Frasi su medico
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“Era un medico in odore di sanità.”

Eros Drusiani (1954) cabarettista e scrittore italiano
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“Chi vuol che una piaga sfoglie bene, paghi bene il medico: n' è vero, Maestro? e chi vuol guarir lo paghi male.”

Agnolo Firenzuola (1493–1543) poeta italiano

atto V, scena II
I Lucidi
Variante: Chi vuol che una piaga sfoglie bene, paghi bene il medico : n’ è vero, Maestro? e chi vuol guarir lo paghi male.
Origine: Citato in Harbottle, p. 274.

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“L'odio per Berlusconi? Silvio è un fenomeno rinascimentale, che c'entra lui con la destra e la sinistra? È come Lorenzo de' Medici, senza averne la cultura.”

Pasquale Squitieri (1938–2017) regista e sceneggiatore italiano

citato da Valerio Cappelli, Corriere della sera, 28 novembre 2008, pag. 59

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“De' Medici vi venne ardito e franco | Braccio, e mostrò quanto fussi gagliardo.”

Luigi Pulci (1432–1484) poeta italiano

Origine: La giostra, XXXIV

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“E in nome del progresso | il dibattito sia aperto | parleranno tutti quanti | dotti, medici e sapienti.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da Dotti medici e sapienti
Burattino senza fili

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“E siccome la querela comune degli uomini si è che la podagra uccide di preferenza piuttosto i ricchi che i poveri, piuttosto i sapienti che i fatui.”

Giorgio Baglivi (1668–1707) anatomista e scienziato italiano

Della pratica medica, libro II, capitolo VI; p. 248

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“Tom Curzon, il terapista del centro antidroga, che faceva l'assistente sociale e non il medico, era uno della scuola rogeriana, e aveva una terapia basata sull'individuo. Allora sono andato in biblioteca a vedere quello che aveva scritto Carl Rogers. Il libro che ho letto era una cacata, ma per dire la verità mi sembrava che Tom si fosse avvicinato più degli altri a quella che secondo me era la verità. Disprezzavo me stesso e il mondo perché non ero capace di accettare i miei limiti personali e quelli che mi venivano imposti dalla vita.
A quanto pareva, quindi, l'accettazione dei propri limiti era una condizione mentale sana, o comportamento non deviante.
Il successo e il fallimento sono semplicemente la soddisfazione o la frustrazione del desiderio. Il desiderio può essere in prevalenza intrinseco, basato sui nostri impulsi personali, oppure estrinseco, stimolato soprattutto dalla pubblicità o dai modelli di comportamento sociale che ci vengono proposti dai mass media e dalla cultura popolare. Dice Tom che i miei concetti di successo e fallimento funzionano solo a un livello individuale, e non a un livello sia individuale che sociale. E quindi, siccome mi rifiuto di accettare un riconoscimento da parte della società, il successo e il fallimento possono essere per me soltanto delle esperienze momentanee, perché sono esperienze che non possono essere sostenute dall'accettazione di altri valori di tipo sociale, come il benessere materiale, il potere o la posizione sociale; oppure, nel caso di un fallimento, la condanna e la disapprovazione. E allora, secondo Tom, non serve a un cazzo venirmi a dire che sono andato bene agli esami, che ho un buon lavoro o che sto con una bella ragazza; perché questo tipo di riconoscimento per me non significa niente. È chiaro che mi fa piacere, quando succedono queste cose, e che hanno un valore in se stesse, ma è un valore che non può essere sostenuto senza un riconoscimento da parte mia della società che lo considera come tale. Quello che Tom sta cercando di dire, credo, è che non me ne frega un cazzo. Perché?
Così torna in ballo la mia alienazione dalla società. Il problema è che Tom si rifiuta di accettare il mio punto di vista, che non è possibile cambiare la società per migliorarla davvero, e che io non posso cambiare per adattarmi alla società. Questa situazione provoca in me depressione. Scarico tutta la rabbia che provo contro me stesso, è questa la depressione, dicono. Però la depressione provoca anche una mancanza di motivazione. Mi cresce un vuoto dentro. La droga mi serve a riempire il vuoto, e mi aiuta anche a soddisfare il mio bisogno di distruggere me stesso, e qui torniamo alla rabbia diretta contro di sé.
Qui devo dire che sono d'accordo con Tom. Dove non ci troviamo più d'accordo è quando lui si rifiuta di vedere lo squallore totale del quadro generale. Lui dice che soffro di una mancanza di fiducia in me stesso, e che mi rifiuto di accettare questo fatto scaricando tutta la colpa sulla società. Secondo lui, questo mio modo di sminuire tutte le lodi e le ricompense (e di conseguenza anche le condanne) che potrei ricevere dalla società non è un rifiuto dei valori in sé, ma una prova del fatto che non mi sento abbastanza soddisfatto (o abbastanza scontento) di me stesso per accettarle. Invece di uscirmene a dire chiaro e tondo: Non credo di avere queste qualità (oppure credo di essere meglio di così), io dico: Tanto sono un mucchio di cazzate.”

