Frasi sulla scienza
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“Oscuramente noi sappiamo veramente chi siamo. Da ciò il dolore di dover sembrare ciò che non siamo, e da ciò l'appassionato desiderio di superare i limiti di questo io che ci imprigiona. L'unica autotrascendenza liberatrice è attraverso l'altruismo e la docilità all'ispirazione (in altri termini, l'unione col Figlio e con lo Spirito Santo) nella coscienza di quell'unione col Padre in cui, senza conoscerla, abbiamo sempre vissuto. Ma l'autotrascendenza liberatrice è piú facile a descriversi che a raggiungersi. Per coloro i quali sono trattenuti dalle difficoltà di una ascesa, vi sono altre alternative meno ardue. L'autotrascendenza non è affatto invariabilmente verso l'alto. Infatti, in molti casi, essa è una scappatoia sia verso il basso in uno stato al di sotto della personalità, oppure orizzontalmente in qualche cosa di piú vasto dell'io, ma non piú alto, non essenzialmente diverso. Noi cerchiamo sempre di mitigare gli effetti della caduta collettiva nell'isolamento dell'io, con un'altra caduta strettamente privata nell'animalità e nel disordine mentale, oppure con qualche altra autodispersione piú o meno stimabile nell'arte o nella scienza, nella politica, nel lavoro o nel divertimento. Inutile dire, questi surrogati dell'autotrascendenza verso l'alto, queste fughe in surrogati subumani o meramente umani della Grazia, sono nella migliore ipotesi insoddisfacenti e nella peggiore, disastrosi.”

III, 2; p. 77
I diavoli di Loudun

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“La scienza cristologica soffre di un male sinora inguaribile: la congettura psicologica.”

William Wrede (1859–1906)

Origine: Citato in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, SEI, Torino, 1977, p. 119.

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“Stronomia è scienza amena | che l'uom porta a misurare | stelle, Sol e 'l Glob Lunare, | e a veder che vi è là sù. || Quivi giunto tu scandagli | ben le fiaccole del Mondo. | L'armonia di questo tondo | riserbata a Dio sol'è.”

Ferdinando Ingarrica giudice e poeta dilettante italiano

L'Astronomia, 13, p. 11
Raccolta di cento anacreontiche
Origine: Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 787.

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“Quello della coscienza rappresenta il più sconcertante problema per la scienza della mente. Non c'è nulla che non si conosca più intimamente dell'esperienza cosciente, e però niente che sia più difficile da spiegare. In epoca recente tutti i fenomeni mentali si sono lasciati analizzare, ma la coscienza ha resistito ostinatamente. Molti hanno cercato di fornire spiegazioni, ma queste sembrano sempre non essere all'altezza dell'obiettivo.”

David Chalmers (1966) filosofo australiano

Origine: Consciousness poses the most baffling problems in the science of the mind. There is nothing that we know more intimately than conscious experience, but there is nothing that is harder to explain. All sorts of mental phenomena have yielded to scientific investigation in recent years, but consciousness has stubbornly resisted. Many have tried to explain it, but the explanations always seem to fall short of the target.

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“Un uomo privo di scienza è come un cielo senza stelle, è come una noce vuota. Neppure Dio sopporta le teste d'asino e le loro asinate.”

Abraham a Sancta Clara (1644–1709) predicatore e scrittore austriaco

Origine: Citato in François Fédier, Heidegger e la politica, p. 30

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“Ogni scienza naturale è nei suoi punti di partenza ingenua. Per essa la natura che intende ricercare c'è semplicemente.”

