Frasi su lettera
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“Per dare una idea sintetica di quella lunga esistenza di dolori, il riportare qui alcuni brani di una lettera l'egregio sig. Speranza Mazzoni, già dal 63 scriveva al Popolo d'Italia, giornale repubblicano di Napoli, onde rammentare al paese i diritti del Morelli al risarcimento de' danni patiti, allorché il governo italiano, cui eransi lasciati i beni particolari e 24 milioni di risparmi dei Borboni, per indennizzare i prigionieri politici vittima del loro governo, offrivagli la ridicola somma di lire 34 al mese! Dopo aver riportato vari certificati di persone che attestano aver sofferto col Morelli e ricevuto da lui aiuti e protezione nel tempo della loro comune prigionia, il sig. Mazzoni dice: «Oltracciò son testimoni le carceri di Lecce — di Campi — di Manduria — di Taranto — di Mottola — di Gioia — di Casamassima — il castello di Bari — le carceri di Molfetta — di Barletta — di Canosa — di Cerignola — il centrale di Foggia— le carceri di Bovino — di Ariano — di Grotta Minarda — i criminali di Castel Capuano a Napoli — ì criminali di Avellino — le carceri di Baiano — di Marigliano — la Questura di Napoli — il bagno, le caserme e le carceri giudiziarie di Ponza — l'ergastolo del castello d'Ischia — i criminali di Aversa — il centrale di Santa Maria — la torre di Ventotene — luoghi infernali dove il Morelli passò immacolato dodici anni della sua giovinezza in olocausto alla libertà, all'unità, ed all'indipendenza italiana.”

Virgilio Estival (1835–1870) patriota e scrittore francese

Origine: Cenno critico e biografico, p. XIX-XX

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“Non è stato mai permesso, né lo sarà, che si riunisca un sinodo particolare per giudicare un concilio generale.”

Papa Pelagio I (505–561) 60° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla lettera Relegentes autem, 447

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“Vi fanno compagnia | certe lettere d'amore | parole che restano con voi.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Quello che le donne non dicono
Vai Rrouge!

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“Ho meditato molto, questi giorni a Bracciano. Il lago era cinese — tutto strisce di nuvole e di luce — separate qua e là da pareti di pioggia. Leggevo Hölderlin senza interruzione; ed era per me come assistere alle letture della Passione in una qualche abbazia perduta tra le montagne. Un vivere ogni parola a capo chino, sommersi nelle lacrime. […]
Caro Gian, dimentichi questa lettera, anzi la bruci per favore. Ma ricordi che solo a lei potevo scrivere così, senza ritegno — come piango su Hölderlin.
«Denn, wie [die] Pflanze, wurzelt auf eignem Grund | Sie nicht, verglüht die Seele des Sterblichen, | der mit dem Tageslichte nur, ein | Armer, auf heiliger Erde wandelt»
Ein Armer, Ecco, è proprio questo.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Il mio pensiero non vi lascia
Origine: L'Autrice cita i versi 25-28 dell'Ode Mein Eigentum, La mia proprietà: «Giacché, come una pianta che non ha radici | Nella propria zolla, si spegne l'anima del mortale | Che alla luce del gorno soltanto, un | Misero, vaga sulla sacra terra.» Da Friedrich Hölderlin, Tutte le liriche, Edizione tradotta e commentata e revisione del testo critico tedesco a cura di Luigi Reitani, Mondadori, I Meridiani, settembre 2001. ISBN 8804474076
Origine: Dalla lettera a Gianfranco Draghi da [Roma, aprile 1958], p. 81.

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“Prima ancora dunque che alla causa femminile io mi ero votata a quella della mia patria e il mio amore per la prima nacque dal mio amore per la seconda.”

Adelaide Cairoli (1806–1871) patriota italiana

citato in Giulia Cavallari Cantalamessa, Alcune lettere di Adelaide Bono Cairoli, in Miscellanea di studi storici in onore di Antonio Manno, Torino, 1912

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“Dovete por mano su quelli che finora avete fatto dèi da materia terrena quali erano; con ogni zelo dovete distruggerli e ridurli in pezzi.”

