Frasi su come pensare
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“Il Sé può esistere indipendentemente da ogni nozione particolareggiata, senza il pensiero. Non è uguale all'io, centro di quella vibrazione che è il pensiero.”

Alain Daniélou (1907–1994) storico delle religioni e orientalista francese

Origine: Miti e dèi dell'India, p. 38

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“Come a dir bugie costa fatica, ché la parola scorre dal pensiero e bisogna sviarla per forza, così a pensare il falso si sente fatica in noi, e trasparisce nel volto.”

Augusto Conti (1822–1905) filosofo e pedagogista italiano

Origine: I discorsi del tempo in un viaggio in Italia, p. 56

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“Ma pur Roma ho scolpita in mezzo il cuore | e con gli antichi mei pochi pensieri | Marte ho nella brachetta e in culo Amore.”

Francesco Berni (1497–1535) scrittore e poeta italiano

da Sonetto al divizio, vv. 12-14
Rime

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“Tra tutte le leggi non ve n'è più favorevole a Principi, che la Christiana; perché questa sottomette loro, non solamente i corpi, e le facoltà de' sudditi, dove conviene, ma gli animi ancora, e le conscienze; e lega non solamente le mani, ma gli affetti ancora, e i pensieri.”

Giovanni Botero (1544–1617) presbitero, scrittore e filosofo italiano

da Della Ragion di Stato, Giolitti, Venezia 1589, libro II, Modi di propagar la religione; citato in Gustavo Zagrebelsky, Contro l'etica della verità, Edizioni Laterza, Bari, 2008, p. 41

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“Se un pensiero non è espresso in parole non può essere del tutto chiaro.”

Giovanni Lajolo (1935) cardinale italiano

Maria

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“Voglio riflettere sulla vita e sulle cose importanti nella vita, per chiarire il mio pensiero… e anche la mia vita.”

Robert Nozick (1938–2002) filosofo e insegnante statunitense

da La vita pensata, Introduzione

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“La calunnia sdegna i mediocri, si afferra ai grandi.”

Francesco Crispi (1818–1901) patriota e politico italiano

Origine: Da Pensieri e profezie.

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“Sembra talvolta che ci siano due Tolstoj. Uno, il più conosciuto, è il romanziere celebre […].
L'altro Tolstoj, che pare nascere, già vecchio, dopo il 1880, è il pensatore anarchico e cristiano che mette sotto accusa la società com'è e condanna la ricchezza, il sesso, l'arte come «vizi» del nostro mondo; contrapposto a quello vitalistico, è un Tolstoj etico (non moralista, com'è talvolta detto: Tolstoj non è un moralista, se mai il contrario) e razionalista, uno che a ogni passo si guarda vivere, e vivendo cerca le ragioni della vita. Per questo verifica di continuo, come in una colossale equazione, i dati della coscienza con quelli della realtà. L'esercizio, anche se svolto con forza logica prodigiosa (tanto che Ludwig Wittgenstein considerava Tolstoj uno dei suoi maestri), appare a molti vagamente maniacale e, alla fine, noioso. I biografi tolstoiani simpatizzano di solito col primo Tolstoj, che si presta al cliché facile del genio sregolato e fa più scena, e mettono il secondo, dato che non possono ignorarlo, come dietro un vetro spesso: si vede il gesticolare, ma non si capisce quel che dice, e l'effetto è curioso.
I Diari di Tolstoj (che tiene, con qualche interruzione, per sessantatré anni) fanno giustizia di questa dicotomia. La forza vitale e il pensiero, la vita e la riflessione su di essa, che possono sembrare contrastanti, appaiono qui complementari e inscindibili, fusi, per tutto il corso dell'esistenza tolstoiana, in un unico modo di capire e sentire il mondo. Essi ci mostrano il filo ininterrotto che lega il primo e il secondo Tolstoj […].”

dall'introduzione a Lev Nikolaevič Tolstoj, I diari, Longanesi, Milano, 1980, pp. 9-10

“Via dunque i pensieri inutili e quei pensieri che, ove fossero manifestati, ci causerebbero vergogna.”

Giuseppe Allamano (1851–1926) presbitero italiano

La vita spirituale

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“E quel che fu per secoli coperto, Tutto lo svela a i miei pensier Maria.”