Edmund Husserl (1859–1938) filosofo e matematico austriaco

La filosofia come scienza rigorosa

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“[…] la scienza può essere creata soltanto da chi sia totalmente vocato alla verità e alla comprensione. Questa fonte emotiva, tuttavia, scaturisce dalla sfera della religione. Ad essa appartiene anche la fede nelle possibilità che le regole valide per il mondo esterno sono razionali, cioè comprensibili per la ragione. Non riesco a concepire un vero scienziato che difetti di tale fede profonda. Possiamo esprimere la situazione con un'immagine: la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Citato in Pensieri di un uomo curioso, pp. 115-116.
Origine: Immanuel Kant, Critica della ragion pura: «Senza i sensi non sarebbe a noi posto alcun oggetto, e senza l'intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le rappresentazioni visive senza idee sono cieche.» Pensieri di un uomo curioso, p. 115.
Origine: Out of My Later Years, p. 29

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“[Su Isaac Newton] Le sue idee lungimiranti e grandiose conserveranno per tutti i tempi il loro significato unico; su di esse si basa l'intero edificio dei nostri concetti nell'ambito delle scienze della natura.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla dichiarazione al Times di Londra, 28 novembre 1919.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 55

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“L'interesse più importante delle scienze, non eccettuate quelle che sembrano più estranee alla Religione, consiste nel congiungersi come tanti rami all'albero divino, il quale è l'unico che possa dar loro vita e fecondità.”

Augustin-Louis Cauchy (1789–1857) matematico e ingegnere francese

Origine: Da Alquante parole rivolte agli uomini di buon senso e di buona fede. Citato in Umberto Bottazzini, Va' pensiero, Il Mulino, 1994, p. 56.

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“Penso sempre a Michelson come all'artista della scienza. Sembrava trarre la massima gioia dalla bellezza dell'esperimento in sé e dall'eleganza del metodo utilizzato.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla lettera a Robert Shankland, 17 settembre 1953; Archivio Einstein 17-203.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 55

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“La cosa più importante della filosofia di Kant, mi sembra, sono le sue categorie a priori che servono anche per costruire la scienza.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Durante un dibattito alla Société française de Philosophie, luglio 1922; riportato in Bulletin de la Société française de Philosophie, n. 22, 1922; ripubblicato in Nature, n. 112, 1923, p. 253.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 51

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“Se il solo strumento che possedete è un martello, vedrete in ogni problema un chiodo.”

Abraham Maslow (1908–1970) psicologo statunitense

da Psicologia della Scienza: una ricognizione

“Il rapporto tra reciprocità ed economia è espressione del modo particolare con il quale la scienza economica vede la socialità.”

Luigino Bruni (1966) economista e accademico italiano

Reciprocità. Dinamiche di cooperazione, economia e società civile

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“C’è un’interazione più profonda tra la teologia e la scienza di quanto ci si renda conto di solito.”

Thomas F. Torrance (1913–2007) teologo protestante scozzese

Senso divino e scienza moderna

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“C'è qualcosa che affascina nella Scienza. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Origine: Citato in Alberto Salza, L'anello mancato, Rusconi Editore.

“Ogni altra scienza è dannosa per chi non conosce la bontà.”

François des Rues (1575–1633) scrittore francese

Le perle francesi

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“In buona sostanza il mio interesse per la scienza si è sempre limitato allo studio dei principi […]. Perciò ho pubblicato così poco, perché il grande bisogno di afferrare i principi mi ha spinto a passare la maggior parte del tempo in imprese sterili.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

30 ottobre 1924
Lettere a Maurice Solovine
Origine: Archivio Einstein 21-195; pubblicato in Letters to Solovine, 1906-1955, p. 63. Citato in Pensieri di un uomo curioso, p. 127.

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“La scienza può pure continuare con la sua vaghezza; il senso comune mi dice però che il cibo biologico è meglio, meglio in ogni caso di quello cresciuto a furia di organofosfati, antibiotici, ormoni della crescita, cadmio, piombo e arsenico (l'[epa] permette l'impiego di scorie tossiche nei fertilizzanti) e con i fanghi di depurazione e il mangime formato da brandelli sminuzzati di altri animali e dal loro stesso letame.”

