Frasi su volumi

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema volume, volumi, storia, vita.

Frasi su volumi

Gue Pequeno photo
Mondo Marcio photo

“Per voi marci che avete poco da dire, step back, questo è come si fa, | fra', ti dirò, non c'è un cazzo da capire, alza il volume e sarai fuori di qua.”

Mondo Marcio (1986) rapper, beatmaker e produttore discografico italiano

da Come si fa, n. 7
Solo un uomo

Michael Jackson photo
Giuseppe Moscati photo
Giuseppe Moscati photo
Giuseppe Moscati photo

“Vi auguro che con l'aiuto di Dio, che è Primo Medico, vi guarirete subito.”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 2, p. 41
Marranzini, Volume 2

Giuseppe Moscati photo

“Del resto a questo mondo non si raccolgono che ingratitudini, e non bisogna meravigliarsi più di nulla.”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 2, p. 46
Marranzini, Volume 2

Le Corbusier photo

“L'architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce.”

Le Corbusier (1887–1965) architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese
Giuseppe Moscati photo

“Sono pronto a coricarmi nel letto stesso dell'ammalato!”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 1, p. 108
Marranzini, Volume 1

Giuseppe Moscati photo

“Al di sopra di beghe, pettegolezzi, livori, deve ispirarci la carità cristiana.”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 2, p. 67
Marranzini, Volume 2

Giuseppe Moscati photo
Fabio Caressa photo
Giuseppe Moscati photo
Giuseppe Moscati photo

“Il successo dipende da se stessi.”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 1, pp. 257-258-259
Marranzini, Volume 1

Antonio Gramsci photo
Giuseppe Moscati photo
Luciano Ligabue photo

“Quando canterai la tua canzone, la canterai con tutto il tuo volume che sia per tre minuti o per la vita avrà su il tuo nome!”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Quando canterai la tua canzone, n. 1
Arrivederci, mostro!

Giuseppe Moscati photo
Bruce Springsteen photo

“Alzo il volume della radio così non devo pensare”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

Darkness on the Edge of Town

Giuseppe Moscati photo
Giuseppe Moscati photo

“Vi ho visitato più come amico che come medico.”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 2, p. 40
Marranzini, Volume 2

Kurt Cobain photo
Gabriele d'Annunzio photo

“E l'avvenire mi apparve spaventoso, senza speranza. L'immagine indeterminata del nascituro crebbe, si dilatò, come quelle orribili cose informi che vediamo talvolta negli incubi ed occupò tutto il campo. Non si trattava d'un rimpianto, d'un rimorso, d'un ricordo indistruttibile, ma di un essere vivente. Il mio avvenire era legato a un essere vivente d'una vita tenace e malefica; era legato a un estraneo, a un intruso, a una creatura abominevole contro cui non soltanto la mia anima ma la mia carne, tutto il mio sangue e le mie fibre provavano un'avversione bruta, feroce, implacabile fino alla morte, oltre la morte. Pensavo: "chi avrebbe mai potuto immaginare un supplizio peggiore per torturarmi insieme l'anima e la carne? Il più ingegnosamente efferato dei tiranni non saprebbe concepire certe crudeltà ironiche… Non erano ancora manifesti nella persona di Giuliana i segni esterni: l'allargamento dei fianchi, l'aumento del volume del ventre. Ella si trovava dunque ancora ai primi mesi: forse al terzo, forse al principio del quarto. Le aderenze che univano il feto alla matrice dovevano esser deboli. L'aborto doveva essere facilissimo. Come mai le violente commozioni della giornata di Villalilla e di quella notte, gli sforzi, gli spasmi, le contratture, non l'avevano provocato? Tutto m'era avverso, tutti i casi congiuravano contro di me. E la mia ostilità diveniva più acre. Impedire che il figlio nascesse divenne il mio segreto proposito. Tutto l'orrore della nostra condizione veniva dall'antiveggenza di quella natività, dalla minaccia dell'intruso. Come mai Giuliana, al primo sospetto, non aveva tentato ogni mezzo per distruggere il concepimento infame? Era stata ella trattenuta dal pregiudizio, dalla paura, dalla ripugnanza istintiva di madre? Aveva ella un senso materno anche per il feto adulterino?”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

da L'innocente, 1891

Giuseppe Moscati photo
Giuseppe Moscati photo

“Amiamo Dio senza misura, senza misura nell'amore, senza misura nel dolore.”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 2, p. 35
Marranzini, Volume 2

Giuseppe Moscati photo

“È possibile l'errore, ma in Ospedale non dovrebbe avvenire.”

