Frasi su forse
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“E il cuore mi va in pezzi, certo, in ogni momento di ogni giorno, in più pezzi di quanti compongano il mio cuore, non mi ero mai considerato di poche parole, tanto meno taciturno, anzi non avevo proprio mai pensato a tante cose, ed è cambiato tutto, la distanza che si è incuneata fra me e la mia felicità non era il mondo, non erano le bombe e le case in fiamme, ero io, il mio pensiero, il cancro di non lasciare mai la presa, l'ignoranza è forse una benedizione, non lo so, ma a pensare si soffre tanto, e ditemi, a cosa mi è servito pensare, in che grandioso luogo mi ha condotto il pensiero? Io penso, penso, penso, pensando sono uscito dalla felicità un milione di volte, e mai una volta che vi sia entrato.”

Variante: E il cuore mi va in pezzi, certo, in ogni momento di ogni giorno, in più pezzi di quanti compongano il mio cuore, non mi ero mai considerato di poche parole, tanto meno taciturno, anzi non avevo proprio mai pensato a tante cose, ed è cambiato tutto, la distanza che si è incuneata fra me e la mia felicita, non era il mondo, non erano le case in fiamme, ero io con il mio pensiero, il cancro di non lasciare mai la presa, l'ignoranza e forse una benedizione, non lo so, ma a pensare si soffre tanto, e ditemi, a cosa mi è servito pensare, in che grandioso luogo mi ha condotto il pensiero? Io penso, penso, penso, pensando sono uscito dalle felicita un milione di volte, e mai una volta che vi sia entrato.
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 30

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“Gesù sapeva benissimo che sarebbe stato conservato nei Tabernacoli anche solitari, senza contorno nella notte, all'infuori di una fiammella che le leggi della Chiesa esigono. Sapeva benissimo che anche nel giorno, secondo il variare della densità di fede nei tempi, cristiani sarebbero andati e non andati a rendere adorazione alla sua ineffabile Presenza, lo sapeva. Forse qualcheduno di noi avrebbe potuto obbiettargli: "Signore, fa' in modo di essere presente quando c'è gente che Ti adora, altrimenti è inutile". Inutile? No. Le Chiese possono essere vuote, ma Cristo nel tabernacolo non è inutile, perché l'Eucarestia, sia attraverso il Sacrificio – del quale oggi non parlo – sia attraverso il Sacramento permanente, è una fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante. Ricordiamoci che è di lì che si germinano i vergini e le vergini, è di lì che sorgono i fondatori, è di lì che resistono i combattenti, è di lì forse che attraverso una vita apparentemente lontana da Dio si prepara la finale di salvezza nella sua misericordia, ma la si prepara attraverso questa Presenza, che appare a noi silenziosa e inerte, e non è né silenziosa né inerte. Non dobbiamo compiangere la solitudine che spesso è intorno ai Tabernacoli e che è sempre da condannarsi. Dobbiamo rimpiangere, dico rimpiangere e a piena ragione, coloro che si dimenticano che Gesù Cristo sta lì ad attenderli, come Egli, narrando la parabola del figliol prodigo, pone per tanto tempo immobile sulla soglia di casa il padre che non si stanca di aspettare il figlio, il quale alla fine ritorna ed è accolto come figlio, non come servo.”

