Frasi su musulmana

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema musulmana, cristiano, mondo, essere.

Frasi su musulmana

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“I capi di governo come Blair e Bush non devono più dire che l'islam è ostaggio di una minoranza di terroristi. L'islam è ostaggio di se stesso. Sarebbe più utile se invece convincessero l'Arabia Saudita del fatto che i regimi repressivi, la pressione demografica e un certo metodo di insegnamento religioso producono estremisti.
In Europa e nei Paesi Bassi la maggioranza autoctona può aiutare la minoranza islamica non sottovalutando la gravità della condizione odierna dell'islam – che Afshin Ellian definisce oscurantismo – ma denunciandola. Ai musulmani sono anche utili le domande e le critiche che dopo l'11 settembre vengono mosse all'islam. Che all'integrazione delle minoranze vengano poste condizioni più severe è uno sviluppo positivo, anche se non tutti lo capiranno. Concedendo spazi in Occidente alla voci di dissidenti si può contribuire a controbilanciare la retorica religiosa unilaterale e paralizzante che milioni di musulmani sono costretti a sentire ogni giorno. Lasciate che i Voltaire di oggi possano adoperarsi per l'illuminismo dell'islam in un ambiente sicuro. Nel nostro mondo questa possibilità non viene concessa spesso. L'islam non ha avuto un illuminismo e le società islamiche si trovano ancora a dover affrontare gli stessi problemi della cristianità prima del processo illuministico. La conoscenza della ragione libererebbe lo spirito dei singoli musulmani dal giogo dell'aldilà, dai continui sensi di colpa, e dalla tentazione del fondamentalismo. Inoltre impareremmo ad assumerci la responsabilità della nostra arretratezza e dei nostri problemi. Per questo non abbandonateci al nostro destino, concedeteci un Voltaire.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala

Non sottomessa

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“Al figlio che scelse l'infedeltà di essere non musulmano sarà chiesto di pentirsi (e tornare all'Islam), altrimenti sarà messo a morte.”

Ruhollah Khomeyni (1902–1989) politico e religioso iraniano

Origine: Citato in The best of imam Khomeini http://www.ilfoglio.it/zakor/119, Il foglio.it, 25 giugno 2009.

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“La vita è sacra? E chi l'ha detto? Dio? Ehi, se leggi la storia, ti rendi conto che Dio è una delle principali cause di morte. È successo per migliaia di anni! Hindu, musulmani, ebrei, cristiani; tutti a uccidersi l'un l'altro perché Dio ha detto loro che era una bella pensata. La spada di dio, il sangue dell'agnello, la vendetta è mia; milioni di figli di puttana morti. Milioni di figli di puttana tutti morti perché hanno dato la risposta sbagliata alla domanda di Dio: "Credi in Dio?" "No." BAM! Stecchito. "Credi in Dio?" "Sì." "Credi nel mio Dio?" "No." BAM! Stecchito. "Il mio Dio ha un cazzo più grande del tuo Dio!"”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

Life is sacred? Who said so? God? Hey, if you read history, you realize that God is one of the leading causes of death. Has been for thousands of years. Hindus, Muslims, Jews, Christians all taking turns killing each other 'cuz God told them it was a good idea. The sword of God, the blood of the land, vengeance is mine. Millions of dead motherfuckers. Millions of dead motherfuckers all because they gave the wrong answer to the God question. "You believe in God?" "No." *Pdoom*. Dead. "You believe in God?" "Yes." "You believe in my God?" "No." *Poom*. Dead. "My God has a bigger dick than your God!"
Back in Town
Origine: Trascritto in George Carlin On the Sanctity of Life http://windupwire.com/tag/george-carlin/, windupwire.com.

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“[Parlando dellAnnunciata di Palermo] È il velo di una donna libera, un segno di pudore e fierezza. È idiota pensare oggi di togliere il velo alle donne musulmane. Dovremmo farlo allora anche con le nostre suore. Le religioni vanno rispettate.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Citato in Salvo Toscano, "Cristiani e arabi insieme? Palermo dimostra che si può" http://livesicilia.it/2015/11/18/cristiani-e-arabi-insieme-palermo-dimostra-che-si-puo_686769/, Live Sicilia.it, 18 novembre 2015.