Michael Pollan (1955) giornalista statunitense

Origine: Da Behind the Organic-Industrial Complex, The New York Times, 13 maggio 2001; citato in Peter Singer e Jim Mason, Come mangiamo, traduzione di Francesca Tondi, il Saggiatore, Milano, 2011, p. [//books.google.it/books?id=2wafUFd2KQQC&pg=PA232 232]. ISBN 978-88-565-0241-1

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“Se l'uomo non appetisse il cibo o non provasse stimoli sessuali, il genere umano finirebbe subito.”

Olindo Guerrini (1845–1916) poeta e scrittore italiano

citato in Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, p. xvii http://books.google.de/books?id=NKrxShV75WEC&pg=PR17

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“Chiedere alla scienza di spiegare la vita, e questioni vitali, è come chiedere a un grammatico di spiegare la poesia”

Nassim Nicholas Taleb (1960) filosofo, saggista e matematico libanese

The Bed of Procrustes: Philosophical and Practical Aphorisms

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“Vale la pena soffermarci su quest’incubo [della fine della letteratura e delle arti], per come Borges ce lo racconta in una sua conversazione sui sogni e gli incubi.
Il terribile sogno è del poeta inglese William Wordsworth e si trova nel secondo [rectius: quinto] libro del poema The Prelude — un poema autobiografico, come dice il sottotitolo. Fu pubblicato nel 1850, l’anno stesso della morte del poeta. Allora non si pensava, come invece oggi, a un possibile cataclisma cosmico che annientasse ogni grande opera umana, se non l’umanità interamente.
Ma Wordsworth ne ebbe la preoccupazione e, in sogno, la visione.
Ed ecco come Borges l’assume e riassume nel suo discorso: “Nel sogno la sabbia lo circonda, un Sahara di sabbia nera. Non c’è acqua, non c’è mare. Sta al centro del deserto — nel deserto si sta sempre al centro — ed è ossessionato dal pensiero di come fare per sfuggire al deserto, quando vede qualcuno vicino a lui. Stranamente, è un arabo della tribù dei beduini, che cavalca un cammello e ha nella mano destra una lancia.
Sotto il braccio sinistro ha una pietra; nella mano una conchiglia. L’arabo gli dice che ha la missione di salvare le arti e le scienze e gli avvicina la conchiglia all’orecchio; la conchiglia è di straordinaria bellezza. Wordsworth ci dice che ascoltò la profezia (‘in una lingua che non conoscevo ma che capii’): una specie di ode appassionata, che profetizzava che la Terra era sul punto di essere distrutta dal diluvio che l’ira di Dio mandava. L’arabo gli dice che è vero, che il diluvio si avvicina, ma che egli ha una missione: salvare l’arte e le scienze. Gli mostra la pietra. La pietra, stranamente, è la Geometria di Euclide pur rimanendo una pietra. Poi gli avvicina la conchiglia, che è anche un libro: è quello che gli ha detto quelle cose terribili. La conchiglia è, anche, tutta la poesia del mondo, compreso, perche' no?, il poema di Wordsworth.
Il beduino gli dice: ‘Devo salvare queste due cose, la pietra e la conchiglia, entrambi libri’. Volge il viso all’indietro, e vi è un momento in cui Wordsworth vede che il volto del beduino cambia, si riempie di orrore. Anche lui si volge e vede una gran luce, una luce che ha inondato metà del deserto. Questa luce è quella dell’acqua del diluvio che sta per sommergere la Terra. Il beduino si allontana e Wordsworth vede che è anche don Chisciotte, che il cammello è anche Ronzinante e che allo stesso modo che la pietra è il libro e la conchiglia il libro, il beduino è don Chisciotte e nessuna delle due cose ed entrambe nello stesso tempo”…
l’immagine di don Chisciotte che si allontana invincibilmente richiama quella dipinta da Daumier, forse contemporaneamente. E ci è lecito, in aura borgesiana, chiederci se il poeta e il pittore non abbiano fatto lo stesso sogno.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Ore di Spagna

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