Frasi su fare
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“Nel mondo di Trump le persone sono beni dispensabili e usa e getta. […] I milioni di persone che lo hanno votato e che credono che rappresenti i loro interessi impareranno una cosa che chi ha a che fare con lui direttamente sa già – che non gliene frega niente di loro.”

Tony Schwartz (1952)

People are dispensable and disposable in Trump's world. [...] The millions of people who voted for him and believe that he represents their interests will learn what anyone who deals closely with him already knows – that he couldn't care less about them.

“La sfido non solo a fare la spaccata ma a recitare; cara Cipriani, se non sai chi sono vammi a cercare su Wikipedia: la Cipriani dice che ha fatto sacrifici? I sacrifici li fanno tante persone che stanno a casa, io ho studiato canto e recitazione o la Cipriani crede che la spaccata può farla chiunque?”

Lisa Fusco (1978) showgirl, cantante e attrice italiana

Origine: Citato in Luisa De Montis, La Fusco attacca la Cipriani: "Farsi la decima è forse arte?" http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/fusco-attacca-cipriani-farsi-decima-forse-arte-1122300.html, ilgiornale.it, 30 aprile 2015.

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“Ovunque, dobbiamo sempre esaminarci. Non è solo il Partito nel suo insieme che lo deve fare, ma anche ogni organizazzione, ogni quadro, ogni membro del Partito, ogni risponsabile delle fabbriche, nei porti, nei servizi energici, nelle saline. Se non rappresenta più la classe di base, cioè il popolo sfruttato, il Partito cesserà d'avere senso, e non potrà più vantarsi d'essere il Partito del proletariato.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Ovunque, dobbiamo sempre esaminarci. Non è solo il Partito nel suo insieme che lo deve fare, ma anche ogni organizazzione, ogni quadro, ogni membro del Partito, ogni risponsabile nelle fabbriche, nei porti, nei servizi energetici, nelle saline. Se non rappresenta più le classi di base, cioè il popolo sfruttato, il Partito cesserà d'avere senso, e non potrà più vantarsi d'essere il Partito del proletariato.

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“[Su Paul Pogba] Quando gioca male la gente lo critica perché pensa di più a quello che fare sui social o ai suoi tagli di capelli, ma non cambierà mai. Pensa a se stesso e fa quello che vuole. Però non vorrei che la sua immagine diventasse più importante del calcio.”

Patrice Evra (1981) calciatore senegalese naturalizzato francese

Origine: Da un'intervista a FourFoutTwo; citato in Evra: "La gente critica Pogba come faceva con Beckham" http://www.juvenews.eu/gazzanet/evra-la-gente-critica-pogba-come-facevano-con-beckham/?intcmp=evra-pogba&refresh_ce-cp, Juvenews.eu, 4 aprile 2017.

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“Welles è molto più tragico o d'altro lato molto più comico, molto più leggero, molto truffatore o assolutamente vero, è una dicotomia, è un ossimoro continuo Welles. Non vedo la perfezione della forma, vedo soprattutto un grandissimo giocatore, che gioca fino alla fine, che usa i soldi per giocare ancora, cioè per fare dei film che non potranno che essere a brandelli, oppure che non potranno che essere dei making. […] È inventivo, molto teorico e moderno Welles, è uno che davvero ti può bruciare tutto il cinema in un pomeriggio.”

Enrico Ghezzi (1952) critico cinematografico e scrittore italiano

Variante: Welles è molto più tragico o d'altro lato molto più comico, molto più leggero, molto truffatore o assolutamente vero, è una dicotomia, è un ossimoro continuo Welles. Non vedo la perfezione della forma, vedo soprattutto un grandissimo giocatore, che gioca fino alla fine, che usa i soldi per giocare ancora, cioè per fare dei film che non potranno che essere a brandelli, oppure che non potranno che essere dei making. [... ] È inventivo, molto teorico e moderno Welles, è uno che davvero ti può bruciare tutto il cinema in un pomeriggio.
Origine: Dall'intervista di Alessandro Aniballi e Raffaele Meale, Enrico Ghezzi: "La verità è il primo inganno" http://quinlan.it/2017/01/15/enrico-ghezzi-la-verita-e-il-primo-inganno/, Quinlan.it, 15 gennaio 2017.