Giuseppe Moscati (1880–1927) medico italiano

volume 2, p. 113
Marranzini, Volume 2

“La vita va avanti comunque, e suona che tu lo voglia o no, puoi solo alzare o abbassare il volume. E devi ballare.”

Alessandro D'Avenia (1977) scrittore, insegnante e sceneggiatore italiano

libro Bianca come il latte, rossa come il sangue

Andy Warhol photo

“Amo Napoli perché mi ricorda New York, specialmente per i tanti travestiti e per i rifiuti per strada. Come New York è una città che cade a pezzi, e nonostante tutto la gente è felice come quella di New York.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

Citato in Napoli Nobilissima: Volume 19 http://books.google.it/books?id=4pFMAAAAYAAJ&q=Amo+Napoli+perch%C3%A9+mi+ricorda+New+York,+specialmente+per+i+tanti+travestiti+e+per+i+rifiuti+per+strada.+Come+New+York+%C3%A8+una+citt%C3%A0+che+cade+a+pezzi,+e+nonostante+tutto+la+gente+%C3%A8+felice+come+quella+di+New+York&dq=Amo+Napoli+perch%C3%A9+mi+ricorda+New+York,+specialmente+per+i+tanti+travestiti+e+per+i+rifiuti+per+strada.+Come+New+York+%C3%A8+una+citt%C3%A0+che+cade+a+pezzi,+e+nonostante+tutto+la+gente+%C3%A8+felice+come+quella+di+New+York&hl=it&sa=X&ei=eHHGT5GxKILqOfXZ9ZkP&ved=0CDMQ6AEwAA, Arte Tipografica, 1980

Jorge Luis Borges photo
Giacomo Casanova photo
Richard Feynman photo
Edvard Munch photo

“Senza paura e malattia la mia vita sarebbe una barca senza remi.”

Edvard Munch (1863–1944) pittore norvegese

Origine: Citato in Itinerario nell'Arte: Volume 3.

Leonardo Pieraccioni photo
Ennio Flaiano photo
Nesli photo
Coco Chanel photo
Luciano Ligabue photo

“È una certa profezia il volume delle tue bugie.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il volume delle tue bugie, n. 3
Mondovisione

Carlos Ruiz Zafón photo
Dante Alighieri photo
Charlie Chaplin photo
José Martí photo

“Ogni vero uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato sulla guancia di un altro uomo.”

José Martí (1853–1895) politico e scrittore cubano

erroneamente attribuito a Che Guevara; citato in Michael Löwy, Che's Revolutionary Humanism http://monthlyreview.org/1997/10/01/che-revolutionary-humanism, Monthly Review, volume 49, numero 5, ottobre 1997

Arthur Schopenhauer photo

“Solo la luce che uno accende a se stesso, risplende in seguito anche per gli altri.”

Arthur Schopenhauer (1788–1860) filosofo e aforista tedesco

da Parerga e Paralipomena, volume I, Adelphi
Parerga e Frammenti postumi

Giuseppe Moscati photo
Aristotele photo

“Platone è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica.”
Amicus Plato, sed magis amica veritas

Aristotele (-384–-321 a.C.) filosofo e scienziato greco antico

I, 6, 1, citato in Medioevo, Volume 16, Università di Padova. Centro per ricerche di filosofia medioevale

Lucio Anneo Seneca photo
Umberto Eco photo
Carmine Crocco photo
Mircea Eliade photo

