Frasi su combattente

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema combattente, essere, guerra, parte.

Frasi su combattente

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“Mandiamo da questo congresso il saluto più fraterno e di operante solidarietà dei comunisti italiani agli eroici combattenti del Vietnam e della Cambogia.”

Enrico Berlinguer (1922–1984) politico italiano

Senza data
Origine: Da 14esimo congresso del Partito comunista italiano: atti e risoluzioni, Editori Riuniti, 1975.

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“E la battaglia cessò per mancanza di combattenti.”

Pierre Corneille (1606–1684) drammaturgo e scrittore francese

da Le Cid, IV, 3

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“[Sul decesso di Margherita Hack] Era una grande ricercatrice, una grande combattente per il concetto laico della libertà di ricerca e una grande donna. Margherita non aveva paura di essere anche atea, in nome della libertà della scienza.”

Giulio Giorello (1945) filosofo e matematico italiano

Origine: Citato in Margherita Hack morta a 91 anni: l’astrofisica tra ricerca e diritti civili http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/29/morta-margherita-hack-trieste-astrofisica-aveva-91-anni/641222/, Il Fatto Quotidiano, 29 giugno 2013.

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“L'Islam o è politica o non è nulla […] la guerra è una benedizione per il mondo e per ogni nazione […] una religione senza guerra è zoppa […] Allah ordina agli uomini di condurre una guerra e uccidere […] i nostri giovani combattenti sanno che l'uccisione degli infedeli è uno dei compiti più nobili che Allah affida all'umanità.”

Ruhollah Khomeyni (1902–1989) politico e religioso iraniano

da un discorso del dicembre 1984
Origine: Citato in Ulla Berkéwicz, Forse stiamo diventando pazzi, traduzione di Mara Cristina, Casagrande, 2004, p. 40. ISBN 8877133937
Origine: Amir Taheri, Holy terror: the inside story of Islamic terrorism, Hutchinson, 1987. ISBN 0091659701; citato in Roger Scruton, L'Occidente e gli altri. La globalizzazione e la minaccia terroristica, Vita e Pensiero, 2004, p. 93 https://books.google.it/books?id=CRfbdJAH6KcC&pg=PA93. ISBN 8834310918

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“Più di duemila combattenti russi e delle ex repubbliche sovietiche sono in Siria con il pericolo che possano tornare in patria. Invece di aspettare che lo facciano, aiutiamo Assad a combatterli in territorio siriano. Stiamo considerando di intensificare il dialogo sia con lui che con i nostri partner negli altri Paesi.”

Vladimir Putin (1952) politico russo

Origine: Citato in Onu, Obama: "Assad brutalizza popolo, serve leader". Putin "Un errore non cooperare con Damasco" http://www.repubblica.it/esteri/2015/09/28/news/is_putin_piu_di_2mila_combattenti_russi_in_siria-123828417/, Repubblica.it, 28 settembre 2015.

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“Nessun combattente è più divino di colui che è in grado di vincere con la sconfitta.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Il cuore del mondo

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“Le cose restarono a lungo indefinite, e solo nell'agosto del 1945 si cercò di dare un crisma ufficiale a nomi e cifre. Con decreto governativo fu istituita una commissione, presieduta da Antonino Tarsia in Curia, con il compito di attribuire legalmente «la qualifica di partigiano combattente». La commissione accertò, con elenchi nominativi, che alle «giornate» avevano partecipato 1589 partigiani, che vi erano stati inoltre 155 morti, 85 feriti, 53 invalidi e 21 mutilati, e che altri 126 caduti si erano avuti fra la popolazione. Il totale dei combattenti si avvicina quindi alle 2000 unità. Ma 2000 unità non sono una metropoli che già sfiorava allora il milione di abitanti, e questo basterebbe a dimostrare che la città non si mosse, che il popolo napoletano restò indifferente, e che — lo abbiamo già visto esaminando minutamente i fatti del 28 settembre — nemmeno la polveriera umana di fuggiaschi e rifugiati, stivata con tanta indifferenza da Scholl e alimentata dai suoi bandi, riversò la sua carica esplosiva nel movimento. Ma anche queste cifre, a un più attento esame, sembrano piuttosto lontane dal vero. Già nel saggio di De Antonellis gli elenchi vengono definiti non attendibili, perché «gonfiati di combattenti dell'ultima giornata, e largamente deficitari dei combattenti più impegnati». Tarsia stesso, parlando degli uomini del suo gruppo, dopo aver spiegato che negli scontri del giorno 28 non ne ebbe intorno più di 30, precisa che «i patrioti che effettivamente combatterono al Vomero non superarono i 170-180», che essi «complessivamente si misero in possesso di 140-150 moschetti», alcuni dei quali però «non furono mai adoperati poiché fecero soltanto bella mostra sulle spalle di individui — furbi ma non coraggiosi — che in quei giorni pensarono a fare esclusivamente dell 'esibizionismo.»”

