Frasi su tornare
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“Per Napoli il nostro Collegio [la Scuola militare "Nunziatella"] ha un'importanza molto maggiore di quel che non si creda. Esso rappresenta la tradizione di un passato che ha pagine di vita intensamente vissuta, e che se pure non è destinato a tornare presente non perde e non deve perdere mai il suo spirituale valore.”

Nino Cortese (1896–1972) storico e accademico italiano

Origine: Citato in Francesco Molfese, Giuseppe Parisi e la Nunziatella http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/17/32/34/DOCUMENT_FILE_173234.pdf, p.90.

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“Chi vuole far tornare l'età dell'oro, deve tenersi pronto per le ghiande come per l'onestà.”

Bernard de Mandeville (1670–1733) medico e filosofo olandese

da La favola delle api, ed. Laterza, Roma-Bari, 2008, p. 21

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“Essere numero uno o numero due è praticamente la stessa cosa. Il cambiamento che ho avvertito è fra i miei tifosi, che ora mi incoraggiano di più e credono che io sia tuttora il migliore e che possa ancora tornare al vertice.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

Citazioni non datate
Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/09/07/116570-citazioni_bordo_campo_agosto.shtml, Ubitennis.com, agosto 2008.

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“Credo nella famiglia tradizionale e nella distinzione dei ruoli: l'uomo deve fare l'uomo, la donna è donna. Certo, per una forte e in carriera come me, non sempre è facile tornare a casa e vestire i panni della dolce mogliettina. Ma ci sto lavorando.”

Miranda Kerr (1983) modella australiana

Origine: Citato in Sara Faillaci, [//www.vanityfair.it/people/mondo/13/01/09/miranda-kerr-intervista-orlando-bloom-foto Miranda Kerr: «Come mi tengo stretto Orlando (Bloom)»], VanityFair.it, 9 gennaio 2013.

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“Non bisognerebbe mai tornare nei posti dove si è stati bene. Confesso, mi fa paura perché, a differenza che nel cinema, nella vita non esiste il replay.”

Gabriele Salvatores (1950) regista italiano

Origine: Dall'intervista di Cesare Martinetti, Salvatores, una vacanza da copione http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0836_01_1992_0197_0015_25095346/, La Stampa, 20 luglio 1992, p. 15.
Origine: La citazione è simile alla risposta che Eugen Dollmann diede a Enzo Biagi quando gli chiese "perché non torna più in Italia?", "non bisogna mai tornare dove si è stati felici" ( Un giorno ancora http://rcslibri.corriere.it/rizzoli/archivio/popup/giornoancora.html). Altrove, lo stesso Biagi l'attribuisce a Walter Reder ( La condanna del ricordo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/luglio/08/condanna_del_ricordo_co_0_0207082590.shtml, Corriere della sera, 8 luglio 2002).

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“Per l'Inter si può parlare di de profundis, è finito il credito ottenuto grazie a Calciopoli. Certo Moratti ci ha messo del suo sostituendo Mourinho con Benítez, il contrario del portoghese. La squadra è passata in pochi mesi da un'armata da battaglia ad una banda scarica. Per tornare a vincere Moratti forse avrà bisogno di una nuova Calciopoli.”

Luciano Moggi (1937) dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Moggi: L'Inter è finita. Per vincere servirà altra Calciopoli http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/calciopoli/2010/11/22-95035/Moggi%3A+L'Inter+%C3%A8+finita.+Per+vincere+servir%C3%A0+altra+Calciopoli, tuttosport.com, 22 novembre 2010.

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“Se Villeneuve potesse tornare indietro a vivere di nuovo la sua vita, penso che farebbe esattamente le stesse cose.”

Jody Scheckter (1950) pilota automobilistico e imprenditore sudafricano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 49. ISBN 88-8598-826-2

“Lasciamo fare le fesserie di Marotta su Berbatov e le battute di Agnelli della discoteca. Quest'anno sono 30 anni da quello 'scudetto' virtuale del 1982. Speriamo di tornare in discoteca. Festeggiamo quello scudetto dell'82, perché‚ tutti ce lo sentiamo sul petto.”

