Frasi su forse
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“Certamente Mussolini fu un grossissimo politico, un uomo politico di grandissimo fiuto, di tempismo formidabile: lo dimostrò la facilità con cui vinse. Forse dovuta per metà alle sue capacità, alla sua bravura – parlo sempre come politico – e per metà all'insipienza, alla nullaggine dei suoi avversari, perché è tempo oramai di dire anche questo. Non c'è dubbio che il potere assoluto guastò completamente Mussolini: il Mussolini del 1930 non era certamente quello del 1940, il Mussolini di dieci anni dopo l'avvento al potere era diventato una specie di marionetta, la caricatura di sé stesso. Aveva perso proprio il senso della realtà, che era stato invece il suo forte da principio, il contatto col pubblico lo aveva perso, il senso della misura, e lo aveva dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto. Nei primi dieci anni credo che alcune cose buone le abbia fatte. Non credo che abbia ucciso la democrazia, credo che l'abbia soltanto seppellita perché era già morta. Da quel poco che ricordo l'Italia era un grosso carnevale, e anche abbastanza drammatico, perché la situazione interna era addirittura sfasciata: correva sangue, ne correva molto, noi in Toscana ne sapevamo qualcosa […]. E quindi non è vero che lui… le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono. Dopodiché si dà la colpa a chi le seppellisce, ma la verità è che si suicidano, e credo che la democrazia italiana del '21-22 si sia suicidata. […] Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere col diritto di abusarne. Questo era il fascismo. Il fascismo aveva creato una gerarchia talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni: il capofabbricato, il caposettore… tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui naturalmente ognuno abusava, come è nel carattere degli italiani.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Questo secolo, 18 maggio 1982
Interviste

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“Io vorrei sapere quali furono le crescite… di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. […] [La differenza tra il Sessantotto francese e quello italiano è] La differenza che passa fra l'originale e il fac simile perché il Sessantotto nacque in Francia e in Italia fu un fatto di riporto, di imitazione. […] [L'imitazione del Sessantotto francese vi fu] Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in Italia dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero… anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero Sartre. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi scende molto dal suo mitico piedestallo. […] In Italia non ci fu neanche un Sartre. […] Credo che su Pasolini si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non centrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano [i borghesi]… i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. […] Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer

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“[Su Gottfried von Cramm] Era della vecchia nobiltà germanica… Ma la sua vera nobiltà risiedeva nelle qualità umane, piuttosto che nella sua discendenza; era uno dei più grandi sportivi del mondo e forse il più amato da tutti i giocatori.”

Don Budge (1915–2000) tennista e allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Enos Mantoani, Il Barone Gottfried Von Cramm http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/06/06/519015-barone_gottfried_cramm.shtml, Ubitennis.com, 6 giugno 2011.

“Forse Jimmy Connors anziché il tennista avrebbe dovuto fare il pugile.”

Rino Tommasi (1934) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Storia del tennis; citato in Alessandro Mastroluca, I migliori anni della nostra vita... e poi? http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/04/24/702310-migliori_anni_della_nostra_vita.shtml, Ubitennis.com, 25 aprile 2012.

“[Su Federico Luzzi] Indipendentemente dalle sue qualità tennistiche, forse non sfruttate appieno, era un ragazzo simpatico e brillante e la sua improvvisa scomparsa ha lasciato increduli e sgomenti i suoi molti amici.”

Rino Tommasi (1934) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Addio a una promessa http://www.ubitennis.com/2008/10/25/128216-addio_promessa.shtml, Ubitennis.com, 25 ottobre 2008.

“Ha insegnato Leonardo Sciascia che la Sicilia non è una. Ne esistono molteplici, forse infinite, che al continentale, forse al Siciliano stesso, si offrono e poi si nascondono in un giuoco di specchi.”

Paolo Isotta (1950–2021) critico musicale e scrittore italiano

Origine: Da Addio a «Pippo» Di Stefano la voce generosa della lirica https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/marzo/04/Addio_Pippo_Stefano_voce_generosa_co_9_080304021.shtml, Corriere della Sera, 4 marzo 2008, p. 51.

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“A me sonerà sempre caro ed insigne il nome di Alfonso Varano, perché da lui segnatamente, a quello che io giudico, s'iniziò il corso della poesia moderna italiana; e forse la patria non gli si mostra ricordevole e grata quanto dovrebbe.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Prose letterarie, Prefazione alla scelta dei poeti italiani dell'età media, XXVIII

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“Omero descrive amicizie maschili di intensità affettiva così forte da far inevitabilmente pensare a legami ben diversi da una semplice solidarietà fra compagni d'arme: e l'amicizia che a questo punto è quasi di prammatica citare è quella fra Achille e Patroclo. Un rapporto così forte da far sì che Achille, dopo la morte di Patroclo, dichiari di avere un solo scopo di vita: dopo aver vendicato l'amico, giacere con lui nella stessa fossa, per sempre, unito a lui nella morte come gli era stato in vita. Un rapporto assai diverso da quello che Achille aveva avuto con Briseide, la schiava concubina che Agamennone gli aveva sottratto quando era stato privato della schiava Criseide. Le schiave erano compagne intercambiabili: come dimostra, appunto, il gesto di Agamennone che si consola immediatamente sostituendola con un'altra, della perdita di Criseide. Il legame tra Achille e Patroclo, invece, era insostituibile: ed è non poco significativo, a questo proposito, il discorso di Teti, la madre dell'eroe, al figlio disperato ed inconsolabile: Achille, dice Teti, deve continuare a vivere e dimenticato Patrocolo, deve prendere moglie "come giusto che sia". Un rimprovero, forse? La prova che Teti riprovava l'amore omosessuale del figlio? A prima vista così potrebbe sembrare. Ma, a ben vedere, le cose stanno diversamente. Quello che risulta in realtà della parole di Teti, è che il legame con Patroclo era stata la ragione per la quale l'eroe non aveva ancora preso moglie: una conferma, dunque, del carattere amoroso del rapporto. Ma l'esortazione della madre al figlio a compiere finalmente il suo dovere sociale non è – ciononostante – una condanna assoluta della sua relazione con Patroclo. Essa sembra, piuttosto, un invito ad accettare quella che, per i greci, era una regola naturale: raggiunta una certa età, bisogna por fine alla fase omosessuale della vita e assumere il ruolo virile con una donna. E per Achille, ormai, questa età era giunta: se un rimprovero può essere colto, nelle parole di Teti, è quello di aver prolungato troppo – per eccessivo amore per Patroclo – la fase dell'amore omosessuale.”