Origine: Napoli 1943, p. 167

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“Gesù sapeva benissimo che sarebbe stato conservato nei Tabernacoli anche solitari, senza contorno nella notte, all'infuori di una fiammella che le leggi della Chiesa esigono. Sapeva benissimo che anche nel giorno, secondo il variare della densità di fede nei tempi, cristiani sarebbero andati e non andati a rendere adorazione alla sua ineffabile Presenza, lo sapeva. Forse qualcheduno di noi avrebbe potuto obbiettargli: "Signore, fa' in modo di essere presente quando c'è gente che Ti adora, altrimenti è inutile". Inutile? No. Le Chiese possono essere vuote, ma Cristo nel tabernacolo non è inutile, perché l'Eucarestia, sia attraverso il Sacrificio – del quale oggi non parlo – sia attraverso il Sacramento permanente, è una fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante. Ricordiamoci che è di lì che si germinano i vergini e le vergini, è di lì che sorgono i fondatori, è di lì che resistono i combattenti, è di lì forse che attraverso una vita apparentemente lontana da Dio si prepara la finale di salvezza nella sua misericordia, ma la si prepara attraverso questa Presenza, che appare a noi silenziosa e inerte, e non è né silenziosa né inerte. Non dobbiamo compiangere la solitudine che spesso è intorno ai Tabernacoli e che è sempre da condannarsi. Dobbiamo rimpiangere, dico rimpiangere e a piena ragione, coloro che si dimenticano che Gesù Cristo sta lì ad attenderli, come Egli, narrando la parabola del figliol prodigo, pone per tanto tempo immobile sulla soglia di casa il padre che non si stanca di aspettare il figlio, il quale alla fine ritorna ed è accolto come figlio, non come servo.”

Giuseppe Siri (1906–1989) arcivescovo cattolico e cardinale italiano

citato in Il Settimanale di Padre Pio, n. 23, anno VIII

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“[Nel 2002] Da Lleyton devi aspettarti che tu fai il massimo e lui si prende il match. Così dimostra perché è il numero uno del mondo. un fenomenale combattente. Se gli sezioni colpo per colpo, non ne ha uno sconvolgente, ma tanti e tanti buoni che, combinati alla sua aggressività mentale e alla determinazione fanno una miscela vincente.”

Tim Henman (1974) tennista britannico

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Hewitt, disco verde http://archiviostorico.gazzetta.it/2002/giugno/17/Hewitt_disco_verde_ga_0_0206174210.shtml, Gazzetta dello Sport, 17 giugno 2002.

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“Nadal merita rispetto. Ha avuto il suo miglior inizio di stagione, è stato fenomenale, come sempre, sulla terra, e sta giocando costantemente bene su tutte le superfici, per cui è una seria minaccia. Gran combattente, ha un bilancio favorevole con me, la sfida mi stimola.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2008
Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Federer-Nadal, classe o potenza, Wimbledon decide chi è il più forte http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/luglio/05/Federer_Nadal_Classe_potenza_Wimbledon_ga_10_080705028.shtml, Gazzetta dello Sport, 5 luglio 2008.

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“[Durante l'Assedio di Civitella] Piuttosto che stare qui, amerei morire negli Abruzzi in mezzo a quei bravi combattenti.”

Maria Sofia di Baviera (1841–1925) nobile tedesca

citato in Assedio alla fortezza di Civitella del Tronto 1860/61 http://www.fortezzacivitella.it/storia.htm, fortezzacivitella.it

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“Come ti permetti prete sono un ex combattente… | Ho fatto la prima crociata e anche la terza… | La seconda no perché ero malato!”