Alla ricerca dell'essere interiore; pp. 196-197
Trainspotting, Salta tutto

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“Il mondo io lo considero un ospedale, non una locanda; un posto per morire, non per viverci.”

Thomas Browne (1605–1682) filosofo e scrittore britannico

da Religio Medici

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“Gotta (s. f.). Il nome che il medico dà ai reumatismi di un paziente ricco.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 90
Dizionario del diavolo

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“[Gerd Bonk] Era anche il campione del mondo di doping – titolo datogli dai suoi allenatori, dai membri dello staff delle competizioni, e dai medici.”

Herbert Fischer-Solms (1946) giornalista tedesco

Origine: Citato in Brian Bllckenstaff, Ascesa e declino di Gerd Bonk, l'atleta più dopato della storia http://www.vice.com/it/read/gerd-bonk-doping-storia-sport, Vice.com, 16 agosto 2016.

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“Il rispetto del paziente è il fondamento di un'etica medica intesa come nuova pietas finalizzata al bene altrui.”

Giorgio Cosmacini (1931) medico e saggista italiano

cap. 5.1, p. 82
Testamento biologico

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“Intanto la duchessa stava continuando la sua requisitoria. I ceti bassi erano pigri, diceva. E Charlotte pensò: "Tu non hai lavorato neanche un giorno in vita tua!". La duchessa imperversava. Aveva saputo che tutti gli operai avevano un ragazzo che portava loro gli arnesi: insomma, un uomo sarà ben in grado di portarsi i propri arnesi, esclamò, mentre un servitore in livrea le reggeva un vassoio d'argento di patate bollite. Sorseggiando il terzo bicchiere di vino dolce, la duchessa dichiarò che gli operai bevevano così tanta birra a mezzogiorno che poi non erano in grado di lavorare nel pomeriggio. "La gente, di questi tempi, vuole stare troppo bene" disse mentre tre servitori e due cameriere ritiravano la terza portata e servivano la quarta. E, senza concedersi pause, rincarò la dose: non era compito del governo fornire sussidi ai poveri, assistenza medica e pensioni. "La povertà incoraggerà le classi più umili a essere frugali, e questo una volta era una virtù" disse alla fine di un pasto che avrebbe potuto sfamare per quindici giorni una famiglia di dieci persone della classe lavoratrice. "La gente deve contare su se stessa" concluse mentre il maggiordomo l'aiutava ad alzarsi da tavola e passare in soggiorno. Charlotte ribolliva di collera repressa. Chi poteva biasimare i rivoluzionari se sparavano a gente come la duchessa?”

Ken Follett (1949) scrittore britannico

da L'uomo di Pietroburgo, Mondadori

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“[…] Morandi guarda le bottiglie, Burri il vetro. Da medico, controlla la superficie, la pelle, i pori, il pelo, come un dermatologo dell'arte.”