Giuseppe Siri (1906–1989) arcivescovo cattolico e cardinale italiano

citato in Il Settimanale di Padre Pio, n. 23, anno VIII

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“[Sulla divisione dell'orazione] Ora, per darvene una giusta idea, io mi fermerò alle parole del mio testo, la cui esposizione letterale svilupperà tosto il mio disegno. Vedetene l'ordine e la divisione. Ecce merces vestra copiosa est in coelis. Questa ricompensa che Dio prepara a' suoi eletti, è una ricompensa sicura: Ecce, vedetela, è un Dio che ve la promette; e se la volete di buona fede, ella è vostra: Ecce merces vestra. È una ricompensa abbondante, che non avrà altra che la magnificenza d'un Dio, e che metterà ella sola il colmo a tutte le vostre brame: Ecce merces vestra copiosa. Finalmente è una ricompensa eterna che voi non perderete mai, perché vi attende nel cielo dove non è cangiamento o vicenda: Ecce merces vestra copiosa est in coelis. […] La ricompensa degli eletti di Dio è una ricompensa sicura; mentre quelle del mondo sono fallibili ed incerte: sarà il primo punto. La ricompensa degli eletti di Dio è una ricompensa abbondante; mentre quelle del mondo sono vuote e difettose: sarà il secondo punto. La ricompensa degli eletti di Dio è una ricompensa eterna; mentre quelle del mondo sono fragili e passeggere: sarà l'ultimo punto.
Forse mi direte essere alquanto lunga una tal divisione, e che sarebbesi potuta spedire con tre voci, dicendo che la mercede de' giusti è mercede sicura, piena, eterna.”

Louis Bourdaloue (1632–1704) gesuita e predicatore francese

Guglielmo Audisio, in Lezioni di eloquenza sacra, Giacinto Marietti, Torino 1870
Gaudete et exultate: ecce enim merces vestra copiosa est in coelis, Citazioni sul testo

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“Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore?”

Émilie du Châtelet (1706–1749) matematica, fisica e scrittrice francese

Discorso sulla felicità

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“[Riferito alla finale dell'US Open 2012, il primo slam vinto dallo scozzese] È stata una partita incredibilmente difficile. Liberazione è forse la parola migliore per descrivere questo momento.”

Andy Murray (1987) tennista britannico

Origine: Citato in Emiliano Pozzoni, La "liberazione" di Murray "Non potevo perdere ancora" http://www.gazzetta.it/Tennis/11-09-2012/liberazione-murray-non-potevo-perdere-ancora-912575733083.shtml, Gazzetta.it, 11 settembre 2012.

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“Aristodemo: Han forse i figli scudo migliore del paterno petto?”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto II, Scena IV, p. 297
Aristodemo

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“House non cambierà, non diventerà una persona differente/migliore, anzi, forse diventerà anche più aggressivo per avere una vita migliore. Penso sia conscio di essere quello che è, ma dentro di sé deve servire molti padroni.”

David Shore (1959) sceneggiatore e produttore televisivo canadese

citato in Tele-film.com http://www.tele-films.com/2009/07/19/dr-house-6-nuovi-spoiler/

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“Da dove vengono le nostre idee?
Forse le migliori, quelle vere, non sono un premio per il talento o per la fortuna, bensì per l'umiltà.”

David Mamet (1947) drammaturgo, sceneggiatore e regista statunitense

Origine: Bambi contro Godzilla, p. 120

“Non è forse Nietzsche che ha rovinato (derubato, fatto derubare) la filosofia?”

Origine: L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes, p. 13

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“C'è molta attesa, anche perché sto giocando bene e con grande fiducia, ma onestamente penso a fare quello che mi piace, e cioè giocare a tennis per migliorare il mio ranking, magari entrando il prima possibile tra i primi 15, o magari tra i primi 10. So che forse è troppo e che nessuno può in fondo prevedere cosa accadrà, ma mi sento che può accadere.”

Bernard Tomić (1992) tennista australiano

Origine: Citato in Davide Uccella, Tomic: "Non sento pressione, voglio solo giocare" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/01/10/650282-tomic_sento_pressione_voglio_solo_giocare.shtml, Ubitennis.com, 10 gennaio 2012.

