Frasi su nome
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“In faccia ai maligni e ai superbi | il mio nome scintillerà, | dalle porte della notte il giorno si bloccherà.”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da La donna cannone, n. 1
La donna cannone

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“Insomma, non se lo può immaginare chi non c'è stato. Il loro capo è un coniglio a nome Vulneraria. Lo chiamano Generale Vulneraria.»”

Richard Adams (1920–2016) scrittore e glottoteta britannico

cap. 27, Non se lo può immaginare chi non c'è stato

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“Perde il nome la Possanza, | che di barbari s'aita: | Vile è il trono, a cui sostegno | son quell'armi, ed onta il regno.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto I, p. 366
Il bardo della Selva Nera

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“Ei sol tarpò del Franco ardir le penne: | L'onor d'Italia vilipesa e quello | Del Borbonico nome Egli sostenne.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Canto terzo, p. 21
In morte di Ugo Bass-Ville

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“Cajo Gracco: Ahi nome vano, Virtù, | ludibrio de' malvagi!”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto III, p. 175
Cajo Gracco

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“Nome d'Amor gli diedero | Le cieche genti, e piacque.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

da L'amor pellegrino, p. 251

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“Rival possente ei d'ozio | E di lascivia nacque: | Nome d'Amor gli diedero | Le cieche genti, e piacque.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Origine: Amor peregrino, p. 25

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“Mentre il software libero chiamato in qualunque altro modo offrirebbe le stesse libertà, fa una grande differenza quale nome utilizziamo: parole differenti hanno significati differenti.
Nel 1998, alcuni sviluppatori di software libero hanno iniziato ad usare l'espressione "software open source" invece di "software libero" per descrivere quello che fanno. Il termine "open source" è stato rapidamente associato ad un approccio diverso, una filosofia diversa, valori diversi e perfino un criterio diverso in base al quale le licenze diventano accettabili. Il movimento del Software Libero e il movimento dell'Open Source sono oggi due movimenti diversi con diversi punti di vista e obiettivi, anche se possiamo lavorare, e in effetti lavoriamo insieme ad alcuni progetti concreti.
La differenza fondamentale tra i due movimenti sta nei loro valori, nel loro modo di guardare il mondo. Per il movimento Open Source, il fatto che il software debba essere Open Source o meno è un problema pratico, non un problema etico. Come si è espresso qualcuno, "l'Open Source è una metodologia di sviluppo; il Software Libero è un movimento di carattere sociale."”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

Per il movimento Open Source, il software non libero è una soluzione non ottimale. Per il movimento del Software Libero, il software non libero è un problema sociale e il software libero è la soluzione.
Perché "Software Libero" è meglio di "Open Source"

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“[Ricevendo il Linus Torvalds Award for Community Service, parlando a nome della Free Software Foundation al Linuxworld, agosto 1999] Offrire il Linus Torvalds Award alla Free Software Foundation è un po' come dare il Premio Ian Solo all'alleanza ribelle di Guerre stellari.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

citato in Sam Williams, Codice Libero. Richard Stallman e la crociata per il software libero, 2002, cap. 5 – Una piccola pozzanghera di libertà

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“Vi preghiamo, per evitare confusioni, di pronunciare la 'G' nella parola 'GNU' quando indica il nome di questo progetto.”

Questa avvertenza serve ad evitare che in inglese "GNU" sia pronunciato come la parola "new"
Manifesto GNU

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“[NBA Finals 2010, Gara #5] La verità ha un nome e un numero, il 34. E fa veramente male…”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

Citazioni tratte da telecronache

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“Non vi è sasso che non abbia il suo nome.”

Marco Anneo Lucano (39–65) poeta romano

IX, 973

“L'amavi?
– Era la mia vita.
– Come aveva nome?
– Illusione.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Schizzi dal mare

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“Per qualche tempo, Barel – che trovò il suo nome alcuni anni più tardi – era una immagine di me; ma, nel seguito, non lo fu più.”

Giovanni Giraldi (1915–2014) filosofo, filologo e accademico italiano

Note di estetica, pp. 574-575
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“Le donne non hanno più nessun nome nelle braccia degli amanti.”

Pierre Louÿs (1870–1925) poeta e scrittore francese

Origine: Afrodite, p. 81

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“La linea a Guido Della… Bruma”

Roberto Rizzato (1961) conduttore radiofonico e giornalista italiano

storpiando il nome del meteorologo Guido Della Bruna

“A quale futuro vogliamo rinunciare in nome del passato?”