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“Se il popolo si sforza a fare qualcosa da solo, tutto sarà possibile. Se no, non potremmo ottenere niente al suo passo.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Se il popolo si impegna a fare qualcosa da solo, tutto sarà possibile. Se no, non potremmo ottenere niente al suo passo.

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“[Su Andrea Belotti] Ha qualità che si avvicinano a tanti calciatori, per definirlo bisognerebbe fare un bel mix, da Vieri a Graziani, ha forza fisica e senso del gol […].”

Paolo Rossi (calciatore) (1956) calciatore italiano

Citazioni di Paolo Rossi
Origine: Citato in Paolo Rossi: «Belotti? Un po' Vieri e un po' Graziani» http://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/torino/2017/03/27-23485323/paolo_rossi_belotti_un_po_vieri_e_un_po_graziani/, Tuttosport.com, 27 marzo 2017.

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“[Sulla situazione attuale del doppiaggio] Oggi lo vedo, per certi versi, non dico decaduto, ma… Molti dicono, per esempio, che i film vanno visti in originale, non doppiati. Ora, questo potrebbe anche andar bene, però dovremmo presumere che tutti conoscano le lingue, ma in Italia sappiamo benissimo che non tutti le conoscono. Allora cosa succede, che si dovrebbero mettere i sottotitoli, cosa che secondo me è negativa, perché non ti permette di guardare l'attore, le azioni, perché devi leggere. E in linea di massima, il doppiaggio sta diventando un lavoro che si deve fare alla svelta, con un certo numero di turni, di righe, quindi si è perso un po' quella caratteristica che c'era quando ero più giovane, che i film si facevano con calma, avendo la possibilità di studiare di più i caratteri, il proprio e quello degli altri attori. E infatti se vediamo  dei vecchi film, sono doppiati benissimo. Oggi ci sono bravi doppiatori con una grandissima tecnica, ma secondo me poco creativi dal punto di vista artistico. Anche perché non c'è la possibilità. Perché il tempo è poco, bisogna correre, fare tutto alla svelta, e quindi il risultato è quello che è, purtroppo.”

Maria Pia Di Meo (1939) attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana

Variante: Oggi lo vedo, per certi versi, non dico decaduto, ma… Molti dicono, per esempio, che i film vanno visti in originale, non doppiati. Ora, questo potrebbe anche andar bene, però dovremmo presumere che tutti conoscano le lingue, ma in Italia sappiamo benissimo che non tutti le conoscono. Allora cosa succede, che si dovrebbero mettere i sottotitoli, cosa che secondo me è negativa, perché non ti permette di guardare l'attore, le azioni, perché devi leggere. E in linea di massima, il doppiaggio sta diventando un lavoro che si deve fare alla svelta, con un certo numero di turni, di righe, quindi si è perso un po' quella caratteristica che c'era quando ero più giovane, che i film si facevano con calma, avendo la possibilità di studiare di più i caratteri, il proprio e quello degli altri attori. E infatti se vediamo  dei vecchi film, sono doppiati benissimo. Oggi ci sono bravi doppiatori con una grandissima tecnica, ma secondo me poco creativi dal punto di vista artistico. Anche perché non c'è la possibilità. Perché il tempo è poco, bisogna correre, fare tutto alla svelta, e quindi il risultato è quello che è, purtroppo.

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“Se non impariamo dal movimento del nostro popolo sin dalle sue origini, non possiamo evitare di pensare che il nostro popolo non osa lottare, che non sa lottare, che è pigro, debole, codardo, e che ha ottenuto nulla. Invece, da generazione a generazione, il nostro popolo ha sempre lottato, ha sempre versato il suo proprio sangue. Osò fare la lotta armata, che è la forma di lotta più elevata; lotta persino a mani nude. Il nostro popolo ha lottato, continua a lottare, e lotterà per sempre.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Se non impariamo dal movimento del nostro popolo sin dalle sue origini, non possiamo fare a meno di pensare che il nostro popolo non osa lottare, che non sa lottare, che è pigro, debole, codardo, e che non ha concluso nulla. In realtà, invece, di generazione in generazione, il nostro popolo ha sempre lottato, ha sempre versato il suo proprio sangue. Esso osa intraprendere una lotta armata, che è la più alta forma di lotta; combatte persino a mani nude. Il nostro popolo ha lottato, continua a lottare, e lotterà per sempre.