Enzo Jannacci (1935–2013) cantautore italiano

da Prete Liprando e il giudizio di Dio, n. 8
Enzo Jannacci in teatro

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“Crisalo: I due Atridi sono famosi per aver compiuto un'impresa grandiosa: conquistarono dopo dieci anni Pergamo, la patria di Priamo, difesa da mura divine, con armi, cavalli, un esercito di fortissimi combattenti, una flotta di mille navi. Roba veramente da nulla rispetto a quello che farò io per espugnare il mio padrone, senza flotta e senza tutto quel grande esercito. L'ho preso, sono riuscito a portargli via l'oro per il padroncino innamorato. Prima che ritorni, voglio intonare un lamento funebre. O Troia, patria, Pergamo, o vecchio Priamo, sei bello che morto: ti sto per scucire quattrocento filippi d'oro. Le tavolette sigillate che ti ho consegnato non sono mica delle tavolette, sono il cavallo di legno degli Achei. Pistoclero, da cui le ho prese, è Epeo, il costruttore, Mnesiloco è Sinone, quello che fu lasciato indietro, ma non sta presso la tomba di Achille, è a letto con Bacchide. Quello vero un tempo accese del fuoco per dare il segnale, questo qua invece… è proprio lui a bruciare. E io sono Ulisse, grazie alla cui astuzia sta avvenendo tutto questo. Tutte le cose scritte qui, nelle tavolette, sono i soldati all'interno del cavallo, ben armati e pien di coraggio. Fino a questo momento tutto è andato per il verso giusto. Il cavallo ora dovrà attaccare non una rocca, ma un forziere: per l'oro del vecchio sarà rovina, strage, terribile lusinga. Al nostro sciocco vecchio posso dare sicuramente il nome di Ilio; al soldato è Menelao, io sono Agamennone e anche Ulisse figlio di Laerte, Mnesiloco è Paride che manda in rovina la sua patria. Ha rapito Elena, per questo sto assediando Ilio. Ho sentito che anche lì Ulisse fu coraggioso e perfido, proprio come me. Io sono stato beccato nel mezzo dei miei inganni, lui rischiò quasi di morire mentre spiava le mosse dei Troiani travestito da mendicante. Oggi a me è successo qualcosa di simile. Mi hanno incatenato, ma me la sono cavata con l'inganno: anche lui si salvò con i suoi inganni. Ho sentito che tre furono i segni del fato che preannunciavano la rovina di Troia: se fosse stata portata via la statua dalla rocca, poi la morte di Troilo, terzo, quando si fosse spaccato lo stipite superiore delle porte frigie. E tre sono anche i segnali del fato per la nostra Ilio. Primo: quando ho raccontato al vecchio la storia dell'ospite, dell'oro e della barca: in questo modo ho portato via dalla rocca la statua. Poi me ne rimanevano ancora due per prendere la roccaforte. Quando ho consegnato le tavolette al vecchio: lì ho ucciso Troilo: lui pensava che Mnesiloco fosse a letto con la moglie del soldato. Qui mi sono salvato per un pelo. Ma è come il pericolo che corse Ulisse quando, raccontano, fui riconosciuto da Elena e consegnato a Ecuba; ma, come allora Ulisse riuscì a liberarsi grazie alle sue lusinghe, convincendo Ecuba a lasciarlo andare, così io con la mia astuzia sono scampato al pericolo e ho messo nel sacco il vecchio. Poi mi son dovuto scontrare con il grande soldato che conquista le città senza armi, solo con le sue ciance, e ho sistemato anche lui. Poi altra battaglia con il vecchio. M'è bastato un solo inganno per sbaragliarlo e ho preso il bottino in un colpo solo. Ora consegerà al soldato i duecento filippi che ha promesso. Però ne servono altri duecento da spendere dopo la presa di Troia, che ci sia del vino per il trionfo dei vincitori. Questo Priamo è molto meglio dell'altro: non c'ha mica cinquanta figli, ne ha quattrocento e tutti di prima scelta, senza un solo difetto. Li farò a pezzi in due soli colpi. Se c'è qualcuno che lo compra, il nostro Priamo, io lo metto pure in vendita: penso che questo vecchio sia veramente roba da vendere, da mettere all'asta, dopo che avrò espugnato la roccaforte. Ma eccolo là il nostro Priamo, davanti alla porta. Gli vado a parlare.”

vv. 925-978; 2007
Bacchides
Origine: Il servo plautino è anche un personaggio sbruffone e strafottente. Qui celebra le proprie gesta con lessico e argomenti attinti dall'epica di Omero, che è parodiata nel monologo. Tutti i personaggi epici ivi citati: Achille, Agamennone, Ecuba, Elena, Epeo, Laerte, Menelao, Paride, Priamo, Sinone, Troilo, Ulisse.