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“Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch'io. […] Se dobbiamo difendere il crocifisso come "arredo", tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una "tradizione" (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta "civiltà ebraico-cristiana" (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare). Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno "scandalo" sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L'immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all'ingiustizia, ma soprattutto di laicità ("date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio") e gratuità ("Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno"). Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l'ideologia più pagana della storia, il nazismo – l'ha ricordato Antonio Socci – a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo. […] Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia – si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all'uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l'8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell'uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Ma io difendo quella croce, 5 novembre 2009
Il Fatto Quotidiano

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“Il corpo unico in Siria è il risultato di una storia comune, che dobbiamo salvaguardare. La discussione dovrebbe essere avviata all'interno delle singole religioni. Le interpretazioni dell'islam tra gli stessi musulmani sono diverse, come nel cristianesimo. Tutte le fedi condividono gli stessi valori: amore e compassione, rispetto e integrità, apertura e accettazione dell'altro. Se torniamo a questi valori, la religione unisce.”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Variante: Il corpo unico in Siria è il risultato di una storia comune, che dobbiamo salvaguardare. La discussione dovrebbe essere avviata all'interno delle singole religioni. Le interpretazioni dell'islam tra gli stessi musulmani sono diverse, come nel cristianesimo. Tutte le fedi condividono gli stessi valori: amore e compassione, rispetto e integrità, apertura e accettazione dell'altro. Se torniamo a questi valori, la religione unisce.

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“Nel nostro Bengala, tutti, che siano indù o musulmani, bengalesi o non-bengalesi, sono nostri fratelli. È nostra responsabilità garantire la loro sicurezza. Il nostro buon nome non deve essere macchiato.”

Sheikh Mujibur Rahman (1920–1975) politico bengalese

In our Bengal, everyone, be he Hindu or Muslim, Bangalee or non-Bangalee, is our brother. It is our responsibility to ensure their security. Our good name must not be sullied.

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“Ebrei, cristiani e musulmani affermano che le loro scritture hanno una conoscenza dei bisogni dell'umanità talmente approfondita che potrebbero solo essere state scritte sotto la direzione di una divinità onnisciente. Un ateo è semplicemente una persona che ha preso in considerazione tale affermazione, ha letto i libri e ha trovato l'affermazione stessa ridicola. Non c'è bisogno di prendere tutto per fede, o essere in alternativa dogmatici, per rigettare credenze religiose ingiustificate. Come disse una volta lo storico Stephen Henry Roberts (1901-71): «Io sostengo che siamo entrambi atei, solo che io credo in un dio di meno rispetto a voi. Quando capirete perché rifiutate tutti gli altri possibili dèi, capirete anche perché io rifiuto il vostro.»”

Sam Harris (1967) filosofo e saggista statunitense

Jews, Christians and Muslims claim that their scriptures are so prescient of humanity's needs that they could only have been written under the direction of an omniscient deity. An atheist is simply a person who has considered this claim, read the books and found the claim to be ridiculous. One doesn't have to take anything on faith, or be otherwise dogmatic, to reject unjustified religious beliefs. As the historian Stephen Henry Roberts (1901-71) once said: "I contend that we are both atheists. I just believe in one fewer god than you do. When you understand why you dismiss all the other possible gods, you will understand why I dismiss yours."
Origine: Da 10 myths - and 10 truths - about atheism http://www.latimes.com/news/opinion/la-op-harris24dec24,0,3994298.story?coll=la-opinion-rightrail, LA Times.it, 24 dicembre 2006.

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“La Palestina non sarà la vostra terra, né la vostra casa, ma il vostro cimitero. Allah vi ha raccolto in Palestina perché i musulmani vi uccidano.”

Abu Bakr al-Baghdadi (1971–2019) terrorista iracheno

Citazioni di Abū Bakr al-Baghdādī
Origine: Da un audiomessaggio; citato in L'Isis minaccia Israele: la Palestina non sarà la vostra terra, sarà il vostro cimitero http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-12-26/l-isis-minaccia-israele-palestina-non-sara-vostra-terra-sara-vostro-cimitero--175218.shtml?uuid=ACBMF8zB&refresh_ce=1, Il Sole 24 ore.com, 26 dicembre 2015.