Papa Bonifacio V (575–625) 69° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da una lettera a Edwin di Northumbria; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 212

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“Quelle prudenza, giudicio e moderazione mostrata per avanti nelle risoluzioni che prendeva, dopo il giuramento datosi dal Viceré e Collaterale, il sabato 13, in questa mia Cattedrale, per l'osservanza e adempimento de' concordati a favore del popolo, stabiliti il mercoledì 11, giorno dedicato alla Beatissima Vergine del Carmine, di cui tutta questa città è divotissima, l'aveva affatto perduta, e convertita in temerità, furore e tirannide; a segno tale che, sendosi reso esoso allo stesso popolo e suoi fautori, questa mattina, partito che io sono stato dalla chiesa del Carmine, dopo avervi celebrata messa, per solennizarsi oggi la sua generale festa, e ritornato a casa, nel claustro del medesimo convento è stato ucciso e troncatagli la testa. A questo avviso, montato di nuovo in carrozza, mi sono portato volando dal Viceré, al cui palazzo è concorsa anco in un tratto tutta la nobiltà. E perché si poteva temere di qualche nuova sollevazione in questo punto; per mantenere la città in fede, e sossegata, si è preso ispediente di uscire in cavalcata, come abbiamo fatto, il Viceré ed io, col Collaterale, senza nobiltà, licenziata ad ogni buon fine; e siamo in quest'ora, che sono le quindici in sedici, venuti all'arcivescovato a renderne grazie a Dio benedetto, alla Beatissima Vergine, ed al glorioso S. Gennaro, il cui sangue e testa ho fatto stare esposti in questi giorni di turbolenze, per consolazione de' devoti, e per implorare il suo patrocinio, dal quale, ma principalmente da quello della Beatissima Vergine, questa città e popolo deve riconoscere la grazia fattagli in questa giornata da Sua Divina Maestà, con avergli estinto il perturbatore, e restituita la perduta quiete. (dalla lettera a papa Innocenzo X del 16 luglio 1647)”

Ascanio Filomarino (1583–1666) cardinale italiano

riferendosi all'uccisione di Masaniello

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“[Lettera a Pasquale Villari] L'unità d'Italia è stata e sarà – ne ho fede invitta – la nostra redenzione morale. Ma è stata, purtroppo, la nostra rovina economica. Noi eravamo, il 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico, sano e profittevole. L'unità ci ha perduti. E c'è di peggio. Tutto il macchinario dello Stato presente, se è tollerabile dalle forze dell'Alta Italia, è intollerabile dalle esauste nostre forze. E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all'opinione di tutti, che lo Stato italiano profonda i suoi beneficii finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che nelle meridionali. Tutto ciò, forse, Vi parrà un'eresia. Ma aspettate ancora due o tre mesi: avrete allora un libro di Francesco Saverio Nitti, magnifico e terribile, a un tempo, che Vi toglierà ogni dubbio, facendovi toccar con mano la dura verità delle Cose. Quel libro sarà una benedizione… Esso combatterà uno de' maggiori, de'peggiori pregiudizii de' settentrionali, specialmente de' signori lombardi, quello, cioè, secondo cui i meridionali non pagano imposte e scialacquano sul bilancio dello Stato. Esso "proverà" il contrario. Il libro potrebbe esser dannoso, se potesse esercitare azione su' meridionali. Ma questo pericolo non c'è. L'unità non corre, non correrà mai rischio per opera dei meridionali. Potete giurare su ciò. E poi, i meridionali non leggono!”

Giustino Fortunato (1848–1932) politico e storico italiano

da Carteggio 1865-1911, Laterza, 1978, pp. 64-65

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“La poesia presuppone tutto il trivio, il quadrivio, e tutta la filosofia, e il sapere umano e divino, e tutte le scienze.”