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“Intendiamoci, Jimbo era uno straordinario fighter, un combattente formidabile e anche in quell'incontro macchiato da quel suo gesto disputò una partita importante giocando il suo miglior tennis. Resto però convinto che senza l'incredibile sceneggiata avrei vinto quel set e mi sarei trascinato lo statunitense al quinto dove io arrivavo sempre piuttosto bene.”

Corrado Barazzutti (1953) tennista italiano

Origine: Il riferimento è alla semifinale degli US Open 1977, giocata tra Connors e Barazzutti e vinta dal primo con il punteggio di 7-5, 6-3, 7-5. Nel terzo set, sul punteggio di 5-3 per l'italiano, Connors tira un rovescio anomalo, che a giudizio di Barazzutti è chiaramente fuori. L'arbitro tuttavia non sembra essere dello stesso avviso. I campi in terra, tuttavia, permettono di controllare il segno della pallina sul campo e di valutare, in tal modo, se questa è uscita o meno. L'italiano, dunque, chiede che il segno venga controllato ma l'arbitro si attarda e così Connors piomba di corsa nell'altro campo, cancella il segno e poi torna trotterellando nel suo campo. Barazzutti è incredulo e lo diventa ancor di più quando l'arbitro redarguisce semplicemente l'americano – un gesto del genere è da considerarsi molto grave e meriterebbe ben altra punizione – giudicando per di più la palla buona ed assegnando di conseguenza il punto a Connors.

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“Lei, combattente irriduci­bile dal suo eremo americano, amava andare con­trocorrente. Ma da sola.”

Ferruccio De Bortoli (1953) giornalista italiano

Origine: Dalla prefazione a Oriana Fallaci, La rabbia e l'orgoglio, Bur-Rizzoli, 2009; citato in Così nacque la rabbia. E l'orgoglio http://www.corriere.it/cultura/09_settembre_08/rabbia_orgoglio_fallaci_de_bortoli_cc4658c8-9c36-11de-a226-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 8 settembre 2009.

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“[Ciarrapico è proprietario di un'azienda di acque minerali] Combattenti de cielo, de tera e de acqua minerale…”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

26 marzo 2008
Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Giuseppe Ciarrapico

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“[…] i tifosi riconoscono il suo spirito da combattente, la sua voglia di vincere e soprattutto il contributo che garantisce al gruppo. Mario è un uomo squadra, ma soprattutto un attaccante top: è fortissimo nel gioco aereo, aggressivo ed è anche un buon finalizzatore.”

Ante Čačić (1953) allenatore di calcio croato

Origine: Dall'intervista di Filippo Cornacchia, Il ct della Croazia: «Juventus, Mandzukic ala? No, guerriero!» http://m.tuttosport.com/notizia/calcio/serie-a/juventus/2017/02/03-20979638/il_ct_della_croazia_mandzukic_ala_no_guerriero_/, Tuttosport, 3 febbraio 2017.

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“Un pilota da caccia è un combattente, uno che si va a mettere nei guai da solo.”

Tom Clancy (1947–2013) scrittore e sceneggiatore statunitense

da Ogni uomo è una tigre

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“Che cosa trovò il Carlyle nella filosofia tedesca? […] trovò […] una concezione di vita dinamica, idealistica del tutto opposta a quella positivistica e meccanica predominante allora in Inghilterra. […] dopo aver fruito di questa luce volle diffonderla tra i suoi connazionali: soldato solitario combattente per la nuova fede contro l'imperante positivismo.”

Carlo Martini (critico letterario) (1908–1978) critico letterario italiano, poeta italiano

Citazioni di Carlo Martini
Origine: Da Carlyle http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/viewItemMag.jsp?case=&id=oai%3Abid.braidense.it%3A7%3AMI0185%3AEVA_0AAC_A345811, Rassegna di cultura, fasc. 12, dicembre 1939, p. 355.