Andrea Della Valle (1965) imprenditore italiano

Origine: Citato in Della Valle e lo scudetto "scippato", "Il tricolore '82 è sul nostro petto" http://www.lanazione.it/firenze/sport/calcio/2012/10/29/794256-fiorentina-firenze-scudetto-82-della-valle-andrea-tricolore-catanzaro-cagliari.shtml, lanazione.it, 29 ottobre 2012.

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“Quando ti alzi e ti senti distrutto | fatti forza e vai incontro al tuo giorno | non tornar sui tuoi soliti passi | basterebbe un istante.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da Un giorno credi
Non farti cadere le braccia

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“Infine, c'è quello che io considero il vero, grande vantaggio dell'euro: una volta dentro, non potremo tornare all'allegra finanza pubblica d'un tempo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

20 febbraio 1998 https://web.archive.org/web/20151203232056/http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/20/Che_cosa_succedera_quando_avremo_co_0_9802206445.shtml
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli – rubrica

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“Io vorrei sapere quali furono le crescite… di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. […] [La differenza tra il Sessantotto francese e quello italiano è] La differenza che passa fra l'originale e il fac simile perché il Sessantotto nacque in Francia e in Italia fu un fatto di riporto, di imitazione. […] [L'imitazione del Sessantotto francese vi fu] Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in Italia dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero… anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero Sartre. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi scende molto dal suo mitico piedestallo. […] In Italia non ci fu neanche un Sartre. […] Credo che su Pasolini si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non centrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano [i borghesi]… i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. […] Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer

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“Maierovitch, uomo dalla loquela sommessa e dai lineamenti un po' da gufo, divenne un personaggio di spicco nei primi anni Ottanta, quando collaborò con Giovanni Falcone nei suoi sforzi, coronati da successo, di rintracciare i mafiosi latitanti. Insieme i due convinsero Tommaso Buscetta a tornare in Italia e a divenire un pentito di stato nel cosiddetto maxiprocesso alla cupola della mafia siciliana. Nel gennaio del 1992, grazie alla sua testimonianza furono condannati circa 350 capi mafiosi. Falcone e il suo collega, il magistrato Paolo Borsellino, sono i titani della lotta antimafia in tutto il mondo. Furono assassinati in Sicilia a due mesi di distanza l'uno dall'altro, nel 1992, poco tempo dopo che la sentenza del maxiprocesso era stata confermata, e la loro morte scosse, e infine scardinò, il sistema politico italiano. Entrambi erano partiti (giustamente) dal presupposto che i personaggi più importanti della mafia siciliana godevano della protezione delle più alte gerarchie politiche di Roma. Maierovitch mi racconta delle sue cene con Falcone, e di come si ingegnarono per proteggere il grande pentito Buscetta vuoi da possibili omicidi vuoi dal suicidio. (Un tentativo di suicidio quasi gli riuscì mentre era sotto la tutela del giudice brasiliano.) Dapprima Maierovitch sorride nel ricordare il suo amico italiano, ma dopo un po' comincia a versare lacrime silenziose: un omaggio che ben si addice a Falcone (cui Maierovitch intitolò il suo Istituto di lotta alla criminalità), il cui carisma e impegno in nome della giustizia, alla faccia della classe dirigente corrotta di Roma, hanno fatto di lui un eroe popolare in tutta Italia e presso tutti coloro che nel mondo lottano contro il crimine.”

Misha Glenny (1958) giornalista e scrittore britannico

da McMafia, pagg. 348-349

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“L'Inter non dovrebbe tornare su certi argomenti, dato che ha commesso comportamenti illeciti ed è stata salvata dalla prescrizione.”

Maurizio Paniz (1948) avvocato e politico italiano

Origine: Citato in Massimiliano Nerozzi, On. Paniz a "Stile Juventus: "Tanti errori ma solo la Juve finisce sotto assedio. Moratti? Inter salvata dalla prescrizione" http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=115519, Tuttojuve.com, 30 ottobre 2012.