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“Penso che sia un nostro diritto decidere di non volere un alto numero di musulmani nel nostro paese.”

Viktor Orbán (1963) politico ungherese

Origine: Citato in Viktor Orban non vuole troppi musulmani in Ungheria http://www.ilpost.it/2015/09/04/viktor-orban-non-vuole-troppi-musulmani-in-ungheria/, Il Post.it, 4 settembre 2015.

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“Ripeto sempre che dovremmo aiutare un indù a diventare un indù migliore, un musulmano a diventare un musulmano migliore, un cattolico a diventare un cattolico migliore.”

Madre Teresa di Calcutta (1910–1997) religiosa e beata albanese

da Un cuore infinito, p. 28
Origine: Nell'originale in inglese https://books.google.it/books?id=XgoGu2BjcDcC&pg=PT12&dq=%22I've+always+said+we+should+help+a+Hindu+become+a+better+Hindu,+a+Muslim+become+a+better+Muslim,+a+Catholic+become+a+better+Catholic%22.

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“Credo che tutte le religioni e tutte le opinioni abbiano lo stesso valore e vadano rispettate, conosciute e amate. Non importa se sei cristiano, musulmano, ebreo o ateo. È importante essere una buona persona.”

Moran Atias (1981) attrice e modella israeliana

Origine: Citato in Aldo Nove, Intervista a Moran Atias http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2003/02_Febbraio/03/moran_pop.shtml, Corriere della Sera, 3 febbraio 2003.

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“La Sicilia contiene le memorie dei romani, dei musulmani, dei cristiani e degli ebrei. La Sicilia è vicina anche geograficamente al nord Africa. La Sicilia può essere la Bruxelles del Mediterraneo.”

Abraham Yehoshua (1936) scrittore e drammaturgo israeliano

Origine: Citato in Andrea Scutellà, Abraham Yehoshua: "La Sicilia deve diventare la capitale del Mediterraneo" http://mattinopadova.gelocal.it/italia-mondo/2015/04/20/news/abraham-yehoshua-la-sicilia-deve-diventare-la-capitale-del-mediterraneo-1.11272410?id=2.4123&fsp=2.4112, MattinoPadova.it, 20 aprile 2015.

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“Uccidere cinquantamila musulmani in più non porterebbe a niente. Recupereremo in seguito. La nostra vera priorità è sbarazzarci della popolazione musulmana.”

Ratko Mladić (1943) militare serbo

Origine: Citato in Mladic, i diari dell'orrore: "Sterminare i musulmani" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/15/mladic-diari-dell-orrore-sterminare-musulmani.html, Repubblica.it, 15 settembre 2010.

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“Io sono musulmana ma non uso il velo. Per i terroristi sono quindi una delle peggiori miscredenti.”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Origine: Citato in Incontro con la First Lady siriana Asma al-Assad http://www.difesaonline.it/evidenza/editoriale/incontro-con-la-first-lady-siriana-asma-al-assad, Difesaonline.it, 7 febbraio 2016.

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“Gli Stati Uniti sono diventati partner dello spargimento di sangue con la loro decisione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. La dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ci vincola, né vincola Gerusalemme. Coloro che rendono difficile la vita a Gerusalemme per i musulmani e le altre fedi, non possono lavare il sangue dalle loro mani.”

Recep Tayyip Erdoğan (1954) politico turco

Origine: Citato in Gerusalemme capitale, Mogherini a Netanyahu: "Si sbaglia se crede che l'Ue seguirà Trump" http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/11/news/gerusalemme_capitale_in_campo_la_diplomazia_internazionale_netanyahu_a_bruxelles_dobbiamo_dare_una_chance_alla_pace_-183745173/, Repubblica.it, 11 dicembre 2017.