Coluccio Salutati (1331–1406) politico e letterato italiano

Difesa della poesia, dalle Lettere, a Giovanni Dominici

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“Io sono sposato con figli, ma a un certo punto mi sono imbattuto in una donna che mi seguiva ovunque sostenendo davanti a tutti che lei era mia moglie. Mi telefonava negli studi televisivi, mi aspettava fuori, mi inseguiva, chiedendomi a che ora sarei tornato a casa per la cena. Non sapevo più che fare. Tanto più che mia moglie, quella vera, dopo un po' cominciò a sospettare qualcosa di torbido. E a scrivermi lettere come se fosse lei una mia ammiratrice…”

Takeshi Kitano (1947) regista, sceneggiatore e attore giapponese

da Kitano si celebra in stile felliniano «Ma non capisco il vostro regista» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/03/Kitano_celebra_stile_felliniano_non_co_9_050903032.shtml, Corriere della sera, 3 settembre 2005

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“Le cose non sono mai tanto torbide, che non abbiano alcun attacco di speranza.”

Gasparo Gozzi (1713–1786) scrittore italiano

dalla lettera al cardinale Scipione Gonzaga, in Opere, 1820

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“Come vedi, fare il filosofo giova poco, e conviene meglio darsi all'ippica. Eppure, certe cose le possono sapere soltanto i filosofi.”

Enrico Berlinguer (1922–1984) politico italiano

Senza data
Origine: Da una lettera a zia Carmelia, in Quando c'era Berlinguer, p. 186 https://books.google.it/books?id=Mrd2AwAAQBAJ&pg=PT186.

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“Quanto io ami Venosa; e quanto mentono coloro, che hanno detto talvolta, ch'io neghi lei patria mia, ed altre cose più maligne, e massimamente ora di fresco, per rubare e diminuire il premio e la lode, che merito ed attendo di questo servizio.”

Luigi Tansillo (1510–1568) poeta italiano

Origine: Da una lettera al Magistrato di Venosa, citato in Francesco Fiorentino, Poesie edite ed inedite di Luigi Tansillo, Editore Domenico Morano, Napoli.

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“Le Repubbliche composte di Mercanti si delizino con tali ladroni; il Monarca che è parziale dei mercanti è sospetto di aver più cura delle sue Dogane, che del bene dei popoli e dello Stato.”

Bernardo Tanucci (1698–1783) politico italiano

dalla lettera a L. Viviani del 25 febbraio 1770, in E. Viviani Della Robbia, Bernardo Tanucci ed il suo più importante carteggio, Firenze, 1942, vol. II, p. 211; Raffaele Ajello, pp. 406-407
Citato in Raffaele Ajello, Arcana juris

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“[A Cesare Pavese] Tu sei padronissimo di scrivermi la solita lettera cinica arcigna desesperada e angolosa.”

Bianca Garufi (1918–2006) scrittrice, poetessa e psicoanalista italiana

Origine: Dal carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi.

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“Infine, l'esperienza è proprio questo: imparare a correggere – sopratutto là dove parlò l'entusiasmo, oltre la casta, asciutta attenzione (lo stile è grazia = vittoria sulla legge di gravità; non vuole emozioni).”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

dalla lettera a M. Pieracci Harwell di lunedì [primavera 1962], p. 165
Lettere a Mita

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“Non vorrei sembrar critico nei confrondi dell'erudizione del signor Schlesinger poiché la sua polemica investe una tale varietà di temi che è comprensibile come egli non sempre sia in grado di leggere tutti i documenti di cui discute con tanto accanimento.”

Robert Kennedy (1925–1968) politico statunitense

a seguito di una risposta dello Schlesinger ad una lettera di Robert Kennedy pubblicata dal New York Times, risposta a sua volta pubblicata dal medesimo giornale.
Origine: Citato in Arthur M. Schlesinger Jr., I Mille giorni di John F. Kennedy alla Casa Bianca, traduzione di Giancarlo Carabelli, Rizzoli Editore, Milano, 1966, p. 113.

