Frasi su ricordi
pagina 7

Aldo Busi photo

“Non ho alcuna intenzione di far partecipare il mio Aaa! ad alcun premio letterario di merda, tantomeno a uno che porta il nome di Tatarella, un fascista almirantiano con la cui memoria non voglio avere nulla a che vedere.”

Aldo Busi (1948) scrittore italiano

Origine: Citato in Antonio di Giacomo, Polemica assurda sul premio Tatarella http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/07/11/news/polemica_assurda_sul_premio_tatarella_gli_scrittori_bocciano_busi_e_maggiani-5521105/index.html?ref=search, Repubblica.it, 11 luglio 2010.

Aldo Busi photo

“Sia chiaro: la mia umana simpatia va più a Berlusconi che a chi l'ha sostenuto, perché lui non aveva scelta che essere se stesso, dichiaratamente e senza mai infingimenti, così sé, così bidimensionale e senza profondità e altra prospettiva che quella della propria piatta fisiologia che io ho spesso pensato che sarebbe lui il primo a non notare alcuna differenza con il giorno prima se il giorno dopo si svegliasse morto, si sveglierebbe morto e inizierebbe la sua giornata come al solito. Quanti lo hanno sostenuto no, una scelta restava loro fuori dalla geneticità coattiva che contraddistingue Berlusconi e lo muove e lo predestinava a essere sé e nessun altro che lo volesse o no – e lui lo voleva. Se gli eterni Bambini e le Bambine di Silvio Gesù avessero osato prendersela questa scelta, Berlusconi non avrebbe fatto scialo dell'Italia per ben due decenni e del prossimo a venire solo a causa del tasso d'interesse ormai greco toccato dai buoni del tesoro italiano, e non mi sto riferendo ai soli politici della maggioranza e della minorata minoranza clerical-fascista-familista quanto i suoi oppositori apparenti, ma a chi l'ha votato e a chi ha votato il partito più magna a ufo e nullafacente e cialtronesco e costituzionalmente ignorante a memoria d'uomo, la Lega Nord.”

Aldo Busi (1948) scrittore italiano

Origine: Da Il magnaccia avrà sempre più dignità del puttaniere http://www.altriabusi.it/2011/11/09/il-magnaccia-avra-sempre-piu-dignita-del-puttaniere/, Altriabusi.it, 9 novembre 2011.

Aldo Busi photo
Aldo Busi photo
Erri De Luca photo
Erri De Luca photo
Tove Jansson photo
Enzo Cannavale photo
Ivo De Palma photo
Gianni Mura photo
Manuel Vázquez Montalbán photo
Gustaw Herling-Grudziński photo
Caparezza photo
Fausto Bertinotti photo
Umberto Bossi photo
Eusebio di Cesarea photo
Giampaolo Pansa photo
Giampaolo Pansa photo
Giampaolo Pansa photo
Giampaolo Pansa photo

“[Fabio Fazio] Anche lui è rosso, un ciliegione che non ha eguali neppure nella vermiglia Rai Tre. Però ama interpretare il ruolo opposto. Quello dell'abatino innocente senza parrocchia, amico di tutti e nemico di nessuno. In realtà, nella Rai odierna frantumata in sultanati, non c'è nessuno più fazioso di lui. Ha la manina avvolta nel velluto grigio, ma dentro vi nasconde lo stiletto avvelenato. È con questa lama che Fazio pratica una censura inflessibile. […] Fazio aveva invitato Pietro Ingrao […]. In preda a vuoto di memoria, il vecchio capo comunista sostenne che il Pci aveva preso aspre distanze dall'invasione sovietica dell'Ungheria, nel 1956. Un falso totale, come ci insegna la storia. Ma Fazio, e il pubblico invitato, si guardarono bene dall'obiettare. Nemmeno un mormorio, un colpo di tosse, un'occhiata di sbieco. Come mai? Edmondo Berselli, un intellettuale libero scomparso da poco, lo spiegò così sull'Espresso: «Perché in quel momento si stava celebrando l'apoteosi senescente, ma non senile, di un comunismo impossibile, l'utopia, il grande sogno, l'assalto al cielo. E quindi tanto peggio per i fatti, se i fatti interrompono le emozioni.»”

Giampaolo Pansa (1935–2020) giornalista, saggista e scrittore italiano

A Fazio la verità dei fatti non interessa. Soprattutto quando traccia un quadro della storia e della realtà italiana che fa a pugni con il suo ristretto orizzonte politico.
Il Bestiario
Origine: Da Saviano non fidarti di Fazio http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/287725/, 30 ottobre 2010.

Gianfranco Contini photo
Lucio Fulci photo
Enrico Caruso photo
Gillo Pontecorvo photo
Mauro Piacenza photo
Mauro Piacenza photo
Pino Cacucci photo
Umberto Agnelli photo
Luca Doninelli photo
Rita Levi-Montalcini photo
Rita Levi-Montalcini photo
Rita Levi-Montalcini photo
Enrico Conci photo
Eve Ensler photo
Adonis photo
Leonora Christina Ulfeldt photo
Manlio Sgalambro photo

