Frasi su signore
pagina 12

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“Mille grazie, mio signore, | Del favore, dell'onore… | Ah di tanta cortesia | Obbligati in verità.”

Cesare Sterbini (1784–1831) librettista italiano

I, 1)
Il barbiere di Siviglia

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“Non sono diventato un campionissimo perché non lo ero, tutto qui.”

Italo Zilioli (1941) ciclista su strada e pistard italiano

Origine: Citato in Adriano De Zan, Gentili signore e signori buongiorno, Edizioni Baldini&Castoldi, 1999. ISBN 88-8089-448-X

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“Solo di sole se riuscissi a vivere.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Signora delle ore scure
Oltre

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“Il musicista ritrovò la musica sua sola sposa la musa allora ritornò al suo museo.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Signora delle ore scure
Oltre

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“Ti succhierei per ore e più cioccolatino nella bocca senza mai mandarti giù.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Signora delle ore scure
Oltre

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“Signori! Non sono un oratore. Gli onori che mi tributate oggi li debbo ai miei predecessori, a mio padre e a Joseph Lanner. Essi mi indicarono la via attraverso la quale progredire. Essa era possibile solo con l'espansione della forma. Questo fu il mio contributo, il mio piccolo contributo…”

Johann Strauss (figlio) (1825–1899) compositore e direttore d'orchestra austriaco

discorso al banchetto organizzato dall'orchestra filarmonica di Vienna in occasione del 50° anniversario dal debutto di Strauss come musicista; citato in Gli Strauss, p. 217
Citazioni di Johann Strauss jr

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“Figlia mia, mentre voi vi separate da me, io non riesco a separarmi da voi; vi conservo nel mio cuore, nel mio seno, nel mio ricordo e voglio che questa lettera vi resti a memoria perpetua di ciò che sono per voi…
Verso Dio. Sulla terra voi non avete più che Dio per padre, che lo sarà per sempre, perché egli è eterno; è da lui che traete l'essere e la vita; è lui che, avendovi fatto nascere da un grande re, vi mette oggi una corona sul capo… Dio vi ha tenuto al mondo per colmarvi in esso di benefici… Ricordatevi che siete figlia della Chiesa e che il primo e il principale titolo che avete e che mai avrete… Voi siete nipote di San Luigi, e voglio che riceviate da me, in quest'ultimo saluto, la medesima istruzione che egli ricevette da sua madre, che gli diceve avrebbe preferito vederlo morto che offendere Dio, vostro tutto e vostra vita. Siate ferma e zelante nella religione, secondo il suo esempio… Non permettete in nessun caso che in vostra presenza si dica mai nulla di contrario alla vostra fede e alla vostra religione… frequentate i sacramenti che sono il vero nutrimento della nostra anima.
Abbiate cura di proteggere i cattolici nei confronti di vostro marito, affinché non ricadano più nella miseria da cui sono usciti grazie alla fortuna del vostro matrimonio; siate verso di loro come Ester… Non intendo che dimentichiate nella vostra carità e nei vostri favori quelli che sono di un'altra religione…
Verso il re. L'amore che dovete al re vostro marito vi obbliga ad amare i suoi sudditi… Diventate la loro madre. Il vostro titolo di regina vi lega all'Inghilterra e, partendo, dovete ormai considerarne gli interessi…
Verso i vostri domestici. Potete tranquillamente credere che se servono bene Dio, serviranno bene anche voi… Trattate bene i vostri servitori e vogliate loro anche bene.
Verso di voi. Siate esempio d'onore, di virtù e di modestia… Abbiate una dolcezza accompagnata da una regale gravità… Siate cortese e rispettosa con tutti, non offendete mai nessuno con parole o azioni… Bandite dalla vostra presenza la maldicenza e la canzonatura, vizi comuni nella corte dei Grandi.
Addio, figlia mia, vi lascio e vi affido alla custodia di Dio e del suo angelo, e vi dò Gesù Cristo suo unico Figlio, vostro Signore e Redentore… Addio, ancora una e molte volte; siete di Dio, di Dio, restate fedele a Dio per me, è ciò che desidero dal più profondo del mio cuore.”