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“Spears sogghignò accarezzando l’uovo, come fosse la testa di un cane fedele. Le regine aliene erano in grado di riprodursi mediante una sorta di partenogenesi modifi-cata, mentre i fuchi erano prevalentemente neutri. Esistevano tuttavia alcuni maschi sessuati che, stando a quanto avevano scoperto i tecnici di laboratorio, erano in grado di accoppiarsi. Quando i maschi sessualmente attivi raggiungevano un numero critico, cominciavano a battersi a morte tra di loro finché non ne rimaneva uno solo, l’unico che aveva il diritto di accoppiarsi con una regina. Il cerimoniale che accompagnava i preliminari dell’accoppiamento era particolarmente aggressivo e solo se il maschio sopravviveva a quella lotta, ben più violenta degli scontri avuti con gli altri suoi simili, la regina accettava di sottomettersi a lui.
Ma il trionfo del maschio era di breve durata. Pochi secondi dopo la conclusione di quel dispotico atto sessuale, la regina uccideva il malcapitato amante. A tale proposito, gli scienziati blateravano di diversità genetica, ma la cosa era irrilevante. Di fatto, se non c’erano maschi a disposizione, la regina era in grado di fare tutto da sé. E, nel caso in cui mancasse anche la regina, uno dei fuchi subiva quella che gli esperti definivano una tempesta ormonale al termine della quale il maschio stesso si trasformava in regina.
Il generale scosse la testa senza smettere di sorridere. Quei bastardi erano maledettamente efficienti. Proprio quello che serviva a un comandante sul campo. In pochi mesi sarebbe stato possibile allevare e addestrare nuove schiere di soldati e anche se uno solo sopravviveva alla lotta, si poteva ricominciare tutto daccapo, all’infinito.”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Origine: Aliens. Incubo, p. 75

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“Non sono sicuro di averlo fatto. Cerco semplicemente di fare del mio meglio. Non penso di averlo fatto. Se faccio qualcosa di sbagliato, mi impegno per renderlo giusto. Non includo Dio in questo, non lo faccio. […] Quando bevo il mio sorso di vino – l'unico vino che bevo – e mangio il mio piccolo cracker, penso che sia un modo di chiedere perdono, e lo faccio più spesso possibile perché mi sento purificato, ok?”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2015
Variante: Non sono sicuro di averlo fatto. Cerco semplicemente di fare del mio meglio. Non penso di averlo fatto. Se faccio qualcosa di sbagliato, ci provo a lo rendo giusto. Non includo Dio in questo, non lo faccio. [... ] Quando bevo il mio sorso di vino – l'unico vino che bevo – e mangio il mio piccolo cracker, penso che sia un modo di chiedere perdono, e lo faccio più spesso possibile perché mi sento purificato, ok?

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“Porterò questo peso fino alla morte. Non posso farci niente. Ma mi piace pensare che più copie di Trump: L'arte di fare affari vengono vendute, più soldi posso donare alle persone alle quali Trump cerca di limitare i diritti.”

I'll carry this until the end of my life. There's no righting it. But I like the idea that, the more copies that "The Art of the Deal" sells, the more money I can donate to the people whose rights Trump seeks to abridge.

