Frasi su paese
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“Il trattato di Camp David e gli accordi successivi conclusi tra il governo egiziano e l'entità sionista sotto gli auspici dell'imperialismo americano costituiscono un tentativo molto grave di sopprimere il diritto del popolo arabo palestinese di riconquistare la sua patria e paese.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

The Camp David agreement and the ensuing accords that were concluded between the Egyptian Government and the Zionist entity under the auspices of the American imperialism, constitute a very serious attempt to do away with the right of the Palestinian Arab people to regain their homeland and country.
Variante: Il trattato di Camp David e gli accordi successivi conclusi tra il governo egiziano e l'entità sionista sotto gli auspici dell'imperialismo americano costituiscono un tentativo molto grave di porre fine al diritto del popolo arabo palestinese di riconquistare la sua patria e paese.

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“La forza fondamentale della nostra rivoluzione sta nei contadini. La situazione nel nostro paese è diversa da quella dei paesi industriali; gli operai non erano la principale forza di lotta dietro la nostra rivoluzione. Inizialmente, fummo anche attivi fra gli operai. Dal 1955, eravamo riusciti a organizzare il movimento degli operai in tutto il paese. Il compagno che lavora come segretario assistente del Partito fu incaricato di guidare questo movimento. La nostra classe operaia però era numericamente bassa. Il movimento era attivo in ogni fabbrica, ma non era in grado di resistere alla repressione del nemico. Ogni volta che il movimento insorgeva, veniva presto distrutto. Il movimento riemergeva e il nemico lo distruggeva di nuovo.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

The fundamental force of our revolution is the peasants. In our country, the situation is different from the industrial countries. The workers were not the principal force of struggle of our revolution. In the beginning, we were also active among the workers. Since 1955, we were able to organize the workers' movement throughout the country. The comrade who is assistant secretary of our Party was given the task of leading this movement. However, our working class was numerically few. The movement was active in each factory, but it could not withstand enemy repression. Every time the movement rose up, it was soon destroyed. The movement would reemerge, and the enemy would destroy it again.
Variante: La forza fondamentale della nostra rivoluzione sta nei contadini. La situazione nel nostro paese è diversa da quella dei paesi industriali; gli operai non erano la forza principale dietro la nostra rivoluzione. Inizialmente, fummo anche attivi fra gli operai. Dal 1955, eravamo riusciti a organizzare il movimento degli operai in tutto il paese. Il compagno che lavora come segretario assisstente del Partito fu dato l'incarico di guidare questo movimento. La nostra classe operaia però era numericamente bassa. Il movimento era attivo in ogni fabbrica, ma non poteva resistere all'opressione nemica. Ogni volta che il movimento si ribellava, fu presto distrutto. Il movimente riemergeva, e il nemico lo distruggerebbe di nuovo.

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“Nessun americano ha mai chiesto al suo governo, prima della guerra, come un paese ancora arretrato come l'Iraq potesse minacciare dall'altro lato dell'Atlantico la sicurezza dell'America, né perché mai la volesse minacciare, giacché l'America non aveva ancora violato il territorio iracheno. Se i governanti americani volevano far valere la pretesa che le minacce irachene riguardavano l'opposto atteggiamento dell'Iraq e dell'America sull'occupazione sionista della Palestina e di altri territori arabi, si potrebbe rispondere che l'Iraq non è il solo fra gli stati arabi e del mondo intero ad avere su questo punto un atteggiamento opposto a quello dell'America. Inoltre, chi ha autorizzato l'America ad obbligare gli altri paesi del mondo ad adottare una politica su misura di quella dell'America, e se non le obbediscono guai a loro, perché essa farà loro guerra? Chi può dar credito agli appelli americani sulla democrazia se l'America non accetta opinioni diverse da quelle sue persino su punti a carattere regionale, per non parlare di quelli internazionali?
Altra menzogna del governo americano sono stati i pretesi legami dell'Irak con ciò che esso chiama terrorismo, anche se Blair disse ben chiaro che l'Iraq non aveva nessun legame col cosiddetto terrorismo e che non possedeva armi internazionalmente vietate, obbligando così Bush a dichiarare la stessa cosa. Nonostante tutto ciò nessuna delle personalità americane in vista ha chiesto a Bush su che genere di analisi razionale o su quali concrete informazioni tali pretese fossero basate.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno
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“Alle masse si presentò come il patriota che restaura l'ordine. Curioso patriottismo il suo, in verità: un militare che, per debellare l'opposizione armata, non esita a far ricorso a mercenari stranieri.
Mobutu però non diede mai di sé l'immagine del tipico macellaio africano. A livello planetario, il suo berretto in pelliccia di leopardo, gli occhiali scuri e il bastone d'avorio, gli conferivano quell'aura un po' paternalistica e un po' pittoresca. La sua immagine, veneranda. I suoi modi, affabili. Il suo gusto per i vini francesi, eccellente. Quasi tutti i governi erano disposti a perdonargli che si proclamasse il Messia, il Redentore o il Timoniere. A ben guardare, non doveva essere per niente facile governare un paese immenso come lo Zaire.”

