Frasi su lettera
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“Dipanare la propria musica. Si parte dalla volontà per giungere alla ispirazione o, meglio, ad un'altra specie di volontà così senza sforzo ora, da poterla scambiare con l'ispirazione.”

Dino Garrone (1904–1931) Critico letterario e scrittore italiano

dalla lettera a Mario Puccini del 29 febbraio 1928; p. 683
Citato in Luigi Russo, La critica letteraria contemporanea

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“Ho scritto sull'amore, e non ho mai avuto una donna.”

Giuseppe Parini (1729–1799) poeta, librettista e traduttore italiano

da una lettera a Febo d'Adda, 1798

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“Lei è stato straordinariamente energico e astuto, […] anche se io non riesco a immaginare che cosa spera di guadagnarci. Lei mi è contro. Per una giornata intera mi ha dato la caccia, ha cercato di privarmi anche del riposo notturno. Ma io ho trovato da mangiare e, nonostante tutto, ho anche dormito. Ora la partita è solo all'inizio: incomincia ora. Adesso incomincia il terrore. Questa lettera le annuncia il primo giorno del terrore. Port Burdock non è più sotto la regina, lo dica pure al colonnello di polizia e a tutti gli altri. È sotto di me: il terrore! Questo è il primo giorno, dell'anno primo, della nuova era. È l'era dell'uomo invisibile. Io sono l'uomo invisibile. Il mio governo sarà facile: tanto per cominciare, il primo giorno ci sarà un'esecuzione capitale, che serva da esempio, un uomo di nome Kemp. La morte, oggi, si mette in moto per lui; egli può rinchiudersi, nascondersi, circondarsi di guardie, mettersi pure un'armatura se vuole… ma la morte, la morte invisibile giungerà lo stesso. Che egli prenda pure le sue precauzioni: ciò colpirà di più i miei sudditi. La morte parte a mezzogiorno dalla cassetta postale. La lettera vi cadrà dentro all'arrivo del postino, e poi via! Incomincia la partita! La morte si mette in moto. Non lo aiutate, o miei sudditi, altrimenti la morte cadrà anche su di voi. Oggi Kempo deve morire.”

lettera di Griffin: 1998, p. 171
L'uomo invisibile

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“Lui, trecento lettere, letteratura fine, | tu, centosessanta caratteri, due faccine, fine.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Mica Van Gogh, n. 3
Museica

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“A proposito della questione guerra […] tu sei stato forse l'unico uomo che mi sia apparso interamente nobile, vero, perché coerente; e il più puro e coraggioso fra tante coscienze ambigue.”

Ardengo Soffici (1879–1964) scrittore italiano

dalla lettera ad Aldo Palazzeschi, 1 luglio 1920
Origine: Citato in Franco Contorbia, Su Palazzeschi "politico", pp. 178-181; in Gino Tellini (a cura di), L'opera di Aldo Palazzeschi, Atti del convegno internazionale, Olschki, Firenze, 22-24 febbraio 2001, p. 178.

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“Ebro è Otel, ma Amleto è orbe.”

Arrigo Boito (1842–1918) librettista italiano

palindromo
Origine: Da una lettera al fisiologo e senatore Giulio Fano; citato in Raffaello De Rensis, Arrigo Boito. Aneddoti e bizzarrie poetiche musicali, Fratelli Palombi, 1942

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“Il nostro gusto deve pur valere qualche cosa anche sui pareri avvolpacchiati dei critici moderni alla Gramsci.”

Cesare Angelini (1886–1976) presbitero, scrittore e critico letterario italiano

dalla lettera del 19 luglio 1973 a Giuseppe Prezzolini
Origine: Da Cesare Angelini-Giuseppe Prezzolini. Carteggio 1919-1976, a cura di Margherita Marchione e Gianni Mussini, Edizioni di storia e letteratura, Roma, 1983, p. 276.

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“Napoli, illustrissima e magnifica città, esposta al mezzo giorno, su le falde, anzi in mezzo alle radici del monte di Sant'Ermo […] e d'alcuni altri piacevolissimi colli si riposa; l'onde mirando dell'imperioso Tirreno.”

Bernardo Tasso (1493–1569) poeta italiano

da una lettera a un amico, 1543-1545; citato in Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale http://books.google.it/books/about/Storia_dell_arte_nell_Italia_meridionale.html?id=PVku08BCtuIC&redir_esc=y, il Cinquecento, Donzelli editore, 2001, p. 133

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“[…] asino, voi amate ricoprirvi della pelle del leone per sembrare animale differente dalla vostra vera natura. Disgraziatamente per voi, le orecchie spuntano dovunque, cade la maschera e la verità vi mostra nella vostra laida turpitudine.”

Giacomo Casanova (1725–1798) avventuriero, scrittore, diplomatico, agente segreto italiano

lettera III, pp. 19-21 https://books.google.it/books?id=7pJJtv_QXiUC&pg=PA19
Lettere a un maggiordomo

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“Le lettere d'amore vanno sempre bruciate. Il passato è un ottimo combustibile.”