Giuseppe Ercolani (1673–1759) religioso italiano

Origine: Maria, p. 6

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“Il pensiero assoluto è antisociale, antigregario, forse autistico. È una lebbra che cerca l'isolamento.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Gli archivi dell'Eden: p. 213
Nessuna passione spenta

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“Dei primi filosofi, i più hanno pensato che vi siano solo principi materiali delle cose. Ciò da cui le cosa hanno il loro essere e da cui si originano e in cui corrompendosi si risolvono – poiché la sostanza permane pur mutando negli accidenti – dicono sia l'elemento primordiale e, essa sostanza, il principio delle cose; per questo pensano che niente si generi o perisca in assoluto, dato che tale sostanza permane in eterno… Ci dev'essere infatti una qualche sostanza, una o più d'una, da cui si generi il resto pur restando essa immutata. Quanto poi al numero e alla forma di tale principio non hanno tutti la stessa opinione: Talete, l'iniziatore di questa filosofia, dice per parte sua che esso è l'acqua (e per questo sostiene che la terra poggia sull'acqua) e tale opinione gli viene forse dall'aver osservato che il nutrimento di tutte le cose è umido e che perfino il caldo si genera dall'acqua e vive di essa (ma ciò onde tutte le cose si originano è il loro principio); da questo era stato indotto a tale opinione e anche dal fatto che ogni germe ha una natura umida; e anche l'acqua è il principio della natura di ciò che è umido. Vi sono poi alcuni che credono che i primi antichissimi teologi, vissuti molto prima del nostro tempo, abbiano avuto la stessa opinione sulla sostanza primordiale perché chiamavano Oceano e Teti i padri della generazione e perché dicevano che gli dei giurano per l'acqua, che quei poeti chiamavano Stige. Si onora sempre ciò che è più antico e niente è più onorato del giuramento. Non è poi sicuro che quest'opinione sulla sostanza primordiale delle cose sia talmente antica, ma si dice tuttavia, che questo fosse il pensiero di Talete sulla causa prima.”

Metafisica

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“Pravettoni: impresa e teoria, pensiero e azione, polenta e mestolo.”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

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“Chi dice stato o diritto politico, dice forza, autorità, predominio: ciò presuppone l'ineguaglianza di fatto.”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Citato in Diego Fusaro, Michail Bakunin: vita e pensiero, cronologia della vita http://www.filosofico.net/bakunin.htm.

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“Il pensiero e la parola, come tutte le altre facoltà umane, sono radicati nell'animalità, e la psicologia comparata ci dimostra che non c'è animale, per quanto poco organizzato, per quanto infimo sia, che sia completamente privo di intelligenza […].”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Da Opere complete, vol. 1, Catania, 1976; citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 212. ISBN 88-85944-12-4

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“L'uomo privilegiato politicamente o economicamente è un uomo intellettualmente e moralmente corrotto. È questa una legge sociale che non ammette eccezioni.”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Citata in Henri Arvon, Bakunin: la vita, il pensiero, i testi esemplari.

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“Credo che sia una follia consumare i propri giorni ad accumulare ciò di cui non si potrà godere. Sollevate il velo e vi vedrete sotto l'egoismo che trova nella proprietà un mezzo per estendere e prolungare in qualche modo il personalismo. Io sento anche che quest'umile condizione in cui mi trovo, mi dà la capacità di meglio servire i miei simili. Se deve essere la lotta tra quelli che nulla hanno e quelli che troppo hanno, il nostro dovere di cristiani, è di interporci tra questi nemici irriconciliabili. Che l'uguaglianza si restauri! Che la carità faccia da sola ciò che la giustizia non riesce a fare! Io so che Dio e la Chiesa non hanno bisogno né di poeti né di dottori; ma quelli che ne hanno bisogno, sono i deboli credenti scandalizzati dalle defezioni. Sì, noi siamo degli inutili servitori; ma noi rimaniamo dei servitori, e il salario non ci verrà dato che a condizione del lavoro che faremo nella "vigne del Signore" nella parte che ci verrà assegnata. Sì, la vita è spregevole. Ma se noi vediamo l'uso che se ne possiamo fare, se noi la consideriamo come l'opera più perfetta. Del Creatore, la vita allora è degna di rispetto ed amore. Preghiamo l'uno per l'altro. Diffidiamo delle nostre noie, delle nostre tristezze e delle nostre diffidenze. Andiamo semplicemente dove la Provvidenza misericordiosa ci conduce. Superiamo spesso le distanze col pensiero, scriviamoci, consigliamoci, sosteniamoci.”