Albert Sánchez Piñol (1965) scrittore e antropologo spagnolo

Variante: Alle masse si presentò come il patriota che restaura l'ordine. Curioso patriottismo il suo, in verità: un militare che, per debellare l'opposizione armata, non esita a far ricorso a mercenari stranieri.Mobutu però non diede mai di sé l'immagine del tipico macellaio africano. A livello planetario, il suo berretto in pelliccia di leopardo, gli occhiali scuri e il bastone d'avorio, gli conferivano quell'aura un po' paternalistica e un po' pittoresca. La sua immagine, veneranda. I suoi modi, affabili. Il suo gusto per i vini francesi, eccellente. Quasi tutti i governi erano disposti a perdonargli che si proclamasse il Messia, il Redentore o il Timoniere. A ben guardare, non doveva essere per niente facile governare un paese immenso come lo Zaire. (pp. 78-79)
Origine: Pagliacci e mostri, pp. 78-79

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“Far ricadere tutte le responsabilità sulle spalle di una sola persona, mentre tutti gli altri siedono a guardare pigramente e cercano solo di criticare e trovare difetti è, nella nostra epoca, agire in contrasto con il movimento per il progresso e l'avanzamento del paese.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso per le riforme costituzionali, 22 marzo 1966; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“La sfiducia reciproca, il sottinteso sleale corrodono nel nostro paese tutte le forme di rapporti: i rapporti tra singolo e singolo, i rapporti tra singolo e collettività. L'ipocrisia del carattere italiano è in dipendenza assoluta con la mancanza di libertà.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Citato in Giovanni Cedrone, Il giornalismo secondo Gramsci: 1500 articoli "contro", rivendicati fino al tribunale fascista http://www.repubblica.it/cultura/2017/04/06/news/gramsci_giornalista_libro_gian_luca_corradi-162351188/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P27-S2.6-T1, Repubblica.it, 7 aprile 2017.

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“Più di 40 anni fa, il bombardamento della Cambogia di Nixon e Kissinger provocò un mare di sofferenze da cui quel Paese non si è mai più ripreso. Lo stesso si può dire per il crimine di Blair e Bush in Iraq, e dei crimini della Nato e della “coalizione” in Libia e Siria. Con un tempismo impeccabile, è appena uscito l’ultimo tomo auto-celebrativo di Henry Kissinger dal titolo satirico di “Ordine Mondiale”. In una servile recensione, Kissinger è descritto come la “figura-chiave nel modellare un ordine mondiale che è rimasto stabile per un quarto di secolo”. Andatelo a dire alla gente in Cambogia, Vietnam, Laos, Cile, Timor Est e a tutte le altre vittime della sua “consumata abilità diplomatica”. Solo quando “noi” riconosceremo i criminali di guerra in mezzo a noi e smetteremo di negare noi stessi la verità, il sangue comincerà ad asciugare.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Più di 40 anni fa, il bombardamento della Cambogia di Nixon e Kissinger provocò un mare di sofferenze da cui quel Paese non si è mai più ripreso. Lo stesso si può dire per il crimine di Blair e Bush in Iraq, e dei crimini della Nato e della “coalizione” in Libia e Siria. Con un tempismo impeccabile, è appena uscito l’ultimo tomo auto-celebrativo di Henry Kissinger dal titolo satirico di “Ordine Mondiale”. In una servile recensione, Kissinger è descritto come la “figura-chiave nel modellare un ordine mondiale che è rimasto stabile per un quarto di secolo”. Andatelo a dire alla gente in Cambogia, Vietnam, Laos, Cile, Timor Est e a tutte le altre vittime della sua “astuzia diplomatica”. Solo quando “noi” riconosceremo i criminali di guerra in mezzo a noi e smetteremo di negare noi stessi la verità, il sangue comincerà ad asciugare.

