Frasi sulla patria
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“La storia ci insegna che gli uomini e le nazioni si comportano più saggiamente una volta che hanno esaurito tutte le alternative.”

Abba Eban (1915–2002) politico e diplomatico israeliano

citato su Vogue, 1° agosto 1967

“Molti richistani sostengono che i richistani inferiori non appartengano nemmeno alla loro nazione, e li chiamano "benestanti"”

Robert Frank (1924–2019) fotografo e regista svizzero

il peggior insulto per i richistani.
Richistan

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“Nei bambini la nazione vede il proprio domani, come il proprio domani vede in essi la Chiesa.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Parole sull'uomo, p. 71

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“Per quanto il passato possa sembrare superiore al presente, mai è dato agli individui o alle nazioni di rovesciare il processo del tempo.”

William Boyd (1952) scrittore e sceneggiatore britannico

Origine: Storia dell'educazione occidentale, p. 46-47

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“Se fosse stato un uomo di umore costante ed equilibrato [Winston Churchill] non avrebbe mai potuto ispirare la nazione. Nel 1940, quando tutti i pronostici erano contro l'Inghilterra, un leader di giudizio ponderato avrebbe molto probabilmente concluso che eravamo finiti.”

Anthony Storr (1920–2001) psichiatra, scrittore

Origine: Da Churchill: l'uomo; citato in Serena Zoli, Giovanni B. Cassano, E liberaci dal male oscuro, TEA, Milano, 2009, p. 483. ISBN 978-88-502-0209-6

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“[Nel 1999] Adottando l'Euro, l'Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica.”

Paul Krugman (1953) economista e saggista statunitense

Origine: Citato in Da Krugman a Stiglitz. Le frasi di sei premi Nobel dell'Economia contro l'euro http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-17/i-sei-premi-nobel-contro-euro-paul-krugman-italia-ridotta-paese-terzo-mondo-123937.shtml?uuid=ABsusak, Il sole 24 Ore.com, 17 dicembre 2013.

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“I pottibakiani danno prova di grande riserbo. Coltivano le loro terre, si son rivelati improvvisamente dotati di temperamento artistico, e si dice che abbiano dato vita a una nobile letteratura che tratta pochissimo del sesso. Questo è un enigma per noi, come lo è l'indissolubilità del matrimonio, un provvedimento in pro del quale la chiesa ha vanamente battagliato altrove. Paga del trionfo qui ottenuto, essa si dà oggi anima e corpo al benessere della nazione, e l'archimandrita di Praz ha reinterpretato certi passi della Scrittura o li ha decretati spuri. Permangono parecchi punti oscuri, soprattutto perché ci mancano i dati atti a spiegare il periodo di transizione, e siccome non abbiamo modo di procurarci i romanzi di Alekko, non possiamo neppure risalire le tappe attraverso le quali gli impulsi della natura furono convertiti in patrimonio nazionale. Pare, tuttavia, che si siano succeduti tre stadi: dapprima i pottibakiani si vergognarono di fare quel che volevano, poi assunsero un atteggiamento aggressivo al riguardo, e ora fanno ciò che vogliono. E qui debbo lasciarli. Ne sentiremo parlar poco in avvenire, giacché le potenze limitrofe non osano dichiarar loro la guerra. Esse ritengono, forse a giusto motivo, che il paese sia diventato così infetto, che qualora se lo annettessero, ne promuoverebbero solo l'espansione.”

Edward Morgan Forster (1879–1970) scrittore britannico

da Che cosa importa?: p. 174
La vita che verrà

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“La bella musica è un linguaggio universale che parla direttamente da cuore a cuore, oltre i muri, oltre i confini delle nazioni.”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

citato in Salvino Chiereghin, La musica, divina armonia, SEI, Torino 1953.