Francesco Bonami (1955) critico d'arte italiano

cap. XIX, Taglia, cuci e poi bruci - Alberto Burri, p. 49
Si crede Picasso

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“Status sociale, cultura, ricchezza, persino salute: il contrario stesso di tutto questo in Marie-Bernarde Soubirous, detta Bernadette, quattordicenne (ma con lo sviluppo di una decenne, secondo i medici che la visitarono, e non ancora donna, a causa dell'alimentazione insufficiente); asmatica; sofferente di stomaco; chiusa nel suo silenzio di timida e di introversa; analfabeta e considerata da qualche suo parente stesso incapace di imparare alcunché; incolta anche in materia religiosa, tanto da ignorare persino il mistero della Trinità; figlia della famiglia più miserabile della città; residente nella cella della prigione comunale, sgomberata dalle autorità perché considerata insalubre per gli stessi detenuti; con il padre non solo fallito e con la fama – seppure abusiva – di fannullone e di beone, ma con anche alle spalle un soggiorno in prigione per un sospetto di furto: rilasciato dopo nove giorni, si lasciò cadere l'accusa tanto era inconsistente, ma senza procedere ad alcun giudizio, così da lasciargli addosso un sospetto infamante.
Rendiamocene conto: in tutto questo, solo gli occhi della fede possono scorgere una misteriosa conformità al Vangelo e, dunque, le stigmate della verità. Solo l'adesione a una prospettiva rovesciata rispetto agli «occhi della carne» può far sentire gli echi del Magnificat intonato da Colei di cui Bernadette Soubirous fu testimone: «…ha guardato l'umiltà della sua serva […]; ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati; ha rimandato i ricchi a mani vuote…»”

Lc 1, 48 e 51 ss.
Origine: Ipotesi su Maria, p. 92

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“La prima volta che Papa Francesco ha parlato con lui, Marco Pannella era in sciopero, aveva fame e sete come i compagni. Subito, ha avuto accanto il Papa come nuovo amico. Uno che – al contrario dei medici – non gli ha chiesto di cessare lo sciopero ma ha parlato del suo coraggio e di temi cari a entrambi, le carceri. E lui ha smesso lo sciopero.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Origine: Da «Marco Pannella e il Papa, quando l'amicizia va oltre la conversione» http://www.huffingtonpost.it/mauro-leonardi/marco-pannella-papa-francesco-amicizia-_b_10046920.html, Huffington Post.it, 19 maggio 2016.

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“Scrubs - Medici ai primi ferri”

Zach Braff (1975) attore, regista e sceneggiatore statunitense

2001-2010
Serie televisive

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“Liberamente il forte | Apre al dolor le porte | Del cor, come all'amico.”

Giuseppe Giusti (1809–1850) poeta italiano

da Al medico Ghinozzi contro l'abuso dell'etere solforico, str. 5, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, U. Hoepli, Milano, 1921, p. 428

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“La qualità di un medico non viene più misurata da quanti pazienti cura, ma da quanti articoli pubblica su riviste specializzate. Ciò ha incoraggiato un gran numero di ricerche banali e spesso ha portato all'abbassamento degli standard nella cura clinica.”

Richard Ryder (1940) psicologo inglese

Origine: Da Victims of Science (1975); citato in Deborah G. Mayo, Contro una giustificazione scientifica della sperimentazione su animali, in Aa. Vv., Etica e animali, traduzione di Brunella Casalini, Liguori Editore, Napoli, 1998, p. 328. ISBN 88-207-2686-6

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“che sia bene istruito nella scienza medica […] che eserciti una medicina affabile.”

Herman Boerhaave (1668–1738) medico, chimico e botanico olandese

da Methodus discendi medicinam, p. 9; citato in Cosmacini, p. 102

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“I poeti sono medici dei costumi.”

Gerhard Johannes Voss (1577–1649) erudito olandese

Origine: «Poetae sunt morum doctores.» Da Poeticarum institutionum libri tres, Amsterdam, 1647, I, p. 52. Storia della critica moderna. I. Dall'illuminismo al Romanticismo, p. 360. Citato in René Wellek, Storia della critica moderna. I. Dall'illuminismo al Romanticismo, traduzione di Agostino Lombardo, il Mulino, Bologna, 1958, p. 38.

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“Per ottenere determinati obiettivi non devi passare per determinati sotterfugi. Questa è una cosa che ho sempre cercato di inculcare nei giovani. Alcune sostanze che adesso sono doping, nel 1979-80 quando ho iniziato io, si potevano prendere. A volte sono anche preoccupato per quello che ho preso o che mi hanno dato. Oggi le società sono cresciute e danno un livello di informazione elevato. Poi penso che un giocatore debba sempre chiedere al suo medico.”

Giuseppe Bergomi (1963) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Da un'intervento rilasciato alla televisione svizzera Rsi in occasione dellExpo a Milano nel 2015; citato in Inter, Bergomi: "Sono preoccupato per i farmaci che ci davano" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/15-09-2015/inter-bergomi-sono-preoccupato-farmaci-che-ci-davano-130131430671.shtml?refresh_ce-cp, Gazzetta.it, 15 settembre 2015 e in Giuseppe Bergomi e i farmaci che prendeva da calciatore http://www.ilpost.it/2015/09/16/giuseppe-bergomi-e-i-farmaci-che-prendeva-da-calciatore/, Il Post.it, 16 settembre 2015.