“Dai giorni della sconfitta elettorale Silvio Berlusconi è entrato in una realtà parallela – teatrale o addirittura virtuale – dove si respira la più perfetta assenza di gravità. La quale non riguarda il peso dei corpi, ma quello delle parole e dei fatti. Da allora è diventato maschera, finzione, personaggio. Che con perfetta impunità può dire e disdire senza suscitare più scandalo ("Il governo è illegittimo"; "Sono scomparse un milione di schede"; "I comunisti sono al potere"). Può fare e disfare. Contraddirsi. Sbalordire, ma senza conseguenze. Dire di Enzo Biagi un incredibile: "Lo stimavo come uomo e come giornalista", con l'identica calma di quando, da Sofia, gli attribuì "un uso criminoso della tv" decretandone la sua estromissione fino al licenziamento. Può passare l'intera estate al Billionaire. Frequentare ragazzine e Apicella. Definirsi "Uno statista". E nella giornata di lutto per la signora Reggiani, uccisa a Roma, raccontare barzellette piccanti tra le signore del Bagaglino. Domenica scorsa alla convention dei Circoli di Forza Italia a Montecatini, ha pronunciato l'elogio di Marcello Dell'Utri, pluricondannato dai tribunali di Torino e di Palermo, indicandolo come esempio morale per le nuove generazioni azzurre. Ha difeso la memoria di Vittorio Mangano, il boss morto in carcere, condannato per omicidio, che a metà dei Settanta assunse come fattore a Arcore e che "la domenica serviva messa nella cappella di famiglia". Il giorno prima, davanti ai militanti in nero del nuovo partito di Francesco Storace e Assunta Almirante, la Destra, ha promesso un'alleanza radiosa, mentre la platea in piedi, scandiva "Duce! Duce!", con le braccia tese nel saluto romano. Tutto gli scivola, come acqua sui vetri. Affrancato anche dal (buon) senso. Imperturbabile. E talmente illuminato da risultare invisibile.”

Pino Corrias (1955) giornalista e scrittore italiano

da Silvio, l'incolpevole http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/, 13 novembre 2007

Filippo de Commynes photo
Silvio Berlusconi photo
Roger Federer photo
Costanzo Preve photo
Umberto Eco photo
Umberto Eco photo

“Pensa a una trasmissione come Drive in, al suo ritmo, alla quantità di cose che riesce a far vedere in due minuti e paragona due minuti di Drive in a due minuti della vecchia televisione. Un salto da fantascienza, no? Eppure a quanto pare la cosa non ha provocato traumi, noi siamo passati dal ritmo di valzer a quello di rock'n roll senza perdere nessuna memoria.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Citato in La sinistra amava Drive in. Eco e le ragazze fast food http://www.ilgiornale.it/interni/le_donne_drive_in_ora_sinistra_basima_ma_leggete_cosa_dicevano/televisione-berlusconi-drive-ragazze-sinistra-eco-umberto-scollature-femminismo-italiauno-repubblica-unita/22-02-2011/articolo-id=507661, Il Giornale.it, 23 febbraio 2011.

Kōji Kondō photo
Pippo Pollina photo
Pippo Pollina photo
Pippo Pollina photo
Pellegrino Artusi photo
Seymour Cray photo
Fabrice Hadjadj photo

“Libertà senza basi né memoria [che] crede di innalzarsi al cielo e invece si perde nel vuoto.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

La terra strada del cielo

Fabrice Hadjadj photo
Giorgio Faletti photo
Giorgio Faletti photo
Giorgio Faletti photo
Giorgio Faletti photo
Arundhati Roy photo
Shmuel Yosef Agnon photo
Shmuel Yosef Agnon photo
Noam Chomsky photo
Enrico Ruggeri photo

“Si scrivono da sé | non ci fanno andare via | ci tengono a giocare con la musica.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Con la memoria
Enrico VIII

Paco Ignacio Taibo II photo
Nesli photo
Rino Gaetano photo
Rino Gaetano photo

“Chi vive in baracca, chi suda il salario, | chi ama l'amore e i sogni di gloria, | chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria…”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Ma il cielo è sempre più blu (I Parte), 1975

Adone Zoli photo
Agostino d'Ippona photo
Agostino d'Ippona photo
Agostino d'Ippona photo
Agostino d'Ippona photo
Agostino d'Ippona photo

“Ma dove dimori nella mia memoria, Signore, dove vi dimori?”

25, 36
Confessioni, Libro X (Dopo la ricerca e l'incontro con Dio)

Agostino d'Ippona photo
Agostino d'Ippona photo

“Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell'economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.”

Geminello Alvi (1955) economista e saggista italiano

Una repubblica fondata sulle rendite

Montgomery Clift photo
Gianfelice Facchetti photo

“Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!.”

Giorgio Sfranze (1401–1477) generale e storico bizantino

citato in Sergio Berruti, Imperatori. Costantino XI Dragazes, l'ultimo Basileus http://www.imperobizantino.it/Imperatori-art15.htm, citando Caduta di Costantinopoli, 1976

Ilvo Diamanti photo
Felice Laudadio photo

“[In omaggio a Tullio Kezich] Fu Tullio a chiedermi scherzando, quando fosse arrivato il momento, di organizzare qualcosa in sua memoria, in qualche modo l'omaggio l'ha fissato lui.”

Felice Laudadio (1944) giornalista, produttore cinematografico e scrittore italiano

citato in Corriere della sera, 18 settembre 2009

Giacinto Gimma photo

“Che si veggano più antichi i poemi de' Provenzali che i nostri, non è ragione che ci sforzi a conceder loro che i primi sieno stati, ma piuttosto accusare la negligenza de' nostri nel conservare la memoria de' primi Italiani, che verseggiarono, o la barbarie de' tempi, né quali era tutta l'Italia sconvolta.”

Giacinto Gimma (1668–1735) abate e critico letterario italiano

da Idea della storia letteraria, Napoli 1723; citato in Ireneo Affò, Dizionario precettivo, critico, ed istorico della poesia volgare, Giovanni Silvestri, Milano 1824

Amélie Nothomb photo
Corrado Guzzanti photo
Giulio Perticari photo
Titta Ruffo photo
Fulvio Abbate photo