Alessandro Perissinotto (1964) scrittore e traduttore italiano

Semina il vento

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“Fama: non è altro che un nome vuoto.”

Charles Churchill (1731–1764) poeta, scrittore, satirista
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“In non molta distanza della sponda meridionale dell'Arno, rimpetto quasi а Terranuova, si incontra Montevarchi, una delle più ragguardevoli Terre del Valdarno superiore, e che merita l'attenzione dei curiosi.
Nei più remoti tempi un [sic] altra Terra, postata quasi a cavaliere dell'attuale sull'alto del Colle, godeva del medesimo nome, ed era riguardata come luogo di non lieve importanza. Varie sono l'opinioni che gli eruditi hanno esternato sulla prima costituzione di essa, e vi fu chi fino pensó che questa presistesse all'epoca del prolungamento della via Cassia rinnovato dall'Imperatore Adriano.
Certo che la predetta magnifica strada attraversava una parte del Valdarno di sopra, non già per la moderna pianura, ma sempre su per le cime delle Colline, e particolarmente dove esse confinano con le pendici delle montagne […]
Molto soffrì la Terra, anzi a tal fu ridotta che può dirsi con sicurezza come essa non poté più emergere pienamente da quello stato di languidezza in che la posero le guerre fino a tantoché, soggettato finalmente Arezzo al Fiorentino dominio, e cessati in Toscana i furori delle Fazioni, i popoli di questa bella parte d'Italia si fecero più mansueti, ed abbandonate l'armi con più utile loro e di tutto l'universale, si dettero all'esercizio delle pacifiche Arti, e del Commercio.
Alla sicurezza e vantaggio del traffico molto, come ognun sa, contribuisce il locale, dove possa questo esercitarsi: e basta dare un [sic] occhiata a Montevarchi, ed a' suoi vaghi contorni per sincerarsi che questa Terra, assai ben popolata, è quanto altra mai di Toscana opportunissima al medesimo.
Situata essa sulla strada che da Arezzo conduce a Firenze, mezzo miglio in circa lontana dall'Arno, circondata da una deliziosa campagna, fertile, ed ubertosa quanto desiderare si possa, non manca di alcuno di quei generi che sono necessarj alla vita, anzi ne abbonda sì fattamente da poterne ad altri concedere senza pericolo di disperderne a scapito proprio. […] Contuttociò qualora si osservi attentamente la Terra, ognuno manifestamente ben vede che vi regna l'opulenza, e mercé di questa la prosperità, ed il lusso.
La forma del suo recinto tende quasi all'Ovale. II Rendi in alcune memorie, ch'ei lasciò manoscritte de' pregi della sua patria, con bizzarria sì, ma non senza una certa verità disse che potea questa rassomigliarsi nella sua figura a una nave, la cui prua fra scirocco e mezzogiorno guarda Arezzo, e con la poppa fra maestro e tramontana riguarda Firenze.
Le mura che la circondano sembrano essere le stesse dalle quali fu cinta dapprima sul terminare del Secolo XIII venuta appena che fu in pieno potere della Fiorentina Repubblica. Si veggono queste condotte a merli, interstiziate da alcune torrette o baluardi, e due più alte Torri le servirono un tempo per ispecial sua difesa.
Quella di esse che sussiste tuttora, e che dicesi comunemente "la Rocca", potrebbe anche nell'età nostra essere opportuna a difendere per alcun tempo la Terra; l'altra però fu demolita in gran parte, ed incorporata nell'edifizio ove più modernamente ebbe sede un Monastero di Religiose. La predetta Rocca forse è l'unica fabbrica la quale, oltre le mura, ci dia indizio dell'epoca della prima edificazione della Terra, la quale sembra però fabbricata di recente, perché modernamente restaurata, ed abbellita pressoché nel totale de' suoi edifizj.
Se in molti di essi si fosse più avuto riguardo al solido, che a quel falso brillante il quale colpisce ma non soddisfa, Montevarchi porterebbe il vanto sopra molti altri luoghi del Valdarno superiore ancora per l'eleganza del suo materiale.
La maggior piazza farebbe assai più vaga comparsa se il loggiato che in parte la cinge fosse stato condotto con maggior proprietà di disegno, d'esattezza, e di simetrìa [sic].
Fra le fabbriche Sacre è degna d'essere riguardata con attenzione la Prepositura che è bella, sebben moderna anzichenò, e che risente alquanto di un certo caricato ne' suoi ornati, il quale non può per altro gran fatto dispiacere agli intendenti.
Bella pure è la fabbrica del Convento, come della Chiesa di S. Francesco, dove all'Altar maggiore si ammira la celebre Tavola lavorata con arte ed ingegno da Alessandro Filippi, comunemente detto Sandro Botticello, che fu rammentata con lode pur dal Vasari.”