“Confesso d'aver letto ciascuno dei 30 volumi di Papini almeno tre volte (e lo confesso pur sapendo che certi idioti di spirito torneranno a gridare al mio "papinismo"). Continuo ad amare tutto quanto Papini, così com'è. Credo che non vi sia miglior elogio che si possa fare a uno scrittore che quello di confessare d'amarlo interamente anche se da lui ci separano le idee, il temperamento e i princìpi religiosi o morali. Dietro quei 30 volumi c'è un uomo maledettamente vivo e integro. Le migliaia di libri che ha letto non l'hanno cambiato. Le idee che ha promosso e abbandonato una dopo l'altra non l'hanno inaridito. La vastità della sua opera non è riuscita a bloccarlo, a paralizzarlo, a consegnarlo completamente alla storia morta. Nessuno nel nostro secolo, neppure André Gide, ha affrontato tante esperienze e lottato su tanti fronti. E mentre Gide non poteva mai astenersi da quel concetto di malintesa "gratuità", Papini si immedesimava tutto in quello che faceva al momento. Amava e odiava con passione, con ogni fibra del suo corpo, a riprova di una vitalità e di uno spessore spirituale rari. Oggi che un'intera classe di uomini pratica il compromesso per paura di esporsi, l'esempio di Papini può ridiventare attuale. È un uomo che non si vergogna dei suoi errori. Un vero segno del genio. Solo gli sterili e i mediocri si preoccupano della perfetta coerenza dei propri pensieri, e sono ossessionati dalla paura di sbagliare. Papini ha sbagliato, si è furiosamente contraddetto e compromesso. Eppure della sua opera è rimasto più di ogni "opera" perfettamente delineata, messa a punto e corretta dalla prima all'ultima pagina.”

Mircea Eliade (1907–1986) storico delle religioni e scrittore rumeno

da L'isola di Euthanasius, Scritti letterari

“Innanzitutto, ho una teoria ben precisa sulla lunghezza ideale di una serie, e cioè "un intervallo durante il quale i lettori possano comprare tutti i volumi!"”

Eiichirō Oda (1975) mangaka creatore del manga "One Piece"

Origine: Dall'angolo della posta dei capitoli 527-528, volume 54.

Annie Proulx photo
Tina Anselmi photo
Keiko Ichiguchi photo
Massimo Gramellini photo
Le Corbusier photo
Marc Bloch photo

“Le notizie false della storia nascono certamente spesso da osservazioni individuali inesatte o da testimonianze imperfette, ma questo infortunio iniziale non è tutto e in realtà in se stesso non spiega nulla. L'errore si propaga, si amplifica e vive solo a una condizione: trovare nella società in cui si diffonde un brodo di cultura favorevole. In quell'errore, gli uomini esprimono inconsciamente i propri pregiudizi, odi e timori, cioè tutte le loro forti emozioni. Soltanto […] dei grandi stati d'animo collettivi hanno poi la capacità di trasformare una cattiva percezione in una leggenda.”

Marc Bloch (1886–1944) storico francese

da Réflexions d'un histiruen sur les fausses nouvelles de guerre http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k1016022/f17.image, Revue de synthèse historique, Parigi, agosto 1921, volume XXXIII, pp. 13-35; citato in Cesare Bermani, Il bambino è servito: leggende metropolitane in Italia https://books.google.it/books?id=ygULjkV9l4gC&pg=PA15#v=onepage&q&f=false, p. 15, Dedalo, 1991, ISBN 9788822045317

Thomas Mann photo
Jacques Spitz photo
Giuseppe Moscati photo
Archimede photo
Frank Zappa photo

“La prima cosa da fare nel caso Ronald Reagan stia parlando in televisione: accendete e abbassate il volume, mettete vostro figlio davanti allo schermo e avvertitelo: "Se ti chiede di entrare in una macchina, ti offre una caramella, o ti chiede di andare a combattere in Nicaragua, digli di NO!"”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da un'intervista in occasione della pubblicazione dell'album Does Humor Belong In Music?
Origine: Vedi Does Humor Belong In Music? http://globalia.net/donlope/fz/videos/Does_Humor_Belong_In_Music.html, in Globalia.net

Edward Hopper photo
Carlo Ginzburg photo
Atanasio di Alessandria photo

“Come chi vuoi vedere la luce del sole dee nettarsi l'occhio, così chi vuol come prendere il senso de' sapienti di Dio dee purificar l'anima.”

