Frasi sull'invidia
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“Era grande: e perciò dové cadere. | Cielo e terra s'unirono ad abbatterlo. | Gli invidi uomini di fango non potevano | sopportar la sua grandezza, | e neppure potevano gli dei | sopportare chi a loro somigliava.”

Mihály Vörösmarty (1800–1855) poeta ungherese

Napoleone
Origine: In Lirici ungheresi, scelti e tradotti da Folco Tempesti, con introduzione e note, Vallecchi Editore, Firenze, 1950, p. 43.

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“Il potere piace proprio perché suscita invidia.”

Luciano De Crescenzo (1928–2019) scrittore italiano

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“Fra traduttore ed autore il rapporto che s'intreccia (insidie, invidie, ripicche, lusinghe) adombra una sfida carnale.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Luglio, p. 80

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“Congratulazione (s. f.). La veste elegante dell'invidia.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 53
Dizionario del diavolo

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“Gli allenatori occupano una posizione molto difficile. Spesso siamo oggetto di gelosie e invidia.”

Diego Simeone (1970) allenatore di calcio e ex calciatore argentino

Origine: Citato in «È una finale difficile ma per il Barcellona», Tuttosport, 21 maggio 2015, p. 9

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“Questa si trasmuta di femmina in maschio, e dimentica il primo sesso, e fura per invidia l'ova all'altre, ma i nati seguitano la vera madre.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Pernice; 1979, p. 65
Bestiario o Le allegorie

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“La forte ammirazione è libera dall'invidia. Qualunque amore no.”

Cesare Viviani (1947) poeta e scrittore italiano

Pensieri per una poetica della veste

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“Siamo persone un po' sotto la media | viviamo di invidia e di banalità. Ma dateci i soldi | e tutto si aggiusterà.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

da I Forzati dell'immagine
Un Giorno

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“Del nibbio si legge che, quando esso vede i suoi figlioli nel nido esser di troppa grassezza, che egli gli becca loro le coste, e tiengli sanza mangiare.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Invidia; 1979, p. 51
Bestiario o Le allegorie

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“Jamie ha smesso di giocare un paio di anni fa ed evidentemente in due anni ha dimenticato tutto quello che ha fatto in campo e lo stesso vale per il signor Souness, anche se lui ha smesso parecchio tempo fa. Me lo ricordo al Benfica e so un sacco di cose su di lui, ma per educazione preferisco riderci sopra, perché l'invidia è il più grande omaggio che le ombre fanno all'uomo.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2013-2015)
Origine: Citato in Mourinho ne ha per tutti: "Souness frustrato, Carragher senza memoria" http://www.gazzetta.it/Calcio/Premier-League/14-03-2015/mourinho-risponde-souness-gran-giocatore-ma-allenatore-frustrato-110105508077.shtml, Gazzetta.it, 14 marzo 2015.

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“Essere felici vuol dire essere invidiati. Ora c'è sempre qualcuno che ci invidia. Si tratta di scoprirlo.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

1 luglio 1906; Vergani, p. 239
Diario 1887-1910

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“Jeffery Deaver è il migliore, anche se mi fa rosicare dall'invidia.”

Jeffery Deaver (1950) scrittore statunitense

Giorgio Faletti

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“A Praga, durante il vertice Nato andavo in giro per la città e chiedevo chi fosse il committente di tanta bellezza. Carlo V, mi veniva risposto sempre. Ho provato grande invidia per lui: certo che ha potuto fare tutte quelle cose, ha governato cinquant'anni. E dire che il nostro governo si vede attribuire colpe e disattenzioni quando siamo in sella da soli quindici mesi…”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2002
Origine: Citato in Alessandra Arachi, «Invidio Carlo V, ha governato cinquant'anni» http://web.archive.org/web/20151121013621/http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/28/Invidio_Carlo_governato_cinquant_anni_co_0_0211284519.shtml, Corriere della Sera, 28 novembre 2002, p. 18.

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“Quando indago la gloria conseguita dagli eroi, e le vittorie dei grandi generali, non invidio i generali.”

Quando indago la gloria conseguita, p. 157
Foglie d'erba, Calamus

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“Caro Giulio [Andreotti], la tua premurosa telefonatina di ieri sera mi ha sorpreso e toccato. Sei proprio molto simpatico! Ammiro e invidio la tua generosa disponibilità verso gli amici. Proverò anche a telefonare a Berlusconi per ringraziarlo dell'omaggio estremamente amichevole.”