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“La sinistra agisce grazie al collateralismo di un manipolo di magistrati combattenti.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2003
Origine: Citato in Barbara Jerkov, La campagna di Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/05/12/la-campagna-di-berlusconi.html, la Repubblica, 12 maggio 2003.

“La Costituzione vuole il magistrato in toga e non in divisa […]. Io sono un giudice e mi rifiuto di essere un combattente anche contro la mafia, il mio compito non è quello di lottare.”

Corrado Carnevale (1930) magistrato italiano

Origine: Citato in E il supergiudice sbottò Falcone? Era un cretino http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/06/30/il-supergiudice-sbotto-falcone-era-un.html, la Repubblica, 30 giugno 2001.

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“Eletta, prudente, di grazie piena, | di schiatta di re possenti, | dono a noi tu sei della casa Latina, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima! || Viandante al cielo | nelle leggi del cielo profonda, | rinnegasti te stessa, e il grado avito, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima! || Sapiente, santa, veneranda vergine, | al fuoco gettato dal Verbo in terra | accendesti la lampada della fede, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima! || Allo sposo, Cristo incarnato, | con intatta verginità sposata, | nel talamo inaccessibile riposasti, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima! || D'amor nutrita, pavone gentile, con fila d'oro lucenti e fine, | del crisma, e di triplice corona invidiabile, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima! || Dritto-volante colomba aerea, | l'arca del novello Noè è tuo riposo: | spegnitrice di serpi, cicogna giusta, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima! || Savia martire combattente | per la potenza del Verbo del Padre, | che forte pigiasti lo strettojo colmo, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima! || Oh colorita di colore purpureo, fronzuta, vermiglia qual mela, | inclita sposa, di sangue velata, | oh angelo di bellezza, ammirabile Ripsima!”

Nerses Shnorhali (1102–1173) scrittore e santo armeno

Inno a Santa Ripsima
Origine: In Orfeo, il tesoro della lirica universale, a cura di Vincenzo Errante e Emilio Mariano, sesta edizione rinnovata e accresciuta da Emilio Mariano, Sansoni, Firenze, traduzione di Anonimo Padre Mechitarista, pp. 277-278.

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“Considerare il diavolo un partigiano del Male e l'angelo un combattente del Bene significa accettare la demagogia degli angeli. La faccenda, in realtà, è più complessa.
Gli angeli sono partigiani non del Bene, ma della creazione divina. Il diavolo, invece, è colui che nega al mondo divino un senso razionale.
Come si sa, angeli e demoni si spartiscono il dominio del mondo. Tuttavia, per il bene del mondo non occorre che gli angeli abbiano il sopravvento sui demoni (come credevo quando ero bambino), ma che i poteri degli uni e degli altri siano all'incirca in equilibrio. Se nel mondo c'è un eccesso di senso incontestabile (dominio degli angeli), l'uomo soccombe sotto il suo peso. Se il mondo perde tutto il suo senso (dominio dei demoni), è altrettanto impossibile vivere.
Le cose che vengono private di colpo del loro senso presunto, del posto assegnato loro nel preteso ordine delle cose (un marxista formatosi a Mosca che crede agli oroscopi), provocano in noi il riso. All'origine, il riso appartiene dunque al diavolo. Vi è in esso qualcosa di malvagio (le cose si rivelano di colpo diverse da come volevano farci credere di essere), ma anche una parte di benefico sollievo (le cose sono più leggere di come apparivano, ci lasciano vivere più liberamente, smettono di opprimerci con la loro austera serietà).
Quando l'angelo udì per la prima volta il riso del maligno, restò sbalordito. Accadde durante un banchetto, la sala era gremita e i presenti durino conquistati uno dopo l'altro dal riso del diavolo, che era contagioso. L'angelo capiva benissimo che quel riso era diretto contro Dio e contro la dignità della sua opera. Sapeva di dover reagire subito, in un modo o nell'altro, ma si sentiva debole e inerme. Non riuscendo a inventare niente di nuovo, scimmiottò il suo rivale. Aperta la bocca, emise un suono intermittente, spezzato, alle frequenze più alte del suo registro vocale […], ma dandogli un significato opposto: Mentre il riso del diavolo alludeva all'assurdità delle cose, l'angelo, col suo grido, voleva rallegrarsi che tutto, quaggiù, fosse ordinato con ragione, ben concepito, bello, buono e pieno di senso.
Così l'angelo e il diavolo si fronteggiavano e, mostrandosi l'un l'altro la bocca spalancata, emettevano all'incirca lo stesso suono, ma ciascuno esprimeva col suo clamore cose radicalmente opposte. E il diavolo guardava l'angelo ridere e rideva ancora di più, ancora meglio e con più gusto, perché l'angelo che rideva era infinitamente comico.
Un riso ridicolo è un fallimento. Ciò non toglie che gli angeli abbiano ottenuto comunque un risultato. Ci hanno ingannati tutti con un'impostura semantica. Per indicare sia la loro imitazione del riso, sia il riso originale (quello del diavolo), c'è una parola sola. Ormai non ci rendiamo nemmeno più conto che la stessa manifestazione esteriore nascoste due atteggiamenti interiori assolutamente opposti. Esistono due tipi di riso e noi non abbiamo parole per distinguerli l'un l'altro.”