Atanasio di Alessandria (295–373) santo cattolico

Origine: Da De Incarnatione; citato in Cesare Cantù, Sant'Atanasio, p. 510, Biografie per corredo alla storia universale, volume I.

Fabri Fibra photo
Alex Ferguson photo
Giacinto de' Sivo photo

“[Su Carmine Crocco] Appellantesi generale, […] intento più a rapinare che alla causa regia.”

Giacinto de' Sivo (1814–1867) scrittore e storico italiano

da Storia delle Due Sicilie 1847-1861: Volume 2, p. 547

“Il merito grande del Provenzale, quello per cui tutta l'arte di un'epoca dovrà considerarsi derivata dalla sua iniziativa e dal suo travaglio, è di essere ritornato nel solco profondo ed eterno della pittura, scartando tutti gli apriorismi di ricerche tecniche (luminismo, divisionismo, complementarismo) cui aveva indotto l'epoca positivistica: di aver ripreso a dipingere la natura riflessa nel magico specchio dell'anima, vedendola non più sotto specie sensoria o sensibile (aggettivi che dominano tutta l'estetica impressionistica), ma attraverso un'intimità profonda, religiosa, eroica, che la storia ci permette di considerare essenzialmente italiana. […] Cézanne dipinge senza preoccupazioni di programmi più o meno rivoluzionari, ma sotto l'impulso di un'ansia mistica, che lo investe, lo tiranneggia, lo macera; e fa cantare, piangere, urlare la sua drammatica tavolozza. Nulla di edonistico, di descrittivo, di fenomenico nella sua arte. La pittura come la intendono Manet e Monet è di gran lunga superata nelle sue tele. Non si tratta più del "vero attraverso un temperamento" di zoliana memoria. C'è un elemento etico, religioso, trascendente nell'arte di Cézanne che la definizione zoliana non sospetta neppur lontanamente e che è proprio quello per cui l'opera cézanniana si riconnette all'arte dei sommi italiani: Giotto, Masaccio, Michelangelo, Tintoretto, Caravaggio. […] Cotesto il lato spirituale dell'italianismo di Cézanne, il suo sentimento, non italianeggiante, si badi, al modo del Poussin, ma italiano di polpa, intrinsecamente. E v'è poi il modo di esprimersi plasticamente di cotesto sentimento, modo strettamente inerente e coerente e quindi anch'esso italianissimo. Il modo stilistico di Cézanne è tornato ad essere il volume, inteso come rapporto di chiari e di scuri. Le molteplici possibilità di variazione (nell'intensità, nella posizione, nel dinamismo, o nella statica) di tale rapporto costituiscono la sintassi cézanniana. Cotesta sintassi è simultaneamente plastica e coloristica in quanto, appunto, è chiaroscurale. Per tali aspetti Cézanne si manifesta come un erede de' veneziani, non solo, ma di tutta la tradizione volumetrica italiana, fino alla sua sorgente eccelsa, a Giotto, cioè, titanico estrattore di moli poliedriche, a Masaccio che scolpisce le sue figure a colpi possenti d'ascia per entro massicci blocchi chiaroscurali.”

Mario Tinti (1885–1938) critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Da Italianismo di Cézanne, in Pinacotheca, marzo-giugno 1929; citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

“Non ho nostalgia della nostra infanzia, è piena di violenza. Ci succedeva di tutto, in casa e fuori, ma non ricordo di aver mai pensato che la vita che c'era capitata fosse particolarmente brutta. La vita era così e basta, crescevamo con l'obbligo di renderla difficile agli altri prima che gli altri la rendessero difficile a noi.”

Elena Ferrante (1943) pseudonimo di una scrittrice

volume primo
L'amica geniale
Variante: Non ho nostalgia della nostra infanzia, è piena di violenza. Ci succedeva di tutto, in casa e fuori, ma non ricordo di aver mai pensato che la vita che c'era capitata fosse particolarmente brutta. La vita era così è basta, crescevamo con l'obbligo di renderla difficile agli altri prima che gli altri la rendessero difficile a noi.