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“Fondatori dell'etica umanitaria nell'ebraismo sono i profeti Amos ed Osea, vissuti nel VII secolo a. C.
Le parole più profonde sulla bontà si trovano nei discorsi di Gesù e nelle lettere dell'apostolo Paolo.”

Albert Schweitzer (1875–1965) medico, teologo, musicista e missionario luterano tedesco, di origine francese alsaziana

Origine: Rispetto per la vita, p. 120

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“Le grandi necessità richiamano le grandi virtù.”

Abigail Adams (1744–1818) first lady statunitense

da Lettera a John Quincy Adams, 19 gennaio 1780

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“Un marinaio in mezzo al mare | con una barca ed un cannone. | È andato là per fare la sua guerra | ad un nemico | che non ha mai visto. | Con sé ha portato il ritratto di una donna | con qualche lettera, | con i suoi sogni.”

Luigi Tenco (1938–1967) cantautore italiano

da La ballata del marinaio, n.º 9
Luigi Tenco canta Tenco, De André, Jannacci, Bob Dylan
Origine: Tenco stesso indica questo brano come la prima delle "ballate" composte per il programma televisivo Le comare e pubblicate postume nel 1972. Enrico De Angelis, Luigi Tenco. Io sono uno. Canzoni e racconti

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“Entrambi, Juventus e [l'azienda automobilistica] Jeep, cominciano con la J: in America è usata per insegnare ai bambini la lettera, allo stesso modo in cui viene usata la Juventus in italiano.”

Sergio Marchionne (1952–2018) dirigente d'azienda italiano

Origine: Citato in "Jeep-Juve, matrimonio da 35 milioni" http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quijuve/articolo/lstp/449364/, La Stampa.it, 7 aprile 2012.

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“[…] ben sapendo che come questa lue può talvolta celarsi sotto la maschera di un’ affezione qualunque, cosi essa può viziare qualsivoglia viscere.”

Giovanni Battista Morgagni (1682–1771) medico, anatomista e patologo italiano

libro IV, lettera LVIII; vol. 13, p. 140
Delle sedi e cause delle malattie anatomicamente investigate

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“La carriera delle lettere e delle arti è più che deludente; il momento in cui si riesce è spesso quello in cui si farebbe molto meglio ad andarsene.”

Pierre Reverdy (1889–1960) poeta e aforista francese

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Il mio atteggiamento democratico non è perfettamente sincero, è solo una reazione irritata all'irrazionalismo dei tedeschi, alle loro profondità fasulle e al fascismo in genere, che non riesco proprio a sopportare. Ho sempre sentito che, al tempo della mia ostinazione reazionaria, nelle Considerazioni di un impolitico ero stato molto più interessante e lontano dalla banalità.”

Thomas Mann (1875–1955) scrittore e saggista tedesco

Origine: Da una lettera a Ferdinand Lion, 1952; citato in Marino Freschi, Il reazionario amato dalla sinistra http://www.ilgiornale.it/news/reazionario-amato-sinistra.html, il Giornale.it, 1º ottobre 2005.

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“*Io vo' che al tenero poeta, al mio | Cecilio, o lettera, tu dica, ch'io | bramo ch'ei lascisi dietro le spalle | Como e del Lario l'amena valle, e che, i propositi d'una persona | amica a intendere, venga a Verona. | Chè se l'antifona capisce, allora | sono certissimo, la via divora.”
Poetae tenero, meo sodali | velim Caecilio, papyre, dicas | Veronam veniat, Novi relinquens | Comi moenia Lariumque litus. | Nam quasdam volo cogitationes | amici accipiat sui meique.

Gaio Valerio Catullo (-84–-54 a.C.) poeta romano

XXXV, vv. 1-7
Carmi
Variante: Io vo' che al tenero poeta, al mio | Cecilio, o lettera, tu dica, ch'io | bramo ch'ei lascisi dietro le spalle | Como e del Lario l'amena valle, e che, i propositi d'una persona | amica a intendere, venga a Verona. | Chè se l'antifona capisce, allora | sono certissimo, la via divora.

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