Vladimir Vladimirovič Nabokov (1899–1977) scrittore, saggista e critico letterario russo

La vera vita di Sebastiano Knight

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“Siracusa è il luogo più singolare della terra. Qui non potrei che nascere o morire – vivere mai.”

Otto Weininger (1880–1903) filosofo austriaco

da Lettere ad Arthur Gerber, Taccuino e lettere

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“La lettera è un equivoco messaggero.”

Antonio Tabucchi (1943–2012) scrittore italiano

Origine: Da Si sta facendo sempre più tardi, Feltrinelli.

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“Quelle lettere erano tutte farina del sacco di Moro, e questa farina non è molto encomiabile perché, vede, tutti gli uomini hanno diritto ad avere paura. Tutti. Però quando un uomo sceglie la politica, e nella politica emerge a uomo di Stato – a uomo rappresentativo dello Stato – non perde il diritto a avere paura, ma perde il diritto a mostrarla. Questo sì. Questo è uno dei principi che dovrebbe essere affermato. L'incidente, tipo quello di Moro, fa parte del mestiere. Chi affronta quel mestiere deve sapere che può incorrere in quell'incidente e deve avere i nervi, e diciamo gli altri attributi, per resistere. Moro era lo Stato. Lo Stato si raccomandava, implorava, minacciava la classe politica che facesse di tutto, anche che si prostituisse, per salvargli la vita: eh, no. No. Moro era certamente un politico a modo suo, estremamente abile – era anche un galantuomo, credo – ma uomo di Stato non era nemmeno lui. […] Anch'io mi sono posto questa domanda molto spesso: «Ma se Moro fosse tornato in politica dopo aver costretto lo Stato a prostituirsi, a inginocchiarsi di fronte ai terroristi, avrebbe potuto restarci?». Avrebbe potuto restare? Con che faccia? Vabbè che siamo in Italia. [«Forse lo Stato sarebbe stato un altro perché i terroristi avrebbero vinto»] Appunto. I terroristi avrebbero vinto. Quindi lui che cosa diventava, il braccio politico del terrorismo? Che cosa diventava? Come poteva ripresentarsi? Va bene, gli italiani hanno lo stomaco forte, inghiottono tutto – noi italiani abbiamo lo stomaco forte e inghiottiamo tutto – ma, insomma, di fronte a un uomo la cui vita, la cui sopravvivenza, aveva avuto quel prezzo per noi non credo che avrebbe potuto ripresentarsi all'opinione pubblica italiana.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro
Interviste

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“Ogni persona è un esperimento nuovo nel laboratorio di Dio.”

L'uomo che scriveva lettere; 2005, p. 728
Racconti

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“Lo scopo di avere un posto nel giornalismo è per guadagnare per potere studiare per conto mio, e non per avanzare nel giornalismo.”

Federigo Tozzi (1883–1920) scrittore italiano

da Novale, Le Lettere, Firenze, 2007, p. 70

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“Felice è la semplicità che ignora le biforcazioni del dubbio, ma più selvaggia e più virile è la felicità che fiorisce ai margini degli abissi.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da Lettera dalla Sicilia all'uomo nella luna, p. 102
Foglie e pietre

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“Ho tante tante cose da dire! Quasi direi da salvare: tutta la tragica bellezza di ciò che è passato in noi e vicino a noi – cose che io sola sento di aver visto e sentito fino alla sofferenza e che assolutamente non devono morire. «Rapisci la luce alle fauci del serpente»… Ti ricordi di Glavina? Ora mi sembra che il puro insegnamento di Carossa sia la mia guida.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Il mio pensiero non vi lascia
Origine: Soldato che Hans Carossa ricorda, ponendone la figura in forte rilievo, nel suo Diario di guerra. In una lettera dal fronte Glavina scrive: "[...] Sì; se andiamo in cerca di fatiche e pericoli, così come ci vengono incontro, ci prepariamo per fatiche più nobili, pericoli più reali. Io sono come un uomo d'azione che non conosce ancora la sua azione. «Rapisci la luce alle fauci del serpente!» Qual'è la voce che mi grida a volte queste parole nel sonno profondo?"(nota di diario del 16 ottobre 1916, p.28 del Diario di guerra di Hans Carossa); da Hans Carossa, Diario di guerra, traduzione di Anita Rho, Sperling & Kupfer, 1941
Origine: Dalla lettera al padre del 2 novembre [1943] Ore 8, p. 12.

“Il Re senza lettere era come un Asino coronato.”

Stefano Guazzo (1530–1593) scrittore italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 320
Origine: Dialoghi Piacevoli, Della Prudenza et Dottrina del Re, p. 25

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“La satira è un prodotto di ideologia e cultura, procede dai libri alla strada al palcoscenico in modo circolare. Esiste una satira cruda e coprolalica, che si è espressa e si esprime, con risultati migliori o peggiori, in tutte le lingue, in molte situazioni e in molti regimi politici, antichi e moderni.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Luttazzi, lettera di Giuliano Ferrara "Era satira, ma un limite ci vuole" http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/luttazzi/lettera-ferrara/lettera-ferrara.html, in repubblica.it, 10 dicembre 2007

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“Solo mani vere scrivono poesie vere. Io non vedo alcuna differenza di principio tra una poesia e una stretta di mano […] viviamo sotto cieli cupi − e ci sono pochi esseri umani. Per questo anche le poesie sono poche.”