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“Era Bishop. No, non Bishop, ma un perfetto duplicato. Una copia assolutamente fedele del povero, disattivato Bishop. Bishop II, si disse Ripley, Bishop venuto a prendersi la regina.
Non finché la signora sarà in vita, pensò decisa.
— Lei sa chi sono, — affermò la figura.
— Sì. Un androide. Lo stesso modello di Bishop. Mandato qui dalla fottuta Compagnia.
— Io non sono Bishop l’androide. L’ho progettato. Io sono il prototipo, e naturalmente l’ho modellato con i miei stessi lineamenti. Io sono umano. Sono stato mandato qui per mostrarle un volto amico, e per farle capire quanto lei sia importante per noi. Per me. Io seguo questo progetto sin dall’inizio. Lei significa molto per me, tenente Ripley. Per tante persone. La prego, scenda.
— Io voglio solo aiutarla. Abbiamo qui tutto quello che serve per aiutarla, Ripley. — Le rivolse un’occhiata ansiosa. In quel momento Ripley si accorse che due degli uomini di Bishop II erano vestiti in modo diverso: erano dei biomedici. Le tornò in mente Clemens.
— Vada al diavolo. Conosco tutti i volti “amici” della Compagnia. L’ultimo che mi è capitato di vedere apparteneva a uno stronzo di nome Burke.
Il sorriso svanì dal volto dell’uomo. — Il signor Burke si è rivelato una scelta sbagliata per la sua precedente missione. Aveva più a cuore i suoi interessi personali che quelli della Compagnia. Le garantisco che tale errore non si ripeterà più. Ecco perché mi trovo qui io, invece che un inesperto ed ambizioso subalterno.
— E lei, naturalmente, non ha ambizioni personali.
— Io voglio solo aiutarla.
— Lei mente, — replicò la donna con calma. — A lei non importa un accidente di me né di chiunque altro. Lei vuole solo portarsi via l’alieno. Queste creature hanno acido al posto del sangue, voialtri denaro. Non ci vedo molta differenza.
Bishop II fissò per un momento il pavimento prima di alzare gli occhi verso la sagoma solitaria sulla piattaforma della gru. — Lei ha tutte le ragioni di essere diffidente; ma, purtroppo, non ci è rimasto molto tempo. Noi vogliamo riportarla a casa. Non ci interessano più quelle creature. Sappiamo quello che ha passato. Lei ha dimostrato grande coraggio.
— Balle!
— Mi creda. Noi vogliamo aiutarla.
— In che modo?
— Vogliamo tirare fuori l’alieno che ha in corpo.
— E tenervelo.
Bishop II scosse la testa. — No, distruggerlo.
Ripley ebbe un attimo di esitazione, avrebbe voluto credergli. Cogliendo il suo smarrimento, Bishop II si affrettò ad aggiungere: — Ripley, lei è stanca, sfinita. Si conceda un momento per riflettere. A me sta a cuore solo il suo benessere. Sulla mia astronave, la Patna, c’è un’attrezzatissima sala operatoria. Possiamo asportare il feto, o larva, o come lo si voglia chiamare. Non abbiamo un nome per le diverse fasi di gestazione. L’operazione andrà benissimo! Lei avrà una lunga vita piena di gioie.
Ripley lo guardò, ora tranquilla, rassegnata. — Ho già avuto una vita, grazie. Una vita di cui non ho dovuto rendere conto a nessuno.
L’uomo alzò una mano in un gesto di supplica. — Ragioni, Ripley! Ammetto che abbiamo fatto degli errori, ma involontariamente. Possiamo riparare. Farle recuperare tutto il tempo perduto. Può ancora avere figli. Riscatteremo il suo contratto. Avrà tutto quello che merita. Glielo dobbiamo.
Lei esitò ancora una volta. — Non porterete l’alieno sulla Terra?
— No. Ora sappiamo con chi abbiamo a che fare. Lei aveva ragione fin dall’inizio. Ma il tempo stringe, dobbiamo intervenire. La sala operatoria sull’astronave è già pronta.
I biomedici avanzarono immediatamente. — È un’operazione breve, indolore. Un paio di incisioni. Sarà tutto finito nel giro di un paio d’ore. Poi sarà di nuovo in piedi, pronta per ricominciare da zero.
— Che garanzie ho che, una volta tirato fuori, lo distruggerete?
Bishop II avanzò di un altro passo. Adesso era molto vicino. — Dovrà avere fiducia in me. — Tese una mano. — Abbia fiducia in me. La prego. Vogliamo solo aiutarla.
Ripley rifletté con calma. Vide Aaron e Morse che la guardavano. Il suo sguardo si posò nuovamente su Bishop II.
Fece scorrere il cancelletto della piattaforma che la separava da loro.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

No... (pp. 125-126)
Alien<sup>3</sup>

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“La nostra conoscenza su noi stessi non deve basarsi sul nostro aspetto, cioè, da come sono i nostri vestiti; non sulle nostre pretese, ma dal nostro vero valore di esseri umani e persone educate. Ciascuno dovrebbe fare sì che faccia almeno una buona azione per la patria e il popolo ogni giorno.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: La nostra conoscenza su noi stessi non deve basarsi sul nostro aspetto, cioè, da come sono i nostri vestiti; non sulle nostre pretese, ma dal nostro vero valore da esseri umani e persone educate. Ciascuno dovrebbe fare sì che faccia almeno una buona azione per la patria e il popolo ogni giorno.