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“Fratelli! L'Esercito e il popolo si sono fusi in una singola entità. Sono diventati una fonte di forza che rabbrivida gli stranieri. Lo straniero, insieme all'imperialismo, ha perciò cominciato ad adoperare altri mezzi per dividerci e sopraffarci. Ma questi tentativi di dividerci da parte degli imperialisti sono svaniti tempo fa. Adesso l'imperialismo tenta a dividerci insistendo sulla formazione di partiti e gruppi esclusivi. Lo scopo è di farci lottare fra di noi mentre gli stranieri e gli imperialisti stanno a guardare. Ma conficcheremo una pietra nella bocca dell'imperialismo. Sconfiggeremo l'imperialismo e chiuderemo i varchi fra di noi sotto i suoi occhi. I gruppi parocchiali e le affiliazioni partigiane non sono di alcun beneficio al paese ora… lo scopo di ciò è di creare divisioni e di indebolirci, facendoci lottare fra noi stessi. Siamo in un periodo di transizione. Siamo risolti a proteggere le vittorie della nostra Rivoluzione a qualsiasi costo.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Principles of 14th July revolution
Variante: Fratelli! L'Esercito e il popolo si sono fusi in una singola entità. Sono diventati una fonte di forza che fa rabbrividire gli stranieri. Lo straniero, insieme all'imperialismo, ha perciò cominciato ad adoperare altri mezzi per dividerci e sopraffarci. Ma questi tentativi di dividerci da parte degli imperialisti sono svaniti tempo fa. Adesso l'imperialismo tenta a dividerci insistendo sulla formazione di partiti e gruppi esclusivi. Lo scopo è di farci lottare fra di noi mentre gli stranieri e gli imperialisti stanno a guardare. Ma conficcheremo una pietra nella bocca dell'imperialismo. Sconfiggeremo l'imperialismo e chiuderemo i varchi fra di noi sotto i suoi occhi. I gruppi parrocchiali e le affiliazioni partigiane non sono di alcun beneficio al paese ora... lo scopo di ciò è di creare divisioni e di indebolirci, facendoci lottare fra noi stessi. Siamo in un periodo di transizione. Siamo risolti a proteggere le vittorie della nostra Rivoluzione a qualsiasi costo.

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“Conto sui milioni di abitanti del paese, sia sui capi che sul popolo, perché mi aiutino a rifoggiare il destino di questo paese. Siamo pronti a sollevarlo e a farne una nazione che sarà rispettata da ogni paese del mondo.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

dal discorso durante la cerimonia d'indipendenza del Ghana, 6 marzo 1957
I am depending upon the millions of the country, and the chiefs and people, to help me to reshape the destiny of this country. We are prepared to pick it up and make it a nation that will be respected by every nation in the world.

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“Con i criteri usati dalla maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato per tutta la lunghezza dell’Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un nido di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori. Con la CIA e gli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia, l’arrivo di reclute straniere era inevitabile.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Secondo le stime della maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva alcuna storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato lungo tutto l'Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un covo di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori, insieme alla CIA e agli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia. L’arrivo di reclute straniere era inevitabile.

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“Crede che ci sia un paese nel mondo disposto a fornire agli arabi i reattori necessari per produrre una bomba atomica? In passato, i francesi aiutarono "Israele" a costruire il reattore nucleare a Dimona. La competenza americana fu messa a disposizione d'Israele in un modo o nell'altro per produrre la bomba atomica. Eppure crediamo non ci sia nessuna potenza mondiale disposta ad aiutare gli arabi in questa direzione.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Do you think there is any country in the world willing to provide the Arabs with reactors capable of producing an atomic bomb? In the past the French helped "Israel" to build the nuclear reactor at Dimona. American expertise was put at "Israel's" disposal in one way or another to produce the atomic bomb. Yet we believe no world party is ready to help the Arabs in this direction.