Maria de' Medici (1575–1642)

Lettera d'addio alla figlia Enrichetta Maria regina d'Inghilterra
Origine: Citato in Maria de' Medici. Un'italiana alla corte di Francia, pp. 171-172.

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“Per venire ai commenti specifici, sulla giustizia e sulla crisi da cui oggi è investita gioca soprattutto l'eterogeneità ideologica e politica. In tempi recenti si è fatta strada l'idea perniciosa che non esiste e non può esistere una giustizia «obiettiva», che l'elemento ideologico è inevitabilmente presente in tutti gli uomini in quanto animali sociali e quindi anche nei giudici; così stando le cose, è necessaria una «scelta di campo», anche nell'amministrare la giustizia.
Come tutte le idee perniciose, anche questa ha una parte di verità. In quanto membro di una società ed anzi in quanto membro di una classe o di una categoria sociale, ciascuno di noi non può andare esente da condizionamenti ideologici. Ma se la rigorosa obiettività non è possibile, un uomo civile e soprattutto giudice deve rifuggire dal bieco settarismo, deve fare ogni sforzo per tenere sotto controllo le sue preferenze ideologiche e cercare di essere intellettualmente onesto. Viceversa, oggi nella magistratura non sono più eccezioni coloro che si arrendono all'idea del fatale predominio dell'elemento ideologico: né sono pochi – è terribile a dirsi – coloro che per amore di carriera entrano in turpe commercio con influenti uomini politici e, nei fatti, si mettono al loro servizio usando la giustizia penale come arma di ricatto o di persecuzione per togliere di mezzo certe persone in lotte economiche e politiche condotte senza esclusione di colpi. Infine, nel preoccupante quadro della giustizia italiana, troviamo anche, come effetto della rapidissima e tumultuosa espansione delle classi medie, magistrati, fortunatamente non numerosi, che si comportano come liberti, i quali, per dar prova della promozione sociale e della raggiunta indipendenza rispetto agli antichi signori, incriminano uomini di grande notorietà e di elevata posizione sociale non solo quando commettono reati (il che è sacrosanto), ma anche quando gl'indizi sono labili e pretestuosi e si tratta, come poi spesso risulta dopo lunghe e penose vicende, d'intemerati gentiluomini. A volte una tale condotta si combina con quel turpe commercio di cui parlavo poco fa – il liberto perde il pelo, ma non sempre perde il vizio.”

Paolo Sylos Labini (1920–2005) economista italiano

Origine: Le classi sociali negli anni '80, p. 36-37

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“[Come presidente della Mostra internazionale del Cinema di Venezia del 1968, parlando di Nostra Signora dei Turchi] A rappresentare l'Italia abbiamo uno stupendo film di Carmelo Bene. Basta e avanza.”

Luigi Chiarini (1900–1975) critico cinematografico, sceneggiatore e regista italiano

citato in Vita di Carmelo Bene, pag. 272

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“Dopo gli Esercizi spirituali sentivo una brama vivissima che il Signore mi dovesse trapassare il cuore e lo pregavo e supplicavo di farmi questa grazia.”

Chiara Bosatta (1858–1887) religiosa italiana

da Chiara Bosatta: scritti e documenti, a cura di E. Soscia, F. Bucci, Editrice Nuove Frontiere, Roma, 2002.