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“Il calcio è molto semplice: bisogna fare due cose, la fase offensiva e quella difensiva, e bisogna farle bene tutte e due. Quando non attacchi al massimo non è certamente una vergogna, anzi… fare una bella fase difensiva vale come lavorare al meglio sulla fase offensiva, perché l'obiettivo finale è il risultato e ci si può arrivare in qualsiasi modo. Lo spettacolo è al circo: noi dobbiamo vincere le partite e fare i tre punti.”

Massimiliano Allegri (1967) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Allegri: «Affrontiamo il Barcellona sapendo di avere grandi possibilità» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/allegri-affrontiamo-il-barcellona-sapendo-di-avere-grandi-possibilita.php, Juventus.com, 8 aprile 2017.

“[…] il paese nativo della famiglia Bocchini da secoli si chiamava San Giorgio alla montagna, ma siccome i suoi colleghi ed amici solevano canzonarlo dicendogli: «Senti uomo della montagna… Vieni qua, montanaro…», Don Arturo fece fare un Decreto con cui quel nome veniva cambiato in quello più ambito e meno equivoco di San Giorgio del Sannio. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Le oneste origini familiari, p. 209)”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Personaggi di ieri e di oggi
Variante: [... ] il paese nativo della famiglia Bocchini da secoli si chiamava San Giorgio alla montagna, ma siccome i suoi colleghi ed amici solevano canzonarlo dicendogli: «Senti uomo della montagna... Vieni qua, montanaro...», Don Arturo fece fare un Decreto con cui quel nome veniva cambiato in quello più ambito e meno equivoco di San Giorgio del Sannio. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Le oneste origini familiari. p. 209)

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“— Non mi hai mai detto che c’era un androide a bordo. Perché? Non mentirmi, Carter. Ho visto il suo marchio tatuato, fuori delle docce.Burke era imbarazzato. — Be’, non mi è venuto in mente. Non capisco perché sei così sconvolta. La Compagnia impiega da anni i sintetici a bordo delle navi. Non hanno bisogno di ipersonno, ed è molto più economico che assumere un pilota umano, per coordinare i passaggi interstellari. E non dà di volta loro il cervello a lavorare tutto quel tempo da soli. Non c’è niente di strano.— Per conto mio, preferisco l’espressione “persona artificiale”, — interloquì gentilmente Bishop. — C’è qualche problema, posso fare qualcosa, forse?— Ne dubito. — Burke si ripulì le labbra sporche di uovo. — Un sintetico non ha funzionato come doveva, durante la sua ultima traversata. Ci sono stati dei morti.— Ne sono sconvolto. Quanto tempo fa?— Un bel po’, sì. — Burke non entrò nei particolari, cosa di cui Ripley gli fu grata.— Allora può essersi trattato di un modello più vecchio.— Cyberdine Systems 120-A/218.Bishop si piegò verso Ripley con fare conciliante. — Bene, questo spiega tutto. I vecchi A/2 erano sempre un po’ nervosi. Adesso come adesso non potrebbe succedere, non con l’installazione dei nuovi inibitori comportamentali. Mi è impossibile nuocere o, per omissione, permettere che sia fatto del male ad un essere umano. Gli inibitori sono stati montati in fabbrica insieme con il resto delle mie funzioni cerebrali. Nessuno può manometterli. Quindi, come può vedere, io sono totalmente innocuo. (pp. 36-37)”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