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“Il municipalismo libertario prende la sua vitalità e la sua integrità proprio dalla tensione dialettica che esso promuove tra la nazione-stato e la confederazione municipale. La sua "legge di vita”

Murray Bookchin (1921–2006) scrittore statunitense

... ] consiste precisamente nella lotta con lo stato. La tensione tra le confederazioni municipali e lo stato deve essere chiara e senza compromessi. Dato che queste confederazioni esisteranno prima di tutto in opposizione all'entità statale, esse non potranno compromettersi con lo stato, o con elezioni provinciali o nazionali, e ancor meno potranno essere organizzate mediante questi mezzi. Il municipalismo libertario viene plasmato dalla sua lotta con lo stato, viene rafforzato dalla sua lotta e in ultimo definito da questa lotta. (da Municipalismo libertario. La Mia Proposta (Libertarian Municipalism: An Overview, introduzione a Readings in Libertarian Municipalism, Burlington, Social Ecology Project, 1991; pubblicato con un'aggiunta in "Green Perspective", n. 24, ottobre 1991), A – Rivista Anarchica, n. 187, dicembre 1991/gennaio 1992, p. 19 ; citato in Varengo 2007, p. 111)

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“[A proposito del terremoto di Sendai del 2011] Mons. Orazio Mazzella, (1860-1939) arcivescovo di Rossano Calabro, all'indomani della tragedia fece una serie di riflessioni che vi riassumo (La provvidenza di Dio, l'efficacia della preghiera, la carità cattolica ed il terremoto del 28 di Dicembre 1908: cenni apologetici, Desclée e C., Roma 1909).
In primo luogo le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale.
Infatti se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe sopra di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo d'esilio, e dimenticheremmo troppo facilmente, che noi siamo cittadini del cielo. […]
In secondo luogo, osserva l'arcivescovo di Rossano Calabro, le catastrofi sono talora esigenza della Giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
Alla colpa del peccato originale si aggiungono infatti, nella nostra vita, le nostre colpe personali; nessuno di noi è immune dal peccato e può dirsi innocente e le nostre colpe possono essere personali o collettive: possono essere le colpe di un singolo o quelle di un popolo: ma mentre Dio premia o castiga i singoli nell'eternità è sulla terra che premia o castiga le nazioni, perché le nazioni non hanno vita eterna, hanno un orizzonte terreno. […]
Terzo punto infine: le grandi catastrofi sono spesso una benevola manifestazione della misericordia di Dio.
Abbiamo detto infatti che nessuno, mettendosi la mano sulla coscienza, potrebbe dare a se stesso un certificato d'innocenza. Un giorno, quando il velo, che copre l'opera della Provvidenza, sarà sollevato, ed alla luce di Dio vedremo ciò che Egli avrà operato ne' popoli e nelle anime, ci accorgeremo che per molte di quelle vittime, che compiangiamo oggi, il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato la loro anima da tutte le macchie, anche le più lievi, e grazie a questa morte tragica la loro anima è volata al cielo prima del tempo perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire. […]
Le grandi catastrofi sono certamente un male, però non sono un male assoluto, ma un male relativo, dal quale sorgono beni di ordine superiore e più universali. La luce della fede ci insegna che le grandi catastrofi, o sono un richiamo paterno della bontà di Dio, o sono esigenze della divina giustizia, che infligge un castigo meritato, o sono un tratto della divina misericordia, che purifica le vittime aprendo loro le porte del Cielo. Perché il Cielo è il nostro destino eterno.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

da Riflessioni sul mistero del male – Intervento del prof. Roberto de Mattei a Radio Maria del 16 marzo 2011; citato in Corrispondenza Romana http://www.corrispondenzaromana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1560:intervento-del-prof-roberto-de-mattei-a-radio-maria-del-16-marzo-2011&catid=138:varie&Itemid=55=, 25 marzo 2011

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“Se la storia non ha da essere maestra della vita, essa è trastullo indegno di nazione adulta.”

Francesco Bertinaria (1816–1892)

La storia della filosofia e la filosofia della storia

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“I giapponesi dicono che siamo una nazione di stupidi, il «Figaro Magazine» che siamo dei casanova. Non hanno capito niente. Noi siamo la nazione del ma.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

Origine: Non siamo più povera gente, p. 14

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