Federico Fellini (1920–1993) regista e sceneggiatore italiano

Origine: Citato in Jacopo Iacoboni, Caro Andreotti, caro Fellini l'amicizia tra due arcitaliani http://www.lastampa.it/2012/03/28/cultura/caro-andreotti-caro-fellinil-amicizia-tra-due-arcitaliani-7bjQzwOIzU5hhkHzZABW5J/pagina.html, LaStampa.it, 28 marzo 2012.

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“La critica è un'imposta che l'invidia percepisce sul merito.”

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Per la destra è bello, nonostante tutto, essere Italiani, perché è un piccolo privilegio, perché, a Milano come a Palermo, la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'Italia e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in Afghanistan ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli […]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri […]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.”

Gianfranco Fini (1952) politico italiano

Origine: A Vieni via con me del 15 novembre 2010; visibile su video.repubblica.it http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683.

“L'invidia, amara e gialla, è l'erba più rigogliosa dell'orto umano.”

Ignacio Larrañaga (1928–2013)

da Dalla sofferenza alla pace. Verso una liberazione interiore, Edizioni Paoline, 1987

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“Lo spirito di tristezza viene dal diavolo, che ci invidia la gioia.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Breviario, p. 107

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“La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: La morte nel mondo è entrata per l'invidia del diavolo http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/santa-marta-29624/, Vatican Insider, 12 novembre 2013

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“Anche se toccando il tema dell’Inquisizione, dell’ortodossia che difendeva e della politica cui obbediva, del suo universo giuridico, dei mezzi e delle persone di cui si serviva, immediatamente si e portati a una traduzione visiva in cui prevalentemente gioca la memoria dei quadri del Greco o di Zurbaran, a guardar bene è la pittura di Murillo che, al di là dell’atmosfera da idillio, può meglio spiegare le manifestazioni eterodosse di un vastissimo arco temporale e la conseguente reazione del Sant’Uffizio. E può, soprattutto, spiegarcele a livello di eterodossia spicciola, triviale o soltanto blasfema.
Perchè sarà magari possibile cogliere nella pittura di Murillo influssi dottrinali dell’Inquisizione o dei gesuiti, ma quel che appare più evidente è che siamo di fronte a un pittore che interpreta il sentire religioso del popolo nel modo più autentico e semplice, con una familiarità alle cose della fede da cui è facile travalicare in una eresia di tipo quietista o in un culto talmente umano da diventare blasfemo o che in vera e propria bestemmia si rovescia.
I santini che da secoli moltiplicano e diffondono le immagini del Murillo come di nessun altro pittore, sono in questo senso una prova. Il mondo sacro che egli rappresenta — cosi sospeso tra il terrestre e il celeste, tra la natura e la transumana beatitudine — è un mondo familiarizzabile, familiarizzante; e quindi, nel momento in cui delude, nel momento in cui appare estraneo, in cui non interviene a stornare sventure e a correggere la sorte, bestemmiabile.
Bisogna anche aggiungere che la santità, nelle rappresentazioni di questo pittore, sembra essere un attributo della buona salute, del buon nutrimento, della domestica pace economica: e da ciò l’insinuarsi, nei momenti più affannati e affamati del mondo contadino, di un sentimento che può assomigliarsi all’invidia e comunque di insofferenza, di avversione.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Ore di Spagna