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“Ma intanto, della cresciuta gloria di Dante congratuliamoci, come di felice augurio colla nostra età, colla nostra Patria. Ella ha molti altri grandi scrittori, anzi i più grandi in ogni arte o scienza moderna; il più gran lirico di amore, il più gran novellatore, il più grand'epico grave, il più grande giocoso, il più gran pittore, il più grande scultore, il primo de' grandi fisici moderni e il maggior degli ultimi: Petrarca, Boccaccio, Tasso, Ariosto, Raffaello, Michelangelo, Galileo e Volta. Vogliam noi glorie, vanti, supremazie? Non ci è mestieri ire in cerca d'ignoti o negati. Tutti questi ce ne daranno. Ma vogliamo noi aiuti? e non a ingegno, di che non abbiam difetto, ma a virtù, se già così sia che ne sentiam bisogno? Torniamo pure, abbandoniamoci all'onda che ci fa tornare al più virtuoso fra' nostri scrittori, a colui che è forse solo virilmente virtuoso fra' nostri classici scrittori. In lui l'amore non è languore, ma tempra; in lui l'ingegno meridionale non si disperde su oggetti vili, ma spazia tra' più alti naturali e soprannaturali; in lui ogni virtù è esaltata, e i vizi patrii od anche proprii sono vituperati, e gli stessi errori suoi particolari sono talora occasioni di verità più universali; la patria città, la patria provincia e la patria italiana sono amate da lui senza stretto detrimento l'una dell'altra, e massime senza quelle lusinghe, quelle carezze, quegli assonnamenti più vergognosi che non l'ingiurie, più dannosi che non le ferite; e i destini nostri allor passati, presenti o futuri, sono da lui giudicati con quella cristiana rassegnazione alla Provvidenza divina, che accettando con pentimento il passato, fa sorgere con nuova forza ed alacrità per l'avvenire. Noi cominciammo con dire, essere stato Dante il più italiano fra gli italiani; ma ora, conosciuti i fatti ed anche gli errori di lui, conchiudiamo pure, essere lui stato il migliore fra gl'Italiani. S'io m'inganno sarà error volgare di biografo; ma come o perché s'ingannerebbe ella tutta la nostra generazione?”

Cesare Balbo (1789–1853) politico italiano

Origine: Da Vita di Dante, pp. 218-219

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“Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell'informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l'informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe.”

James Madison (1751–1836) 4º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in La bufala della democrazia https://web.archive.org/web/20090724164234/http://www.correntemente.org/archivio/la-bufala-della-democrazia/. In originale: A popular Government without popular information, or the means of acquiring it, is but a Prologue to a Farce or a Tragedy, or perhaps both. Knowledge will forever govern ignorance: And a people who mean to be their own Governors, must arm themselves with the power which knowledge gives, dalla " Lettera a W.T. Barry http://press-pubs.uchicago.edu/founders/documents/v1ch18s35.html", 4 agosto 1822, in The Writings of James Madison (1910) a cura di Gaillard Hunt, Vol. 9, p. 103; queste parole, con la forma arcaica "Governours", si trovano a sinistra dell'entrata principale del James Madison Memorial Building, Biblioteca del Congresso.

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“Queste opere azzardate che spesso sembrano il prodotto di uno spirito non ancora in possesso di sé e che forse non si possiederà mai, chi sa quale cervello nascondono, quale potenza di vita, quale febbre pensante che le sole circostanze hanno ridotto.”

Antonin Artaud (1896–1948) commediografo, attore teatrale e scrittore francese

Origine: Da Lettera a Jacques Rivière del 6 giugno 1924 in Corrispondenza con Jacques Rivière, in Al paese dei Tarahumara e altri scritti, a cura di H.J. Maxwell e Claudio Rugafiori, Adelphi, Milano, 2009, p. 25.

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“Forse non possiamo cambiare il mondo, però possiamo cambiare quella piccola parte di mondo che ci appartiene.”