Benito Mussolini photo
Carlo Mazzoni photo

“La maturità consisteva nell'accettare la piega che aveva preso l'esistenza senza agitarsi troppo, tracciare un solco tra prassi quotidiana e acquisizioni teoriche, imparare a vedersi, a conoscersi in attesa di grandi cambiamenti.”

Elena Ferrante (1943) pseudonimo di una scrittrice

volume terzo
L'amica geniale
Variante: Mi dicevo che la maturità consisteva nell’accettare la piega che aveva preso l’esistenza senza agitarsi troppo, tracciare un solco tra prassi quotidiana e acquisizioni teoriche, imparare a vedersi, a conoscersi in attesa di grandi cambiamenti. Giorno

Giacomo Casanova photo
Gigi D'Agostino photo

“Ascoltate la musica ma non alzate troppissimo il volume.”

Gigi D'Agostino (1967) disc jockey e produttore discografico italiano

da Comunitensa n° 14 cd 2
Suono Libero

Giovanni Sartori photo
Brad Pitt photo

“Dopo la lotta ogni altra cosa nella vita si abbassava di volume. Potevi affrontare tutto!”

Brad Pitt (1963) attore e produttore cinematografico statunitense

Film Fight Club

Bruno Zevi photo
Henry De Montherlant photo
François-René de Chateaubriand photo
Alphonse De Lamartine photo
Albert Einstein photo
Carlo Dossi photo
Jorge Luis Borges photo
Matthew Arnold photo

“Dispersi per il vasto deserto delle acque
Noi mortali viviamo a milioni in solitudine.”

Matthew Arnold (1822–1888) poeta e critico letterario britannico

(da To Marguerite, in Returning a Volume of the Letters of Ortis (1852), stanza 1)
Dotting the shoreless watery wild, | We mortal millions live alone.

Oscar Wilde photo

“Chiunque può scrivere un romanzo in tre volumi: ciò richiede semplicemente una totale ignoranza della vita e della letteratura.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

Variante: Chiunque può scrivere un romanzo in tre volumi. Richiede soltanto una completa ignoranza sia della vita che della letteratura.

Rafael Alberti photo
Paul-louis Courier photo
Arturo Graf photo
Giacomo Casanova photo
Giacomo Casanova photo
Giacomo Casanova photo
Joseph De Maistre photo

“L'ammirazione sfrenata con cui troppe persone circondano Voltaire è il segno infallibile d'un animo corrotto. Che non ci s'illuda: se qualcuno, percorrendo la propria biblioteca, si sente attratto verso le Œuvres de Ferney, Dio non lo ama affatto. Spesso ci si è presi gioco dell'autorità ecclesiastica che condanna i libri in odium auctoris; in verità niente è più giusto di ciò: rifiutate gli onori a colui che abusa del suo genio. Se questa legge fosse severamente osservata, si vedrebbero rapidamente sparire i libri avvelenati; ma poiché non dipende da noi promulgarla, guardiamoci almeno dal piombare nell'eccesso ben più reprensibile dell'esaltare senza misura scrittori colpevoli, e, tra questi, soprattutto Voltaire. Egli ha pronunciato contro se stesso, senza accorgersene, una sentenza terribile, affermando che uno spirito corrotto non fu mai sublime. Non c'è nulla di più vero, giacché Voltaire, con i suoi cento volumi, non fu mai più che spiritoso; faccio eccezione delle tragedie, dove la natura dell'opera lo costrinse ad esprimere dei nobili sentimenti estranei al suo carattere; ma anche sul palco, su cui trionfa, egli non riesce ad ingannare gli spettatori più sagaci. Nei suoi pezzi migliori, egli rassomiglia ai suoi due grandi rivali, come il più abile ipocrita rassomiglia ad un santo.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

Les Soirées de Saint-Pétersbourg, in Œuvres complètes, Lyon, 1891<sup>3</sup>, tomo IV, pp. 206-210
Le serate di San Pietroburgo