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“Vede, signorina Di Girolamo: tra l'occuparsi di una battona pugliese e l'occuparsi di un santo di Pietrelcina, almeno secondo me, la normalità esiste, e nel mezzo, le dico la verità, l'obiettivo è poter tornare a occuparsi serenamente proprio di quelle come lei.”

Filippo Facci (1967) giornalista italiano

da L'arte di tacere http://www.ilgiornale.it/interni/larte_tacere/berlusconi-padre_pio-filippo_facci/25-07-2009/articolo-id=369483, 25 luglio 2009

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“Nuotava a bracciate cieche contro il mare irritato, rideva quasi gemendo quando picchiava con i pugni chiusi la faccia bavosa delle onde più alte. Si beffavano della sua forza, lo staccavano dalla mobile consistenza del fondo di sabbia e conchiglie bianche, lo sollevavano con finta dolcezza e lo spingevano verso il largo o lo spostavano in diagonale, come se lo volessero trascinare verso i gorghi fatali. Cercò una zona di mare più calmo, per riprendere fiato e e toccare fondo con piede sicuro. Ma nell'alzare gli occhi, constatò che il cielo blu aveva perso la battaglia contro le nubi e contro il mondo intero, e che anche lui si trovava sotto un esasperante tendone grigio. E inoltre, il tuono risuonò come un avvertimento giunto dall'ovest trasformandosi quasi senza indugio in un a pioggia calda, inizialmente mite, poi furiosa, come fili di pietra intenti a inchiodarlo, introiettarlo nella sua battaglia persa contro gli elementi. Rimanere li con l'acqua al petto, con il diluvio sulla testa, con le acque del cielo mescolate con le lacrime che gli uscivano a fiotti dagli occhi, con i singhiozzi sempre più incontrollabili. Attraverso le cortine d'acqua e di lacrime, il mare era un opzione: o procedere verso le profondità definitive e affondare per sempre la pietra scura che gli occupava il cervello, o tornare in spiaggia per recuperare la penombra di una fuga frustrata. Tuttavia, il tiepido mare in cui era immerso lo avvolgeva con un calore protettivo, come una coperta, il corpo di una donna o la sensazione di chiudersi in una casa una sera d'autunno, con la pioggia fuori dalla finestra.. In qualche luogo dove abitano i ricordi, cominciò a crescere il viso della donna fino ad occupargli tutta la testa per riversarsi poi fuori e diventare un orizzonte totale di lineamenti diluiti dalle acque.”

Manuel Vázquez Montalbán (1939–2003) scrittore, saggista e poeta spagnolo

Origine: Da La rosa di Alessandria, traduzione di Hado Lyria, Feltrinelli.

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“Notavo ieri sera, tra l'altro, una singolare contraddizione della RAI: la RAI, da quest'anno, meritoriamente ha abolito la moviola, tant'è vero che – io non mi ricordo chi era l'ultimo, era forse Tombolini – Tombolini è stato prepensionato, così come Carlo Longhi, credo, da 90° minuto. Non seguo ma immagino che per analogia sia così. Quindi la RAI ha fatto questa scelta, ritardata certamente, ma che io personalmente ho molto condivido. E va bene, e questo riguarda il Campionato. Ieri sera invece la RAI, dopo la partita, ma già durante la partita, già nell'intervallo, non ha fatto altro che moviolare questi tre presunti rigori: il primo è fallo di Mauri che passa da dietro su Mertesaker, comunque un difensore tedesco, e lo tocca. Certamente non è fallo del tedesco. Il secondo è Cassano che cade su una carica di spalla e invece, effettivamente, sul terzo episodio questo tedesco che si carica e si corica tocca la palla con la mano. Però, anche lì, tutto è stato ridotto a questo: e allora visto che la RAI ha fatto questa scelta coraggiosa fin dallo scorso settembre di abolire la moviola e ne seguì, come lei immagina, ampio dibattito, il fatto che a distanza di mesi, se appena c'è in campo la Nazionale – e quindi il massimo della demagogia possibile da questo punto di vista – debba tornare a galla la moviola è ridicolo.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