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“[Riferito all'opera di Giuseppe Vella, falsario di storia musulmana] «Azzardannu 'na jurnata / Visitari li murtali, / Virità fu sfazzunata; / Ristau nuda a lu spitali. / […] / Sta Minsogna Saracina / cu sta giubba mala misa / trova cui pri concubina / l'accarizza, adorna e spisa. / E cridennulla di sangu, / Come vanta, anticu e puru, / d'introdurla in ogni rangu / si fa pregio non oscuru»”

Giovanni Meli (1740–1815) poeta e drammaturgo italiano

Gazetta problematica relativa all'impostura di lu codici arabu di l'abbati Vella
Origine: Citata in Bartolomeo Lagumina, Il falso codice arabo-siculo, «Archivio storico siciliano», n.s., V (1880), pp. 232-314: 251, riportato da Paolo Preto in Una lunga storia di falsi e falsari http://www.storiamediterranea.it/public/md1_dir/r298.pdf, 2006, p. 24. Citata in Michele Amari, Storia dei Musulmani di Sicilia http://archive.org/stream/storiadeimusulm01amargoog#page/n17/mode/2up, 1854, pp. IX-X)

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“Gesù è chiamato, nella tradizione musulmana, il Soffio di Dio nella Madonna, ma l'aspetto temporale della nascita di nostro Signore è una donna che dice Fiat!”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Maria Antonietta Macciocchi, Le donne secondo Wojtyla, Paoline, 1992.

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“Maria è così un vincolo di unione tra cristiani e musulmani, perché anche nel Corano essa è il modello dell'anima credente che si è abbandonata completamente nel Signore per compiere sempre e generosamente la sua divina volontà.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Io, musulmano, al pellegrinaggio di Loreto, Corriere della Sera, 10 giugno 2006.

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“Preoccupa la reazione critica, se non ostile, di tanta stampa «autorevole» nei confronti del Papa. Se le mie posizioni dovessero coincidere con quelle di Bin Laden, dei Fratelli Musulmani e del regime nazi-islamico iraniano, capirei subito che ho sbagliato.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Se l'Occidente decide di autocensurarsi, Corriere della Sera, 28 settembre 2006, p. 46.

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“Siamo pertanto doppiamente ingenui e illusi: immaginiamo che relativizzando il cristianesimo per legittimare l'islam loro si renderanno più disponibili nei nostri confronti, mentre all'opposto finiamo per essere percepiti come una landa deserta che merita di essere occupata dai musulmani.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Il prete prega Allah dentro la chiesa? Tradisce la sua fede http://www.ilgiornale.it/news/prete-prega-allah-chiesa-tradisce-sua-fede.html, il Giornale.it, 2 settembre 2011.

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“Il problema non è se la maggioranza degli europei diventa musulmana, ma piuttosto quale forma di Islam è destinata a dominare in Europa: l' Islam della sharia o l' euroislam.”

Bassam Tibi (1944)

Origine: Citato in Paolo Mieli, Oriana Fallaci, la Cassandra trascurata dai chierici https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/dicembre/24/Oriana_Fallaci_Cassandra_trascurata_dai_co_9_041224084.shtml, Corriere della Sera, 24 dicembre 2004, p. 43.

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“Ali Eteraz – che significava ""Nobile Protesta"" – era la mia ultima incarnazione, una nuova fase del mio tentativo di soddisfare il patto congenito con l'Islam. Ali Eteraz era la forza che infrangeva l'incantesimo del silenzio che mi aveva avvolto come un bozzolo dopo che le Torri erano crollate a New York, e che aveva fatto da cuscinetto tra me e la realtà durante i molti anni alla facoltà di legge a Philadelphia. Ali Eteraz era colui che mi aveva fatto alzare la testa e affrontare il mondo in un periodo in cui mi accontentavo semplicemente di giocare ai videogame, guadagnare soldi e tentare di mettere su famiglia. Era Ali Eteraz che mi aveva fatto appassionare alla riforma dell'Islam – un movimento sommerso di milioni di musulmani in tutto il mondo, che sfidavano i teocrati e i terroristi che si erano impossessati della religione.
Ali aveva cominciato a manifestarsi ancor prima della sua nascita. Poco dopo l'undici settembre, c'era stato qualche fugace istante – alla notizia di un attentato suicida a Madrid, per esempio, o di una decapitazione in Iraq, o di una scuola femminile fatta esplodere in Pakistan – in cui la mia coscienza aveva minacciato di infiammarsi. La combustione però, non si era mai alimentata a sufficienza.
La situazione era cambiata nel gennaio del 2006 con il disastro delle vignette satiriche danesi. […] Che questa assurdità potesse produrre tale violenza fu l'ultima goccia. «Basta!», disse a quel punto Ali Eteraz. «L'Islam non appartiene agli idioti.”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano