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Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico

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“[Un commerciante per risparmiare su un ritratto aveva avuto l'ardire di dirgli che come pittore non era poi un Raffaello Sanzio] Esatto! Ma lei crede forse di essere papa Giulio II?”

Moritz Daniel Oppenheim (1800–1882) pittore tedesco

Origine: Citato in Aneddoti, Intrepido, n. 21, 1974, Casa Editrice Universo.

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“Forse, la sinistra non ha neppure un reale interesse a vincere le elezioni perché già soddisfatta del controllo che esercita su alcuni dei settori chiave della società civile, come la scuola e l'università, la magistratura, gran parte dei media e dell'editoria, nonché del mondo intellettuale.”

Piero Ostellino (1935–2018) politologo e giornalista italiano

Origine: Da Uno spettacolo desolante http://www.corriere.it/editoriali/10_settembre_24/ostellino_spettacolo_desolante_0f855ac8-c79a-11df-9bef-00144f02aabe.shtml, Corriere.it, 24 settembre 2010.

“Salerno, con le sue più antiche memorie, è immersa nel mondo classico, che è poi, nel canto dell'epos, il mondo dei miti, mondo fantasioso della fanciullezza del gruppo etnico greco – latino. Ha una nobiltà epica lo stesso nome… Lievemente circonflessa lungo il litorale, come la nascente falce di Cintia, essa contempla, quasi intenta ad ascoltare, il suo golfo lunato, sul quale passa eterno I'epos di Omero e di Virgilio; mentre la richiamano alla religione delle memorie le meste ruine delle vicine città, Elea, Paestum, Pompei, un tempo fiorenti di studi e di ricchezza, e le antiche necropoli che d'ogni parte la circondano. Sentinella, nei secoli primigeni, del sacro nome d'Italia, quando questa aveva a confine settentrionale il Sele, il fiume, dicevano, che aveva la virtù di pietrificare le foglie, Salerno, nonostante che oggi appaia come una città del silenzio in confronto con i centri culturali della penisola, è forse la meglio indicata a gridare alla Patria, la quale, dal secolo scorso, a malgrado della sua unificazione, s'è andata sempre più snazionalizzando e snaturando per seguire mode letterarie e ideologiche straniere, esser tempo ormai di riprendere la tradizione classica che la fece maestra all'Europa, e che è il sostrato della sua stessa italianità.”

Luigi Guercio (1882–1962) sacerdote italiano

citato in Luigi Guercio umanista – Nel centenario della nascita

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“Volevo morire, ma prima di ogni buco avevo una dannata paura di morire. Forse era anche il gatto che mi faceva venire in mente che morire era una cosa miserabile quando non si ha ancora veramente vissuto.”

Christiane Vera Felscherinow (1962) scrittrice e musicista tedesca

Origine: Il gatto di Christiane era malato e stava per morire.
Origine: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, p. 215

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“[Sulla rivalità con John McEnroe] Io forse ero appena un po' più calmo. Veniamo da due culture diverse, ma in realtà eravamo più simili di quanto sembrava: tutti due detestavamo perdere e volevamo essere i migliori del mondo.”

Björn Borg (1956) tennista svedese

Origine: Da Borg: "Il segreto di Nadal? La terra. Djokovic è vulnerabile nella testa" http://www.ubitennis.com/2008/06/08/95415-principe_rafa_bjorn.shtml, La Stampa, 3 luglio 2011.

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“Sono inviperito per questa tendenza che esiste soprattutto in Italia, forse per le sue radici cattoliche, di riconoscere i meriti degli artisti solo dopo la morte. Come se la morte nobilitasse.”

Paolo Villaggio (1932–2017) attore e scrittore italiano

Origine: Citato in Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo, a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, Roma, 2005. ISBN 8839712895

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“La cosa triste è che questi giocatori di tennis non crescono come normali essere umani. Forse sono molto bravi nel prendere aerei e prenotare hotel, ma finisce lì.”

Pat Cash (1965) tennista australiano

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/09/07/116570-citazioni_bordo_campo_agosto.shtml, Ubitennis.com, agosto 2008.

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“[Su Scientology] C'è qualcosa che fa rabbrividire, forse persino di malefico, in questa gente.”

Rupert Murdoch (1931) editore, imprenditore e produttore televisivo australiano naturalizzato statunitense

da Twitter, 1º luglio 2012 http://twitter.com/rupertmurdoch/status/219444368178806784; citato in Danilo Taino, L'ombra di Scientology su Katie Holmes e Suri http://www.corriere.it/spettacoli/12_luglio_03/holmes-cruise-murdoch-scientology_2fb2c596-c523-11e1-a141-5df29481da70.shtml, Corriere della sera.it, 3 luglio 2012