10 febbraio 2011

“Da noi, per una serie di ragioni che fanno capo a uno staterello piazzato proprio nel centro della capitale, è invece prassi ormai consolidata santificare anche calcisticamente la ricorrenza pasquale, anticipando il campionato al sabato. Che da un lato è una bazzecola rispetto, come dire, ad altri oneri condominiali: dall'altro una buona idea dal punto di vista familiare. È qui, a questo punto della storia che si inserisce la straordinaria abilità manageriale del governo del pallone. Come? Ma è semplice. Piazzando esattamente a metà della settimana di Pasqua una bella serata infrasettimanale, tre giorni dopo il turno precedente e a meno di altri tre (mercoledì si gioca alle 20,30, sabato alle 15 con l'eccezione serale di Inter-Juventus) da quello successivo. È vero che le società di serie A vivono, o sopravvivono, di diritti televisivi e gli incassi al botteghino rappresentano salvo rare eccezioni poco più dell'argent de poche. Ma è anche vero che una serata di campionato come quella di domani sembra studiata apposta per tornare a far scendere la già non esaltante media di spettatori. Che è sì risalita a circa 22 mila unità a partita, dalla fossa delle Marianne della scorsa stagione. Ma resta sideralmente lontana dal resto dell'Europa calcistica che conta dove pure, come si è visto, la presenza della pay tv non è meno ingombrante e condizionante. […] Al di là del versante demenzial-logistico, ci sarebbe anche un aspetto tecnico da considerare. Più gli impegni sono ravvicinati e meno bene si gioca, più le squadre sono in debito di recupero psicofisico e più sale l'agonismo, più si picchiano e meno spettacolo si vede. Piaccia o meno a chi vende il prodotto, la quantità è nemica della qualità anche nel calcio. Ma il motto di chi ce lo somministra è: purché respiri. Il calciatore, il tifoso, il telespettatore.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

18 marzo 2008

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“[A]ffermare la necessità assoluta di servirsi di tutte le realtà per tornare agli elementi essenziali della sensibilità plastica.”

Umberto Boccioni (1882–1916) pittore e scultore italiano

n.° 3
Manifesto tecnico della scultura futurista

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“Quando si affronta la montagna, è importante amarla. E per tornare vivo è importante essere amato dalla montagna.”

Jirō Taniguchi (1947–2017) fumettista giapponese

Terra promessa, p. 171
Allevare un cane e altri racconti

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“Non farmi tornare | nemmeno una volta in quel bar.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Il futuro è un' ipotesi
Tutto scorre

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“LeBron non si ferma mai. Dopo aver vinto il titolo è andato subito ai Giochi Olimpici, per poi tornare pensando a prepararsi per la prossima stagione. Sarebbe facile per lui trovarsi una scusa e prendersi un giorno di riposo dagli allenamenti. Ma lui non è fatto così, preferisce lavorare senza sosta. È motivato e ce la mette tutta giorno dopo giorno.”

Udonis Haslem (1980) cestista statunitense

Origine: Citato in LeBron punta al massimo: "Sarò il migliore di sempre" http://www.gazzetta.it/Nba/27-10-2012/lebron-pronto-ripetersi-voglio-essere-migliore-sempre-913033021724.shtml, Gazzetta.it, 27 ottobre 2012.

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“La Samp era una ballerina bellissima e bravissima. Poi si è ammalata gravemente, aveva bisogno di cure urgenti. Siamo riusciti a guarirla. Ora contiamo di farla tornare la ballerina bellissima e bravissima di qualche tempo fa. Passo dopo passo, ci stiamo provando.”

Riccardo Garrone (imprenditore) (1936–2013) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Citazioni di Riccardo Garrone
Origine: Dall'intervista di Francesco Cevasco e Antonio Ferrari, Il presidente Garrone: «Mai più in B, ora pensiamo all' Europa» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/maggio/18/presidente_Garrone_Mai_piu_ora_co_0_030518142.shtml, Corriere della Sera, 18 maggio 2013, p. 48.