Frasi su borghesia
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“Borghese vuole dire ciò che l'operaio diventa appena gli si offre la minima opportunità.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 28

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“Molière, ragazzi miei, ha avuto l'onestà e il patriottismo a base del suo genio.”

Honoré De Balzac (1799–1850) scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Origine: Da I piccoli borghesi.

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“La borghesia ha avuto da svolgere nella storia un còmpito sommamente rivoluzionario.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

Origine: Citato in Sergio Ricossa, Straborghese, Editoriale Nuova, 1980.

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“Ogni dì più la società si divide in due grandi campi opposti, in due classi nemiche: la Borghesia ed il Proletariato.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

cap. I

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“Si scrive Juventus si pronuncia scudetto. "Vincere sempre, e con classe" è l'imperativo categorico della Signora. Nata come "seleçao" della borghesia torinese, via via è assurta a modello: una riserva dov'è vietato illudersi, dove giocare fa rima con lavorare, dove la vocazione ha il sigillo della professione. È un carattere di ferro la "fidanzata d'Italia."”

Giovanni Arpino (1927–1987) scrittore italiano

Dentro lo stile, c'è lo stiletto.
Origine: Citato in Il fuorigioco di Arpino: "La vita è stile..." http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200712articoli/28304girata.asp , LaStampa.it, 9 dicembre 2007.

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“Gridano agitati e agitatori contro la borghesia, e non sanno che, nel caso migliore, il loro agitarsi si concluderà nella creazione di una nuova borghesia.”

Alberto Savinio (1891–1952) scrittore, pittore e compositore italiano

da Sorte dell'Europa, Adelphi

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“[Sulla I guerra mondiale] Purché essi tengano duro! — E chi dunque?”

Jean-Louis Forain (1852–1931) pittore e disegnatore francese

I borghesi! (citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 672)
— Pourvu qu'ils tiennent!
— Qui ça?
— Les civils!

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“‎La borghesia mafiosa può essere vinta certamente con la repressione, ma può essere vinta con comportamenti che abbiano soprattutto un carattere: quello della coerenza. Siamo tutti bravi, a dire parole; siamo un po' meno bravi tutti a coniugare a quelle parole, comportamenti coerenti sul piano dei fatti.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Da un intervento pubblico a Palazzo Valentini, Roma, 14 luglio 2011; citato in Controlemafie.wordpress.com http://controlemafie.wordpress.com/2011/07/14/i-costi-delleconomia-criminale-intervento-di-raffaele-cantone-per-liniziativa-nazionale-cgil-legalita-economica-dal-territorio-allimpresa-unaltra-idea-di-sviluppo-roma-14-luglio/.

“È questo il momento in cui la stessa collera della natura scatenata sul Mezzogiorno dà un tono perentorio alla protesta delle popolazioni meridionali. Le quali, ed è qui la novità, non vogliono elemosine, provvidenze paternalistiche che ripugnano alla loro coscienza civile e politica. Conoscendo i limiti del proprio diritto, e misurando su quei limiti, senza alcuno zelo servile, il loro dovere, le popolazioni meridionali vogliono soltanto quel che loro spetta come facenti parte della famiglia italiana, nella quale, con l'Unità, si sono illuse di entrare a parità di diritti, non avendone che lo sfruttamento e la degradazione. Tutto questo è stato reso possibile dal tradimento della classe politica che aveva in mano le sorti del Mezzogiorno. La borghesia terriera del Sud accettò lo sfruttamento perpetrato dal protezionismo industriale del Nord per avere, in cambio, qualche posticino nel branco delle maggioranze governative, il possesso indisturbato della terra e la continuità dell'oscurantismo.
«In omaggio alla verità, nostra sola padrona, aggiungeremo che, al banchetto protezionista, se pur prendendo solo le briciole, parteciparono alcune aristocrazie operaie del Nord portate dalla dinamica di classe a realizzare migliori salari, anche se ottenuti con una maggiorata soffocazione economica delle popolazioni rurali del Sud. […] La Questione Meridionale è tutta la questione italiana. Se la piaga della degradazione non si chiude, la cancrena che potrebbe seguirne non minaccerebbe solo la distruzione della parte malata ma l'intero organismo nazionale. […]”

Leonida Rèpaci (1898–1985) scrittore

Origine: Calabria grande e amara, pp. 162-163

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“Alle esuberanze del combattentismo rosso si univano in effetti le diffidenze verso quello che rimaneva pur sempre uno Stato borghese, internazionalmente collocato nel campo imperialista. Qualche dubbio sulla piena legalità del dopo liberazione aveva serpeggiato anche nel gruppo dirigente comunista. […] Diffidenze verso Roma, prive di spiccati segni ideologici, erano affiorate in campo azionista. […] L'occultamento delle armi, «sotterfugio» autorizzato «sotto voce» da alcuni capi partigiani comunisti del Nord, fu il modo più immediato in cui si concretizzò la mescolanza di diffidenze e di speranze.”

Capitolo ottavo, La politica e l'attesa del futuro, p. 587
Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza
Origine: Quazza, Resistenza e storia d'Italia cit., p. 339.
Origine: Quazza (ibid., p. 342), rinviando alle opere di Kogan e di Delzell, parla di una consegna delle armi avvenuta solo per il 60 per cento. La grande quantità di armi sequestrate dagli Alleati entro la fine di settembre – 215 000 fucili, 12 000 mitra, 5000 mitragliatrici, 760 bazooka, 12 autoblinde, 217 cannoni, ma solo 5000 pistole – è stata ritenuta un indice della forza raggiunta dalla Resistenza (Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi cit., I, pp. 89-90, che rinvia ai dati forniti da C. R. S. Harris, Allied Military Administration of Italy I943-45, H. M. Stationery Office, London 1957, p. 358). Le vicende del proprio parabello sono raccontate da L. Meneghello come indicative del clima del dopoguerra (Bau-sète cit., pp . 49-50). In alcune delle testimonianze raccolte da Portelli in Biografia di una città cit., al prudente silenzio dei primi anni si è sostituita la spavalda rivendicazione. Mario Filipponi parla ad esempio di «tonnellate» di armi nascoste e racconta di un segretario di federazione che diceva «non sarà oggi, sarà fra un anno, fra cinque, le armi dobbiamo prenderle in mano» (p. 299). Le punte più spinte delle reazioni all'attentato a Togliatti del 14 luglio 1948 – Genova, Piombino – vanno lette anche in questa chiave.

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“La borghesia è diventata un parassita sul corpo della produzione socializzata.”

Sergej Hessen (1887–1950) pedagogista russo

Origine: Ideologia e autonomia dell'educazione e della pedagogia, p. 237

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“Il borghese crede nella gerarchia, non crede nelle classi sociali: la sua gerarchia è individuale.”

Sergio Ricossa (1927–2016) economista italiano

Origine: Straborghese, p. 11-12

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“Fu Marx a dire: «La borghesia ha avuto da svolgere nella storia un còmpito sommamente rivoluzionario.»”

Sergio Ricossa (1927–2016) economista italiano

Origine: Straborghese, p. 14

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“Il borghese è scarsamente missionario: la gente faccia quel che vuole, purché non dia fastidio.”

Sergio Ricossa (1927–2016) economista italiano

Origine: Straborghese, p. 17

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“Per il borghese la società è un espediente, la politica un'opera di rattoppo.”

Sergio Ricossa (1927–2016) economista italiano

Origine: Straborghese, p. 27

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“Sarei una cosa tua? | Amore, gelosia, | amor di borghesia. | Da femmina latina a donna americana | non cambia molto, sai.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Due mondi, lato A, n. 2
Anima latina