Roberto Rizzato (1961) conduttore radiofonico e giornalista italiano

Calendario Curiosario 2003

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“I pottibakiani danno prova di grande riserbo. Coltivano le loro terre, si son rivelati improvvisamente dotati di temperamento artistico, e si dice che abbiano dato vita a una nobile letteratura che tratta pochissimo del sesso. Questo è un enigma per noi, come lo è l'indissolubilità del matrimonio, un provvedimento in pro del quale la chiesa ha vanamente battagliato altrove. Paga del trionfo qui ottenuto, essa si dà oggi anima e corpo al benessere della nazione, e l'archimandrita di Praz ha reinterpretato certi passi della Scrittura o li ha decretati spuri. Permangono parecchi punti oscuri, soprattutto perché ci mancano i dati atti a spiegare il periodo di transizione, e siccome non abbiamo modo di procurarci i romanzi di Alekko, non possiamo neppure risalire le tappe attraverso le quali gli impulsi della natura furono convertiti in patrimonio nazionale. Pare, tuttavia, che si siano succeduti tre stadi: dapprima i pottibakiani si vergognarono di fare quel che volevano, poi assunsero un atteggiamento aggressivo al riguardo, e ora fanno ciò che vogliono. E qui debbo lasciarli. Ne sentiremo parlar poco in avvenire, giacché le potenze limitrofe non osano dichiarar loro la guerra. Esse ritengono, forse a giusto motivo, che il paese sia diventato così infetto, che qualora se lo annettessero, ne promuoverebbero solo l'espansione.”

Edward Morgan Forster (1879–1970) scrittore britannico

da Che cosa importa?: p. 174
La vita che verrà

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“Dacché Robin Soderling si è fermato per via della sua mononucleosi il tennista svedese più forte oggi è decisamente Enqvist nonostante i suoi 38 anni e forse Edberg è il n. 2 e metterei Wilander a n. 3. Se mi allenassi seriamente penso che potrei essere il n. 4 e forse Bjorn Borg potrebbe essere il n. 5!”

Thomas Johansson (1975) tennista svedese

Origine: Al momento dell'intervista, Edberg ha 46 anni, Wilander 48 e Borg 56. Johansson vuole sottolineare così la crisi del tennis svedese.
Origine: Citato in Ubaldo Scanagatta, Dove sono i nipotini di Borg? http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/06/04/723754-dove_sono_nipotini_borg.shtml, Ubitennis.com, 4 giugno 2012.

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“È stato lui il primo bianco ad affidare alla musica leggera un patrimonio di contenuti civili, una tradizione che apparteneva ai negri d'America. Una novità. E, nello stesso tempo, mi pare quasi che le canzoni di Bob Dylan siano esistite da sempre. Fossi della generazione di Dylan sarei sicuramente un suo grande fan, ma forse per quelli della mia sono state più importanti le canzoni di Guccini o di Vasco.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

Origine: Da Un mito compie 60 anni: il mondo celebra Bob Dylan https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/maggio/22/mito_compie_anni_mondo_celebra_co_0_0105225268.shtml, Corriere della Sera, 22 maggio 2001.

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“Il braccio che è diventato pinna, forse non è un cancro, ma l'inizio di un pesce.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

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“Ma forse in ogni zolla, a saperla leggere, c'è il campo intero.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

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“Voglio dire che prima o poi smetterà di rompermi i coglioni ovunque io vada, e io proverò lo stesso sollievo che si prova quando in una stanza si spegne il motore del frigorifero, ma anche lo stesso sgomento inevitabile, e la sensazione, che lei certo conoscerà, di non essere sicuri di sapere cosa farsene di quell'improvviso silenzio, e forse di non esserne in fondo all'altezza.”

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Variante: Voglio dire che prima o poi smetterà di rompermi i coglioni ovunque io vada, e io proverò lo stesso sollievo che si prova quando in una stanza si spegne il motore del frigorifero, ma anche lo stesso sgomento inevitabile, e la sensazione, che lei certo conoscerà, di non essere sicuri di sapere cosa farsene di quell'improvviso silenzio, e forse di non esserne in fondo all'altezza. Le sembra di aver capito?

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