“È repressivo. Dobbiamo liberare le donne come loro. Le donne con il velo allevano dei fondamentalisti: il velo è la "droga di passaggio" all'estremismo».
Ziad rise. Sorseggiò il tè e ci pensò un attimo prima di rispondere.
«Un velo non è una bomba», disse. «Inoltre, liberarle da cosa? Il velo è un simbolo culturale che ha una storia lunga. Se vivi nel Qatar per un bel po', prima o poi ti troverai in una tempesta di sabbia. Le particelle di sabbia sono finissime, e ti entrano negli occhi, nel naso e nella gola e ti tappano tutto. Ti assicuro che quando ne arriverà una, ti coprirai il naso e la bocca anche tu. Probabilmente è così che la gente di questa parte del mondo ha iniziato a portare il velo migliaia di anni fa. In ogni caso, comunque, se vogliono portare il velo, sono libere di farlo. Perché non rilassarsi e compiacersi della varietà del mondo? Mi piace pensare al mondo come a un film di fantascienza. Ci sono tutte queste creature che si trovano vicendevolmente bizzarre, e anche se qualcuno non ci piace dobbiamo comunque rivolgergli la parola».
«Ma in questo mondo ci sono anche persone – musulmani – che vogliono imporre il velo a tutti. Sono queste le persone che la riforma dell'Islam cerca di fermare».
«Questa però non è una riforma islamica», rispose Ziad. «Per "imporre" qualcosa a qualcuno, si deve stare al governo. Ogni volta che un governo ti impone qualcosa e tu ti opponi, quella è un'opposizione al governo e basta. Perché devi tirare in ballo l'Islam?»
«Perché sono loro a dire che è tutta una questione di Islam».
«Il fatto che lo dicano non vuol dire che sia vero. Sta a te vedere al di là. Ascolta, se il governo americano dice che una parte della popolazione va messa in prigione in nome dei Pokémon, ti trasformi in un esperto di Pokémon per cercare di dimostrargli che mai e poi mai i Pokémon farebbero una cosa del genere?”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano

“«Da quanto tempo vivi in un Paese musulmano?», chiesi a un tratto.
«Da due terzi della mia vita».
«Eppure non sei mai diventato un riformista?».
«No».
«E non sei mai diventato un fondamentalista?»
«No».
«E non hai mai voluto diventare un capo dell'Islam?»«No».
Alzai le sopracciglia. «Lo trovo stupefacente».
Ziad rallentò e mi lanciò un'occhiata. Si passò la mano sopra il sopracciglio sinistro, facendosi piovere granelli di polvere sulle gambe.
«Voglio farti io una domanda», disse.
«Cosa?»
«Da quanto tempo sei al mondo?»
«Scusa?»
«Da quanto tempo sei vivo?»
«Da tutta la vita, direi».
«Quando è stata l'ultima volta che hai fatto volare un aquilone in montagna?»
«Mai».
«Quando è stata l'ultima volta che ti sei sdraiato a terra e hai scattato foto agli insetti?»
«Mai».
«Quando è stata l'ultima volta che hai salvato dei ragazzi beduini nel deserto?»
«Mai».
«Be', amico, questo io lo trovo stupefacente».
Non dissi nulla. Mi sentivo come se fossi sepolto fino al collo nella sabbia e qualcuno stesse scagliando pietre alla mia essenza. Eppure le pietre non mi mandarono in frantumi, si rivelarono essere globi di luce. Mi scesero nella gola e si raccolsero nel mio stomaco. Divennero una pozza di luce brillante che si fuse e cominciò a ribollire. Poi un immenso getto di risate sgorgò dal mio ombelico e il raggio di luce si poté vedere fino a Damasco.
Ridemmo a crepapelle.”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano