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“Ogni tanto qualcuno ha il coraggio di parlare di medicina umana, che guarda al paziente e non alla malattia. Eppure nessuno parla di mondo, cultura, società moderna che deve adeguarsi ai bisogni dell’uomo. Come se il mondo fosse un involucro estraneo alle dinamiche umane. Così i ragazzi si devono inserire nel mondo del lavoro, e gli non si offre alcuna possibilità di inventare un nuovo modo di lavorare, una nuova filosofia di vita. Il mondo adulto dovrebbe sfruttare il pensiero giovane che, positivamente responsabilizzato, potrebbe favorire scenari nuovi, clamorosi. Certo che la giovinezza deve essere anche l’età della ribellione. Ma la ribellione ha in sé degli elementi costruttivi che il nostro mondo rifiuta categoricamente, perdendo due opportunità: quella dei giovani di crescere e quella degli adulti di cambiare. E invece: bambino, lasciali lavorare. E lasciaci portare avanti i nostri sporchi giochi di potere, i posti già assegnati per diritto di famiglia o politico, le corruzioni già previste, le ingiustizie già programmate, le nostre divisioni opportunistiche tra il bene e il male, la nostra paura dell’amore, le nostre fedi a cui non crediamo. Lascia fare e mettiti in riga, che tanto le cose vanno così e nessuno le può cambiare. Adeguati. Che gli ideali cadono con l’età adulta. Mettiti l’animo in pace. Tanto continuerai a sentire frasi ovvie come “sono i giovani del nostro futuro” e qualcuno comincerà ad applaudire annuendo perché vorrà farsi vedere mentre applaude e tutti si complimenteranno perché quella è davvero una banalità che non cambia nulla. I giovani saranno il nostro futuro. Perché anche loro, i giovani, impareranno presto, prestissimo, a perdere se stessi e i loro pensieri. Diventeranno adulti. Perché, dicono, diciamo, non c’è altra scelta.
Il mondo adulto conta sui giovani. Per vendicarsi e rivivere attraverso di loro la propria perdita di identità.”

Luca Raffaelli (1959) giornalista, saggista e sceneggiatore italiano

Le anime disegnate

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“L'uomo saggio non spreca tutto il suo potenziale, così ne può fare uso quando affronta situazioni e possibilità impreviste. Ma ecco che cercate di nuovo di mettere a rischio tutta la vostra forza. Avete pensato in che stato sarete quando ciò che rimane di questa forza sarà schiacciato?”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

It is the wise man who does not use up all his potential so he can draw on it when he faces unforeseen situations and probabilities. But here you are trying once again to gamble with all your potential. Have you thought what state you will be in when the remainder of this strength has been crushed?

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“La regina ha imparato a ubbidire ai comandi del generale, — esordì Powell appoggiandosi a una paratia e fissando il pavimento.— A ubbidire? — ripeté Hicks incredulo.Erano dentro la piccola nave già da molto tempo e Hicks cominciava a sentire i muscoli intorpiditi, ma voleva ascoltare tutto ciò che Powell era in grado di dirgli prima che qualcuno, o qualcosa, li interrompesse.— Ha iniziato ad addestrarla come un cane, usando l’accendino. Ha ordinato a un soldato di bruciare un uovo con un lanciafiamme proprio sotto gli occhi della regina, poi, quando lei si è calmata, ha fatto entrare un uomo nella stanza in cui era rinchiusa e nel momento in cui lei si è lanciata sulla preda ha fatto scattare l’accendino e lo ha avvicinato a un altro uovo. La regina ha imparato velocemente. Si potrebbe rimanere per ore nel locale in cui è rinchiusa insieme a una decina di fuchi senza il pericolo di essere toccati. È tutt’altro che stupida, quella.— Eppure, — continuò Powell, — sembra strano che sia pronta a sacrificare i fuchi senza esitare e che invece ubbidisca a Spears pur di proteggere le uova.Hicks si strinse nelle spalle. — Non dobbiamo dimenticare che è una creatura aliena. Probabilmente segue impulsi diversi dai nostri. Forse la sua responsabilità cessa nel momento in cui quelle dannate cose si schiudono.— È quello che sostiene anche Spears. Comunque sia, lei è in grado di controllare i fuchi. Se ciò avvenga telepaticamente o mediante un potere basato sull’empatia, non possiamo saperlo perché qui non disponiamo delle attrezzature necessarie per stabi-lirlo. Certamente non si serve di suoni, odori o segnali visivi, di questo siamo sicuri. In alcuni test abbiamo isolato un fuco in un locale sigillato ermeticamente a una notevole distanza dalla regina, senza che egli avesse alcuna possibilità di vederla o sentirla, eppure Spears è riuscito a fargli fare quello che voleva. (p. 78)”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

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“[Su Ronaldo] Poteva fare quello che voleva col pallone. Se decideva di segnare, allora segnava. Aveva forza, tecnica e capacità di giocare ovunque, su ogni campo, contro qualunque avversario. Era una spanna sopra tutti gli altri.”