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“Simone de Beauvoir che scrive la leggenda di Sartre, scolpendo la statua del grand'uomo, sacrificando tutta la verità alla mitologia, fornisce la versione parigina e quindi francese, e quindi europea, e quindi mondiale, della vicenda. Ne, scrive: “Di fronte a un vasto pubblico egli (Camus) dichiarò: “amo la Giustizia, ma prima di essa difenderò mia madre” il che significava mettersi dalla parte dei. Il peggio era che al tempo stesso dava a intendere che si manteneva al di sopra della mischia, avvallando così quanti desideravano ocncilaire questa guerra e i suoi metodi con l'umanesimo borghese.”
È lo stesso libro in cui la liberazione di Sartre dallo stalag nell'aprile del 1941, dovuta probabilmente a un intervento del filo nazista Drieu la Rochelle, si trasforma in un'evasione; in cui la partecipazione di Sartre alla rivista collaborazionistadurante la guerra viene presentata come un errore commesso una sola volta nel 1941, (mentre sappiamo che in realtà ancora nel settembre del 1943 il filosofo entra a far parte di una giunta organizzata dal giornale e il 5 febbraio del 1944 scrive l'elogio funebre di quel Giradoux che aveva celebrato le virtù del Reich nazista), e varie altre verità sulla Resistenza della famosa coppia.
Camus paga per la rettitudine, per l'integrità, per la correttezza delle proprie battaglie, paga per l'onestà, per la passione nei confronti della verità, paga per aver partecipato alla Resistenza quando molti avevano resistito così poco, paga per i propri successi, per le vendite formidabili dei propri libri, paga per il talento e paga, ovviamente, per il Nobel, paga per il fatto di non essere corruttibile, di non aver bisogno di mentire quando si è trattato di tracciare la retta via, paga per la giovinezza, la bellezza, il successo con le donne, paga per la vita filosofica che suona come un rimprovero di fronte all'esistenza di tanti falsari, paga per la fedeltà all'infanzia passata in mezzo alla gente umile, paga per non aver tradito e venduto niente, paga per essere entrato con effrazione, lui figlio di povera gente, nel mono bene di Saint-Germain-des-Prés, paga per aver scelto la Giustizia, la libertà e il popolo in un universo di intellettuali affascinati dalla violenza, dalla ferocia e dalle idee, paga per essere un autodidatta riuscito, paga per aver scritto lui, figlio di un'analfabeta, libri che non avrebbe mai dovuto scrivere perché riservati all' élite, paga perché a fare da legge, sono il risentimento, l'invidia, l'astio e la gelosia.”

Michel Onfray (1959) filosofo francese
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“Io son colei, di cui paventa, e teme | ogni Stato maggior; quella, che seguo | sempre le cose in eccellenza estreme.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Invidia: p. 320
Satire, Satira VI, L'invidia

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“Dobbiamo contestualizzare il mio processo, quel '92, l'abbattimento di quel sistema di Stato, di governo. Bisogna tenere conto delle invidie nella mia amministrazione, delle aspirazioni di carriera, del senso di rivalsa nei miei confronti. Il colpo di genio che hanno avuto quelli che mi hanno inquisito è stato tenermi 31 mesi e 7 giorni in regime di carcere preventivo, limitando le mie possibilità di difesa e determinando nell'opinione pubblica la convinzione che, se ero stato incarcerato, qualcosa dovevo avere pur fatto. Tanti imputati di concorso esterno aspettano liberi il processo. Io invece dovevo stare dentro, unico detenuto come Rudolf Hess a Spandau, a oltre 60 anni senza nemmeno un water decente perché in cella c'era il bagno alla turca. E non mi sono mai lamentato, e non ho mai chiesto niente, non mi facevo nemmeno portare cibo da casa. Perché non sono state prese in considerazione le testimonianze di 142 uomini delle istituzioni? Cinque capi della Polizia, direttori del Sisde, prefetti, questori, generali della Guardia di Finanza. E poi i tanti miei colleghi che sono venuti a testimoniare per me, quelli che lavoravano con me giorno e notte. Erano testimoni della verità dei fatti e li hanno disprezzati.”

Bruno Contrada (1931) poliziotto italiano

Origine: da Ma ora tocca all'Italia darmi l'assoluzione http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ora-tocca-allitalia-darmi-lassoluzione-1116625.html, Il Giornale, 15 aprile 2015

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“Superbia, invidia e avarizia sono
le tre faville c'hanno i cuori accesi.”

The Divine Comedy (c. 1308–1321), Inferno

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“Noi morirem, né invidia avremo ai vivi:
Noi morirem, ma non morremo inulti.”

Torquato Tasso (1544–1595) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Gerusalemme Liberata (1581)

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“La pietra di paragone del valore di ognuno, la persecuzione da parte dell'invidia.”

Antonio Pérez (statista) (1534–1611) politico spagnolo

Citato in Dictionary of quotation (Spanish) by Thomas Benfield Harbottle and Martin Hume

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“Il termometro del successo è semplicemente l'invidia degli scontenti.”

Salvador Dalí (1904–1989) pittore, scultore, scrittore, cineasta e designer spagnolo