Frasi su fare
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“In una mattina d'inverno – fuori la neve cadeva nella luce cupa – K. sedeva nel suo ufficio, straordinariamente stanco già nelle prime ore. Per difendersi almeno dagli impiegati di livello inferiore aveva dato al commesso l'ordine di non lasciar passare nessuno di loro perché era occupato in un lavoro importante. Ma invece di lavorare si rigirava sulla sedia, spostava lentamente qualche oggetto sul tavolo, poi senza avvedersene fece cadere il braccio disteso lungo il piano del tavolo e rimase immobile con la testa china.
Il pensiero del processo non lo lasciava più. Aveva già più volte pensato se non sarebbe stato meglio redigere una difesa e inoltrarla al tribunale. Voleva anteporvi una breve descrizione della sua vita e chiarire, riguardo ad ogni evento in qualche modo più importante, le ragioni del suo comportamento e se, secondo il suo giudizio attuale il suo modo di agire era da riprovare o approvare e quali motivi poteva addurre in un caso o nell'altro. I vantaggi di una tale difesa scritta rispetto alla pura e semplice difesa dell'avvocato, del resto per niente ineccepibile, erano indubbi. K. non sapeva affatto quello che l'avvocato intendesse fare; in ogni caso non doveva essere molto, già da un mese non lo aveva più chiamato, e in nessuna delle conversazioni precedenti K. aveva avuto l'impressione che quell'uomo potesse far molto per lui.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

1989

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“Potete rimproverare un falegname che vi ha fatto male un tavolo, anche se non sapete fare tavoli. Fare tavoli non è il vostro mestiere.”

Samuel Johnson (1709–1784) critico letterario, poeta e saggista britannico

citato in James Boswell, Vita di Samuel Johnson

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“Bisogna sfogliare un'intera biblioteca per fare un libro.”

Samuel Johnson (1709–1784) critico letterario, poeta e saggista britannico

citato in Focus n. 77, p. 146

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“Non si devono giudicare i meriti di un uomo dalle sue grandi qualità, ma dall'uso che ne sa fare.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“Ci vogliono virtù a iosa per fare un vizio.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Aprile, p. 47

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“Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Agosto, p. 92

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“La noia nasce anche dal non saper cosa non fare.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Le promesse, in politica, si possono anche non mantenere, ma bisogna saperle fare.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Si può fare a meno di tutto. Purché non si debba.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“In politica, per esser presi sul serio, non bisogna necessariamente fare sul serio.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

La volpe e l'uva

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“Le promesse si possono anche fare purché, poi, si dimentichino.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

La volpe e l'uva

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“Oltre ai significati storico-politici, la sostanza di questo dramma shakespeariano è fortemente psicologica, in quanto al centro del testo è posta la crisi – che psicanaliticamente definiremmo narcisistica – del protagonista, il quale è progressivamente condotto a fare i conti con il passaggio da una visione eroica di Sé come "anointed King", re di origine divina prescelto dal destino, a un'immagine infranta del suo Io […]. Nello scoprirsi subjected – termine da intendersi nella duplice accezione di "suddito", ma anche di "soggetto umano"”

Riccardo scopre la vanità (egli definirà hollow, "vuota", la sua corona) del suo essere e, di conseguenza, la fallacia della sua regalità legittima. Ciò che la crisi narcisistica del protagonista del dramma in ultima analisi esprime è un ben preciso messaggio di carattere culturale: alla crisi narcisistica di Riccardo fa da specchio un mutamento epocale, poiché il Re non è più tale in virtù della sua natura divina e trascendente, bensì in forza del consenso popolare e delle contingenze. Con Bolingbroke, possiamo ben dire, finisce il tempo della Cavalleria e ha inizio quello della modernità, aprendo la strada a una visione secolarizzata del potere umano e delle sue prerogative. Il capolavoro di Shakespeare fotografa questa mutazione radicale nello spirito e nella storia dell'Europa. (Cesare Catà, Eretico Potere Ieratico. Il Liber Augustalis di Federico II di Svevia e il Riccardo II di Shakespeare, in "Tabulae. Rivista del Centro Studi Federiciani", XXIV, (Dicembre 2012), pp. 137-158)
Riccardo II, Citazioni sull'opera

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“È piacevole fare una cosa, spiacevole averla fatta.”