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“Io ho incontrato l'uomo dei miei sogni. Inoltre, nello stesso periodo altri fatti significativi sono avvenuti, specialmente in Siria. L'analfabetismo è sceso. La povertà è calata del 20 per cento, la crescita economica è passata dal meno 1 per cento del 2000 al più 6,1 del 2007. Il Governo si è impegnato a raddoppiare le spese per l'insegnamento in cinque anni. C'è stata una crescita delle opportunità nel nostro Paese in ogni settore. Per alcuni la situazione può sembrare scoraggiante. Io la trovo stimolante.”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Variante: Io ho incontrato l'uomo dei miei sogni. Inoltre, nello stesso periodo altri fatti significativi sono avvenuti, specialmente in Siria. L'analfabetismo è sceso. La povertà è calata del 20 per cento, la crescita economica è passata dal meno 1 per cento del 2000 al più 6,1 del 2007. Il Governo si è impegnato a raddoppiare le spese per l’insegnamento in cinque anni. C'è stata una crescita delle opportunità nel nostro Paese in ogni settore. Per alcuni la situazione può sembrare scoraggiante. Io la trovo stimolante.

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“[Parlando di spiagge private di lusso] Le differenze devono esistere. Non esiste che un Paese come l'Italia sia solo sovrappopolato da buzziconi e gente smutandata, da gente orrenda. Assolutamente devono esserci le differenze!”

Marina Ripa di Meana (1941–2018) personaggio televisivo e stilista italiana

Origine: Dal programma televisivo Dalla vostra parte – Le Storie; citato in Marina Ripa di Meana difende i ricchi: "Italia piena di buzziconi, le differenze devono esserci" https://tv.fanpage.it/marina-ripa-di-meana-difende-i-ricchi-italia-piena-di-buzziconi-le-differenze-devono-esserci/, Tv.fanpage.it, 20 giugno 2017.

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“…a volte inizio una frase in francese e la finisco in fiammingo, e in mezzo uso un paio di espressioni in spagnolo, portoghese o lingala, a seconda di dove sono. Io vengo dal Belgio. Veniamo tutti dal Belgio. È questo che rende figo questo paese, no?”

Romelu Lukaku (1993) calciatore belga

Origine: Citato in In che lingua si parlano i giocatori del Belgio? https://www.ilpost.it/2018/07/02/lingua-nazionale-calcio-belgio/, Il Post.it, 2 luglio 2018.

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“In Europa l'immigrazione è un problema. Per noi è la conseguenza del problema. La gente lascia i nostri Paesi e viene da voi. Ecco allora che lavorare insieme diventa prioritario. Oggi abbiamo in Siria 1,5 milioni di iracheni, oltre 500 mila rifugiati palestinesi e nell'estate 2006 circa 700 mila libanesi si sono rifugiati da noi. È come se in Italia fossero arrivati 5,8 milioni di profughi in pochi mesi. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto le nostre scuole: sono 30 mila i bambini iracheni che studiano nelle scuole siriane e speriamo con l'anno prossimo di arrivare a 50 mila. Perché lo facciamo? Perché se ai minori diamo la possibilità di studiare, sosteniamo una generazione, e non importa che siano iracheni. Sono i nostri vicini. Abbiamo aperto anche i nostri ospedali. E soprattutto abbiamo aperto i nostri cuori. La Siria non è un Paese ricco e questa ondata ha avuto un grande impatto. Ma cos'altro potevamo fare?”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Variante: In Europa l’immigrazione è un problema. Per noi è la conseguenza del problema. La gente lascia i nostri Paesi e viene da voi. Ecco allora che lavorare insieme diventa prioritario. Oggi abbiamo in Siria 1,5 milioni di iracheni, oltre 500 mila rifugiati palestinesi e nell'estate 2006 circa 700 mila libanesi si sono rifugiati da noi. È come se in Italia fossero arrivati 5,8 milioni di profughi in pochi mesi. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto le nostre scuole: sono 30 mila i bambini iracheni che studiano nelle scuole siriane e speriamo con l’anno prossimo di arrivare a 50 mila. Perché lo facciamo? Perché se ai minori diamo la possibilità di studiare, sosteniamo una generazione, e non importa che siano iracheni. Sono i nostri vicini. Abbiamo aperto anche i nostri ospedali. E soprattutto abbiamo aperto i nostri cuori. La Siria non è un Paese ricco e questa ondata ha avuto un grande impatto. Ma cos'altro potevamo fare?

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“La vittoria del socialismo in un solo paese, anche se questo paese è capitalisticamente meno sviluppato e il capitalismo continua a sussistere in altri paesi, sia pure capitalisticamente più sviluppati, è perfettamente possibile e probabile.”

Stalin (1879–1953) uomo politico sovietico

Origine: Da La Rivoluzione d'Ottobre e la tattica dei comunisti russi. Citato in Il libro rosso di Stalin, Roma, Red Star Press, 2014, p. 21.

