vieni come sei, p. 9

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“La natura naturante, dunque, è il sottostrato di tutto: ogni cosa parte da lei, ogni cosa in lei torna, ad essa dobbiamo il mondo in cui viviamo; le idee, le volizioni, i sentimenti sono possibili soltanto in virtù di cotesta prakrti che tutto crea, determina e condiziona.”

Giuseppe Tucci (1894–1984) orientalista, esploratore e storico delle religioni italiano

Origine: Prakrti. Si sta parlando della visione del Sāṃkhya.
Origine: Storia della filosofia indiana, p. 76

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“Allen Iverson è la cosa più veloce mai vista su due gambe.”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

dal sito ufficiale
Citazioni tratte da telecronache

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“Del resto, un po' di fede, di speranza e di carità, è tutto quello con cui possiamo contribuire alla edificazione del regno di Dio e la fede non sarebbe necessaria, se conoscessimo tutto. Grazie a Dio, non sappiamo tutto; se lo sapessimo la nostra vita ne sarebbe smisuratamente impoverita. È una cosa meravigliosa potersi fidare di qualcuno, e dire con interiore certezza: quest'uomo è onesto, questa donna è fedele. Se lo sapessimo per conoscenza, sarebbe come dire che la pietra è dura e l'acqua è liquida.”

Variante: "Del resto, un po' di fede, di speranza e di carità, è tutto quello con cui possiamo contribuire alla edificazione del regno di Dio e la fede non sarebbe necessaria, se conoscessimo tutto. Grazie a Dio, non sappiamo tutto; se lo sapessimo la nostra vita ne sarebbe smisuratamente impoverita. È una cosa meravigliosa potersi fidare di qualcuno, e dire con interiore certezza: quest'uomo è onesto, questa donna è fedele. Se lo sapessimo per conoscenza, sarebbe come dire che la pietra è dura e l'acqua è liquida."
Origine: L'ultimo crociato, p. 245

“…. Sorriso di donna, che cosa sei?”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Anima

“Che cosa è un libro di filosofia? Troppe volte è l'abito di lusso che copre la povertà del cuore.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Lagrime e sorrisi

“Che cosa sono i ricordi? Troppe volte la tisi dell'anima.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Lagrime e sorrisi

“Sai tu che cosa sia la melanconia? Molte volte il fondersi di due crepuscoli, quello dell'amore con quello del dolore.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Lagrime e sorrisi

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“C'è molta attesa, anche perché sto giocando bene e con grande fiducia, ma onestamente penso a fare quello che mi piace, e cioè giocare a tennis per migliorare il mio ranking, magari entrando il prima possibile tra i primi 15, o magari tra i primi 10. So che forse è troppo e che nessuno può in fondo prevedere cosa accadrà, ma mi sento che può accadere.”

Bernard Tomić (1992) tennista australiano

Origine: Citato in Davide Uccella, Tomic: "Non sento pressione, voglio solo giocare" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/01/10/650282-tomic_sento_pressione_voglio_solo_giocare.shtml, Ubitennis.com, 10 gennaio 2012.