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“Messaggio: Salve signor Scotto, mi chiedevo ma non si rompe i coglioni di star seduto su quella specie di cassa da morto, a mostrare quelle coscette di pollo che si ritrova? Beato lei che non fa un cacchio dalla mattina alla sera, e noi paghiamo con i soldi della collettività lestofanti come lei. Vergognati!
Pino Scotto: Julian, Julian pezzo di merda! Accattone! Merdaccia puzzolente! Stai parlando con un uomo di 62 anni che per la sua dignità ha scaricato camion in fabbrica per 35 anni… per non andare a vendersi il culo, come gente di merda come te! Hai capito? E se io sto su questa cassa da morto è per dare delle lezioni di intelligenza alle persone come te, che non capiranno mai. Pezzo di merda! Fatti un favore, bruciati vivo! Datti fuoco! Ti fai un favore. Levi una merda puzzolente da questa società che di persone come te non ne ha bisogno. Tool… sti video dei Tool. Jack!
Messaggio: Ciao Pino volevo chiederti se… (Jack, la voce che legge i messaggi, viene interrotta da Pino Scotto)
Pino Scotto: Ma poi io vorrei dire a quel pezzo di merda di prima no? Alle tre di pomeriggio davanti a un televisore che cazzo ci fai, barbone?! Trovati un lavoro, vai a lavorare! Accattone! E probabilmente tu sarai quello che è ancora in casa con papà mamma che ti dà i soldi per la benzina o i soldi per andare al cinema. Vai a fare in culo! Io per fare musica son scappato di casa a 17 anni… già vivevo da solo. La benzina te la regalo io.”

Pino Scotto (1949) cantautore

da Database http://www.youtube.com/watch?v=VK2krOleJoQ

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“Signore, sei tu nient'altro che un errore del cuore, come il mondo è un errore della mente?”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Lacrime e santi

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“Signore, abbi pietà del mio sangue, della mia anemia in fiamme!”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Sillogismi dell'amarezza

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“Il giornalista è un signore che racconta le storie degli altri.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Dall'intervista delle Iene http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/35155/lucci-enzo-biagi.html (2002)

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“E che so' mode queste? Signora mia non esiste più leducazzziónnne!”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Sora Flora

“Salve, sono la cameriera secca dei signori Montagné, adesso…”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Cameriera secca

“Il pranzo è servito, la signora arriva subito…”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Cameriera secca

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“Signore! Davanti a te sono l'ultimo e il più spregevole dei vermi. Ti prego però, non andare a vantartene subito in giro.”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

Dio sì... ma di cognome?

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“Proprio come un re onnipotente e di umore giocoso per muoversi va a piedi, così anche il Signore gioca felice in corpi umani.”

Somānanda (875–925) filosofo indiano

1, 37-38
Śivaḍṛṣti
Origine: Citato in Kamalakar Mishra, Tantra. Lo Śivaismo del Kaśmīr, traduzione di P. Zanoni, Lakṣmī, Savona 2012, p. 278.

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“Chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

da la Repubblica, 27 novembre 1994

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“Sono un mite e se c'è qualcuno che mi ricorda la mitezza di Gandhi, quello è il signor Berlusconi.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: Citato in Massimo Gramellini, Berlusconi: sono il Gandhi italiano http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0768_01_1994_0351_0051_11021310/, La Stampa, 24 dicembre 1994.

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“Sono un galantuomo, una persona perbene, un signore dalla moralità assoluta.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

da la Repubblica, 13 luglio 2003

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“[Parlando dei "politici di professione"] Ci sono tanti signori che sento, che vanno, che hanno la casa al mare, che hanno la casa in città, che hanno la casa ai monti, che hanno la barca e io, guardando quello che guadagnano ogni mese e quello che anche devono dare, qualcuno di loro, ai loro partiti, dico: come hanno fatto a farsi tutte queste proprietà? Sono soldi rubati. Soldi rubati!”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2004
Origine: Dalla riunione del Partito Popolare Europeo ad Atene; citato in I politici? Per Silvio Berlusconi "Solo chiacchiere e soldi rubati" http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/politica/cdlverifica2/soldirubati/soldirubati.html, Repubblica.it, 19 febbraio 2004.