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“La Sicilia ha bisogno di una rivoluzione culturale. Ha professionisti di altissimo livello, docenti, medici e architetti ma non si sporcano le mani facendo politica e l'hanno delegata a questi politici di professione.”

Pippo Baudo (1936) conduttore televisivo italiano

citato in "Pippo Baudo: il Pd mi voleva candidare governatore in Sicilia, ho detto no" http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/pippo_baudo_il_pd_mi_voleva_candidare_governatore_in_sicilia_ho_detto_no/notizie/212149.shtml, Il Messaggero.it, 3 agosto 2012

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“Quando la gotta fa visita a uno dei miei piedi, devo stare per forza seduto. Non riesco a mettermi nemmeno un calzino e non posso appoggiare sullo stesso piede neppure un foglio di carta sottile. Alla fine tutto quello che posso fare è guardarlo, imprecare contro di esso e battere i pugni sulla superficie dura più vicina in attesa che gli antinfiammatori che mi ha prescritto il medico facciano effetto.”

Frank Bruni (1964) giornalista statunitense

Origine: Dal suo blog; citato in Francesco Tortora, L'ex re dei critici gastronomici ha la gotta http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_24/bruni-gastronomia-gotta-americani_63550cd6-75b1-11e1-88c1-0f83f37f268b.shtml, Corriere.it, 24 marzo 2012.

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“E poi gli africani sono africani, appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l'enciclopedia di Topolino. Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

dalla trasmissione radiofonica La Zanzara, Radio 24, 2013; citato in Borghezio cacciato dal gruppo degli euroscettici al Parlamento europeo per gli insulti alla Kyenge http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/borghezio_cacciato_dal_gruppo_degli_euroscettici_al_parlamento_europeo_per_gli_insulti_alla_kyenge/notizie/287369.shtml, Ilmessaggero.it, 3 giugno 2013

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“La podagra, malattia dolorosa delle articolazioni invade più che altro quei vecchi che dopo avere passato i migliori anni della vita nella mollezza e dilicatezza ed essersi dati all'ozio, alla crapula, alla venere, al vino e ad altri liquori spiritosi, aggravandosi l'età si tolgono dall'esercizio e menano una vita del tutto oziosa. Sebbene talora attacchi i giovani, e specialmente i gracili ed i macilenti, nulladimeno succede di rado, e principalmente per queste cause, vale a dire o per vizio ereditario o perché si dettero con troppa intemperanze o troppo presto ai piaceri della venere, o perché tralasciarono l'esercizio in loro in pria famigliare, furono edaci di troppo, bevvero in troppa quantità il vino ed i liquori spiritosi, quindi ad un tratto si dettero ai liquori refrigeranti ed umettanti; che offesero la funzione della prima cozione per troppo severi studii delle lettere, o per cure molto gravi dell'animo e per vessazioni. Coloro che vanno soggetti 'alla podagra hanno il cranio alquanto più grande, l'abito del corpo per lo più assai pieno, umido e lasso, la costitazione del corpo salace e robusta. Quando invade i vecchi non gli affligge tanto gravemente, quanto quelli della età media ed i giovani. I fanciulli, gli eunuchi e le donne, o mai o raramente vanno soggetti alla podagra.”

Giorgio Baglivi (1668–1707) anatomista e scienziato italiano

Della pratica medica, libro II, capitolo VI; p. 248

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“I medici non sono al mondo per facilitare la morte ma per conservare a qualunque prezzo la vita.”

Thomas Mann (1875–1955) scrittore e saggista tedesco

IX, I; 2002, p. 518
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“E se in man di due medici è un malato | suonate a comunion, quell'uomo è andato.”

Filippo Pananti (1766–1837) poeta italiano

da Il paretaio

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“Non capisco perché chiedere alla gente di seguire una dieta vegetariana ben bilanciata sia considerato drastico, mentre è accettabile da un punto di vista medico aprire in due una persona o riempirla di farmaci potenti per ridurre il colesterolo.”

Dean Ornish (1953) medico statunitense

Origine: Citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c'è nel tuo piatto? Tutta la verità su quello che mangi, traduzione di Nello Giugliano, Cairo editore, Milano, 2009, p. 177. ISBN 978-88-6052-218-4

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