Frédéric Ozanam (1813–1853) storico e giornalista francese

A Francoise Lallier, 5 novembre 1836, p. 84
Lettere

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“I predicatori devono essere uomini del loro tempo se vogliono farsi intendere ed ascoltare da quelli a cui e per cui parlano.”

Giovanni Semeria (1867–1931) oratore e scrittore italiano

da Il pensiero di San Paolo nella lettera ai Romani

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“Ma non ci si occupa solamente dei vivi. Si fanno anche processi ai morti. Si rilegge l'intera storia sul registro dell'anacronismo, passando le opere del passato al vaglio delle idee che oggi sono di moda, senza tener conto dell'epoca né del contesto. Di volta in volta, Georges Bataille, Andrè Gide, George Orwell, Alexis Carrel, Ernest Renan, Georges Burqèzil, Emile Cioran, Mircea Eliade, Jean Genet, Antonin Artaud, Lèo Malet, Ezra Pound, Paul Morand, Colette, Baudelaire, Hemingway, Vladimir Nabokov, Montheriant, Carl Schmitt, Jack London, Marguerite Yourcenar, Heidegger, e persino Shakespeare, Voltaire, Balzac o Dostojevskij, per citarne disordinatamente solo alcuni, si vedono convocare a titolo postumo dinanzi a tribunali di carta che pretendono di operare una revisione della loro posizione nel mondo letterario o nella storia delle idee il che permette di togliere i loro nomi dalle targhe stradali o dalle facciate degli istituti scolastici a loro intitolati. L'epurazione del 1945 non è stata sufficiente. Le si aggiunge ogni giorno un post scriptum rifacendo il processo a Céline o trasformando Carrel in "precursore delle camere a gas", mentre ci sono avversari della pena di morte che esprimono pubblicamente il rimpianto di non poter fucilare Brasillach una seconda volta. Non si è del resto vista di recente la Banca di Francia rinunciare a raffigurare su una banconota l'effigie dei fratelli Lumiére, inventori del cinema, perché costoro avevano sostenuto il governo di Vichy – e questo nello stesso momento in cui all'Eliseo sedeva un uomo [Mitterrand, ndt] a suo tempo decorato dell'ordine della Francisque”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

istituito da Pètain per ricompensare chi aveva ben meritato ai suoi occhi, ndt
Origine: Da Pensiero unico e censura, Diorama letterario, gennaio 1998.

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“Il pensiero concettuale è nato di pari passo con il linguaggio.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Il futuro è aperto

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“L'uomo moderno non riesce a comprendere… come la Risurrezione di Gesù possa essere un avvenimento che ha liberato una forza vitale che l'uomo, ora, può fare sua mediante i sacramenti. ciò appare assurdo al biologo, poiché per lui la morte non è un problema. L'idealista, certamente, parla d'una vita che sfugge alla morte, ma non può immaginarsi che questa vita sia data per il fatto che un morto ritorni alla vita fisica. L'azione di Dio che, in queste condizioni, ridarebbe la vita all'uomo, gli sembra incomprensibilmente inserita nel corso della natura. Non può riconoscere un'azione di Dio che lo tocca personalmente in questo avvenimento naturale tanto miracoloso quanto la risurrezione d'un morto che, d'altra parte, è incredibile.
Per il pensiero gnostico, Cristo morto e risorto non era solamente un uomo, era l'uomo-Dio; la morte e la sua risurrezione non erano un fatto limitato a lui in quanto individuo, ma erano l'avvenimento cosmico al quale abbiamo preso parte. Ma l'uomo moderno non può che difficilmente aderire a questo modo di pensare e, in ogni caso, non può riviverlo, poiché l'uomo vi è rappresentato come natura, l'avvenimento della salvezza come processo di natura. E da ultimo, la rappresentazione d'un Cristo preesistente come essere celeste e le rappresentazioni correlative della sua entrata in un mondo celeste e luminoso dove sarà rivestito in modo celeste e dotato d'un corpo pneumatico, non gli sembrano solamente incomprensibili a livello razionale, ma non hanno alcun significato per lui. Non comprende come la sua salvezza, che deve essere il compimento della sua vita, della sua personalità, possa confondersi con uno stato simile.”

Rudolf Bultmann (1884–1976) teologo tedesco

L'interprétation du Nouveau Testament

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“Un aspetto colpisce nel pensiero del bambino piccolo: il soggetto afferma sempre, e non dimostra mai.”

Jean Piaget (1896–1980) psicologo, biologo e pedagogista svizzero

Origine: Lo sviluppo mentale del bambino, p. 37