Il bambino che leggeva il Corano

“Quel versetto si riferisce al patto di A lastu. L'alleanza originaria. Quella che stabilisce l'idea di un "Noi" umano. Dio ci ha radunati – tutti noi: tu, io, i tuoi antenati, la tua progenie, l'umanità passata, presente, futura – e ci ha fatto una domanda molto semplice, e noi – insieme, all'unisono, in quanto razza umana – abbiamo fatto un'affermazione. Lui ci ha chiesto "Sono Io?", noi abbiamo risposto "Sì, sei tu". Abbiamo affermato Dio. Abbiamo dato il nostro consenso, stabilito che dio era Dio. Quell'affermazione ha stabilito anche che noi eravamo Noi. È stato necessario che diventassimo tutti Uno per poter affermare Dio. Ek nuqte vich gul muqdi e, "Tutto è contenuto in Uno". Noi siamo colui che è Dio. È questo che diceva Bulleh Shah. È per questo che ho pieanto quella notte che hai tradotto la sua poesia, perché non avevo mai sentito l'idea espressa così perfettamente. Nella letteratura mistica, l'affermazione del patto di A lastu è chiamata la Prima Testimonianza. È primordiale. È originaria. C'è anche una Seconda Testimonianza, ma viene molto più tardi. È quando ognuno di noi, nella sua esistenza individuale, afferma le sue varie religioni o ideologie o filosofie. Tu, amico mio, metti la Seconda Testimonianza prima e al di sopra della Prima. È sbagliato. È sbagliato perché il vero patto che guida la tua esistenza, quello da cui dovresti essere ossessionato, è al servizio dell'umanità. È per il "Noi". È per Dio. Invece tu te ne vai in giro con il tuo patto – il falso patto – che è al servizio dei soli musulmani, credendoti impegnato nell'opera di Dio. Hai fatto di Dio un socio. L'Islam è il tuo idolo.”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano

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Il bambino che leggeva il Corano

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“Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava.”

Manuele II di Bisanzio (1350–1425) imperatore bizantino

citato in Theodore Khoury, Manuel II Paléologue, Entretiens avec un Musulman., 7e Controverse. Sources chrétiennes n. 115, Parigi 1966, pp. 142-143; citato in vatican.va http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html; citato inoltre in Judith Herrin, Byzantium

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“Il musulmano ha con il suo Dio un rapporto basato sulla paura. Per il musulmano il concetto di divinità è assoluto. Il nostro Dio pretende una sottomissione completa. Ti premia se rispetti le Sue regole fino nei minimi dettagli. Se le infrangi invece ti punisce duramente sia in terra, con malattie e catastrofi naturali, sia nell'aldilà, con il fuoco dell'inferno.
La morale dell'islam deriva da un'unica fonte: il profeta Maometto. Maometto è infallibile. Si potrebbe quasi dire che sia egli stesso un dio, ma nel Corano c'è scritto specificatamente che Maometto è un uomo, l'uomo migliore, l'uomo più perfetto, pari a un dio. Noi dobbiamo vivere secondo il suo esempio. Ciò che è scritto nel Corano, è quello che Maometto ha raccontato che Dio ha detto. Le migliaia di hadíth – le testimonianze di ciò che Maometto ha detto e fatto e dei consigli che ha dato, che ci sono state tramandate in grossi volumi – indicano esattamente come doveva vivere un musulmano nel VII secolo. In questi testi i fedeli musulmani cercano quotidianamente indicazioni su come devono vivere nel XXI secolo.
L'islam subisce pesantemente il dominio di una morale sessuale derivata da valori tribali arabi che risalgono all'epoca in cui Allah rivelò il Suo messaggio al Profeta: una cultura nella quale le donne erano proprietà di padri, fratelli, zii, nonni e tutori. Della donna in sostanza conta allora soltanto la verginità, e il suo velo ricorda in permanenza al mondo esterno la morale soffocante che rende i maschi musulmani proprietari delle donne e li costringe a impedire i contatti sessuali delle loro madri, sorelle, zie, cognate, nipoti e mogli. Questo non riguarda soltanto la convivenza: alle donne è vietato anche solo guardare un uomo, sfiorargli un braccio o stringergli la mano. Il rispetto e l'onore di cui un uomo gode sono direttamente proporzionali alla castità e all'obbedienza delle donne della sua famiglia.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala
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