Sandro Mazzola (1942) calciatore italiano

Origine: Citato in "Era impossibile da fermare": le dichiarazioni su Ronaldo http://m.goal.com/s/it/news/7571/goal-hall-of-fame/2014/11/14/6124971/era-impossibile-da-fermare-le-dichiarazioni-su-ronaldo, Goal.com, 14 novembre 2014.

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“Il pregiudizio estetico è come un torrente impetuoso, inarrestabile, che con la sua forza cerca di convogliare a valle il consenso di ogni essere pensante. Ed ecco che sulle rive di quel fiume avviene la nostra trasformazione. Siamo ritti sulla sponda e osserviamo il flusso dell'acqua. Possiamo restare lì e continuare a chiamarci osservatori, ascetici e al di fuori di ogni corrente. Possiamo gettarci in quel turbinio e farci comodamente trasportare nell'esaltazione del consenso collettivo. O infine, ed è ciò che vi invito a fare, possiamo sì gettarci in acqua ma, trasformati in Giovani Salmoni del Trash, dobbiamo essere pronti a risalire questo fiume ribollente di boria e ignoranza, dobbiamo raggiungerne le fonti e renderle aride.”

Parte prima: Giovani salmoni del trash. 1. Come nasce un Giovane Salmone, p. 8
Andy Warhol era un coatto
Variante: Il pregiudizio estetico è come un torrente impetuoso, inarrestabile, che con la sua forza cerca di convogliare a valle il consenso di ogni essere pensante. Ed ecco che sulle rive di quel fiume avviene la nostra trasformazione. Siamo ritti sulla sponda e osserviamo il flusso dell’acqua. Possiamo restare lì e continuare a chiamarci osservatori, ascetici e al di fuori di ogni corrente. Possiamo gettarci in quel turbinio e farci comodamente trasportare nell’esaltazione del consenso collettivo. O infine, ed è ciò che vi invito a fare, possiamo sì gettarci in acqua ma, trasformati in Giovani Salmoni del Trash, dobbiamo essere pronti a risalire questo fiume ribollente di boria e ignoranza, dobbiamo raggiungerne le fonti e renderle aride. (Parte prima: Giovani salmoni del trash. 1. Come nasce un Giovane Salmone, p. 8)

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“Ogni istante di ciò che ha luogo nella nostra coscienza è unico e accade senza che noi ce ne accorgiamo mai del tutto. La stessa affermazione si può fare sull’Italia, sulla provincia, ma anche più semplicemente su una strada, su un chilometro qualsiasi.”

Edoardo Camurri (1974) conduttore televisivo, giornalista e scrittore italiano

Origine: Da In provincia, a lezione di realtà http://www.corriere.it/cultura/17_giugno_02/memoria-festival-pro-memoria-provincia-edoardo-camurri-750dc688-47b2-11e7-b4db-9e2de60af523.shtml, Corriere.it, 2 giugno 2016

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“Non è personalizzazione, ma serietà. Se io perdo [il Referendum costituzionale - NdR], con che faccia rimango? Ma non è che vado a casa, smetto proprio di fare politica.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Che tempo che fa dell'8 maggio 2016, citato in “Se perdo al referendum non mi vedrete più” Tutte le promesse non mantenute di Renzi e Pd http://espresso.repubblica.it/palazzo/2016/12/14/news/se-perdo-al-referendum-non-mi-vedrete-piu-1.290955, L'Espresso, 14 dicembre 2016.

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“Infatti sembra che, se sono obbligato a non fare alcun male al mio simile, non è tanto perché esso è un essere ragionevole quanto perché è un essere sensibile – qualità che, essendo comune all'uomo e alla bestia, deve dare a questa almeno il diritto di non essere maltrattata inutilmente da quello.”

Jean Jacques Rousseau (1712–1778) filosofo, scrittore e musicista svizzero di lingua francese

prefazione; 2004, p. 32
Discorso sull'origine e i fondamenti della disuguaglianza
Variante: Infatti sembra che, se sono obbligato a non fare alcun male al mio simile, non è tanto perché esso è un essere ragionevole quanto perché è un essere sensibile — qualità che, essendo comune all'uomo e alla bestia, deve dare a questa almeno il diritto di non essere maltrattata inutilmente da quello. (prefazione; 2004, p. 32)