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“Nel mio Paese vivono 170 mila armeni, di cui 70 mila sono cittadini turchi. Pertanto tolleriamo la presenza di 100 mila armeni irregolari. Domani se necessario, potrei dire a questi 100 mila: è ora di far ritorno nel vostro Paese. Per quale motivo? Perché non sono cittadini turchi. Non ho nessun obbligo di ospitarli nel mio Paese.”

Recep Tayyip Erdoğan (1954) politico turco

Origine: Citato in Christopher Hitchens, Genocidio armeno negato: la pericolosa ossessione di Erdogan http://old.comunitaarmena.it/comunita/comunicati/hitchens.pdf, Corriere della Sera, 7 aprile 2010

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“In un Paese che voglia dirsi democratico, la tutela dei diritti non deve trasformarli in privilegi”

Frase tratta dal libro “Fact Checking – La realtà dei fatti, la forza delle idee” di Stefano Nasetti (Ed. 2021) ISBN: 9791220817066 e ISBN cartaceo: 9791220817578

“La libertà di un paese si può misurare soltanto in base al rispetto che le istituzioni, e dunque lo stato, hanno verso i diritti fondamentali dei propri cittadini”

Frase tratta dal libro “Fact Checking – La realtà dei fatti, la forza delle idee” di Stefano Nasetti (Ed. 2021) ISBN: 9791220817066 e ISBN cartaceo: 9791220817578

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“Il mondo è solo un piccolo paese | dove ognuno cerca di farci del male.”

John Lennon (1940–1980) musicista, cantautore, poeta, attivista e attore britannico

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“Studiamo e prendiamo ad esempio il sistema Sovietico, ma stiamo sviluppando il socialismo nel nostro paese in forme in qualche modo differenti.”

Josip Broz-Tito (1892–1980) politico, rivoluzionario e militare austro-ungarico, poi jugoslavo

Origine: Dalla lettera ai comandanti J.V. Stalin e V.M. Molotov, 13 aprile 1948; citato in Time.com http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,799003-1,00.html, 23 agosto 1948.

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“L'Italia […] è retta da un governo che, sotto la sicura guida del signor Mussolini, non arretra di fronte alle logiche conseguenze della realtà economica e ha il coraggio di imporsi i correttivi finanziari indispensabili per stabilizzare la ripresa del paese.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

Su Mussolini ed il fascismo
Origine: Dal comunicato emesso dopo l'accordo conclusivo di Londra del 28 gennaio 1926, con il quale la Gran Bretagna riduceva in modo massiccio i debiti che l'Italia aveva contratto con lei nel corso della prima guerra mondiale. Allora Churchill era Cancelliere dello Scacchiere, carica equivalente al nostro Ministro delle finanze. Citato in Richard Lamb, Mussolini e gli inglesi, p. 125.

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“[Sulla Francia] Come si può governare un paese che ha duecentoquarantasei varietà differenti di formaggio?”

Charles de Gaulle (1890–1970) generale e politico francese

Origine: Citato sul Newsweek, New York, 1º ottobre 1962.

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“Ognuno chiama barbaro quello che non è nei suoi usi. [Nel proprio paese, ] ivi è sempre la perfetta religione, il perfetto governo, l'uso perfetto e compiuto di ogni cosa.”

Michel De Montaigne (1533–1592) filosofo, scrittore e politico francese

1996, lib. I, cap. 31, p. 272; citato in Losurdo 2005, p. 44

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“Noi non commettiamo abusi nel nostro Paese, e sicuramente la situazione democratica in Russia è migliore rispetto a quella in Iraq.”

Vladimir Putin (1952) politico russo

Rispondendo a Bush sulla situazione dei diritti umani in Russia.

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“[Riferito a Walter Cronkite] Se ho perduto il tuo appoggio, ho perduto quello del Paese.”

Lyndon Baines Johnson (1908–1973) 36º presidente degli Stati Uniti d'America

citato in Cronkite: la tv ammazzanotizie https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/29/Cronkite_ammazzanotizie_co_0_9701297783.shtml, Corriere della sera, 29 gennaio 1997
Variante: Se ho perduto il tuo appoggio, ho perduto quello del Paese.

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“È difficile che la fiducia di altre Nazioni in un Paese sia superiore a quella che il Paese ha di sé.”

Henry Kissinger (1923–2023) politico statunitense

1980, p. 57
Gli anni alla Casa Bianca

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