Paul Celan (1920–1970) poeta rumeno

da una lettera del 18 maggio 1960 a Hans Bender
Origine: Citato in Poesie a cura e con un saggio introduttivo di Giuseppe Bevilacqua, traduzione di Giuseppe Bevilacqua, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, 1998, p. CLII. ISBN 88-04-42259-9
Origine: Con diversa traduzione a p. 58 de La verità della poesia.

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“La musica ha sette lettere; la scrittura ha venticinque note.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Pensieri, Citato in Maurice Toesca, Un homme heureux.

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“Trovo la cosa la più inutile la diplomazia. Gli ambasciatori non sono che spie messe a origliare nelle anticamere di quelle potenze che si chiamano amiche.”

Alessandro Manzoni (1785–1873) scrittore italiano

Origine: Da Lettere: [in gran parte inedite], Nistri, Pisa, 1875.

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“Secondo la mia teoria, se uno scrive lunghe lettere con facilità non può scrivere male.”

Caroline Bingley; 2014, p. 47
Orgoglio e pregiudizio

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“Non è una meraviglia di scrittore Dino Compagni: contemporaneo a Dante; e autore di una tal prosa, che per brevità, precisione, vigore, non avrebbe da vergognarsene Sallustio?”

Pietro Giordani (1774–1848) scrittore italiano

da una lettera a Gino Capponi, 1º gennaio 1825; in Degli scritti di Pietro Giordani, vol. II, Giovanni Silvestri, Milano, 1841, pp. 51-52 http://books.google.it/books?id=8_FPaXhEBLsC&pg=PA51#v=onepage&q&f=false

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“Vorrei che i libri si scrivessero per insegnare, invece si scrivono per mostra di sapere.”

Giuseppe Giusti (1809–1850) poeta italiano

dalla lettera a Tommaso Grossi, vol. I, n. 121, p. 370
Epistolario

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“A. Prima lettera di ogni alfabeto che si rispetti.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 17
Dizionario del diavolo

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“[…] Areteo, sommo maestro nel medicare fra gli antichi, […]”

Giovanni Battista Morgagni (1682–1771) medico, anatomista e patologo italiano

libro I, lettera II; vol. 1, p. 104
Delle sedi e cause delle malattie anatomicamente investigate

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“Desidero risvegliare negli altri e in me stesso un fervore più grande affinché il deposito cattolico della fede, che l'Apostolo non ci ha affidato senza motivo e che è preferibile a tutti i tesori di questo mondo, venga custodito preziosamente intatto e autentico, poiché da esso dipendono la saggezza cristiana, la pace generale e la santità dell'uomo.”

Pietro Canisio (1521–1597) gesuita e teologo olandese

Pietro Canisio, Meditationes seu Notae in Evangelicas Lectiones, in Societatis Iesu Selecti Scriptores, II, Freiburg im Breisgau 1955 dalla lettera http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/letters/1997/documents/hf_jp-ii_let_19970925_canisio.html di Giovanni Paolo II ai vescovi tedeschi in occasione del IV centenario della morte di s.Pietro Canisio

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“[Che da] un altro continente, quando pensavo che nessuno avesse di me udito altro che il nome, una persona come lei abbia compreso fino a tal punto la mia poesia, e l'estrema attenzione che io le dedico, sembra avvicinarsi al miracolo. Come è potuto accadere? Dev'essere che la vita delle arti, e nelle arti, è più potente di quanto immaginavo. Grazie di aver resuscitato una fede che a volte, ma mai a lungo, vacilla.”

William Carlos Williams (1883–1963) poeta, romanziere e medico statunitense

da una lettera a Cristina Campo, p. 38
In William Carlos Williams, Cristina Campo e Vanni Scheiwiller, Il fiore è il nostro segno
Origine: La lettera di William Carlos Williams è in alcune parti di difficile leggibilità. nota a p. 38 di Il fiore è il nostro segno.

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“Dentro Benevento si vede un arco fatto a Traiano, il quale è oltremodo bellissimo, pieno di bassorilievi di ottima anzi eccellente scultura.”

Luigi Vanvitelli (1700–1773) pittore e architetto italiano

da Lettere 1751-1758 dalla Reggia di Caserta al fratello Urbano in Roma, a cura di Franco Strazzullo, Congedo editore, Napoli, 1976

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“[…] di morale ce n'è una sola, quella che Gesù Cristo ci ha dato ai suoi tempi e che adesso vieta a me, a voi, a Barancevic di rubare, di offendere, di mentire.”

Anton Pavlovič Čechov (1860–1904) scrittore, drammaturgo e medico russo

Origine: Dalla lettera a Suvorin del 25 novembre 1892; citato in L'anima del mondo e il mondo di Cechov, p. 154.

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“Leggo un magnifico libro di Ghéon. Le Saint Curé d'Ars.”

Domenico Giuliotti (1877–1956) scrittore italiano

lettera a Giovanni Papini, Greve 19 maggio 1928