The Book of Laughter and Forgetting

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“Eiacula precocemente l'impero, | ritorna il circolo dei combattenti, | gli stati servi si inchinano | a quella scimmia di presidente.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Ermeneutica, n.3
Dieci stratagemmi
Variante: Eiacula precocemente l'impero, | ritorna il circolo dei combattenti, | gli stati servi si inchinano | a quella scimmia di presidente. (da Ermeneutica, n.3)

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“Combattente fra le file gloriose del partito d'azione finchè trattavasi di conquistare al paese la sua indipendenza e la sua unità, ora sarò milite, oscuro sì, ma non meno devoto, di quel gran partito Nazionale destinato a succedergli, il quale all'Italia una ed indipendente da ogni straniero vuol procacciare quel maggiore sviluppo di libertà politiche, civili, scientifiche, economiche ed industriali, che sole possono assicurare e rendere prospere e degne le sorti di un gran Popolo.”

Giovanni Acerbi (1825–1869) militare, patriota e politico italiano

Origine: Dalla lettera scritta in occasione delle elezioni politiche del 1866 http://digilib.bibliotecateresiana.it/sfoglia_periodicis.php?identifier=39-18661129&op=ric&cata=&gruppo=LA%20FAVILLA&anno=&cass=&id=27288&creator=&title=&publisher=&date=&shelfmark=&offset=0, pubblicata su La Favilla, 26 novembre 1866

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“Chi sono i bolscevichi? Sono i combattenti che per primi vanno in battaglia e per ultimi si ritirano.”

Stalin (1879–1953) uomo politico sovietico

Origine: Citato in Boris Sokolov, Иосиф Сталин – беспощадный созидатель. ISBN 5457661393

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“La Pasta Combattenti? Si mangia con la baionetta!”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Pasta Combattenti: p. 569

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“La figura di Lenin è un gigante nella storia e le sue idee luminose rappresentano il patrimonio comune dei combattenti rivoluzionari in tutti gli angoli della terra.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Originale: (es) La figura de Lenin se agiganta ante la historia y sus ideas luminosas se convierten en el patrimonio común de los luchadores revolucionarios en todos los rincones de la tierra.

Source: Dal discorso pronunciato il 22 dicembre 1972; citato in http://www.cuba.cu/gobierno/discursos/1972/esp/f221272e.html, Cuba.cu.

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“Più di duemila combattenti russi e delle ex repubbliche sovietiche sono in Siria con il pericolo che possano tornare in patria. Invece di aspettare che lo facciano, aiutiamo Assad a combatterli in territorio siriano. Stiamo considerando di intensificare il dialogo sia con lui che con i nostri partner negli altri Paesi.”

Vladimir Putin (1952) politico russo

Origine: Citato in Onu, Obama: "Assad brutalizza popolo, serve leader". Putin "Un errore non cooperare con Damasco" http://www.repubblica.it/esteri/2015/09/28/news/is_putin_piu_di_2mila_combattenti_russi_in_siria-123828417/, Repubblica.it, 28 settembre 2015.

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