Francesco Fontani (1748–1818) religioso, erudito, filologo, archeologo, numismatico, storico delle arti, bibliotecario e antiquario itali…

da Viaggio pittorico della Toscana, vol. VI, p. 195
Origine: Terranuova Bracciolini.
Origine: L'attuale Strada Statale 69 di Val d'Arno.
Origine: Monastero di Santa Maria del Latte.
Origine: Collegiata di San Lorenzo.
Origine: Chiostro di Cennano.
Origine: Convento e Chiesa di San Ludovico.

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“Saper bramate, | Bella, il mio nome: | Ecco ascoltate, | Ve lo dirò. | Io son Lindoro, | Di basso stato, | Né alcun tesoro | Darvi potrò.”

Giuseppe Petrosellini (1727–1797) librettista italiano

dal Barbiere di Siviglia, I, 1, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 749

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“Alessandra Mussolini, un nome d'arte.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

Origine: Citato in Benigni a raffica per un milione di fan http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/02/07/benigni-raffica-per-un-milione-di-fan.html, la Repubblica, 7 febbraio 1996.

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“Credo che il nome di Dio non solo non si debba nominare invano, ma penso che non si debba nominare affatto.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Il futuro è aperto

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“Quanto al conte di Lodrone il Bandello che doveva bene avere conoscenza di quella famiglia e che probabilmente preparò o anche scrisse la sua novella a Verona quando vi si trovava nel 1531, gli diede il nome di Paride, il nome cioè usuale e caratteristico della casa, portato durante il secolo XV e anche dopo da parecchi individui di quella e illustrato specialmente da Paride detto Il Grande e dal suo nipote di Castel Romano, condottieri notissimi il primo nella prima metà di quel secolo nelle guerre tra Venezia e Milano, il secondo a' servizi di Venezia talvolta, e talvolta dei tedeschi, più tardi e fino al 1509… Veggansi i punti nei quali si tratta del Lodrone: "In questo tempo fu messo perle mani a messer Antonio il conte Paris di Lodrone, giovane di ventiquattro in venticinque anni, molto bello e ricco, e praticamente questo partito con non poca speranza di buon fine, messer Antonio lo disse alla moglie ed ella, parendole cosa buona e molto onorata, lo disse alla figliola." A questa lo ripeté poco dopo il padre: "t'ho ritrovato uno sposo molto nobile ricco e bello il quale è signore e conte di Lodrone". E a lei riluttante egli, indignato per questo e quasi vicino a percuoterla, impose che "volesse o no, fra tre o quattro giorni ella deliberasse andare con la madre e altri parenti a Villafranca, perciocché quivi doveva venir il conte Paris con la sua compagnia a vederla". Colà si provò poi il conte "il quale nella messa la vide, e, benché fosse pallida e melanconica, gli piacque e vene a Verona, dove con messer Antonio stabilì il parentado." Giulietta allora corse dal confesore e gli disse: "io non veggio via da svilupparmi da questo Lodrone, che ladrone e assassino mi pare volendo le cose altrui rubare. E qui cessa, anche nel Bandello la parte del promesso sposo di lei".»”

Giuseppe Papaleoni (1863–1943) storico italiano

da Il promesso sposo di Giulietta Cappelletti, in Tutte le opere, vol. 3

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“[A proposito degli Attentati del 7 luglio 2005 a Londra] Dobbiamo avere il coraggio di chiamare quello che molti definiscono terrorismo internazionale con il suo nome, cioè islamico. […] Il terrorismo internazionale non esiste, esiste un terrorismo nazionale ed uno islamico.”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

citato in Londra, attacco alla City Decine di morti e feriti http://www.repubblica.it/2005/g/dirette/sezioni/esteri/metrolon/metrolon/index.html, la Repubblica, 7 luglio 2005

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“La fortuna avversa mostra se hai un amico o se lo è solo di nome!”
Amicum an nomen habeas, aperit calamitas.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Molti la chiamano Inter, io preferisco chiamarla Internazionale: un nome, un obiettivo.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Inter allo scudetto n. 17 Ecco la storia di tutti gli altri http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Inter/16-05-2009/inter-scudetto-n17-50402795324.shtml, Gazzetta.it, 16 maggio 2009.

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