Jacques Deval (1890–1972) commediografo, regista e scrittore francese

Taccuino di un autore drammatico

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“Dire quella parola e poi morire: cosa v'è di più grande? Poiché voler morire è morire e non fu colpa di quell'uomo se, mitragliato, sopravvisse.
Colui che ha vinto la battaglia di Waterloo non è Napoleone messo in rotta, non è Wellington, che alle quattro ripiega e alle cinque è disperato, non è Blücher che non ha affatto combattuto; colui che ha vinto la battaglia di Waterloo è Cambronne. Poiché fulminare con una parola simile il nemico che v'uccide, significa vincere.
Dar questa risposta alla catastrofe, dire siffatta cosa al destino, dare codesta base al futuro leone, gettar codesta ultima battuta in faccia alla pioggia della notte, al muro traditore d'Hougomont, alla strada incassata d'Ohain, al ritardo di Grouchy e all'arrivo di Blücher; esser l'ironia nel sepolcro, fare in modo di restar ritto dopo che si sarà caduti, annegare in due sillabe la coalizione europea, offrire ai re le già note latrine dei cesari, fare dell'ultima delle parole la prima, mescolandovi lo splendore della Francia, chiudere insolentemente Waterloo col martedì grasso, completare Leonida con Rabelais, riassumer questa vittoria in una parola impossibile a pronunciare, perder terreno e conquistare la storia, aver dalla sua, dopo quel macello, la maggioranza, è una cosa che raggiunge la grandezza eschilea.
La parola di Cambronne fa l'effetto d'una frattura: la frattura d'un petto per lo sdegno, il soverchio dell'agonia che esplode.”

II, I, XV; 1981
I miserabili

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“Le esperienze che contano sono spesso quelle che non avremmo mai voluto fare, non quelle che decidiamo noi di fare.”

Alberto Moravia (1907–1990) scrittore italiano

Variante: Le esperienze che contano sono spesso quelle che non avremmo mai voluto fare, non quelle che decidiamo noi di fare.
ALBERTO MORAVIA (1907-1990)
Origine: Da Breve autobiografia letteraria, in Opere 1927-1947, a cura di G. Pampaloni, Bompiani, Milano, 1986.

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“Non v'è niente di più difficile a questo mondo che di fare un matrimonio come si vuole.”

Origine: La coscienza di Zeno, La storia del mio matrimonio, p. 96

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“Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.”

Origine: La coscienza di Zeno (1923), p. 67

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“Non restare a letto… a meno che tu non possa fare soldi a letto.”

George Burns (1896–1996) comico e attore statunitense

Origine: Citato in Focus, n. 104, p. 188.

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“Il talento definisce soltanto quello che fai. Non definisce quello che sei. Quando sai quello che sei, puoi fare qualsiasi cosa.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 5. Stregoneria (1988)

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“Il Sommo Algebrico riusciva a fare a una conversazione quello che solo una melassa particolarmente densa riusciva a fare alle lancette di un orologio di precisione.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Origine: Serie del Mondo Disco, 11. Il tristo mietitore (1991), p. 38

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“Quando sei un tappo di sughero nel flusso della coscienza altrui, non puoi fare altro che galleggiare.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 13. Streghe di una notte di mezza estate (1992)

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“Stoici. Cinici. Gran bevitori, i cinici. Epicurei. Stocastici. Anamassandriti. Epistemologi. Peripatetici. Sinottici. Di tutti i tipi. Ci vuole tutto per fare mondo.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 14. Tartarughe Divine (1992)

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“Di uno scemo non di puoi fidare più di quanto tu possa tirargli una pedata, e non c'è niente da fare, perciò beviamoci su. Per me uno doppio, se paghi tu. Grazie.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 14. Tartarughe Divine (1992)

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“Non si trovano eremiti che ti insegnino a fare l'eremita, perché ovviamente rovinerebbe tutto.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 14. Tartarughe Divine (1992)

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“Non dovrebbe essere consentito fare certe cose a un povero strumento musicale indifeso.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 15. All'anima della musica (1994)

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“Molti desiderano ammazzarmi. Molti desiderano fare un'oretta di chiacchiere con me. Dai primi mi difende la legge.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

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