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“Per ottenere la presidenza italiana ho rispolverato tutte le mie arti da playboy, per utilizzare tutta una serie di sollecitazioni amorevoli nei confronti della signora presidente”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

finlandese
2005
Origine: Dall'inaugurazione della sede per l'Authority alimentare dell'Unione Europea a Parma, 21 giugno 2005; citato in Helsinki convoca ambasciatore italiano dopo le dichiarazioni di Berlusconi http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/politica/berluparma/convfinl/convfinl.html, Repubblica.it, 22 giugno 2005.

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“I condoni non sono così negativi visto che l'Unità, Unipol e il signor Prodi, in una società in cui è presente un suo familiare, ne hanno usufruito.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Prodi ha poi sporto querela per queste ed altre frasi
2006
Origine: Dalla trasmissione televisiva Ballarò, Rai 3; citato in Berlusconi a Ballarò: Prodi ha societàe usufrisce dei condoni. Il Professore querela http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/03_Marzo/29/querela.shtml, Corriere.it, 28 marzo 2006.

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“[Rivolgendosi all'assessore della Provincia di Trento per le Pari Opportunità] Posso palpare un po' la signora?”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Berlusconi, gaffe con la Beltrami "Posso palpare?" http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/dettaglio/berlusconi-gaffe-con-la-beltrami-posso-palpare-video/1628657, Trentinocorrierealpi.gelocal.it, 5 maggio 2009.

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“Sapete perché sono sempre così carino con le signore? Deriva dall'anagramma del mio nome: l'unico boss virile.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2010
Origine: Citato in Berlusconi fa il galante con la Faenzi e ripete la sua gag: «Io unico boss virile» http://www.corriere.it/politica/10_dicembre_18/berlusconi-unico-boss-virile_707c7716-0aee-11e0-b99d-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 18 dicembre 2010.

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“Dal tuo stellato soglio. | Signor, ti volgi a noi; | Pietà de' figli tuoi! | Del popol tuo pietà!.”

Andrea Leone Tottola librettista italiano

da Mosè, II, 7, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 488

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“Signori! Negare a voi il diritto di gioire della presa di Gaeta sarebbe illogico. Ma festeggiarla sotto gli occhi di Francesco II nel dì in cui egli tornava più tradito che vinto, dall'ultima sconfitta; festeggiarla in Roma, dove il Re spodestato con la sua famiglia aveva trovato un ospitale asilo… è tal fatto, che congiunge crudeltà, codardia, inciviltà, dappocaggine, infamia.”

Francesco II delle Due Sicilie (1836–1894) Quarto ed ultimo sovrano del Regno delle Due Sicilie (1859-1861)

dal manifesto stampato a Roma a firma di Francesco, 14 febbraio 1861, contro "la baldoria e la gazzarra contro Francesco II, inscenata al suo arrivo al Quirinale" il giorno stesso del suo arrivo da Gaeta

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“Signor Presidente, stiamo andando ad approvare un provvedimento che è sicuramente dannoso per la gente perbene, in quanto soprattutto l'articolo 1, sulle pene detentive non carcerarie, dovrebbe essere assolutamente soppresso. Il Governo, in maniera inspiegabile, ci sta vendendo questo provvedimento come la soluzione ad un problema reale, quello del sovraffollamento delle carceri: si tratta in realtà di una soluzione assolutamente fasulla, e il Governo sta mascherando un vero e proprio indulto tramite l'approvazione di questo provvedimento, che definire vergognoso è poco. Noi riteniamo quindi che tutto il provvedimento in sé, ma soprattutto l'articolo 1 debba essere soppresso: per una questione di giustizia verso chi è stato vittima di questi reati, che altrimenti andrebbero quasi condonati attraverso l'approvazione di questa proposta.”

Stefano Borghesi (1977) politico italiano

Origine: Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea - Seduta n. 44 del 2 luglio 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0044/stenografico.pdf – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A). Roma, 2 luglio 2013.